Misteriosi retroscena nello scandalo del giornalista americano

Misteriosi retroscena nello scandalo del giornalista americano Misteriosi retroscena nello scandalo del giornalista americano « Un giovane funzionario » del Quai d'Orsay, la direttrice de « L'Europe Nouvelle » e Filippo Berthelot nel groviglio Parigi, 12, notte. U Soir di Bruxelles pubblica una intervista di Harold Horan. Costui, pur dicendo di non voler dire niente che potesse complicare la sua situazione, ha rievocato le circostanze del suo fermo, protestando contro quella che egli chia.ma « una mancanza alla legge dell'ospitalità ». EgJi ha detto. « Ho passato tutta la giornata di mercoledì all'Ambasciata americana di Parigi per essere tranquillo e per attendere notizie. Ho lasciato la Francia per conformarmi al desiderio delle autorità francesi che avevano assegnato -giovedì come ultima giornata della mia residenza in Francia. Sono stato pregato di partire e sono partito. Ecco tutto ». Siccome il suo interlocutore gK domandava quali erano i suoi progetti, Horan ha' risposto: «Io per l'istante non ne ho ». Chi sono I colpevoli? Ma le vicendu del pellegrinaggio 'del giovane Harold non rappresentano più orinai il lato interessante della faccenda. Quello che il pubblico vorrebbe conoscere sono adesso i npmi dei responsabili francesi. « Chi è il colpevole ? — domanda im penosamente la Liberio. — Se e conosciuto, come sembra, venga deferito alla giustizia. Se non è ancora identificato, lo si ricerchi. I/opinione pubblica non ammetto che la impunità raddoppi lo scandalo ». Ed il Journal des Debats, ancor che a voce meno alta, ribatte: «-Basta sovrattutto al Governo di trarre dall'inchiesta le conclusioni neces sane e colpire i colpevoli che debbono amaramente rimpiangere le loro soluzioni troppo strette, con i rappresentata ti della stampa Hearst ». Senonchè non pare Ano a questo momento che il Quai d'Orsay abbia troppa intenzione di scoprire i suoi altarini. Quello che finora si ammette, in alto loco, è che i responsabili sarebbero due, di cui l'uno impiegato d'ordine nello stesso Ministero e l'altro assolutamente estraneo al l'amministrazione. 1 nomi vengono taciuti, ma il secondo dei due, che è quello di un giornalista, o piuttosto di una giornalista, sembra proprio dover essere quello da noi indicatovi ieri Bera, della direttrice dell'Europe Tfouvellc, Luisa Weiss, -amicissima tanto di Hearts quanto rJRalcuui al tissirrri funzionari del Qvrai d'Orsay e notoriamente acquisita alla causa del ravvicinamento franco-tedesco, che il compromesso navale metteva in pericolo, n documento sarebbe stato dato dal funzionario de1 Quai d'Orsay alla Weiss, senza sapere a quale uso dovesse servire e quest'ultima lo avrebbe poi, sotto la propria responsabilità, comunicato alTamericano. 25 mila franchi per IT documento? Il fatto è che mentre nei circoli giornalistici anglo-americani corre la voce che l'Horan, per procurarsi il foglio, avrebbe sborsato ben 25.000 franchi, i giornali ufficiosi pubblicano stasera una noticina che ha tutta l'aria di preludere al salvataggio dell'uno, almeno, dei colpevoli. Dice questa noticina: » Ciò che imporla stabilire ora è se «ruesto giovane funzionario, i cui capi hanno lungamente interrogato e. che — ♦ il caso di dirlo — si mostra profondamente colpito ilei cattivo passo in cui e caduto. 6 slato pienamente cosciente del suo fallo professionale, cioè se la sua buona fede non è stata in parte sorpresa, se ita potuto conoscere o sospettale o meno la destinazione e l'uso riservato alla sua comunicazione, se si è reso conto esatto della portata della sua indiscrezione, se ha potuto tinche apprezzare sufficientemente il carattere confidenziale dei documenti comunicati: in una parola, se ha commésso uno sbaglio professional? o uno sbaglio molto più grave. Per il momento non si è ancora sicuri di nulla; Iberiche tutto lasci supporre che ci troviamo piuttosto in presenza della prima alternativa ». Pai tono di questa dichiarazione ndaasèdncqlalian non risulta se la distinzione tra atto doloso o atto colposo venga ammessa a favore di entrambi i rei. ossia anche della Weiss; ma quello che sembra non lasciare adito a dubbio è che essa viene ammessa a favore dei » giovane funzionario ». Un attacco di Maurras Ora questa singolare indulgenza non può fare a meno di conferire un certo quai credito alle reiterate requisitorie di Carlo Maurras, il quale sull'Action Francaise seguita ad aver l'aria di voler accusare Berthelot di avere lasciato rubare apposta il documento, allo scopo di fornire all'America e alla Germania i mezzi necessari per tagliare la strada al compromesso navale. La scusa fa trasecolare, dato che il compromesso navale sembra essere stato concluso a Londra proprio durante il soggiorno fattovi da Berthelot lo scorso luglio e che sarebbe quindi da ritenere che il segretario generale del Quai d'Orsay vi abbia per lo meno collaborato. Una supposizione del geniere di questa cui accenniamo non sarebbe spiegabile fuorché nel caso che Berthelot avesse voluto, stipulando il compromesso con l'Inghilterra, unicamente assicurarsi il benefizio morale del consenso britan nico alla non limitazione delle ri serve terrestri, e di tutto il resto fa cesse abbastanza poco calcolo per rifiutarsi a sacrificarvi tanto il riavvicinamento franco-germanico, come la benevolenza americana. L'ipotesi ci sembra in verità troppo macchia velDdca e, ad un tempo, troppo seni plicistica, dato che Veniente cordia Tv» si presenta oggi come diffidi mente gabellabile per un trucco di alta scuola. Ma Maurras tiene alle sue afférmazioni e pare che dello stesso parere sia Pierre Bernus. corrispondente del Journal de Genève. Scrive il direttore dell'Action Francaise : • Filippo Berthelot non ha forse un giorno detto al suo fedele: «Tenete, prendete, portate via, pubblicate? ». Non ha forse lasciato prendere le chiavi del tiretto? Non ita forse detto che gli si farebbe un piacere facendo quello che i tedeschi e i filo-tedeschi desideravano di veder fatto? Un tradimento semplice e brutale appare abbastanza nelle abitudini del personaggio. Ma forse è questa una ragione di più ppr pensare che, per ingannare la sua gente, egli abbia preferito di coprirsi e lasciar fare, piuttosto che ordinare. Ma colui che si può chiamare il suo commissionario diretto o indiretto non ha forse avuta la lingua abbastanza corta e la bocca abbastanza chiusa come egli avrebbe desiderato. E questo fa comprendere che alla prima indagine poliziesca, alla prima parola di inchiesta o di istruzione, Harold Horan sia corso al Quai d'Orsay per dire a Berthelot o al suo aureo: «Parlate dunque voi altri: tocca a voi tirarmi fuori da questo affare ». Un ben comprensibile senso di riserbo ci vieta di diffonderci sui sospetti assai sfrani posti innanzi dn Cnrlo Maurras. Ma quel poco che ne abbiamo detto basterà a provare ài lettore quanto complesso e misterioso si riveli, in otmi caso, il retroscena di questo episodio diplomatico. C. P. llmp

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