Fortune e disavventure delle borgate d'Oltre Po

Fortune e disavventure delle borgate d'Oltre Po LA VOCE DI TORINO Fortune e disavventure delle borgate d'Oltre Po La pubblica discussione sulle necessità pia urgenti della collina La collina Rodesti desideri e oneste aspirazioni Quando si vuole attirare un maggior numero di abitanti in una data regione è ovvio ohe bisogna oflrir loro facilità di comunicazioni. Gli abitanti di oltre Po, o almeno buona parte di ««si. sostengono che quella zona non si trova certo nelle condizioni volute iper richiamare colà nuova popolazione, e perchè la collina sia valorizzata e popolarizzata come è nel desiderio •li quanti sentono vivissimo l'amore per la città. A ehi domandi agli oltre padani : [«■ Come avviene allora che la collina sia già discretamente popolata? • essi rispondono come hanno risposto a noi, rifacendo la... storia recente delia collina. v Tolti i favorì per Cavo ratto,.. Prima della, guerra la regione collinosa era spopolata. Non c'era bisogno *ii popolarla; con 0-10 lire mensili si cinundibatasetivCoDemtratodele zaulchmGrpoqure il edchAmraAffittava una carcera; ad abitarla non Ila c'erano che contadini e guardiani li •ville. Durante la guerra, la crisi degli alloggi spinse molti verso la collina, e quivi gran parte dei fabbricati esistenti, case coloniche e « civili » furono trasformati ad uso abitazione. Cosi, mentre la popolazione signorile an collina veniva rarefacendosi, aumentava a ritmo acceleralo una nuoya popolazione essenzialmente di piccoli borghesi, di povera gente, che putidi avere un alloggio, si sobbarcava al sacrificio di esser lontana dal centro, «li godere di poche o nessuna comodità. Il Municipio ha dato a questa •l'illuminazione e l'acqua, ed in seguito anche un sei-vizio automobilistico. iMa attesto appare agli occhi degli interessati insufficiente, e i voti generali sono che esso venga migliorato, esteso, reso economico, in guisa da potersene servire normalmente, come riei trams in città. Si vorrebbe insomma, secondo questi voti, che il servizio fosse sottratto all'iniziativa privata e municipalizzato, come lo fu a Cavoretto e, come a Cavoretto, si applicassero tariffe minime, e si istituissero biglietti cumu lativi, valevoli per l'auto e per il tram « Da noi — si dice in Oltre Po — fc'è tanta gente che va a piedi, che è costretta ad andare a piedi. Gente, ad «sempio, che abita a Santa Margherita e che lavora in città, compie ogni giorno, due volte al giorno, due chilometri e mezzo di strada a piedi (totale cinque chilometri) per recarsi da casa sua alla cinta daziaria, e viceversa, poiché la cinta stessa è il capoJtufia del tram, 'tanti operai, residenti un j)o' dovunque nella zona, si recano Sn citta a piedi, e a piedi ne ritorna■ dio. La ragione è quella della spesa. V« autobus » costa. Per venire da Valpalice. Reaglie, S. Margherita e Val S Martino ad una prima fermata di tram, bisogna spandere da L. 1 a Lise 1,50. Un operaio c'ie faccia due coree e che usufruisca due volte pure del tram viene a spendere 3-i lire al giorno, n che è veramente un po' troppo, tanto più se si tratta dì donne e ragazze., che hanno le paghe minori. Tanto più, poi, questa spesa appare esagerata, se si confronta 11 caso nostro con quel di Cavoretto, di dove, con 70 centesimi, si può venire, a mezzo di auto e tram, in piazza Castello. Ritoccare i servizi aotomt<b.li$tiel Pareochie sono le linee automobilistiche: quella piazza Castello-Reaglie, che v.a tino a Pino e Chieri, quella ponte Regina Margherita-Reaglie, eh Ji2jmo ciascuna 7-8 corse giornaliere, quella ponte Umberto-Val Salice con quattro corse, quella ponte Reg. Marjjherita-Val S. Manine pure con quattro corse, quella ponte Umberto-San Vito, di quattro corse. Una delle qua tro corse per Val S. Martino dovrebbi se ed sono viaggiatori colà diretti, raggiungere S. Margherita. Ma sovente quando c'è un solo viaggiatore a