Un versaiolo e una comparsa imputati d'assassinio alle Assise della Senna

Un versaiolo e una comparsa imputati d'assassinio alle Assise della Senna Un versaiolo e una comparsa imputati d'assassinio alle Assise della Senna o n a i a i a a o , l n i e ò l i n e o a o o i n e e e a e a , e e i e l i i a e Parigi, 6 notte. dlA^^AtTi^ assa^Sstrane velleità artistiche. 11 primo sarebbe uno pseudo canzoniere e musicista, accusato di avere ucciso la sua amica, non si sa bene se per gelosia o per disperazione; il secondo è un attore di quarto o dì quinto ordine, che ha ucciso una tingerista a scopo dì furto. 11 primo delitto ha delle attenuanti, come gli stessi giurati hanno riconosciuto concedendo al canzoniere varie attenuanti e condannandolo a soli 5 anni di carcere. Il secondo delitto certamente non otterrà la stessa clemenza e la sentenza si avrà soltanto domani. 11 canzoniere è tale Maurizio Alfonso Lcleit, e non ha ancora 21 anno. Era meccanico e lavorava In un « garage » dell'avenue Victor Hugo. Improvvisamente si sentì chiamato a diventare uomo di lettere ed assunse lo pseudonimo di Darbelle. Un bel mattino abbandonò le automobili che di solito rglzaSnDrmQpdiriparava ed affittò un locale che ser Igviva nello stesso tempo da bottega dieditore e da studio. Egli si diceva in quel tempo il più giovane romanziere di Francia. La sua amica, che egli aveva conosciuto a Montmartre, si chiamava Luciana Longchamp, ma ahimè, la giovane Luciana, desiderosa di libertà, si rifiutava di accettare la vita in comune con lui. 11 Dorbelle ne concepì tale dolore che decise di finirla colla vita, ma non solamente colla propria. La bella Longohamp Il 17 gennaio scorso, assieme colla sua amante, sali in un taxi. Cominciarono le, preghiere. Egli domando di nuovo alla donna se voleva convivere con lui. Al rifiuto, egli la uccisi! con un colpo di rivoltella alla tempia, cubito dopo si tirava un colpo di rivoltella all'orecchio sinistro. Per miracolo la canna dell'arma non era puntata bene ed il proiettile penetrò bensì nella testa dove si trova tutt'ora, rnu non provocò la morte. 11 dott. lineile dice che forse in avvenire il proiettile potrebbe provocare delle complicazioni. 4tr2iunciamo che, esaminato sotto il punto di vista mentale, il Dorbelle è stato riconosciuto di una responsabilità molto limitata. All'udienza, il canzoniere non è stato molto loquace. Nessun interrogatorio è rassomigliato ad un monologo còme anello di Dorbelle. Il presidente rifa ràpidamente la storia del delitto e della vita dell'accusato. — Voi avete avuto — disse 11 presidente - delle idee letterarie. Non avete" forse raccontato a vostro padre che avpvate vinto un premio di 50 mila franchi' e frequentavate i più celebri letterati? m„ _„ — Io ero giovane — mormora Dorbelle agitando la testa. — Ed in realtà — gli domanda ancora il presidente — che cosa avete scritto ? — Alcuni versi. E sono stati pubblicati? N0i seno ancora in tipografia. a Midinette de Paris » A titolo di documentazione il can celliere legge i titoli delle principali canzoni di Dorbelle. Essi sono: Midinette Paris ', Cachez vos larmes, ed altri A questi ricordi poetici, l'Imputato 'piange Alle altre domande egli risponde con borbottamenti Incomprensibili Quando il presidente gli domanda il motivo del delitto, egli risponde: — Il motivo ? Io non avevo alcun motivo Lo compresi dopo, ma era ormai ti-oDno tardi. Non avevo alcun motivo! E questa frase egli la ripete infinite volte. Poi aggiunge: — Non ne capisco niente ; non so come sia andata. E' Il destino! Vengono intesi molti testimoni, tra 1 o-uali i dottori Truelle e Paul, lo chauffeur di taxi dove avvenne il delitto, un mercante dì panni ed infine il proprietario del garage dove lavorava il Dorbelle — 'Dorbelle — spiega quest'ultimo, era un modesto meccanico ma