La bonifica integrale

La bonifica integrale La bonifica integrale In queste colonne, a più riprese 6 fino da quando ■venne emanata la legge sulle trasformazioni fondiarie idi pubblico interesse, fu ampiamente detto delle ragioni di supremo ondine politico e di quelle a fondamento economico e sociale, sulle quali il Regime basa quel complesso di prowedimenbi che mirano a conseguire la bonifica integrale dovunque nel Regno sia attuabile. Dicemmo allora, e ripetiamo oggi, 'che esso è, per la grandiosità del fine che si propone, l'atto più importante di quella politica agraria che il Capo del Governo ha intuito e persegue con mirabile tenacia; dal perfezionamento tecnico delle colture alla difesa dei prezzi delle derrate agricole, alia tutela delle correnti di asportazione, al monito sul decadimento della natalità, onde, per evitarlo, si volgono alle campagne le più ansiose speranze. Atto, diciamo, più importante, giacché affronta il problema dell'aumento della produzione della terra ricercandolo nell'azione della proprietà privata combinata con quella dello Stato, afferente questa alle opere di pubblico interesse, che si compendiano principalmente nelle bonifiche idrauliche, nelle irrigazioni, nelle sistemazioni idraulico-forestali e nelle costruzioni stradali. A queste si aggiungono le condotte di acqua potabile e le borgate rurali. Lo Stato ordinariamente, coll'intermedio dei Consorzi di proprietari, •partecipa in misura notevole alle spese necessarie per la esecuzione di tali opere, per talune delle quali aumenta i contributi fissati dalle antiche leggi o nuovi ne determina Con ciò la proprietà privata non ancora ha assolto il compito che la politica del Governo nazionale ha inteso di assegnarle, e cioè il miglioramento fondiario integrale, inerme l'esecuzione di opere particolari, proprie di ciascuna azienda; al che provvedono le recenti leggi di crejiito agrario, fondate sulla garanzia del prestito da un lato e sulla con cessione dall'altro del danaro a tasso sensibilmente ridotto. n disegno di legge per la bonifica integrale, testé presentato alla Camera, determina con quali mezzi finanziari lo Stato intende sia assicurata l'attuazione dei provvedimenti indicati e ne distribuisce l'onere in quattordici anni, tempo ritenuto necessario all'effettuazione del complesso programma. In altri tempi, e ammesso che di tale programma si fosse parlato, il periodo sarebbe apparso estTemamente breve. La proprietà privata terriera, quando non sia utilmente disposta, è capace di grandi resistenze, spedahaemte sul terreno giuridico procedurale. La legge dell'Agro romano che, fra le antiche leggi, è quella che, pure avendo carattere da particolare territorio, più si avvicina al complesso dei provvedimenti attuali, ne ha dato in passato numerosi esempi. Oggi anche la legge dell'Agro romano rapidamente cammina merce lo spirito nuovo che anima la Nazione, e andrà pertanto rapida anche la legge per la bonifica integrale dovunque essa verrà legittimamente applicato. La recente circolare del Capo del Governo ai Prefetti è esplicita al riguardo Fondamento della nuova legge è là obbligatorietà della bonifica, pena la espropriazione, sia pure indennizzata, quando la bonifica non venisse eseguita. Ora si comprende che la proprietà privata, di fronte alla imposizione, si arresti in primo tempo dubbiosa se non malvolente o più. Ma occorre ragionare ! L'obbligatorietà sarebbe un non senso se non fosse accompagnata dai contributi molteplici, di cui le leggi vigenti e l'attuale disegno di legge offrono larga documentazione. Trattasi di obbligatorietà che sorge 'da piani tecnici coscienziosamente studiati da organi competenti e sui quali è ammesso, in dovute forme, che la proprietà privata possa avere voce di esame e di critica. Tutto ciò spiega, poiohè