fare la richiesta, nascono contestazioni e litigi- Si devono inoltre aggiungere i «servizi per il colle della Rimembranza o per l'Eremo e Pecetto. Come numero e come estensione di rete, tali servizi sono, per ora, ritenuti sufiicenti. Quello che si invoca è l'aumento delle corse, il miglioramento e l'ingrandimento delle, vetture ora non bastevole alla necessità del pubblico, il prolungamento degli orari, almeno sino all9 ore 21, in salita e discesa il biglietto cumulativo; più corse insomma, e più a buon prezzo. Un certo allarme è corso fra gli abitanti del rione, quando vi è giunta la voce che il Municipio avrebbe tolto il sussidio alla società privata che esercisce quelle linee. Precisamente nel momento in cui gli interessati chiedevano e speravano un miglioramento, ecco che si profila invece una riduzione, un peggioramento. Ma parecchi abitanti da poi interpellati non vogliono ammettere tale possibilità, e dicono che, se il Municipio taglieaà il sussidio, sarà per effettuare direttamente l'esercizio degli ■ autobus »... In tale argomento nulla si sa di preciso; ma le speranze permangono vive e nutrite. A dimostrare l'insufficienza delle loro comunicazioni gli abitanti della zona dicono che, essendo privi di Asilo infantile, hanno deciso, l'anno scorso, di usufruire di quello del imbatto. Ma come fare a trasportarvi i bimbi? Ai- sp(bdifoQnatroaldi troponozinzate catrisolinvaSuaucopeto laCaistcorerieCle cochstumate piutreditemvoVestetaa la cienocachmintemtainchlatasiglqupal'odiassabisuchsnfaatestnqpmsbtorsumrlaDloplaminl'l'g cinti volonterosi si fecero promotori di uno speciale servizio mattutino, mediante « autobus », di raccolta dei bambini, che venivano alla sera riportati ;i casa. Ma tale servizio rappresenta una spesa, e quest'anno l'iniziativa privata non potrà più aflrontarlo. Cosi i bambini non vanno all'asilo. Del resto — assicurano i nostri informatori — ni sono anche ragazzetti che tralasciano le scuole prima del dovuto, a causa delle gravi distanze. Si deve infatti tener presente che le Scuole frequentate sono quelle in vicinanza del Ponte Tte Umberto. In questi ultimi tempi è corsa voce nel rione, che sarebbe stata abolita la 5.a elementare, e periata da.1 Rubano alta Gran Madre. Ciò ha allarmato non poco dirigenti e padri di famiglia, in quanto la disposizione, con l'accrescere la distanza, verrebbe a aggravare il male della diserzione della scuola, ed aumentare il sacrificio di quelli che la frequentano. Anche qui come rimedio indiretto ma efficacissimo, è indicato il miglioramento, la diffusione, la economicità. la tarile accessiMita del mezzo di tra n ti e o a sporto. E in tutto questo gli abitanti (bilia zona nutrono, malgrado i soliti diffonditori di cattive notizie, le più fondate speranze. Corso Casale Un colloquio col teologo Griffa Dune mobili... di polvere ed oasi di melma • Una nuova Parrocchia e ottomila parrocchiani Questo corso Casale dal Ponte Regina Margherita al Ponte Barra è purtroppo unico nel suo genere. Nessuna altra strada torinese ha la prerogativa di produrre tanta polvere e per riscontro tanto fango come questa. Castano poche goccie di pioggia perchè il piano stradale si trasformi, da un magazzino di polverone in una serie di pozzanghere con relative oasi di melma. Queste osservazioni ci sono state fatte da molte persone che abitano nelle case prospicienti al corso e fra gli altri dal teologo cav. don Griffa. U corso Casale e percorso dal 1ram della linea N. 21, dal tram interurbano che va a Gassino-Chivasso, da quello di Superga, da una ininterrotta teoria di automobili, di carri, insomma da veicoli di ogni sorta. Il teologo cav. don Griffa soggiunge però che il nuovo ponte Belgio costruito sul Po servirà egregiamente a sfollare il congestionalo traffico di corso Casale poiché su di esso verranno istradati non solamente i tram intercomunali ma anche le automobili dirette verso le Basse