La transvolata deIlo Zeppelin è compiuta di Marcello Prati

La transvolata deIlo Zeppelin è compiuta La transvolata deIlo Zeppelin è compiuta Dopo 107 ore di viaggio i 60 viaggiatori aerei sono scesi all'Aerodromo di Lakehurst » Le peripezie delle due ultime giornate: 35 ore per mille chilometri « La passeggiata di saluto sulle grandi città americane: New York, Washington, Baltimora, Filadelfia. Londra, 15, notte. Probabilmente a quest'ora il calvario aello Zeppelin luuqo la capriccioMa traiettoria celeste ira il vecchio e il nuovo mondo à ter linaio. Gli orologi inalesi segnano le 22. Quelli newyorkesi le 17. E lo Zeppelin verso le 13 sorvolava Washington; due ore più tardi. Qualche minuto dopo le 15, il <fuo fuso di argento, reduce dalle altibulini tempestose al disopra. dell'A(lamico, spuntava nel cielo di New York. I cablogrammi si arrestano a tuesto punto. L'ultima ripresa Ne attèndiamo altri intorno all'ulti<mo segmento di rotta dell'aeronave, segmento di circa cento chilometri, da Vew York all'aerodromo di Lakehurst. Dato che lo Zeppelin, varcata la costa americana, stamane verso le nove {ora newyorkese come quelle suaccennate), non senti il bisogno di prendere terra all'istante, è ovvio che la sua •naviaazione, ad onta di tutto, si manteneva soddisfacente ed In conseguensa anche la sua velocità oraria. In caso diverso, l'aeronave non avrebbe proceduto alla volta di Lakehurst. permettendosi inollre il lusso di sorvolare la capitale e salutare dall'alto i grattacieli newyorkesi. Ne segue che alla altezza di New York la velocità del dirigibile non doveva essere inferiore ai cinquanta chilometri all'ora. La sua velocità massima, naturalmente, non poteva a meno di essersi dispersa nella lotta contro le raffiche al largo deh Visola di Bermuda, e nulla poteva più alutare lo Zeppelin a ripristinarla, in pari tempo, cinquanta chilometri all'ora, in condizioni atmosferiche normali, come quelle che regnavano nel pomeriggio di oggi, attraverso la zona di New York, possono dirsi, per una aeronave di questo tipo, la più mediocre delle velocitai Poco mf.n.-. di due tire dovevano bastare allo Zeppelin per coprire il tragitto dalla metropoli all'aerodromo, situato nell'attiguo Slato di New Yersey. Quattro noci sballottate b un sacco L'annunzio dell'approdo si aspetta di minuto in minuto. La possibilità di complicazioni tuttavia non può escludersi. La diminuzione di velocità o uno sbaglio di rotta potrebbe avere causato vn ritardo capace di impedire al dirigibile di prendere terra prima di domattina. Infatti quando lo Zeppelin sorvolava New York non rimanevano più che tre o quattro ore di luce diurna favorevole alle manovre di atterraggio. Se l'aeronave non raggiungesse Lakehurst se non dopo le 19, neanche i 500 inservienti schierati sulla prateria presso i grandi hanoars ver abbrancarvi i cavi del tanto atteso Zeppelin, sarebbero capaci di tirarlo a Urrà senza guaì, nell'oscurità della precoce sera autunnale. Allora il dottor Eckner non avrebbe che l'alternativa di dormire ad occhi aperti sui guanciali dell'atmosfera, a qualche centinaio di metri dal tenebroso suolo di Lakehurst. Pochi passeggeri hanno mal desideralo la piattaforma di arrivo con l'ardore di quelli che, nel salone dell'aeronave tedesca, hanno sperimentato al vero, un certo tempo, sui cupoloni aerei dell'Atlantico, la sensazione che devono provare quattro noci sballottate in un sacco. Un'altra notte in alta atmosfera non sorriderebbe molto a questi nuovi transvolatori dell'Oceano in dirigibile. Intanto lo Zeppelin realizza evidentemerne vn record, quello del traspor to di passeggeri. Nessuno dei due dirigibili, die prima di questo avevano effettuata l'immensa traversata, recò a bordo più del proprio equipaggio Essi esclusero qualsiasi passeggero. Lo Zeppelin, come è nolo, ne reca venti olire i suoi quaranta uomini di equipaggio. Nel vortice della tempesta Nel frattempo, è possibile ricostruire per sommi capi le peripezie dell'acronave, dopo i frangenti atmosferici in cui incappò nella zona di Ber nitide. E' abbastanza evidente che tutta la navigazione anteriore si era svolta in modo liscio. Il doli. Frkner. con molta sagacia, aveva devialo dall'itinerario stabilito u la sua sterzata più a sud regalò ai- passeggeri del dirigibile molte ore. di viaggio piacevole. Non tutto e chiarito intorno alla brutta sorpresa che li attendeva al varco, non appena sorpassata l'amena isola inglese, Ttmpetto alla costa americana. Dev'essere sialo uno schianto mollo Talentino. Lo Zeppelin ai èva imbattuto, da un momento all'altro, uno strato di raffiche vorticose. Il suo tallone ,1, Achille, ■tssui una delle pinne di timoneria lumia la poppa