I Congressi nazionali a Torino

I Congressi nazionali a Torino I Congressi nazionali a Torino j I medici condotti Una folla numerosissima di medici condotti è convenuta da tutte le regioni d'Italia per il Congresso Nazionale <xì categoria, promosso e orpaiuzzato nella nostra citta daH'AsGociazlone fascista del pubblico Impiego, n grande salone di Palazzo Madama, dove è avvenuta la cerimonia inaugurale ne era letteralmente gremito. Il suono degli inni fascisti e due ali di gagliardetti delle Sezioni del pubblico impiego hanno accolto U loro ingresso nello storico palazzo: le maggiori autorità cittadine ed un folto studio di eminenti, cultori della scienza medica hanno onorato e resa solenne la loro prima riunione. Le Autorità Tra le autorità intervenute alla cerimonia erano infatti presenti il Prefetto S. E. Maggloni, in rappresentanza del Governo, 11 barone Basile, venuto da Novara, Ir. rappresentanza del Direttorio nazionale del Partito Fascista, il Commissario del Comune S. Eccellenza Ricci, il Commissario della Provincia grand'ufflcial Anselml, il Segretario federale fascista, 11 console Roland! della Milizia, il senatore Ferrerò di Cambiano, l'on. Bonardi, Edoardo Malusardi in rappresentanza della Confederazione nazionale dei Sindacati fascisti, il provveditore agli 6tudi, oomm. Renda, il gr. «fi. Lanza per l'Ordine Mauriziano, e le rappresentanze dei maggiori Enti della citta. Tra t medici erano il prof. Maggiora Vergano preside della Facoltà, il dott. Amato, col. dott. Sampietro In rappresentanza del prof. Donati presidente dell'Ordine, il proT. Abba capo dei servizi d'igiene di Tortolo, 11 oomm. Sacchi medico provinciale, u prof. Sciavo, 11 prof. Bobbio, tt prof. Fagioli per l'on. Paolucci presidente dell'Associazione antitubercolare, il prof. Bosso, il prof. Bizzozzero, li direttore generale della Sanità militare, il dott. Percival per il Sindacato di Alessandria, 1 segretari del Sindacati delle altre Provincie piemontesi di Milano e di Genova, il !#ott. Lazzaroni per il Sindacato nazionale dei • veterinari, il dott. Berc?sto per il Sindacato Nazionale dei farmacisti, e le delegazioni di tiitt le associazioni ed istituti di medicina e Igiene dei maggiori centri d'Italia Le autorità e le delegazioni sono state ricevute dal dott. Calissano, segretario regionale dei medici condotti e dal comm. Coniglione-Stella, Ispettore dell'Associazione del Pubblico Impiego, i quali hanno organizzato u Congresso. Il comm. Aldo Lusipnoll, segretario generale dell'Associazione nazionale del Pubblico Impiego, che ha assunto nelle sue file la categoria del medici condotti, dopo avere disposto l'organizzazione della grande aminata è venuto da Roma ad assistere alla cerimonia Inaugurale. TI Sottosegretario agli Interni, on.le Michele Bianchi ha mandato al Comitato organizzatore un caloroso telegramma di saluto e di auguri. D discorso del segretario regionale Il dott. Calissano, a nome del Sindacato torinese ha rivolto| « P™» saluto e il benvenuto al coUeghl. Egli ha dichiarato imnanzìtt.utto che la solennità dell'adunata odierna, H suo spirito, la sua cordialità, ripagano t medici condotti delle ansie, delle te ttche e delle riminole sopportate «n si lenzio, cruasi senza speranza; e venen Ho a parlare dell'attuale condizione dalla categoria, ha cosi prosegntto: •.I Medici non fanno solitamente 'della politica. Essi sono usi ad un travagfio tenace, ma oscuro e stìen«doso separati dal cosidetto mondo, SS^UtoF eConfusi corPOPO^avora; tare che è la cellula ed 11 g^nj16 del diverso mondo. Il riscatto del popolo ttSoha significaton anche un nuovo conferimento di dignità per Colui che lavora per il popolo, e poiché Sul si paria soprattutto di un, riscatto BtJrituale. della nuova coscienza data Il porrlo della sua nobiltà di razza, •del Sol diritti davaiwl al 9 straniero, deUe sue benemerenze