Un altro arresto per il delitto di Venaria

Un altro arresto per il delitto di Venaria Un altro arresto per il delitto di Venaria Il cognato dell'uccisore La confessione alla fidanzata - La partecipazione al delitto 83 coltellate - L'estremo lamento della vittima L'indagine sul fattaccio della Venaria, che pareva, esaurita dopo l'ampia confessione dell'uccisore, attraversa invece un periodo di piena elaborazione: tanto e vero che ai due arresti già praticati - quelli del Pasquale Scolet¬ ta e della di lui moglie Rosa Casa-massima -•■ se ne è aggiunto ora unterzo. e cioè .niello del fratello della Casamassima. e cognato dell'uccisore Scoletta. L'inchiesta si sarebbe iostoesaurita se si fosse presa tutta quanta per oro colato la confessione dello Scoletta : ma questo non poterono fare i carabinieri della Venaria, e particolarmente il tenente De Marinis che aveva subito dato un ritmo accelerato alle ricerche vagliando i risultati secondo la più stretta logica. Un punto oscuro Illogico era parso all'ufficiale un punto delia confessione dello Scoletta, là dove costui affermava di avere da solo compiuto il delitto e tutte le susseguenti operazioni di trafugamento e di seppellimento del cadavere. 11 tenente j>e Marinis si faceva questa domanda: <• Per quanto l'ucciso fosse di statura e proporzioni non certa- mente atletiche, si poteva ammettere che nn uomo solo, lo Scoletta. a sua volta di media forza e corporatura, forse riuscito a sopportar* il peso del- la fatica del trasporto del cadavere, ecc? I,a risposta pareva propende- re por il no, e ennsegurntornf nte il lenoni» De Marinis roniinuo ]a sua indagine, allo scopo di individuare il probabile complice dello Scoletta. Tali ricerche diedero intani il loro positivo frutto. Dall'ombra balzò nella fosca luce del delitto una nuova figura, anch'essa in rilievo di protagonista, ed anch'essa veniva tosto assicurata alla giustizia. Prima però di parlare della nuova scoperta, per maggiore intelligenza dei lettori, riepilogheremo in breve il truce fallo di sangue, anche perche l'ulteriore sviluppo dell'indagine ha modificato qua e là i falli, ed lui colmato qualche lacuna. l.o Scoletta, adunque, sospettava fortemente che il suo amico e. compaesano Michele Ritardatore lo tradisse con la propria moglie. La mattina d»i S-fi settembre egli mise alle strette la moglie, e questa gli fece una parziale confessione, asserendo che una sola velia aveva dovuto .edere alle prepotenze del Ritardatore. Bnslò questo al mai-ito tradito per meditare la vendetta, e infatti la stessa mattina, verso le ore lo. eccolo comperare un colte-Ilo di non grosse proporzioni, ma acuminatlssimo, un coltello da cucina, che papò una lira. La sera ilei i coniugi Ritardatore andarono a far visita agli Scoletta. La conversazione fu molto fredda. Lo Scoletta stava costantemente con un Romito sul tavolo, il volto appoggiato sopra la mano, in silenzio, t.mtn che l'amico ad un certo punto gli ddmam'ó sn non si sentisse bene, f, non ne ebbe che una monca ed evasiva risposta. I due Ritardatore si congedarono, e lo Scoletta si offerse di accompagnarli. Indossò, molto ostentatamente, la giacca da lavoro, dicendo che doveva recarsi al suo turno notturno allo stabilimento, ed accompagnò gli ospiti per un certo tratto di strada; poi li salutò, allontanandosi in direzione della fabbrica. La sorpresa Giunti che furono a casa i coniuci Ritardatore, il marito vi lasciò la moglie ed usci di nuovo, dicendo che si recava al cinematografo. Al cinematografo ci andò davvero, ma dopo lo spettacolo si recò nuovamente in casa degli Scoletta. ove era sicuro di trovare la moglie sola. Ma il marito della sua amante non era andato al lavoro. Era là, in ag- guato, sulla scala, ad un pianerottolopiù alto di quello del suo alloggio efacendo capolino giù per il vano delle scale, spiava. Scorse cosi il Ritardato- re quando mitro in casa sua, e lasciati trascorrere alcuni minuti, entrò. L'asgressione .leve essere stata fui- minea. Il pruno colpo lo vibrò alla fronte del rivale, poi lo tempestò di altri colpi. Ben S3 furono le rerite ri- scontrale sul cadavere dello sciaguratoIamante! Nella furia, nel parossismo del momento, lo Scoletta vibrò anche una coltellata alla moglie, colpendola di striscio ad una coscia, e di peggio avrebhe essa certamente avuto se non fosse fuggita, rientrando però subito dopo. Dopo come si sa, l'uccisore, posta