Rivelazioni postume dell'eminenza grigia di Wilson

Rivelazioni postume dell'eminenza grigia di Wilson Rivelazioni postume dell'eminenza grigia di Wilson L'ultimo anno di guerra ed i primi della pace nelle « /Memorie Intime » del colonnello House ■■ Perchè la flotta tedesca scomparve nella baia di Scapa Londra, 15 notte. II colonnello House, il grandp amico 1el Presidente Wilson, e l'eminenza frigia dell'intervento americano nel ■■onflitto europeo, aveva solleticalo appetito del pubblico mondiale nual'he anno addietro con i due primi vouml di memorie, ai quali dovpvano succederne altri due che si prospeltavano anche più appassionanti d*l precedenti, giacché avrebbero incluso rivelazioni documentarie sugii ultimi ,'iiizzi della guerra e sulla Conteren'a della pace. Senonchè il terzo e il quarto volume «ielle • Carte Intime • del colonnello House incominciarono misteriosamen'e a farsi aspettare oltre misura. Si -apeva che entrambi i libri erano stati 'omptlati da cima a fondo, ma nessu- 10 riusciva a presaeire se e auaudo sarebbero usciti. Ora si annunzia che a pubblicazione avverrà in Inghilterra ed in America ai primi di novemnre, e al t°mpo stesso si svela il mi-lero d"l riardo. Il colonnello House, naturalmente, non poteva a meno di includere in juest.i volumi finali alquanti documen- 11 fra quelli scaturiti noi momento sto-ico in cui, sopravvenuto il silenzio lei cannone, le lingue e le penne dei olitici e dei diplomatici presero a dimenarsi più che mai. Il dimenamento n moltis&'nii casi si svolgeva nell'omhra ed il colonnello House, datosi alle '•iesmnazioni, era venuto bensì in pos•^sso di memoriali e di lettere su! retroscena dell'armistizio e poi della Conferenza di Parigi, ma non aveva •'otuto ottenere li per 11 I'indispensa>ile nullo osta ritgli autori per la pubblicazione in massa che egli voleva fare. Il compito di sollecitare le neepssa-ie condiscendenze venne rovesciato lalla morte di House sulle spalle del suo editore inglese Sir Ernest Benn. "ano di una ditta libraria che sta facendosi molto importante. Nessun editore al mondo, a quanto narrava ieri Sir Ernest Benn, dovette mai sobbarcarsi ad una fatica da Ercole come quella di ottenere il nullu osta da una quantità di uomini più o meno illustri, ma quasi tutti 1nter?ssati al mantenimento del silenzio. Ci volle un biennio di sforzi erculei per fare sì che l'intera documentazione, sciorinata attraverso le pagine dei due ultimi volumi del colonnello House, si arredasse dei regolari passaporti. Da nrincipio la maggioranza degli interoellati voltarono le spalle all'editore. U buon esempio di Baltour « Lasciamo stare le cose morte, — isservarono essi, — evitando la richiesta editoriale. Per poco Sir Ernest Bonn non si abbandonò alla disperazione. Lo aiutò a persistere il più filosofico degli statisti da lui Interpellati, il venerando Balfour, che, ad onta dei suoi 80 anni, ogni tanto riesce a ritrovare la spregiudicatezza dei giovani. Egli, alla vigilia dell'intervento americano, quando Washington si teneva ancora in bilico, aveva dettato sulla situazione finanziaria inglese un Memorandum, che superficialmente avrebbe potuto scoraggiare gli interventisti americani, rincalzando la tesi dei neutralisti; ma nel fondo era inte=o a indurre i poteri responsabili d'Oltre Oceano a decidersi in favore della guerra. E Balfour Ìntimamente sapeva che la mossa, in apparenza rischiosa, avrebbe collaborato a promuovere l'effetto voluto Tuttavia, non era un documento della cui pubblinazione l'Inghilterra in generale potesse avere motivo di compiacersi, per cui Balfour sarphbe stato abbastanza In diritto di ricusare il proprio nulla osta, a Sir Ernest Benn. Invece II vecchio statista, quasi senza esitare, gli fece 6apere: •< Pubblicate pure. E' la verità ». Dopo la espugnazione di una fortezza come quella balfouriana, l'editore fu in grado di Indicare ad una quantità di g«nle un esempio decisivo e poco alla volta le autorizzazioni a pubblicarti si accumularono sulla sua scrivania. r.e ultime non giunsero all'editore che qualche settimana fa, ma non appena la raccolta fu completa, i torchi furono posti ad alta pressione, e i due volumi finali saranno pronti come dicemmo fra una quindicina di g.crni. Foch Ira due fuochi Insieme con questa confessione di Sir Ernest Benn sulla manifattura editoriale di quel libro postumo, risula qualche avanl-goùt sul loro contenuto. Gli informatori, ad esempio, affermano che il colonnello House, descrivendo gli orgasmi disseminati negli ambienti politici dalle condizioni di armistizio dettate dal maresciallo Foch, rileva che due correnti di opinioni si incrociavano nei consessi alleati. Una corrente giudicava che i criteri del maresciallo fossero effettivamente mi ti con il possibile esito che la Germania cavandosela al massimo buon mercato ridesse sotto i baffi insieme con l'intpro mondo neutrale, il che «• sarebbe ripercosso in modo deleterio sulle imminenti trattative di pace. La seconda corrente sosteneva l'esatto contrario: Foch calcava troppo ìa mano sopra I vinti. Le condizioni da lui formulate erano severe al pun to che la Germania quasi senza fallo le avrebbe respinte e ciò avrebbe riacceso le ostilità, in un grande impeto di disperazione, che alla meno peggio avrebbe mietuto altri miriadi di vite umane. Questo secondo concetto, a detta di House, era condiviso particolarmente dagli inglesi. Un'altra indiscrezione viene attribui ta al Colonnello americano. Egli racconterebbe, in un capitolo di questi due libri, che alla Conferenza della Pace, mentre gli Alleati discutevano fra di loro la questione navale al lume delln vittoria, gli Ammiragli inglesi avanzarono a discapito della posizione marittima tedesca condizioni così draconiane che lo stesso Clemenceau ad un tratto sarebbe scattato. La idea degli esperti inglesi era che l'intera fiotta germanica entrasse senz'altro in possesso dell'Inghilterra. Di qui la protesrta di clemenceau. Pare che Lloyd George per placare il « Tigre » immediatamente intervenisse proponendo che la flotta tedesca, anziché pigliata di peso dall'Inghiilterra, fosse internata bensì in un porto brltan nico, ma in nome dalla intera collettività degli Alleati. Così, in rinea di fatto, avvenne. La flotta fu internata nella Baia di scapa, ove scomparve per auto-sommersione.

Luoghi citati: America, Germania, Inghilterra, Londra, Parigi, Washington