Wiener Nsustadt diventa una cosa serie nell'Assemblea del Consiglio Nazionale austriaco

Wiener Nsustadt diventa una cosa serie nell'Assemblea del Consiglio Nazionale austriaco Wiener Nsustadt diventa una cosa serie nell'Assemblea del Consiglio Nazionale austriaco Un clamoroso dibattito - Il (ermo atteggiamento di Seìpel di fronte alle interpellanze dei socialisti — Il compromesso snile due adunate Vienna, 3, notte. (Fice). - Come facevamo prevedere ieri, nella questione del 7 ottobre è stalo raggiunto oggi, a quattro giorni di distanza dalle adunate per le quali la troppo sbrigliata stampa austriaca fa temere addirittura ì'juizìo delia guerra civile, un compromesso fra socialisti e dirigenti delde Heirnwehren. 1 negoziati furono diretti miche oggi dal capitano provinciale dall'Austria Bassa dot. Burescn, che fece dipendere 11 ritiro del diatelo della manifestazione socialista dalla accettazione del suo progetto conciliativo. In forza di questo, che t stato ormai lamicato dai plenipotenziari delie due parti, una metà di Wiener Neustadt è riservata al rossi e l'altra alle leghe di destra. Quanto alla piazza, che tanto gli uni che gli altri hanno persistito a voler attraversare con 1 loro cortei — perché la piazza è evidentemente il simbolo della padronanza delia strada su cui verte il conflitto — si e potuto larsi che le leghe si adattassero a dispor- re di essa ai mattino, lasciando che da mezzogiorno in poi vi si svolgano gli spiegamenti di forza degli avver- sari. I dirigenti delle due parti, hanno dato assicurazione che in tal modoil tranquillo svolgimento delie rispei- tive dimostrazioni può, per quanto di pende da loro, essere assicurato. Lacittà, se si eccettua la piazza che viene ceduta a turno come una sala da bai- lo, sarà distinta in due settori divisi da una via dichiarata neutra e non accessibile a nessuno: su questa via saranno dislocate le forze di poliziadella gendarmeria e i reparti di trup pa, in tutto - secondo quanto si dice — 6000 uomini, che ti Governo ha già cominciato a mandare a Wiener Neustadt. Anche l'arrivo alla stazione ver rà regolalo in modo da non rendere possibili contatti fra i socialisti e i membri delle Heimwehren. Non è licaso di dire che in tal modo ogni e qualsiasi possibilità di conrtiito debba ritenersi esclusa; ma è certo che è stato raggiunto un accordo atto, per lo meno, a tranquillizzare l'opinione pubblica. L'inquietudine che si era impadroni-•te di molta gente, la quale da tre set-timone non fa che leggere le più ca- tastroflche previsioni e la guerra civi-le a data flsea la si apprende ora. Vi sono famiglie di Wiener Neustadt che lasceranno la città la domenica criti- ca. A Vienna qualche famiglia faprovviste, temendo che un eventualesciopero generale turbi l'approvigio- namento della capitele. Anche non pò-chi risparmiatori hanno ritirato il lo-ro denaro dalle banche. Rappresenton-li delle classi economiche, come il pre- sidente della Camera di commercio viennese e li presidente deJl'Lir.ione al- berghiera, hanno fatto presente al Can-celliere Seipel le ripercussioni che le voci di un inevitabile tumulto aveva-no prodotto sull'andamento dell'indù- stria turistica. Sembra che molti fore-stieri, costretti anch'essi a vedere da settimane le pagine dei giornali zeppe di disquisizioni su una tragedia che si fa apparire, come abbiamo detto, inevitabile, abbiano abbandonato o si apprestino ad abbandonare la città. Seipel ha risposto che non è il caso di temere nulla di grave. n risultato positivo di tutto questo tira e molla di trattative, in cui l'unico merito è la fermezza del Governo a voler permettere l'adunate delle Heimwehren indette con la priorità di venti giorni, è certamente il fatto che t social-democratici hanno dovuto oc corgersi di non essere più i pieni e assoluti dominatori della strada, come prima del 15 luglio del 1927. Il movimento delle Heimwehren — ossia delle leghe di difesa patria — si è esteso negli ultimi anni dall'originario Tirolo a tutte le province