faceva sovente dei versi. Cosa rara! Io ho letto 1 suoi poemi ed ho pensato che quel ragazzo avesse delle idee. Ma siccome faceva parecchi errori di ortografia, lo consigliai a comperarsi una grammatica ed un trattato di prosodia perchè si istruisse. E il Presidente commenta: — I-orse «i trattava di versi liberi o avanguardisti... Parla quindi il difensore avv. Campinchi che pronunzia un'emozionante arringa, rifacendo tutta la storia di questo disgraziato giovane. Termina invocando dai giurati la clemenza. E di fatti i giurati della Senna si limitavano a condannare il Dorbelle a cinque anni di carcere, accordandogli la semi-infermità di mente. L'assassino della cucitrice L'autore del secondo assassinio era - "n figurante del tea ro dello Chatelet. iITril '«atte le meravigliose avventure i , illustravano allo Chatelet Vope-u- mta .Michele Strogoff». la più inat- ù'tesa fu certamente quella che si prò- du6se la sera del 13 marzo scorso. Sco «ìe & rappresentazione, si presentano due guardie che si impadroniscono dell'aitante uhicialé e lo conducono senz'altro in carcere. Il giorno dopo si apprese che il figurante, tale Edoardo Sirot, era accusato di avere assassinato a Neuilly la cucitrice Caterina Desterbecq. Ecco come si avulse l'orrendo delitto. A Neuilly abitava una mercantessa, certa signora Drezet. Questa aveva avuto per un certo tempo al suo servizio tale Antonio lUscu- tsltlbtdc'vgdurre il Sirot a commettere il delitto in vece sua. Il colpo d'altronde doveva essere facile. Tutti i' giorni la si Ignora Drezet si recava al mercato dì ~ e e a Neuilly. Lgli non aveva che da profittare di quel momento per entrare nella casa e rubare il denaro ciie era riposto in un armadio a specchi nella camera da letto. Il Sirot il 10 febbraio, dopo avere passato la notte con Escurat, comperò la mattina una tenaglia da elettricista e si recò in casa della signora Drezet, non senza essersi assicurato prima che essa fosse uscita. La signora effettivamente si era recaia al mercato ma, come al solito, prima di andarsene, aveva pregato la cucitrice Desterbecq. di cui aveva piena fiducia, di sorvegliare il suo a!>partamento. Sirot quando si accorse della pr^ senza della Desterbecq si presentò come operaio elettricista incaricato di riparazioni nella camera da lutto, introdottosi quindi nella camera, si affrettò a far saltare la serratura dell'armadio a specchi. Disgrazia volle che la porta aprendosi trascinò con sè l'armadio che cadde con un fragore immenso. Al rumore la cucitrice accorse e capi subito di che cosa si trattava. Essa si mise a gridare al ladro. Il Sirot allora si gettò su di lei, colpendola con la tenaglia e continuando a picchiare sino a schiacciarle completamente il capo. In seguito si impadronì di un orologio e di una catena e di due portafogli contenenti complessivamente 3900 franchi. Questo È il delitto. E' stato commesso in modo così selvaggio che la tes;a della disgraziata è stata ridotta ad una poltiglia d1 materia cerebrale Ren inteso il Sirot, dopo l'arresto dichiarò di non aver voluto che rubare e lisse che aveva colpito la disgraziata perchè questa l'aveva minacciato con una rivoltella. Quando ad Escurat, riconobbe di aver ricevuto una parte del bottino, ma negò comunque dì aver conosciuto il delitto. L'avv. Huber [difensore di Mestorino) e l'avv. Garcon sono incaricati deila difesa dei due malandrini, ma difficilmente riusciranno a dare colore di verosimiglianza alle loro scuse. Essi sono passibili della pena di morte. Il proces so è stato cominciato oggi e come di cemmo, terminerà domani. pllnsrvtercRdbptbfdaSlcdbf

Persone citate: Antonio Luscu, Caterina Desterbecq, Edoardo Sirot, Garcon, Huber, Luciana Longchamp, Maurizio Alfonso Lcleit, Michele Strogoff, Midinette Paris, Victor Hugo

Luoghi citati: Escurat, Francia, Parigi