mercato monetario mondiale e l'Italia

mercato monetario mondiale e l'Italia mercato monetario mondiale e l'Italia Dichiarazioni del Sottosegretario al Tesoro - La tensione dei cambi europei e la solidità della valuta italiana Roma, 18 notte. I due fenomeni più salienti dell'attuale momento monetario mondiale sono costituiti dalle oscillazioni dei cambi nei confronti del dollaro e dalla politica dell'oro, intendendo per questa l'accaparramento di metallo giallo che si svolge da pai-te degli Istituti di emissione delle principali Nazioni. Intorno alla situazione dell'Italia) di fronte a questi due problemi notevoli dichiarazioni ha fatto alla « Tribuna » il sottosegretario al Teso ro. Ha detto l'on. Rosboch: « Non ho difficoltà di esporre la mia opinione sul fenomeno dei cambi, che in questi mesi è seguito con particolare attenzione anche nel nostro paese a causa del leggero inasprimento verificatosi nel corso della lira rispetto al dollaro. Non si tratta di uri fenomeno peculiare dell'Italia, bensì di un fenomeno generale che riguarda la quasi totalità delle valute europee, americane ed asiatiche, siano esse a base aurea od a cambio stabilizzato, oppure ancora a regime di carta moneta. Basta scorrere il listino dei cambi per averne la dimostrazione. Se prendiamo quello di New York, che costituisce attualmente il termometro di uso ge nerale, vediamo che sono al. di sotto della pari le divise di tutti i principali Stati europei, ad pccezione del marco germanico. La sterlina, il franco svizzero ed il francese, il fiorino olandese, la belga, la corona svedese, la lira perdono una lieve frazione del loro valore in confronto del dollaro, sorte che è divisa dallo valute sudamericane, quali il " peso » argentino ed il « millreis » brasiliano. Il disagio è tenuissimo per il Belgio e la Svezia, alquanto maggiore per la Svizzera e l'Olanda; rasenta il punto dell'oro per l'Argentina, la Francia, l'Inghilterra e l'Italia. Sino a pochi mesi or sono tutte queste valute erano quotate ai di sopra della pari, vale a dire facevano premio sul dollaro e quindi sull'oro. Negli ultimi mesi il rapporto di valore si è invertito e nello stesso tempo hanno sesnato un sensibile deprezzamento anche i cambi di paesi a regime non ancora aureo, come la Spagna ed il Giappone, per citare solo i principali ». La politica monetaria degli Stati Uniti Richiesto quali siano le ragioni di questo mutamento generale che investe la quasi totalità delle valute, l'on Rosboch ha risposto: o Vi ha una causa essenziale ed im portantissima, che ha agito nello stes so senso nei cambi di tutti i paesi ed è il mutamento nella politica monetaria della Federa! Reserve Banks degli Stati Uniti. Nel duplice intento di frenare il continuo aumento nella oppra zioni di Borsa, sgonfiando l'intlazio ne creditizia e borsistica ritenuta dannosa, e di impedire l'ulteriore diminuzione delle riserve auree scese di ben 440 milioni di dollari tra il luglio del 1927 ed il giugno del 1928, le banche federali americane hanno progressivamente rialzato il saggio dello scon to, mentre si riduceva contemporanea mente di molto la concessione di prestiti all'estero. Dal gennaio al luglio di quest'anno il tasso di sconto di New York è salito dal 3,00 al 5 %, mentre il saggio del « cali-money » ha raggiunto e persino superato 1*8 ti. Il prezzo del denaro sid mercato americano è attualmente più elevato rii quello praticato in Francia. Inghilterra. Belgio, Svezia, Olanda e Svizzera; è di .mezzo punto al disotto del livello ufficiale italiano; rimane invece sensibilmente inferiore al ta^so germanico che la Reichsbank ha riportato al 7 % nell'ottobre del 1927. • Data la grande importanza del mercato finanziario americano, questo radicale muiamento nelle sue condizioni ha avuto notevoli ripercussioni facilmente prevedibili. Molti capitali americani temporaneamente investiti in Europa ove erano stati attratti da una maggiore rimunerazione, sono rientrati gradualmente negli Stati TJniti e la stessa strada hanno preso ingenti capitali europei che ora trovano in America un impiego più redditizio. 