dell'involtiaio, andò devastala, da un colpo d, 'sto. Fu all^a che lo zeppelin per- dette l'equilibrio e forse fu sul punto di naufragare. Questi coivi mancini dell'atmosfera sono fra i più terribili incerti del mestiere per le grandi aeronavi. Gli aeroplani, grazie alla loro snellezza, possono neutralizzarne gli effetti. Ma i dirigibili devono opporvi soltanto la forza del loro peso morto e resistere in pieno a questi fulminei attacchi proditoril. Vn giornale rivela che qualcosa di simile per poco non distrusse un dirigibile inglese che, montato da funzionari del dicastero dell'aviazione, stava in crociera sulla regione di Balh. Improvvisamente il mostro aereo si squilibrò verso prua e incominciò a calare velocemente verso terra. Si trovava a circa 1700 metri di quota. I suoi ospiti erano seduti a pranzo nel salone. I tavoli, le sedie e i piatti ruzzolarono di colpo contro una parete insieme con tutti i commensali. L'aeronave sembrava destinata ad andare a schiacciarsi contro il suolo. Per fortuna il maggiore Scott, che la pilotava, riuscì a tare un cosi sagace uso della zavorra a sua disposizione, da arrestare la discesa in tempo utile. Ma il dirigibile incominciò a respirare a soli trenta metri dalle zolle che parevano attendere la sua carcassa per divorarla. Anche in quel caso un colpo di vento aveva guastalo le pinne di stabilizzazione accanto al congegni di timoneria. I guasti vennero riparati alla meglio dal meccanici che sudarono la morte semiappesi alla struttura esteriore di poppa. E' possibile che lo Zeppelin abbia sperimentato, dopo il tracollo una precipitosa discesa di questo genere e non sia riuscito a raddrizzarsi se non a breve distanza dai flutti. Dramma silenzioso Comunque gli stessi affannosi tentativi di riparazione tennero dietro allo sfacelo delle pinne. Il dottor Eckner in un radiotelegramma stamane dichiarava che il capo macchinista e gli altri uomini dell'equipaggio rischiarono la vita a più riprese, issandosi nelle più pericolose posizioni sui fianchi dell'involucro per garantire la salvezza doliti aeronave. E' ovvio che dopo tante scosse, lo Zeppelin per varie ore dovette procedere quasi a passo di lumaca. E' pure spiegabile come in tanto frangente il dottor Eckner non avesse mclla voglia di spiegare ufficialmente l'accaduto alle stazioni ni arconi trofiche della costa americana e specialmente di Lakehurst, che insistevano a chiedere particolari sul sinistro. Lo Zeppelin, come era naturale, era concentrato in sfstesso non pensando che a salvarsi Evidentemente tu questa attenzione a stornare la catastrofe. Il pericolo a momenti, si delineò cosi intenso che il dottor Eckner sollecitò le autorità navali della costa di rim petto di tenere pronte le più veloci navi dì soccorso ed una squadra di destrogers americani si tenne per guai che ora sotto pressione, pronta a lanciarsi verso l'eventuale scena del temuto naufragio. Invece, alla Une. lo Zeppelin ritrovò se stesso, al punto che il. passo di tartaruga adottato durante le riparazioni della pinna ferita, si trasformava più tardi in una velocità media, la quale, al disopra di Washington, secondo testimoni oculari, doveva toccare gli ottanta chilometri all'ora. L'Oceano vinto La costa americana fu raggiunta stamane alle 9.10 ora locale presso il capo Henry. Il tragitto dalle Bermude a questo punto è di circa mille chilome tri. L'incidente quasi fatale era avvenuto sabato sera. I mille chilometri che lo Zeppelin doveva compiere per varcare la zona del nuovo mondo non poterono essere percorsi in meno di 35 ore. Dopo l'assalto improvviso delle raffiche, il dirigibile continuò a navigare contro vento. L'atmosfera si calmava alquanto nell'apparenza e lo Zeppelin avvistava il litorale degli Stati Uniti Sino a quel momento, dalle Bermudiin poi, la media orarla non aveva su perato i 30 Km. Subito dopo lo Zeppelin accelerò il passo. La sua navigazione sul continente americano procedette regolare. La velocità accresciuta non si faceva straordinaria, ma permise al dirigibile di coprire in tre ore e mezza i 225 Km. che separano Capo Henry da Washington. Tre quarti d'ora di poi lo Zeppelin sorvolava Baiti mora, che si trova a circa i"> Km. a nord-est della capitole, i 150 Km. sue cessivi da Baltimora a Filadelfia sarebbero stati cojierti in poco più di un'ora. Lo Zeppelin trovava in sé la forza di accelerare nuovamente »/ passo. Abbiamo già riferito che i nevjyor kt-si intravidero lo Zeppelin sulla ili fletta del loro triti poro dopo te Ì5. t:n [nica->a-jgii.i segnalava la rampona del dirigibile al di sopra di Lakehurst. Lo Zeppelin giungeva nella zona aerea di destinazione qualche minuto dopo le 17. Mancano slnora le ulteriori