Una nuova storia di Andrea Torre
Una nuova storia Una nuova storia TI fascismo, nel VII anniversario ìlei suo avvento al potere, vuole che si ricordino le opere compiute, perchè le opere sono non soltanto l'espressione della sua attività e della sua capacità a trasformare il Paese, ma anche il segno dei fini che si propone e delle idealità che vuol raggiungere. E certo nessun Regime ha compiuto in si breve tempo un insième di opere tanto imponenti, con una rapidità ed energia così dense di .spirito innovatore e di risultati fecondi. Le sue opere imprimono un nuovo caràttere alla vita italiana. Non sono opere che si fermano alla superficie delia vita, bensì ne penetrano l'anima, dando nuovo contenuto e nuova fonila alle sue manifestazioni sociali, politiche, economiche e spirituali. Ricordiamo le più essenziali: l.o) Il nuovo sistema di rapporti sociali. Gli interessi di classe, gli interessi particolari non più arbitri della vita economica e politica; tutti subordinati ad un interesse superiore, ad un interesse comune, quelIo della collettività sociale; ad una idea suprema, fonte e fine comune, la. Nazione; ad una disciplina unica, pesiere supremo, lo Stato. La lotta di classo è in Italia un ricordo di altri tempi, diversi ed inferiori. I sindacati non sono più organizzazioni antagonistiche tra di loro e nemiche all'unità sociale, nazionale e statale, bensì organizzazioni che collaborano tra di loro e coordinano e sottomettono le loro utilità parziali all'utilità generale. 2.o) Questi nuovi rapporti sociali, garantiti da nuove forme giuridiche, si svolgono in nuove forme politiche. ', Non più la rappresentanza inorganica, amorfa, generata da una presunta volontà popolare senza contenuto specifico e priva di una idea 'concreta della Nazione e dello Stato, bensì una rappresentanza organica che ha le sue radici nell'organizzazione sociale ed i suoi fini ultimi nella ricchezza del Paese, nella potenza della Nazione, nel valore dello Stato. Ha) La più intensa valorizzazione della famigli* a della razza. L'incoraggiamento ad accrescere la popolazione mantenendola fin dove è possibile nel territorio patrio, regolandola in territorio straniero, conser¬ vandole e coltivandole la coscienza e l'amor della patria; ecco principii e criteri che costituiscono la nuova politica del numero come potenza. 4.o) L'incoraggiamento alla ruralizzazione, cioè lo svolgimento di una serie di opere per cui si rida valore a terre improduttive, si costruiscono nuovi centri di attività agricola, si aumenta il reddito della terra, si tende a limitare l'afflusso disordinato nei centri urbani, si inspira il gusto e l'amore della ricchezza campagnola, si cerca di stabilire un nuovo equilibrio tra la città e la campagna. 5.o) L'istituzione di un complesso di opere di assistenza alla maternità, all'infanzia, all'invalidità, alla vecchiaia; di una serie di opere di assicurazione e di garanzia ai lavoratori: opere che nessun altro paese ha saputo dare in tanto numero e con tanta larghezza ai suoi figli. 6,o) Un'organizzazione della» gioventù fatta con spirito di educazione del corpo e dell'anima, con criteri di igiene e di patriottismo, con intenti di disciplina militare e di iniziativa civile, con propositi di promuovere insieme attività ed ordine, coscienza degli obblighi sociali e dei doveri nazionali. 7.o) Nuova organizzazione dell'istruzióne che deve avere per base e per fine non l'erudizione bensì l'orientazione dello spirito. Molto è ancora da fare in questo campo; ma il principio è posto, ed alcune innovazioni compiute sono, almeno in parte, utili. Altre, e più profonde, sono da compiere. E il fascismo certamente le compira. L'insieme di queste opere è imponente per la sua mole, pel suo significato, per la sua potenza di rinnovamento della fibra e dell'anima del Paese. Il Regime è stato perciò giustamente definito una Rivoluzione; ma è una Rivoluzione che ricostruisce istituti sociali e giuridici e vita civile, metodi ed anima politica, spirito patriottico e modi di sentire, di vivere è di volere della. Nazione. Il 28 ottobre, dunque, è una data che inizia una nuova, più grande storia di Italia» Andrea Torre.
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