Realtà

Realtà Il discorso di Mussolini agli agricoltori Realtà Discorso di realtà per i rurali dT- talia, che giunge al loro animo. Non vi è ombra di maniera nel dire ciò, perchè è la voce dei loro bisogni o delie loro aspirazioni, che sale dalla modesta esposizione dell'insegnamento tecnico, del Iato economico o del numero statistico, neU'aflermazione alta e vigorosa dell'Uomo di Governo — e quale Governo! — allorché dice di avere posto l'agricoltura al primo piano dell'Economia nazionale, da. quando ha dimostrato, con i fatti, che l'agricoltura doveva essere preferita su tutte le altre forme della produzione. L'esposizione dell'andamento della campagna testé chiusasi, esposizione la quale, né vuole esaltare, né deprimere gli animi, è uno specchi'» fedele degli eventi, ohe l'avverso'clima d'Italia ha determinato neli]annata decorsa, pur dando modo di rilevare il discreto esito di quella, e. ancor più, la possibilità di conseguire effetti notevoli quando sieno impiegate quelle norme di buona coltivazione che la tecnica va insegnando e che il Capo del Governo ripete, una ad una, con frase impeccabile, e, in quell'istante, coli'efficacia che moltiplica di mille volte quello che i docenti di agraria, delle scnoie e delle calfedre ambulanti, vanno cercando con l'opera giornaiera. Il l'atto va rilevato, giacché Il mostra quanto il Duce dia di valore ai perfezionamento tecnico del"a^ricoltura ed alla propaganda ne* od inani ente organizzata, che è oe/.xo di conseguirlo. D'altronde il "omitato p«r la battaglia del gra- o. che esli presiede, è un corpo •-elusivamente tecnico, costituito dn 'tementi di cui eeìi segu" con atteri'.ione vigile le discussioni, alle quai partecipa e dalie quali trae le op- "M-tuiie conclusioni. f.n premiazione ai vincenti il conorso nazionale del grano che ha eguito al discorso, ha nel terzo arno dacché premiazione e concorso .<■'! ripetono, dimostrato coinè dall'azione personale del Capo de! Governo, oer la forza stessa dellMncttamètil", a tecnica culturale abbia tratto pinone di proporsi il conseguiment1' li prodotti elevati in limiti ai qnn'! ■n passato pareva audacia, se n>'-' follìa pensare. Chi osava, negli anni indati, proporli i 50 e più quinta1': li grano per ettaro? Brescia e Cre•nonu, le due Provincie aericole Che ''on. Mussolini ha ricordato, inten1ono correre la gara per il consentimento di tale limite. E' ardire? E sia! Il quesito ora posto non ft -e, in ristretto, tale conseguimenti -in possibile; ma se e come esso pos•a otlenersi nel complesso di un'a*i»nda ed in interi territori. Questa è la sorte alTa quale devono, essere spinte plaahe di agricoltura fortemente intensive, quali quella delle Provincie lombarde citate. Altrove si dovrà fare altrettan"o, se condizioni analoghe esistono, e. se ciò non sia — ed ^ grande parte Iella Penisola — la tecnica segna imiti certo più bassi di produzione li quelli indicati, ma non pertanto neno degni della maggiore considerazione e come tali conseguibili. Senonché molt^ delle terre, a cui maire natura fu matrigna, possono essere rigenerate o dall'acquitrino che e sommerge o dall'alidore che ie inaridisce. quando intervengano ipere di sistemazione o di irrigazione, per le quali soccorrerà l'intervento dello Stato e l'azione del proprietari terrieri assieme. Bonifica integrale, dunque, che il Capo del Governo ha voluto in quest'occasione solennemente riconfermare come il postulato maggior-' della politica agraria, sul quale eg.t ben intende debbano fondarsi preciouamente le future fortune d'Italia. Va da se che cosi vasto problema »sce dai limiti ristretti a cui pane -i confinasse quando fu annunziala a hattàcrlia del grano, ai fini cioè, leti'aumento di produzione della sola coltivazione del frumento, ma si estende a tutto ji vasto e complesso ■•orpo deiragrieoltura. Con che la oroduzione granaria del Paese, via ria che nuove terre saranno redente dalla sterilità o dallo stato di scarsa produzione in cui giacciono, segnerà un aumento rapido, più che non sia dato ottenerlo, sia pure ~nn metodo curato, da molti dei terpeni a vecchia agricoltura. Piace di rilevare nel discorso del Capo del Governo l'affermazione dela necessità di scegliere per le semine grani di razza eletta. La campama scorsa, pur con le avversità iti Cagione che disturbarono il felice suo compimento, ha dimostrato tuanto cammino l'agricoltore diligente possa percorrere con lo scazliere grani precoci, resistenti all'allettamento ed all'attacco dei parassiti. Nella campagna granaria ora iniziata, si ha notizia che l'uso dei semi eletti sarà anche più esteso che in precedenza. Il convincimento sulla bontà del metodo va radicandosi nell'animo degli agricoltori; « non è da meravigliarsi che lo stesso segretario del Partito fascista, l'on. Turati testimonio nella sua Brescia dei magnifici risultati avuti dai grani precoci eletti, ne abbia, con atto speliale, proclamata l'utilità. Tutto quanto vi è nel discorso di oarticolare richiamo ai procedimenti tulturall ed alla possibilità, con orowedtmemti di Stato o con l'opern lei singoli ajrrieoltori, che la terni oroduca di più, si completa con gli incoraggiamenti che il Capo del Governo, con parola incisiva ed amorevole nello stesso tempo, fa agli \gricoltori della terra, chiamandone 'e categorie, una ad una, preseti'andole alla Nazione per quello eh» ;ono. ppr ci''» che rendono, per rio ■he loro » rinvìi tri dalla crntitiidin« del Paese. Egli ama chiamarle le fanterie rurali, l'esercito della pace su cui l'Italia vuole costituire le suo fortune avvenire, come esse furori" in grandi masse i gloriosi commi: tenti della patria in guerra. E, accanto a<t essi, egli pone ì dirisre'iti delle grandi organizzazioni sjjitlncali, i tecnici, gli insegnane, i paj;.

Persone citate: Duce, Mussolini

Luoghi citati: Brescia, Italia