notizie, ma è perfettamente supponibile che con due ore di luce ancora a propria disposizione l'aeronave abbia potuto scendere a terra per essere ormeggiala nell'hangar che lo attendeva. Un altro grande dirigibile, esso pure di origine tedesca, il Los Angeles, e ospite in questo momento dell'aerodromo di Lakehurst. Esso ha visto arrivare per la via aerea il suo nuovo confratello, alla cui assistenza le autorità americane per qualche momento avevano pensato di inviarlo. Sulla Casa Bianca Il volo dello Zeppelin al disopra di Washington è così, descritto dal corrispondente del IKaiiily Teflegraiph : L'aeronave ha colto di sorpresa la capitale, facendo capolino verso le 12,30. Fece vn giro circolare attorno alla città, prima di volgere la prua verso Filadelfia. Era stata allestita una scorta di numerosi aeroplani militari, ma il grosso della squadriglia non era preparato ad una cosi improvvisa comparsa e soltanto una dozzina di velivoli poterono spiccare il volo sull'istante per andarsi a schierare al disotto del dirigibile, accompagnandolo nella sua crociera, di omaggio sulla Casa. Bianca. Dalle finestre della residenza presidenziale, Coolidge in persona coiUem piò il passaggio dell'aeronave. Egli inviò al dottor Eckner un radiogram ma di felicitazioni e telegrafò il prò prio compiacimento anche al Maresciallo Hindenburg. Le vie della Capitale erano affollatis sime quando lo Zeppelin venne avvi stato. La moltitudine levò acclamazio ni al dirigibile, che transitava tra un banco di nuvole, a 800 metri di altezza battendo una sessantina di chilometri orari. Una fresca brezza di circa venti chilometri all'ora gli spirava in poppa Le ovazioni della folla furono accom pagnclc da' coro delle...sirene di lutto il naviglio ormeggiato nel porto. Le cornette delle automobili e lo squillo delle campane intensificarono questo plenario tributo vocale dal basso. Mol ti fra i testimoni oculari riuscirono a discernere i rattoppi praticali alla pinna avariatasi presso il timone. L'in rolur.ro accanto alla pinna presentava un'ampia lacerazione superficiale. New York irritata Un telegramma successivo segnala va che la dimostrazione si ripetè u Baltimora, ove lo Zeppelin giunse da Washington verso il tocco. Le si re m degli stabilimenti e delle navi inlo narono il loro gran coro di saluto, mentre migliaia di impiegati e di operal dagli uffici e dalle agirine. u tlcndo il ronzio dei motori dell'aeronave, si precipitarono nella snudi, t lanciarono applausi al mostro volante Filadelfia e Frcnlon furono le tappi successine attraverso le quali lo Zeppelin raggiungeva Kew York. Qui U dimostrazioni furono meno intenst che nelle altre città, giacché unu quantità di newyorkesi ha scambialo per una offesa personale le difficolta che il dottor Eckner incontrò ad in /ormare il Nuovo Mondo dei propri movimenti allorché si trovava allt prese con la bufera e con il rischio di precipitare nell'Atlantico. Si tratta che ieri, approntiamo della domeni ca, circa 100 mila automobilisti di Sem York partirono in pellegrinaggio per Lakehurst. Tanta era la conge stione del traffico per il tronco strada le verso l'aerodromo, che migliaia e. migliaia di vetture non poterono procedere se non a passo d'uomo e rag giunsero l'aerodromo in uno stato di nervi pochissimo adulto alla vana atte sa a cui. erano predestinate. L'aspettativa si prolungo tino a tar da sera. Nessuno si muoveva, ma nes suno pensava neanche alla pratica im possibilità di fare ritorno a New York dì nottetempo, in condizioni di affo! lamento simili a uuelle dell'andata In lai guisa, la maggioranza dei visitatori di Lakehurst lini per trovarsi costretta a pernottare sul posto. Per disgrazia taceva un freddo cane, e la località non offriva se non poche dozzine di alloggi. Gli automobilisti dovettero cosi in massima parte trascorrere la noi te tra le pinete dei dintorni. La loro ira contro il dottor Eckner per la sua reticenza, che di punto in hinnrn fu giudicata imperdonabilmente colpevole, crebbe di ora in ora e venne accentuata anche dall'aperto corruccio che le autorità navali, arbitre dcll'aerodro mo, vennero palesando contro il diri gibile, che. ad onta di tante richieste non rispondeva a tono con ragguagli precisi sull'ora del suo arrivo all'aerodromo di destinazione. Questi dolorosi casi si ripercuoteva no oggi sui giornali newyorkesi in un gran petteqolezzo. che sortiva ieffetln di raffreddare l'animo della metropoli verso la prospeiiaa dell'arrivo del di risibile. A terra Un telegramma giunto verso mezza notte annunzia olle lo "epp^lin raggiungeva Lakehurst alle 17 io •■ felice ,\'.• te i i n'Ierrava Marcello Prati

Persone citate: Capo Henry, Coolidge, Talentino