di Stura o la barriera di Milano. Ciò nonostante poiché il corso Casa le è la più importante arteria che percorre quella zona d'oltre Po è certo che le competenti autorità avranno già studiato i miglioramenti atti a sistemare il fondo stradale del corso. Tante ed importanti opere sono state compiute in breve volger di tempo ed altre si stanno attuando o sono allo studio. Non tutto però si può fare contemporaneamente. Anche in questi lavori bisogna seguire una graduatoria. Verrà quindi anche il turno della sistemazione di corso Casale che gli abitanti sognano di vedere in tutto simile a quel tratto che unisce il piazzale della Gran Madre di Dio a quello prospiciente il ponte Regina Margherita. Un altro Inconveniente di non minore importanza ri segnala il teologo cav. Griffa. Si tratta ili un caseggiato che tronca la continuila di via Montemagno, la quale prosegue dopo tale incomodo fabbricato. Ma non e la interrotta continuità della strada che maggiormente dà incomodo agli abitanti, ma le conseguenze che da tale interruzione ne vengono a tutti coloro che hanno bimbi che si recano a scuola. Poiché l'Asilo e le Scuole Elementari si trovano all'angolo di via Gassino e via Monteniagno tanto le famiglie che abitano da un lato, quanto quelle che stanno dall'altro per accompagnare i ragazzi a scuola trovando l'ostacolo di quella raso sono costrette di scenderò fino al corso Casale. CI si assicura che il Comune ha già in passato progettato l'esproprio dello stabile. Si tratta quindi di cosa che alla sua volta potrà essere attuata. Anche il corso Quintino Sella, la. via che parallelamente al corso Casale si snoda a monte dei caseggiati, alle falde della collina, subisce a sua volta al pari della via Monternagno un'interruzione. In questo caso però l'ostacolo che si oppone alla sua continuità è più grave. Non si tratta in questo caso di demolire uno stabile di poco valore ma di tagliare in due (come stabilisce il piano regolatore! l'« Istituto Carità* » dove sono raccolti bimbi orfani od abbandonati da genitori, un istituto quindi che merita ogni riguardo sotto qualsiasi forma, per la sua opera altamente filantropica. Infine n titolo di cronaca ricordiamo che per risolvere 1» necessità de! ru'to di "il" parrocchiani abitami nella zona che sta fra la Gran Madre di Dio e il ponte Barra, è stata dal teologo ca-- don Griffa istituita una nuova parrocchia in via Casa.lborgone intitolata a • Nnslra Signora del SS. Sacramento La bella e grandiosa chiesa in costruzione e che sarà ultimata nell'anno prossimo f" stata progettata dall'architetto Fosiino Napionc. Essa sorge in un pittoresco putito della loca- lità. Attorno alla parrocchia della «Madonna del Pilone» stanno circa duemila fedeli, gli altri seimila per recarsi alle funzioni religiose erano costretti a percorrere lunghissimi tratti di strada con grave disagio, specialmente nella stagione invernale. La nuova chiesa voluta dal tool, don Griffa viene così a riempire una lacuna che gli abitanti di oltre Po lamentavano. Sassi Ci scrive un « padre di famiglia » : • L'iniziativa da Voi presa ci fa aprire mia volta ancora i cuori alla speranza! Memoriali concernenti i più o meno giusti « desiderata » degli abitanti della Regione Sassi ne. vengon presentati, forse troppi, ogni anno da privati e da associazioni, ma sino ad oggi credo si sia ottenuto zero o poco più. Credo di non sbagliare di troppo dicendo che a Sassi mancano e san desiderati dai più: 1) Uno spaccio dell'Alleanza Cooperativa Torinese (che permetterebbe alle famiglie meno abbienti di realizzare mensilmente una notevole economia, pur avendo alimenti uguali se non migliori di quelli in vendita negli altri negozi di commestibili); 2) Una macelleria di "a classe (le due esistenti sono di l.a classe). 