Il sole a scacchi

Il sole a scacchi CRONACHE VIENNESI Il sole a scacchi sveèsmqGVVIENNA, settembre. Di coloro che vedono il sole a scacchi qui si parla spesso: sebbene in minor misura che in Germania, si ama discutere i problemi di educazione dei giovani e di correzione degli adulti ; quali abbiano peccato contro le leggi. Nei paesi latini il distacco Ira il delinquente e l'individuo normale, viene tracciato con rigidità: nei paesi tedeschi si vuole sino all'ultimo momento vedera nel delinquente l'uomo, precisare le cause che lo hanno spinto a delinquere por poterlo, se non giustificare, comprendere, e al tempo stesso ricercare i mezzi per rifarlo forse, degno d'essere riammesso in seno alla società. Sembra che le crisi economiche non facilitino gli esperimenti del genere: quando manca il lavoro, l'operaio è il primo, malgrado l'educazione socialista e umanitaria della quale quot.dianainente forma oggetto, a lottare contro chi sia uscito dalle carceri o dentro di esse lavori. Nel reclusorio di Stein, il maggiore dell'Austria, esiste una tipogratia che dovrebbe approntare gli stampali per tutti i Tribunali delia. Repubblica, ma all'esterno le corporazioni dei tipografi fanno l'impossibile per strappare gli ordinativi, e anche i reparti falegnameria, calzoleria, tessitori eccetera si vedono togliere lavoro grazie agl'intrighi delle organizzazioni operaie. Il proletariato, in altri termini, si rifiuta di considerare il detenuto un individuo al quale si debba dare occupazione nella speranza di ricondurlo cosi sul ietto sentiero e pem-a che se quell'individuo riceve dall'erario una zuppa e un giaciglio, può campare tranquillo, con le mani in mano. La direzione del penitenziario di Stein ha fatto e fa la dolorosa esperienza che tutu l'opera benefica da essa svolta svanisce, il giorno in cui il condannato riacquista la libertà; ripreso il contatto col mondo, l'ex-detenuto, vedendosi respinto a sinistra e a destra, perde di nuovo le energie, morali che era riuscito a trovare nel fondo della sua anima e scoraggiato si abbrutisce, ricade nel delitto, ritorna a Stein. Un giovanotto che dopo avere scontato con molto disciplina la sua prima condanna aveva sperato di rifarsi una posizione e un nome, ha scritto al direttore del reclusorio di Stein, Adamek: « Mi aiuti in nome di Dio ! Io patisco la fame con mia moglie e mio figlio, vengo respinto dappertutto e non trovo al mondo chi mi voglia aiutare. Che debbo fare? Mi 1or.-cb.era commettere un nuovo delitto ». Il direttore Adamek è convinto che sino quando non sarà risolto il problema del lavoro per chi sia stato dimesso dalle carceri, inutile è parlare di correzione dei detenuti dentro le carceri stesse, poiché costoro non faranno che passare da un delitto all'altro. #*•* Il reclusorio di Stein accoglie 72» detenuti che scontano pene da un anno sino all'ergastolo a vita. Attualmente i condannali a vita, degli assassini, sono dodici. A chi sia ammesso a visilare l'edificio non vengono inai fatti, nomi di detenuti, poiché il recluso ì| un numero e nulla più. Che li dentro si trovino dei grassatori e degli as-| sassi ni di triste celebrità lo si sa purj sentito dire. Circa la metà dei detenuti sconta la condanna in celle isolate per averne fatto esplicita domanda: due giorni di carcere trascorsi in solitudine valgono per tre, e quindi chi, ad esempio, essendo stato condannaio a tre anni ha il coraggio di affrontare l'assoluto distacco dal prossimo, può recuperare la libertà dopo due anni. Ma il nuovo Codice Penale non prevede più facilitazioni del genere: la condanna riportata bisognerà subirla per intero. Nel reclusorio di Stein le celle sono disposte a raggiera e basta un secon-l dino a sorvegliarne tinte le porte: dal sotterraneo al tetto, qualunque cosa avvenga nel corridoi vitine subito notata. Questi celle sono pulite e ariose, però è impossibile parlare d'igiene in un edificio dove vivono 728 persone e non esiste fognatura. L'idea del reclusorio si perde solo all'ospedale, che e tenuto in maniera da non differire quasi per nulla dai civili. I medici sono orgogliosi di possedere una lampada per la cura della tubercolosi e attribuiscono alla presenza del bellissimo ordigno il fato che negli ultimi sette anni è morto a Stein di tubercolosi un solo detenuto, il quale probabilmente arrivò nel penitenziario già ammalato. *** Per fare un confronto fra i peniten-| ziari austriaci e stranieri, un tecnico!p1IZSpDolNbCaapivsvscnciNsgpaaaoEDscsemucomzè Bcsalel'BUn terreno che prima non.tunulla oggi rappresenta l'a- "rndella questione, il signor Oscar BecU (il quale dice che Stein e gli altri istituiti dei genere servono a dimostrare con che. mezzi antiquati la società si protegga contro uomini spesso spiritualmente ammalati), è andato a studiare in Svizzera il penitenziario di Vltzwill. Direttore ne. è il signor Keillerhals, arrivato nell'amministrazione carceraria dopo di essersi formata una cultura agraria completa. Nel 1S95 Kellerhals si fece assegnare un pezzo di terreno dell'estensione di et1ari 9S7.75 e su questo costruì il penitenziario, che ebbe all'inizio ottani detenuti rendeva nulla oggi zienda agraria più importante della Svizzera, un'azienda redditizia al punto che tutte le sovvenzioni sono state rimborsate e che si è messo da parte un fondo di riserva per l.TOO.UliO franchi svizzeri. 1 detenuti sono saliti da ottanta a trecento e fanno da lattai, porcai, stallieri, ed imparano a lavorare dopo di avere, spessa volte, riportato la condanni! appunto per riluttanza al lavoro. Chi abita una cella isolata può arredarsela come crede: se alle finestre non rimanessero le robuste sbarre di ferro, si dimenticherebbe di trovarsi in una prigione. Del resto i detenuti possono aggirarsi con molta libertà e i sorveglianti, che non indossano uniformi, né portano armi, esercitano piut-| tosto funzioni di capimastri 0 istruttori. Quando il signor Beck volle visiture il penitenziario, il direttore Kellerhnls gli diedi come Kuida un detenuto al quale affidò il mazzo delle dilavi. 11 Kellerhals' è veramente un filantropo, un uomo che considera la sua missione con criteri assai diversi da quelli predominanti in materia, ina criteri purtroppo taii che il generalizzarli appare una non facile cosa. Ad esempio egli non vuole mai punire subito un detenuto il quale abbia violato il regolamento di disciplina, perché pensa che se lo interroga li per li, il detenuto, eccitato, si comporterà m maniera d'attirarsi una punizione anche più severa. 1 detenuti sono cointeressati al reddito del lavoro nei campi e anche per questo sono rari i casi di tentativi di fuga. Scontata la pena, il detenuto non viene rimesso in libertà senza ulteriore assistenza, ma passa dalla prigione vera e propria in un altro edificio dove alloggia sotto il titolo di colono e ha il diritto di continuare a lavorare per l'azienda, riscuoter.no il salario, sino a quando non abbia trovajto il posto che a lui convenga. Certo [se tutti i penitenziari potessero essere trasformati ni aziende pac fiche e redditizie (mentre ngL'i sono generalmente odiosi e costituiscono un onere per ri bilanci statali) si farebbe un gran I passo. 1 11 Feaue.

Luoghi citati: Austria, Germania, Svizzera