antiche e nuo ye, del legittimo orgoglio per 11 san tana versato e per 1 sacrifizi compiu i anche noi ci sentiamo avviluppati in Sa aureola di epifanie gloriose partecipi di tanta rinascita Dell'ignorato lavoro ^La propaganda igienica per la sa tolta della razza, le provvidenze contro te malattie sociali, la difesa della infanzia, la protezione della maternità iSnportanza della natalità, erano tot vTlecgi che già nascevano dallimpe tetta» categorico delle nostre cosclen il ma che per l'inerzia dei govenian U a^imprecisione delle norme giuri Biche relative, trovavano lentie e faticose applicazioni. Le nostre aspirazioni hanno avuto miracolosamente una eco nel Regime che ci governa; il no5ra programma ideale ebbe la «enti, ra di una promulgazione da parte de 1'Oomo eletto dalla Provvidenza a riHare alla Patria ordine, sicurezza j grandezza di destini. Cosile oggi, noi non siamo qui radunati per contendere del minuscoli diritti, o per strappare parziali rispetti dei nostri Disegni da municipii invescati a lor volta In sistematiche competizioni elettoralistiche. delle quali finivano Sempre per essere le vittime; siamo ani nella più simpatica e suadente funzione di militi di un'Idea, pronti a servirla; apparecchiati a portare la noara esperienza ed 11 nostro entusiasmo a vantaggio di una sua rapida ed efficace attuazione. «Il comm. Aldo Luslgnoll giovane H'anni. ma colmo nello spinto alacTe e nella Intelligenza vivacissima, di una ponderata esperienza e di un senrTtoeraviglioso 11 nostro segretario generale al quale sono lieto di porlere 11 saluto riconoscente ed affettuoso1 ha additato per questo nostro XXI Congresso la trattazione di due capitallssìmi argomenti: la lotta contro a tabSoal e le malattie sociali e la assicurazione contro le malattie. Noi rispondiamo presente Non è possibile che il Governo che ci comanda, forte di una autorità conquistata con I intelligenza delle più alte responsabili tà civili ed umane, consenta poi che 1 collaboratori 1 quali sono al loro posto per aver vinto regolari competteioni di concorsi restino nell'abbandono e nel marasma. Un raggio della missione Impostaci dall'alto è sulla nostra fronte. La soddisfazione del dovere compiuto iscrive la nostra disciplina nel magico cerchio dove si accolgono le forze spirituali del prò gresso e della scienza. Poiché, questa è veramente la caratteristìca dell'età che noi attraversiamo; la disciplina. E noi. che slamo quotidianamente acalle fonti della vita ed alle ra- Mdelia morte, noi siamo i più aa comprendere, apprezzare, apare questa legge di ordine, di inibizione, di rinunzia (quando occorre) come una vera legge di vita; solo che noi la trasportiamo dalla fisiologia e dalla bi^ogia a quella della sociologia e della politica. Noi siamo i più ada'.ti a spiegarci l'importanza ed 11 valorp del Fascio e del Fascismo: e cioè di una unione delle forze e di una mente direttiva che le governa per il trionfo delle ncrm<j vitali contro le Insidie della mone ». Dopo avere accennato che il Congresso si svolge nel grande quadro dell'Esposizione voluta dal Condottiero della Terza Armata, l'oratore ha cosi concluso rivolgendosi al Prefetto: « Eccellenza! Permettete che vi ri ■Mca una preghiera. Voi che per raZStSk di lavoro e di studio avete la nosattidUta e la fortuna di avvicinare ÙDaoe, portate a Lui 11 nostro saluto tlzaiedhdopphqcnlszdagbqlmntocchi da una nuova i o i a e o deferente, la devozione che è infinita, l'affetto che è Immenso, e l'assicurazione che anche 1 medici d'Italia sono lavoratori che vogliono essere considerati in ogni momento della loro giornata, in ogni attimo del loro lavoro, davanti alle piccole come alle grandi cose, dei soldati della Rivoluzione, pronti a difenderla qui e fuori di qui, col loro braccio, col loro sangue, colla loro vita ». Il dott. Calissano è stato vivamente