3) Una sezione di Guardie Municipali (automobilisti, ciclisti, scuole elementari, vigilanza nell'applicazione delle Ordinanze del Podestà, darebbero lavoro a iosa ai bravi agenti) ; 4) Condotta medica (la vastità, della zona. — Sassi, Superga, Cartmann, Mongreno. Borgata Rosa, ecc. — giustifica la richiesta tanto ostacolata) ; 5) Manutenzione stradale; fi) Servizio tram viario municipale diretto con Torino (sogno di cui con matematica precisione ogni anno si rinvia la realizzazione) ; 7) Chiesa in località accessibile in ogni stagione. Fate un parallelo fra le condizioni attuali di Sassi e quelle di qualsisia altro rione di Torino e iraete pubblicamente le conclusioni. Ringraziando per l'ospitalità unisco il mio plauso per le Vostra iniziativa al plauso di tutta la cittadinanza ». Borgata Rosa Luigi Martano, tabaccaio in Borgata Rosa, scrive: « Si nominano spesso alcune regioni limitrofe, ad esempio le regioni di Sassi, di Mongreno, di Soperga, Reaglie, Cavoretto, ecc., ma rare volte si parla della Borgata Rosa, alla quale si accede con tram Torino-S. Mauro. Questa borgata si compone di 250 famiglie con un totale di 1500 abitanti circa. Mancano le Scuole, l'Asilo, l'acqua potabile, il gas, l'illuminazione, ch'è ridotta alla... più semplice espressione. Vi sono nella borgata cinquanta scolaretti che. per recarsi a scuola, debbono percorrere tre Km. per ben quattro volte al giorno, con un totale di 12 Km., e 6ono naturalmente soggetti a tutti i rischi che la giovane età e i pericoli dC'lls, strada offrono Quasi nessuno manda i bimbi all'Asi lo perchè é lontano quanto le Scuole. L'acqua potabile giunge già al Comune di S. Mauro che confina con la Borgata Rosa., ma non giunge a noi... Malica completamente M gas, non ostante le molte, petizioni già rivolte » Opinioni diverse Due ossorvazionl sulla viabilità In piazza Cran Madre ri invia il dott. Ferdinando Canova ivia I-anfranchi, 17Ì: I.e tramvie intercomunali e la linea N. 4 municipale tanno sosta al lato sud della Piazza della •au Madre in modo da ostruire II passag^-3 non solo del veicoli ma anche del pedoni che debbono recarsi nella via Lanfranchi, Mancini, ecc. Specialmente quando i cai-ri si recano al peso pubblico non c'è proprio più spazio per il transito. A parie il fatto clic detta tramvia avrebbe pollilo trovale più conveniente sede o verso il corso Moncalieri o verso il parco Michelotti senza ingombrare il piazzale del maestoso tempio della Gran Madre, non si potrebbe obbligare dette tramvie a fermarsi dietro la chiesa senza ingombrare 11 passacelo? E' proprio necessario il 4 sbarrato" Non bastaci X. 4 che ha trovato il suo giusto punto di arrivo alla barriera di Piai enza? Per arrivare in oltre Po — ri scrive il tonto Alessandro Arnaldi - occorre attraversarlo: i pentii 11 principale, cioè il più rentrale. l'amico ponte In pietra che da Piazza Vittorio Veneto porta alla Gran Madre è troppo stretto, lo abito 11 presso e ogni ctonio dehttf> dolorosamente constatare l'ingolfamento e la difficoltà, del traffico. 11 rimedio a parer mio. c ottenibile con pochissima spesa sarebbe: costruire al lati due specie di balconi che si possono benissimo appoggiare ai pilastri: questo per i pedoni. L'attuale larghezza del ponte scrvireblie per il solo transito veicoli, e soprattutto per i binari del tram ria collocarsi imo da una parte e l'altro dall'aura come sul Ponte Umberto. E' nostro dovere avvertire quei ('•( lori, che non vedono pubblicati subito i loro scritti, come la grande auantità di le.ttere e d'informazioni verbali che [continuamente ci giungono c'impedi\sca di pubblicare tutte in una volta le \ corrispondenze pervenuteci nella, gior\nata. Stiano certi però » lettori che Ytutte le osservazioni intanate ai criteri ideila noMra inchiesta o almeno un sunto di c-se, troveranno posto nel I giornale.

Persone citate: Alessandro Arnaldi, Ferdinando Canova, Griffa, Luigi Martano, Mancini, Michelotti, Piai, Ponte Umberto

Luoghi citati: Belgio, Chivasso, Comune Di S. Mauro, Milano, Nnslra Signora Del Ss., Torino