11 deflusso di capitali dall'Europa in America si è notevolmente tradotto in una maggiore richiesta di dollari ed in una maggiore offerta di valute straniere con un conseguente lieve deprezzamento di queste ultime. Ad accentuare il fenomeno ha contribuito la contemporanea limitazione nella concessione di prestiti all'estero col quali negli ultimi anni qualche Paese europeo aveva saldato la sua bilancia di pagamenti internazionali. Lo cause minori « A queste cause di ordine generale — ha proseguito 11 sottosegretario di Slato al Tesoro — si sommano altre cause minori e particolari piar i diversi Slati. Ad esempio il cambio Inglese risente in questi mesi l'effetto siavorevole della consueta congiuntura stagionale, e cioè del maggiore fabbisogno di dollari richiesti dal finanziamento delle importazioni di cotoni e di cereali. Anche per l'Italia vi sono cause specifiche ben note che hanno assieme un peso non uascurabile, pur essendo singolarmente di importanza limitata. E sono, per citare le princi pali: l'accresciuto sbilancio commerciale, che dal gennaio al luglio raggiunse i quattromiilaottocento milioni, buperando di seicentocinquanta milioni j il disavanzo constatato nel corrispondente periodo dell'armo scorso; il maggiore fabbisogno stagionale di valuta estera, dovuto alle maggiori importazioni che si verificano abitualmente net primo semestre, e la contrazione nei depositi degli emigranti. Quest'ultima si va progressivamente attenuali; do, poiché leceedenza dei rimborsi sui versamenti, che aveva toccato i 91 milioni nel gennaio 1927, si è ridotta in questi ultimi mesi a circa 35-40 milioni.'Anche la cifra dello soilancio commerciale non presenta nulla di anormale essendo in larga parte dovuto all'aumento delle importazioni di materie prime, determinato dalia sensibile e confortante ripresa che si è verificata in molle branche della produzione industriale italiana ». Richiesto perchè 11 cambio in Germania fa eccezione a quello degli altri paesi europei a valuta aurea. 1 uu. Hosbuch ha dichiarato: o Essenzialmente per l'elevato prez zo del dollaro che caratterizza il mercato germanico.- L'alto saggio dello sconto non ha tuttavia impedito nè il deflusso dt capitali americani, per quanto in minor misura di quello verificatosi altrove, uè la forte riduzione nelle emissioni di nuovi prestiti m America; ma ha dato origine ad un afflusso di capitali da altri Stati eu ropei, ove il denaro è molto a buon mercato. Questi capitali sembrano provenire prevalentemente dalla Svizzera, dai paesi scandinavi e anche dal la Francia, in misura tale da compensare il capitale americano uscito e di sostituire quello non più ricevuto. La conseguente forte richiesta di merci spiega 11 favorevole corso del cambio germanico in confronto di tinte le altre valute europee e dello stesso dollaro ». Fenomeno generale edrcspvcghcpbiAalnrmim«or6dngmmdRmoqc1nmgpolbrainuinzunlemdSnasnlCirca le previsioni sulla durata del l'attuale politica del mercato ameri cano, il Soitosegieiaiio di Slato al Tesoro si è cosi espresso: « Secondo gli auguri di Wall Street non è probabile un mutamento prima delle elezioni presidenziali, che avranno luogo nel novemore prossimo. Ben che sia prematuro fare previsioni attendibili, è tuttavia opinione diffusa che il ribasso del saggio di sconto in America non tarderà molti mesi, spe eie sa le Federai Reserve Banks riu sciranno presto a vincere la lotta impegnata contro la speculazione borsl stica. Non è senza importanza il fai to che la politica monetaria america na di questi mesi ha iapportato la posizione di Londra come centro finanziario mondiale indebolendo quella di New York. In conclusione, la tensione dei cambi europei costituisce un fenomeno generale, quasi certamente transitorio e tale da non destare preoccupazioni di sorta. La massima parte delle monete europee è ormai a base aurea e le riserve delle banche di emissione dei diversi Stati sono talmente cospicue da assi curare la riconquistata stabilità di va lori delle unità monetarie. Ciò vale In particolar modo per la lira, poi che la circolazione cartacea italiana ha una copertura di oro, divise e ti loti aurei, che raggiunse quasi 1 do-dici miliardi di tronte a circa 17 mi-liardi di biglietti, con un rapporto percentuale del 69 % rispetto ailla circolazione e del 57 % rispetto all'importo totaie dei debiti a vista. Siamo cioè molto ma molto al di sopra di quella percentuale, che l'esperienza e laiscienza ritengono necessaria per assi-icurare la convertibilità del biglietti di (banca e quindi