Il Tribunale speciale a Lucca per l'efferato assassinio di due fascisti

Il Tribunale speciale a Lucca per l'efferato assassinio di due fascisti Il Tribunale speciale a Lucca per l'efferato assassinio di due fascisti L'autore del misfatto è un comunista fuoruscito, rientrate in Italia 4a Marsiglia per uccidere II Podestà di Ponte Bu ggianese e un membro di quei Fascio Roma, il notte, Domani sera il Tribunale specialespec per la difesa dello Stato si trasferirà a Lucca, dove nello prime ore pomeridiano di sabato avrà inizio, come vi informammo, il gravo processo a carico di duo comunisti: Polla Maggiora e spadoni, di Ponte Boggianese, imiput-aii dell'uccisione di due fascisti. 1 dibattimento, che sarà presieduto dai gen. Cristini, presidente del Tribunale speciale, occuperà probabilmente quattro o cinque udienze. Come si sa è la prima volta, ualla sua istituzione, che l'alto consesso lascia Roma per trasferirsi in altra città e questa circostanza, unita all'eco dell'efferato delitto elio, commosse l'intera Nazione, suscitano nella popolazione lucchese un eccezionale e giustificato interesse. 11 processo si svolgerti nell'aula di quella Corte di Assise, dove sono state apportate opportune modifiche. Un brutale delitto L'imputazione al Della Maggiora e quella prevista e punita dall'art. Lo del a. D. 12 dicembre l'J26 N. 2062, in relazione all'art. 2 della legge 25 novembre 1026, che comiporta sino la pena di morie. 11 delitto dello Spadoni è, secondo la sentenza di rinvio, quello previsto dagli articoli 2 e 6 della logge stessa, che commina una pena dai lì, al 30 anni di reclusione e, colle aggravatiti, si può arrivare anche all'ergastolo. Relatore della causa sarà l'avv. Presti; P. M. il comm. Dossy. Difensore di procura dolio Spadoni sarà l'avv. Giuseppe Casentinì del Foro lucchese, il quale probabilmente sarà il difensore di ufficio anche del Della Maggiora. La lista dei testimoni di accusa comprende una trentina di nomi e quelli di difesa una dozzina. La sentenza della Commissione di Istruttoria che rinvia a giudizio dei Tribunale Speciale i due comunisti, contiene, una dettagliata esposizione dei fatti e dello indagini che portarono a formulare la grave accusa di cui gli imputati dovranno rispondere. Il feroce eccidio avvenne la sera del 16 maggio scorso a Ponto Boggianese, dove duo umili operai, il sarto Gino Mosehini ed il Diroccialo Giovanni Rnonamioi furono proditoriamente assassinati, con cinica freddezza, rial noto comunista schedato, già fuoruscito, Michele Della Maggiora, senza ombra di causale alcuna, ma per il solo fatto di essere fascisti. La strage accuratamente premeditata, si svolse in modo fulmineo. 11 Mosehini si trovava dietro il banco della propria sartoria intento al lavoro, quando verso lo 18 entrò il Della Maggiora che, senza diro sillaba, gli sparò contro vari colpi di pistola. Duo proiettili raggiunsero il novero sarto che cadde riverso al snolo. Il forsennato continuò a sparare. Uscendo, diresse un colpo contro certo Baldasserani. che restò fortunatamente illeso e. appena sulla via. colpì a morte con due proiettili il biroceiaio Giovanni Rnonamioi, ohe transitava col biroccio carico di mattoni, sul quale era adagialo, guidando dall'alto. Poi nrese la via dei campi e vagò per la campagna sino al giorno seguente, quando venne arrestato dai carabinieri nei pressi del biscottifìcio Greggia, in quel di Reggiano, a pochi chilometri dal luogo dei delitto. Il Mosehini tenne soccorso dalla moglie Denise Marti, che lavorava nella stessa bottega, e dopo tre giorni, il 19 maggio, mori. Il Buonamici visse pochi istanti. L'assassino confesso • Un complice Sin dal suo primo interrogatorio il Della Maggiora risultò confosso ; non cercò di attenuare i fatti, né tacque le intenzioni. Successivamente, stretto