l'esempio calza ancora, perchè l'attuazione confortantissima, quale è avvenuta e va avvenendo della legge dell'Agro romano, non abbia avuto bisogno sin qui di ricorrere alla espropriazione. Se non che, e primamente, la proprietà privata troverà ogni tutela ed ogni aiuto atti a darle modo di assolvere senza turbamenti e senza scosse il compito che le è assegnato, col raggrupparsi nei Consorzi. All'uopo, con pensiero magistrale, il Capo del Governo ha voluto che all'attuazione dei provvedimenti, ora emanati, precedesse la costituzione della Associazione dei Consorzi di bonifica e di irrigazione con propositi chiaramente determinati da apposita legge. L'Associazione, mercè l'istituto dei Consorzi, sarà la gran'de tutrice e moderatrice insieme di quella massa di proprietà privata, alla quale, in regioni diverse d'Italia, sarà dato impulso a migliorarsi mercè cospicui aiuti finanziari e savia assistenza tecnica. Insieme le saranno imposti obblighi e vincoli che sarà bene esaminare. Con ciò la funzione sociale della proprietà privata non saTà menomata. Il toccarla nella sua essenza sarebbe il maggiore guaio por un paese civile. Nel condurre la proprietà privata al tranquillo contemperamento fra i diritti e i doveri, quali derivano dalla legge della bonifica integrale, sta appunto la funzione prima e principale della Associazione dei Consorzi di bonifica e di irrigazione; funzione ad assolvere la quale è garanzia l'uomo egregio che il Governo ha chiamato a dirigere: l'onorevole De Stefani. Se un Consorzio manca al compita, la legge ammette l'Intervento diretto dello Stato o, più rapidamente, quello di una impresa privata, che' presumibilmente assumerà la forma della Società anonima. Si disputa se ciò sarà un bene o un male. La conduzione della terra è atto che può trarre le maggiori utilità soltanto dall'esercizio individuala. L'intervento dell'ente commercia¬ lenncedvecodqo lealmdscRfruteqfrdteparisepturgcsevfcminpmbpdSssnzdcmcmRdcpcibgpeipleOlsuptsLntecu le è da augurarsi non avvenga se non in via eccezionale e temporanea, e perchè determinato da necessità imprescindibili. Alla stregua di questi criteri tale intervento deve accettarsi cosi come la legge lo considera a sicuro raggiungimento dei fini che essa sé propone. Ai critici induriti e ai tiepidi, ai quali può sembrare non necessario o pericoloso sottoporre parte notevole della proprietà terriera nazionale allo sforzo, a cui essa viene chiamata, gioverà ricordare che paesi di minore portata del nostro nella scala dei valori internazionali, la Romania e la Cecoslovacchia, di fronte alla necessità di assicurarsi una Interna stabilità, che solo poteva essere data da un solido e tranquillo esercizio dell'agricoltura, ' di fronte ai pericoli che la vicinanza della Russia bolscevica poteva determinare, non hanno esitato, appena usciti dalla grande guerra, di attuare una radicale riforma agraria a base di limitazione della estensione del possesso fondiario e di espropriazione indennizzata del di più; ciò che ha dato modo di costituire, per milioni di unità famigliari, altrettanti piccoli predi. Questa mai sarebbe la via da seguire dall'Italia ! Ma l'Italia, la quale ha bisogni crescenti, che le sono imposti dal suo naturale sviluppo demografico, e deve dalle stesse sue necessità di vita interna trovare ragione di affermarsi nelle inevitabili, pure pacifiche, competizioni internazionali, mantiene colle leggi della bonifica integrale salde le basi del diritto privato, dando modo a queste, utilmente per sé, di esplicare in collaborazione collo Stato un'opera di pubblico bene a maggiore grandezza della patria. Chi vorrà opporsi? E perchè lo Stato dovrebbe indietreggiare? GIOVANNI RAINERI.

Persone citate: De Stefani

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Italia, Romania, Russia