Il colpo giornalistico di Horan l'intimazione del Governo francese

Il colpo giornalistico di Horan l'intimazione del Governo francese Il colpo giornalistico di Horan l'intimazione del Governo francese Parigi, 9 notte. Ricorderete la larga eco avuta dalla pubblicazione dei giornali americani del gruppo Hearst di quel documento diplomatico francese, che era il memoriale riservato per gli agenti francesi all'estero e per i vari servizi diplomatici francesi circa il compromesso navale franco-inglese. Ieri mattina il signor Horan, corrispondente dei giornali del gruppo Hearst da Pa;rigi e lìrmat.ario del telegramma che conteneva il documento in questione, è stato avvicinato da un funzionario della Prefet sqadcusmcdlFdatura di polizia nel momento in cui ■ usciva dal suo ufficio ed 6 stato invitato a fornire spiegazioni sul modo in cui era venuto iti possesso e col quale trasmise il famoso documento. La Prefettura di polizia propose i gqiundi all'Horau l'alternativa di abbandonare la Francia prima di giovedì od essere imprigionato alla Sante per rispondere del fatto dinanzi ai Tribunali. 11 , "■iornalista'americano. fimper^tos^vere^ un | impegno di abbandonare la Francia entro giovedì. L'Intervento dell'Ambasciata americana Si apprende in proposilo che, subito dopo la pubblicazione del documento, il sig. Horan era stato invitato al « Quai d'Orsay » per dare delle spiegazioni, ed in quell'occn sione egli disse di aver trasmesso iil documento a Londra coll'incarico I di ritrasmetterlo in America. Anche suo propneta.no Hea.rst, che si era,aftrettato a recarsi a Washington !dove aveva chiesto l'intervento di Kefllog. Hearst aveva dichiarato che | assumeva lui tutta la resnonsahilitàldell'indiscrezione. L'ambasciatore **M Siati Uniti si era anche rivoltoial Quai dOrsay per domandare;spiegazioni. Horan si era più tardi recato nuovamente al Ministero degli Esteri e. dalle conversazioni avute, aveva tratto l'impressione che l'affare si sa.rebhc potuto aggiustare. Ad ogni buon fine aveva deposto il suo passaporto e le sue carte personali al Consolato americano. Dopo aver avuto nozione do] nuovo incidente, l'incaricato di nffari urnericano, sig. Boi-man Harmur. si è recato al Quai d'Orsav per le informnzinni necessarie. Al Ministero degli Esteri si dichiara stadera che Horan non è arrestalo Tifi sottoposto ad un inierrrogatorin vero e proprio. Egli ha acconsentito di sua spontanea volontà ad abbandonare la Francia entro giovedì. Il fatto ha provocato grande impressione nella stampa parigina e snecialmeute tra i giornalisti esteri Il sig. William Bird presidente dell' Associazione della stampa angloamericana ostri stesso adunerà i colleghi per decidere snill'onportunità di fare una protesta ufficiale ni Quai d'Orsay. Effli ha dichiarato: « Non ho ancora visto Horan. Gli avevo dato appuntamento ieri per l'ora di pranzo, ma vennp arrestato. Dovevamo appunto fliscutpre dPlla faccenda. Io lo ritpngo un giornalista onesto e credo che si sia procurato il documento in una maniera onpsta. Ouali sono i motivi che hanno indotto il Ouay d'Orsnv a prendere qnpsta decisione T Noi per ora non li conosciamo con precisionp. Il capo dell'ufficio stampa del Ministero degli Esteri. Bargelon, mi ha soltanto ieri spiegato che un Governo non può essere prpso in giro. Questo non mi pare sufficiente per giustificare il provvedimento con cui II sig. Horan e stalo vittima. La misura presa contro di lui rischia d'altronde di essere gravemente pregiudizievole per la stampa estera di Parigi e annullare gli sforzi fatti dopo la guerra, ed in parte riusciti, per togliere a T.ondra la sua supremazia co me centro di informazioni ». I diritti e i rischi del giornalista Due tesi sono in presenza, quella di Horan che, ben inteso, protesta con energia contro la sua espulsione, lloran dichiara che ogni