applaudito dai congressisti e complimentato dalle autorità. « U sacrificio diuturno e silente > Il comm. Coniglione-Stella lia rivolto all'Assemblea il saluto della Segreteria torinese e delle forze organizzate nelle Associazioni del Pubblico impiego delle province piemontesi, soggiungendo che questo convegno è « un'adunata di servitori fedeli dello Stato e della Causa fascista ». L'oratore ha espresso inoltre, formulando i migliori voti per l'esito del Congresso, il convincimento che anche i medici condotti assolveranno il compito che spetta ad ogni categoria di cittadini per la realizzazione della Rivoluzione fascista e per la grandezza della Patria. Il Segretario generala dell'Associazione nazionale del Pubblico Impiego, affermando di avere assunto, non per imposizione del Regime ma per libera elezione, la tutela e la salvaguardia della categoria dei medici condotti, ha ricordato come • in questo duro e difficile assetto del compiti nuovi, ognuno che abbia fede ed ardimento, possa assumere la sua responsabilità, possa combattere la sua battaglia ». Ed ha cosi proseguito: < lo questa responsabilità assumo, questa battaglia combatto. 1 medici condotti per impervie strade corrono nelle nostre montagne a curare il malato lontano, corrono nelle paludi malsane a portare la parola delia sapienza e della bontà, corrono negli abituri delle campagne, nei tuguri delle città a lenire il dolore, ad accogliere dal grembo fecondo della madre la vita bambina dell'uomo. Ed io penso che questo Congresso voglia soprattutto valutare al suo giusto punto questo sacrificio diuturno e silente, e voglia essere anche una presa di posizione dei medici condotti nei confronti degli sviluppi che il Regime per II bene dell'individuo e per il bene della razza darà nell'immediato domani all'organizzazione sanitaria italiana ». Il commissario al Comune, S. E. Ricci, ha recato al Congresso il saluto e l'augurio della città e della cittadinanza, e sì è indugiato brevemente a lo dare i meriti e i sacrifici della classe dei medici condotti, la quale è costituita da umili eroi. ■ La parola umili — egli ha soggiunto — non vuol dire indegni. Vuol dire che l'eroismo e l'umiltà sono le qualità dei forti, le qualità di coloro che operano in silenzio, le qualità primitive e fondamentali d'ogni popolo, le qualità che noi desideriamo per tutto il popolo italiano, specialmente In questo grande periodo storico. Per conseguenza sono certo di interpretare i sentimenti dell'intera cittadinanza esprimendo tutta la simpatia per questa benemerita classe, tutto l'amore, tutto l'affetto, tutta la più viva stima », Il saluto del Partito n barone Basile ha cosi cominciato il suo discorso: • Parlo in questo Congresso a nome del Direttorio Nazionale, di S. E. Augusto Turati, e come presidente dei Combattenti novaresi. Porgo a voi tutti il compiacimento e il saluto di Colui che può in certo senso dirsi vostro collega, porche come voi per compito prò fessionale ridate il tono ai corpi infermi, cosi egli ha ridato alla Nazione italiana, che soffriva soprattutto di mancanza di tono, la vigoria indispensabile per il conseguimento dei suoi nuovi e più alti destini. Che la cura fosse necessaria ben sentivamo noi quando ritornavamo dalle trincee insanguinate, e avvertivamo nella vita nazionale la necessità di un intervento risanatore ». E dopo avere tracciato un quadro espressivo della realtà nazionale nell'immediato dopo guerra, l'oratore ha cosi continuato: • Camerati, io vi Invito a levare il vostro pensiero a Benito Mussolini, che a tutto pensa e provvede per il bene d'Italia; e ad Augusto Turati, che dirige jl Partito Nazionale Fascista con fermezza di bresciano. Non è facile, colleglli, servire Dio in letizia, come vuole il più italiano dei Santi, armo nizzando le idealità con la realtà. Ma 10 vi dirò che vi è un eterno dialogo