in un sacco la vittima, la trasportò in, un prato, nascondendola in un cespu-i 1recò di nuovo dagli Sr.ole.ita. achie.deire notizie del marito, che tardava tan j to a. rincasare. Non vi trovò che la (moglie dello Spoletta. Il pavimento c-a |pulito e lustro. E l'autorità crede che sia stata la donna stessa a pulirlo del sangue dell'ucciso, ed ecco perché la tiene in arresto, sotto l'imputazione di complicità. « Mi ammazzo! » E veniamo ora al terzo arresto. • Mauro Casamassimn, di 2A anni, da Canosa (Puglie) è fratello della moglie dello Scoleita. Anche lui da qualche anno lavora aliti Venaria, dove abitò in una cameretta ammobiliata, in compagnia di un amico. Egli è sempre stato in ottimi ra.pporti colla sorella e col cognato, presso i quali anzi si recava sovente a mangiare. I..U sera del 27 (la. sera del seppellimento del cadavere) il Mauro, ad ora tarda, si recò ;i. trovare una famiglia conoscente, pure di Canoa. Appariva . agitato, pensieroso. A più riprese, con aria, stravolta, usci in questa frase: « Mi ammazzo! ». puoste parole e questo atteggianieti to andarono a conoscenza della, sua. |fidanzata. Costei che pure aveva no- glio; e. la notte del giorno seguente, 27, egli tornò al cespuglio, scavò li ac-a.rno una fossa, e \ i' seppellì il cadavere. Verso l'una o le due della notte dell'uccisione la. moglie del Ritardatóre si. e iat,r> ili lui un cambiamento di unto re, cominciò a nutrire il sospetto che egli avesse, avuto parte nella scomparsa del Bitardatore (della quale già molto si parlava), e lo interrogò, mettendolo alle strette. L'uomo, che forse aveva bisogno di uno sfogo, di un sollievo, parlò. Disse che aveva effettivamente presenziato ed in certo qual modo partecipato all'uccisione. La sua parte era consistita nel tenere fermo il Bitardatore, mentre il cognato colpiva col coltello all'impazzata. Poi aveva aiutato l'uccisore a trasportare il macabro : .eco al prato, e, la notte seguente, a scavare la fossa ed a sotterrarvi il cadavere. La fidanzata L'Arma dei carabinieri, che, come dicemmo, era già sulla buona strada fin dal principio, per merito precipuo del tenente De Marinis. del maresciallo Ci orda e dell'appuntato Bosello, non tardò a venire conoscenza di tutto questo. Quelli che. avevano udito furono interrogati. Le parole del Mauro — la prima frase sibillina, l'ampia, confessione — vennero confermate. In particòlar modo la fidanzata fece la sua deposizione con grande sicurezza ed energia. Il Mauro Casamassima, arrestato, ha negalo recisamente., ha continuato a negare, e nega tuttora. Posto a confronto colla fidanzata, ha respinto l'accusa, con altrettanta energia quanta ne, impiegava la ragazza a ribadire la confessione esplicita e totale. Nel contrasto, va da sè che l'Autori là inquirente sostiene l'accusa. La posizione del Mauro ò troppo pwgnudi tata, da qualsiasi lato la si consideri I carabinieri di Venaria ritengono cosi che il giovane abbia accettato la proposta del cognato di abitarlo nella delittuosa impresa, che insieme con lui si sia posto in agguato sulla scala, che, giudicato venuto il momento opportuno, con lui sia entrato in casa, a sorprendere il Ritardatore, e. che lo abbia poi aiutalo nella terribile bi sogna, nel modo che vedemmo. Un altro particolare, venuto in luce durante la minuta e laboriosa indagi ne, è il seguente. I vicini dello Scoletta hanno avvertito qualcosa del delitto, qualcosa di più che non sia il rumore di un mobile smosso, di cui si è parlato. Essi hanno distintamente ,udito il lamento della vittima, mentre Iquesta cadeva sotto i colpi forsennati del marito tradito. Un lamento lungo nn «ah!», che si ripetè tre volte Isempre più fievole, e rfic lasciò nel l'animo di chi lo udì una incancella- bile impressione di sgomento, di rac capriccio. Da ultimo diremo che la voce popò lare afferma che lo Scoletta sia stato Il'amante della moRlie del Ritardato- re. Se fosse vero il fatto, mentre da una parte si avrebbe un più intricato e fosco frioco di passioni, dall'altra si potrebbe avere qualche nuova e forse singolare. luce sulla psicologia dei protagonisti della tragedia. I due. però, negano che siano tra loro intercotsì tali rapporti: e pare che l'Autorità non sia giunta ad appurare la realtà dell'accusa popolare.

Persone citate: Bosello, Canosa, De Marinis, Mauro Casamassima, Mauro Casamassimn, Michele Ritardatore, Rosa Casa-massima

Luoghi citati: Venaria