giornalista ha diritto di tentare di procurarsi le informazioni e che non può mettere in causa le persone che gli hanno fornito il documento trasmesso a New York. L'altra tesi, quella del Governo francese è la seguente: Si tratta soprattutto di una questione di principio. Un giornalista ha sempre diritto di tentare o'i procurarsi la supremazia di un documento ad informazione sensazionale. Fa così niente altro che il suo mestiere. Ma quando un giornalista stranieri vive ir, Francia, e sa di rappresentare in Francia un'agenzia o giornali ostili al Paese che gli dà ospitalità, e riesce a procurar-! infónnaziòni sensazionali per lo scopo di ottenere argomenti contro questo Paese ospitale, sa benissimo in anticipo che rischia di diventare • indesiderabile ». Ora, nel momento in cui il documento era trasmesso, Hearst era a Parigi e riceveva egli pure un'ospitalità amabile e cortese. Horan sapeva lutto ciò e sapeva anche che, mandando al suo giornale questo documento, avrebbe permesso a questi di servirsene come di un'arma contro la politica francese ed anche contro la Francia. Horan non ignorava che il documento, che si era procurato ori aveva comperalo, era un documento navale che cercava soltanto di spiegare un progetto di accordo navale suad ■ anglo-francese e questo proietto era i constata cheHoran'm^dò 'al suo'gi'o^ stato proposto dalla Francia all'Inghilterra. Dunque, in fondo, non v erano inconvenienti a pubblicare il documento, ma è l'intenzione che bisogna considerare. Il Governo francese naie il documento, sapendo che esso sarchbe stato pubblicato a New-York da tutta la stampa americana fedele alle idee di Hearst, e quindi nemica 'rleI!a Frarieia, con molto fracasso, cer | f^SlLS!9SSiSSS^A 12»,! ti. Quindi è pacifico che l'intenzione del sig. Horan, trasmettendo il documénto, era ostile alla Francia. E que sto non rientra nei doveri di un giornalista. Come fa conquistato il documento? Il Governo francese aveva avuto co noscenza della pubblicazione ed avendo visto i commenti che accompagnavano ila pubblicazione del documento fece I un'inchiesta e riuscì a .sapere che il nocumento era stato semplicement d',doveva esigere una sanzione: qualun !que altro Governo al suo posto avrebbe fallo la medesima cosa. | Horan venne interrogato e. ben inltes0: fon ha voluto dire come aveva St0„'rna JS ™T-,1.Ldo,t''imen,<?' p„oii iZo^^jft&E^-** ;Hearst con dei mezzi poco contessabili. Il Governo francese crede che ciò non sia tollerabile. Esso non poteva ammettere senza sanzioni che uno straniero che vivo in Francia cerchi di guastare le relazioni tra Parigi e Washington e tra Londra e Washington. D'altronde, Horan non è mai stato arrestato. Egli è stato semplicemente interrogato e come un libero cittadino pregato di voler al più presto lasciare la Francia. L'ambasciata americana non si è incaricata della faccenda, ma ha semplicemente desiderato di essere informata dell'incidente. L'Associazione della stampa angloamericana ha tenuto una lunga riunione oggi nel pomeriggio. Questa riunione, strettamente privata, è durata più di due ore. Crediamo di sapere che, dopo avere inteso il giornalista Horan, l'Associazione ha deciso di domandare immediatamente udienza a Briand ed a Poincaré per tentare di far togliere il decreto di espulsione che colpisce il giornalista americano. Dopo questa riunione l'Associazione ha notificato il seguente comunicato: « Il Comitato dell'Associazione della stampa anglo-americana si è riunito nel pomeriggio per deliberare sul caso Horan. E' stato deciso all'unanimità di indirizzare ima richiesta al Presidente del Consiglio ed al Ministro degli Affari Esteri, domandando una nuova inchiesta sul fatto. Un sottocomitato è stato designato e si terrà a disposizione del Presidente dell'Associazione per tutte le spiegazioni necessarie « e i i o