un dialogo a due. fra Don Chisciotte che impugna la lancia e muove verso l'ideale, che sovente è irraggiungibile, e si lancia sui mulini quando non può assaltare 1 castelli; e Sancii o che è il suo contrappeso, il suo completamento, perchè il sogno ha necessità di dialo gare con la realtà. Voi, o medici con dotti, siete la sintesi in questa dialettica, perchè dovete avere tutta la luce del sogno e portare tutto il peso della dura realtà ». Conchiudendo, l'oratore ha detto: « Ripeto qui una frase che è di Mus solini, ma che è anche dt tutti noi « Vivere pericolosamente ». Essa vuol dire vivere con la prudenza dei forti, non già rendere difficile il portare quei peso che regge sulle sue spalle di bersagliere Mussolini, bersagliere d'Italia ». Un elogio del Prefetto Il prefetto S. E. Maggionl ha portato 11 saluto del Governo non solo per obbligo di uffici, ma per sentimento di animo. E chiamando i medici condotti collaboratori dell'autorità, il capo della Provincia ha soggiunto: € lo vi ho conosciuti all'inizio della mia carriera, quando voi vi trovavate in una condizione morale, oltreché economica, che contrastava con; l'altezza dell'opera vostra; ri ho conosciuti Roma; vi ho seguiti nelle vostre prime associazioni. Vi ho anche combattuti, difensore sempre del diritto prevalente dello Stato in quel fosco periodo, in quel grigio periodo In cui gli interessi di ogni classe pretendevano sovrapporsi all'interesse nazionale, all'interesse supremo dello Stato. Ma vi ho sempre seguiti con Interesse e con af fetto. Io posso oggi con animo sereno ricordare quel triste e fosco tempo di sconvolgimenti sociali, perchè oggi i medici condotti sono riuniti in un'As semblea che non chiede al Governo pri vilegi od ingiustizie, ma domanda onestamente, lealmente, seriamente, quelli che ritiene suoi diritti. Li domanda al Governo che non li nega, che anzi va incontro alle necessità di tutte le clas si sociali e che dice a voi medici : « Vi € voglio tutelare, vi voglio garantire Voglio riconoscere la bellezza della vo stra missione, sempre compatibilmente però con quell'interesse nazionale dinanzi al quale tutti dobbiamo chinare il capo, reverenti e contenti di servire alla ragione suprema del Governo e dello Stato ». Il Prefetto ha ricordato la pagina gloriosa scritta dai medici in guerra ed ha invitato 1 congressisti • uomini consci del dovere e orgogliosi del servizio » ad inneggiare al Re, al Duce all'Italia. Tutti gli autorevoli oratori sono stati applauditi calorosamente dall'Assemblea. Agli ospiti e alle autorità stato quindi offerto un rinfresco. Al Monumento della Vittoria Dopo 'la cerimonia inaugurale i congressisti si sono recati poco prima di mezzogiorno al Colle della Maddalena. La comitiva che viaggiava su undici tonv ioni, si è trattenuta fcre- cmente davanti al monumento della Vittoria e ha poscia fatto ritorno per la colazione. Alile 15 i medici condotti sono recati a Pessiono a visitare quegli stabilimenti, facendo ritorno n città alle 17. Il Congresso ha poi iniziato 1 suoi lavori. E' stato eletto presidente deiassemblea il dott. Gastone Belletto, il quale ha rivolto brevi parole di saluto ai congressisti. Hanno pure espresso voti di augurio per il successo del convegno i prof. Bobbio, Magglora-Vergano e Silvano. La prima relazione, quella del comcndatore Lusignoli, è stata una relazione morale sul funzionamento della Associazione. Il relatore ha spiegato le ragioni che hanno indotto a trasportare la segreteria generale a Roma, ragioni evidenti di organlzzazioe nazionale che sole possono assicurare il successo alla propaganda che si sta facendo nelle Provincie. La relazione è stata approvata all'unanimità dall'assemblea. Sul tema della propaganda hanno poi parlato il dottor Cantù e il rag. Cosi, soffermandosi specialmente sul mezzi necessari per raggiungere lo scopo.