austriache, specialmente in Stiria, e ora può mettere in campo numerosi rappresentanti contro lo Schutzbund repubblicano, il quale non è, malgrado 11 nome, una organizzazione di difesa della Repubblica, non correndo questa alcun pericolo nell'odierna Austria, ma una organizzazione desimela a garantire ai socialisti la signoria della piazza, lira quindi da aspettarsi che alil'aimunzùo dell'adunata di destra a Wiener Neustadt — dai socialisti chiamata « la rossa » — fosse seguito il tentativo di fare una dimostiuzio ne di forza. In tal modo perù, stante la decisione delle Heimwehren e quella dei Governo, i socialisti si sono messi in quel vicolo cieco che li ha condotl a dover accettare il compromesso. La polemica degli ultimi giorni ha avuto oggi una vivacissima ripercussione al Consiglio Nazionale, dove all'inizio delia seduta l'ex-cancelliere socialista Kenner, ha presentato una mozione di urgenza con la quale chiede al Governo di avviare immediaiamente trattative per il disarmo delle leghe. Renner ha illustralo la sua mozione attaccando il maggiore tedesco 'Pabst, compromessosi a suo tempo nel putsch cappista. Pabsi era comandan ; te militare delle Heimwehren, avver : sario diretto, dunque, dell'ex-generale austriaco Koerner, che occupa la stes sa posizione nello Schutzbund. Dopo | avere detto che il Governo, di fronte ;al pericolo di gravi disordini, aveva il dovere di vietare entrambe le dinio ^trazioni, Reinier ha espresso la spe'ranza che domenica uou accada nulla I di grave a Wiener Neustadt, benché ! uou si possa avere la certezza che elementi iundi di una o dell'altra par 'e non cagionino un disastro. La re sponsahiiita di quello che può accade; re sarà tutta però, secondo Renner, del Governo. Ha preso la parola Seipel, che ha fatto sua la tesi delle Heimwehren, essere cioè di tutti il diritto alla strada. Siccome l'adunata delle Heimwehren è stata annunziata alle autorità già dal 5 luglio, mentre quella dei socialisti !appena venti giorni dopo, non vi era Per il Governo possibilità di scelta. La, proposta di Renner circa il disarmo; delie leghe, vale a dire circa il disar-j mo interno, Seipel ha dichiarato di non poterla accettare senz'altro, e cioè j se • viene fatte al Governo come a par- ; 1 te jn causa. Le formazioni armate ap-l1 partengono ai partiti e tra i partiti de vono perciò svòlgersi lè eventuali trai ,tative. Come Capo del Governo, Seipal è tuttavia pronto ad avviare queste i trattative, non però prima che sia pas saio il 7 ottobre e gli animi si siano ;calmati. ! « Il successo di tali negoziati — pro segue Seipel, che parla con tono sec-co ed energico — me lo riprometto seilo se saranno condotti senza riserve ! mentali. A questo riguardo la propo ; sta social-democratica è Invece assai poco idonea a formare la base di un j avvicinamento di tesi. Non basta dire: | « Aboliamo gli armamenti ri le orga nizzaziorti militarizzate di parte»; ma 1 bisogna anche aggiungere: «Aboliamo il terrore, e non solo il terrore delle j adunate, del cortei di piazza ma an- che il terrore che si esercita nelle officine ». A questo punto, tn seguito ad una interruzione delU sinistra, scoppia un lungo tumulto, che rende incomprensibili le parole dell'oratore. Riferendosi al passo di Renner, che aveva definito provocatrice l'adunata delle Heimwehren, perchè queste avevano scelto una (itili che è sempre stata socialista, il Cancelliere ribatte essere inammissibile concepire il territorio I delio Stato diviso in zona socialista suo^atWglaS-; MnilWaJìll'inizio, sostenendo che la manifestazione delle leghe di destra non poteva essere vietata perchè ad ogni cittadino austriaco deve essere garantito il diritto di fare delle manifestazioni politiche. Quando Seipel, tra un indescrivibile tumulto della sinistra, termina con un appello alla pace, il borgomastro di Vienna, Seltz, si alza, rosso in volto, sul suo banco, e grida: « Pace mai, finché sarà al potere un uomo come questo 1 ».

Persone citate: Pabst, Renner, Wiener Nsustadt