dalle domande, il Della Maggiora aggiunse che era sua intenzione di uccidere il podestà di Ponte Boggianese. che era anche segretario politico del Fascio, ed un membro del Direttorio, che risultò essere certo Achille Bagni Il Della Maggiora, anzi, aveva confidato ad un amico comunista del luogo, certo Degli Innocenti, la sua intenzione di uccidere le due suddette persone quali dirigenti del Fascio di Ponte Boggianese, nelle quali egli vedeva i maggiori responsabili della lotta condotta dai fascisti del luogo contro 1 comunisti, che erano stati costretti ad abbandonare il paese, cercando rifugio in Francia, e più precisamente a Marsiglia, nella contrada Sant'Andrea, dove i comunisti di Ponte Boggianese si trovano riuniti in buon numero. Intanto le autorità erano venute a conoscenza di questo episodio, che poi doveva essere utile agli effetti dello indagini: nel 1024, in occasione dolio elezioni politiche, era stato uccìse, a Ponte Boggianese, a presunta opera di un fascista del luogo, un comunista, certo Spadoni. Allora il commissario rintracciò e trasse in arresto il fratello di questi, Spadoni Bruno fu Paolo, il quale ora rientrato dalla Francia insieme col Della Maggiora ed eseguì nella abitazione di un suo cognato una minuta perquisizione olio portò al sequestro di numerose lotterò compromettenti. In esse lo Spadoni chiedeva informazioni sui dirigenti de] Fascio, por poter vendicare al suo ritorno la morte del fratello. Non fu appurato se mièste informazioni le fornirono i parenti Fatto sia die da questa lettera risultò anche che il suddetto individuo era stato sempre in relazione col Della Maggiora che. ritornato dalla Francia appositamente per commettere il delitto non avendo trovato ne il pode; età né il Bagni, decise di uccid-ere t iprimi fascisti che gli fossero^ capitati. ' Così la sorto tragica toccò ai due disgraziati padri di famiglia. Un'altra circostanza viene' pure ad avvalorare l'ipotesi della complicità dello Spadoni nel duplico delitto, cri a quella della rivoltella. Il Della Maggiora, privo di mezzi, non aveva nessuno che potesse aiutarlo con sovvenzioni alio ari acquistare una rivoltella. Non era poi possibile che questa, come, ripeti'' in numerosi interrogatori, se la fosso portata dalla Francia, perche durante il suo viaggio di ritorno fu trasporatto colla scoria elei carabinieri e prima di giungere a Pescia. dovette sostare in numerose carceri. Quindi se egli fos,se stato in possesso dell arma gli sarebbe stata sequestrata 111 tempo UtComp potò il podestà di Ponte Boggianese sfuggire all'insidia che lo minacciavo, è presto detto. 11 comunista Degli innocenti che aveva avuto dal Della Maggiora la confidenza del suo odioso e truce proposito in un momento di risveglio del sentimento e della coscienza, confidò a sua volta la cosa ad una terza persona, con 1 incarico di riferirne al podestà. Questi naturalmente si mise in guardia e avvertì anche il Bagni, perchè da parte sua facesse altrettanto. Informato U maresciallo dei carabinieri, il Della Maggiora fu chiamato in caserma dove, alla diffida del maresciallo stesso si mostrò meravigliato dell'accusa. Due giorni doipo invece commetteva il nefando misfatto. Lo Spadoni, tratto in arresto, protestò la propria innocenza, pure ammettendo di aver fornito l'arma omicida a.! suo compagno eli fede e. di essere stato con Vai In Francia. Numerose perquisizioni dopo l'arresto furono fiseguite. Esse portarono al sequestro di altre lettere rivelatrici. In una di queste si appreso che cerio Pasquino Franco, comunista anche, residente in contrada Sant'Andrea a Marsiglia, finanziava con un sussidio quotidiano il Della Maggiora perchè avesse modo di trattenersi a Ponte Bogginese per compiere, d'accordo anche con lo spadoni, la vendetta sui fascisti.