la stabililà del cambio entro 1 limiti segnati dai due punti dell'oro. Non sono molte le valute europee, che posseggono una riserva percentuale cosi elevata». Infine, interrogato su quali pronostici si possano fare sui futuri sviluppi della politica dell'oro da parte delie varie Nazioni, l'on. Rosboch ha detto: « Non è privo di interesse rilevare che anche negli ultimi mesi, e malgrado la leggera tensione del cambio, ha continuato l'influsso di oro metallico in Europa. Quasi tutte le Banche di emissione europee hanno sensibilmente accresciuto il loro stok aureo. Par il nostro Paese l'aumento è stato di ben 450 milioni-di lire fra li febbraio e l'agosto. Questa tendenza generale porta gradualmente ad una redistribuzione più equa e razionale fra tutti i Paesi dell'oro, che si accumulò in America durante la guerra e t primi anni post-bellici; essa giova a consolidare la stabilità delle singole monete nazionali a base aurea, in quanto le rende maggiormente indipendenti dai mercati egemonici mondiali ». il movimento deTle Società per azioni Secondo i dati della Sezione economica finanziaria della Confederazione «(■nerale bancaria fascista, le Società ordinarie per azioni in Italia hanno raggiunto alla line di asosto U.captale di 44 miliardi e 152 milioni di ire-carta, equivalente a 12 miliardi e 63 milioni di lire-ero. Poiché alla fine di dicembre dsl 1922, le Società ordinarie di azioni in Italia avevano raggiunto il capitale di 21 miliardo e 2:« milioni di lire-carta, equivalente a 5 miliardi e 560 milioni di lire-oro, si deve constatare (Tue dopo l'avvento rtiji Regime fascista si è avuto un inai rimento come da 100 a 217 nel capii;'.:» oro, e tale aumento è maggiore 'ii quello verificatosi uall'ante-guerra u.d cRgi, perchè appunto dal dicembre 1913 al dicembre 1922, si era avuto invece che un aumento, una diminuzione nel capitale oro per circa 80 milioni di lire-oro. Quanto alle più recenti tendenze degli investimenti notti, una indicazione precisa risulta evidente, solo che =1 considerino poche cifre. Nel primi otto mesi dell'anno, dal l.o gennaio al 31 agosto, si Fono avuti a riscontrare negli ultimi anni questi movimenti, che sono prima di ascensione, poi di ripiegamento, ed ora di ripresa: 1923: 1560 milioni di lire; 1924: :C'<i milioni di lire; 1925: 5470 milioni di lire; 1926 : 3030 milioni di lire;. 19??: 1310 milioni di lire; 1928: 1890 milioni di lire. La bilancia commercialo L'Agenzia di Roma pubblica nuo/i ed importanti rilievi sulio stato della bilancia commerciale italiana, quale risulta al primo semestre di que?io anno. Come è noto, in questo periodo il valore complessivo delle importazioni è disceso ad 11.107,1 milioni, con una differenza in meno di 709 milioni, in confronto al pruno semestre dell'a.uno scorso, ed il valore delle esportazioni è disceso a 6.997,9 milioni, con una differenza In meno di 992 milioni di lire, cosicché il deficit della bilancia commerciale del primo semestre e stato di 4.109,2 milioni, ossia, è aumentato di 291,1 niilioini in confronto del primo semestre dell'anno scorso. Sostanzialmente si è avuta una diminuzione di 1.692,9 milioni di lire, pari a 7,55 % nel volume complessivo degli scambi ooll'cateTO, ed un aumento di n91 milioni nel de/7c!j della nostra bilancia commerciale. Tali risultati si modificano alquanto se si tiene conto della forte variante intervenuta tra 11 primo semestre dell'anno scorso e quella del coir, anno, del valore della nostra moneta. Calcolando in valore oro le cifre surrìportate, sulla base- del corso medio dell'oro nei due semestri, risulta che 11 volume globale1 degili scamblinoasoio èdaimiinuito, ma anzi pj|esen*a un aumento di 31 milioni di lire-oro, pari a 113 milioni di lire attuali. 11 peggioramento non grave del resto della bilancia commerciale è dovuto al forte aumento delle importazioni verifleato-i e a -l^j ne?!i uhmì due mesi> in confronto -:al mesi c.orri5pondenti dell'anno ante-è riore, aumento che venne accentuato da una diminuzione di esportazioni. Ma considerando analiticamente (1 movimento del commercio colJ'estero, a f |n relazione alle singole merci, è iraai poi-tante il fatto che i più sensibili iaumenti nelle Importazioni si siano (verificati relativamente a materie pi me e prodotti semi-lavorati di uso ::.

Persone citate: Banks, Rosboch