La gran partita renana al tavolo dei sei "locarnisti,,

La gran partita renana al tavolo dei sei "locarnisti,,La gran partita renana al tavolo dei sei "locarnisti,, Due ore è mèzza di colloquio segreto al « Beau Rivage » » La discussione continuerà al ritorno di Briand: Muller non parte ancora » Cifre e voci , (Dal nostro inviato) ,— Ginevra, 13 notte. , I sei' ti loca.misti » — nelle persone del Cancelliere del Reich, Mullèr, del ministro belga degli Esteri, Hyroans, del ministro britannico interinale degli Esteri lord Cuehendun, del ministro francese degli Esteri, Briand, del primo delegato dell'Italia alla Società delle Nazioni, Scialoia, 'e del rappresentante permanente del Giappone al Consiglio della S.D.N. barone Adatci —si sono ritrovati stamane, alle 10, all'albergo Beau Rivàge; e si sono trattenuta in privato colloquio fino alle 12,25. Al tocco. Briand prendeva il trèno di Parigi, promettendo il suo ritórno per sabato sera. E Mulier, di cui era stata, già annunziata la partenza per venerdì sera, dichiarava che non partirebbe più. Contemporaneamente, si sapeva che tra i sei era stato convenuto che si sarebbero ritrovati domenica mattina. D'àltroì nulla Non è stato emanato nessun comunicato ufficiale della riunione. Non fidarsi della logica In giornata, naturalmente, i giornalisti si sono sbrigliati alla caccia delle indiscrezioni, riguardo al colloquio. E stasera, a volerle raccogliere tutte, ci sarebbe da riempire uh intero giornale; notando ' anche che le indiscrezioni stesse, l'una aggiunta all'altra, supererebbero di gran lunga le possibilità, pur non certo limitate, di due ore e mezzo di conversazione. Meglio quindi non farne niente Ma si può pero argomentare che, se i sei hanno deliberato di raccogliersi nuovamente, qualcosa di concreto, evidentemente, 'deve essere emerso dalle due prime conferenze, quella di martedì e quella di oggi: perchè, se non fosse emerso nessuna pur vaga possibilità di intesa, cut borio riprendere le discussioni? Questo almeno suggerisce, la logica Ma un personaggio di quelli che la sanno lunga, mi ammoniva, non più di un'ora fa, di andare molto cauto ad applicare la logica a ciò che succedo a Ginevra; sia denaro che fuori della Society delle Nazioni. Il diavolo di Dante, quello. cosi laico, qua rischierebbe assai spesso di battere del naso nelle peggiori cantonate. Non è detto che non si voglia tirare 1* cose in 1 «elianto per, non date subita! l'impressione dell'insuccesso di trattativa; ouindl della , cattiva volontà pariate naflà % . ti_ve. stesse dalle due parti principal■ mente in causa. Le due parti principalmente in causa avrebbero un comune interesse: di dare invece a vedere all'opinione pubblica mondiale di avere fatto tutto il possibile per trovare un termine transazionale di accordo; e che, se questo non si è trovato, era proprio perche il problema si presentava con la malvagia natura della quadratura del circolo. .Salvo poi, ciascuna delle due parti a denunciare la cattiva volontà dell'altra, accusare l'altra, soltanto, del fallito accordo. Sono cose, queste, che sappiamo. Gii influssi PeTchè, d'altra parte volere seguire quella logica di cui sopra: che straordinario interesse ha poi la Germania a fare una così clamorosa questione dell'evacuazione .anticipata della Renania, quando, precisamente tra 15 mesi, la seconda zona (che è la principale, che è quasi tutta la Renania) dovrà essere evacuata dalle truppe occupanti del vincitore; necessariamente, per virtù sola dei trattati di pace? E non resterebbe più, per altri cinque anni pure previsti dai trattati di pace, cioè fino al '35, se non quella terza zona, che si riduce alla testa di ponte di Magonza? la quale del resto i francesi metterebbero per ora, irtevocabilmenle, fuori di discussione. Ora viene spontaneo di osservare : perchè menare tanto scalpore, la Germania, per guadagnare poco più di un anno, mentre ne ha regolarmente aspettati dieci?... Ma questa osservazione, che sarebbe pur. tanto logica, elementare; non riuscirà mai convincente, e parrà anzi scandalosa agli attuali governanti tedeschi, che hanno, nelle loro campagne elettorali e parlamentari vantato e promésso l'evacuazione anticipata, che si sono impegnati per essa, che hanno indirizzato, anzi polarizzato, la loro politica estera esclusivamente a tale fine, per cui quindi l'evacuazione stessa, anche acquistata a prezzo di sproporzionati sacrifici, di una onerosa ed inadeguata contropartita, rappresenterebbe il maggior successo, l'auspicato trionfo di quella loro- politica. E per contro, quale gravissima fondamentale ragione ritiene la Francia dal concedere, con poco più di un anno di anticipo, quello a cui e impegnata, per forza di trattati, app mto alla scadenza di poco più di un anno, o addivenire per lo meno ad una concessione parziale condizionata; e che in quanto tale "risulterebbe a tutto 6uo vantaggio, perchè' le permetterebbe di mercanteggiare quella contropartita, a cui accennavamo; e di cui non sarà in**ce più, tra pochi mesi, nè ragionevole nè possibile?... Ma anche qua. la politica dei governanti francesi subisce l'influsso dell'opinione pubWica. del corpo elettorale, di qneua opinione che nrima essi han*1° 13™?rizza*<> o traviato e che adesco debbono acconciarsi a seguire. Le garanzie richieste Ma ehi sa dove ci porterebbe il diavolo di Dante, se ci ostinassimo a voler camminare nelle sue orme. Didamo invece che pare — pare in quanto si ricollega alle voci più attendibili — pare che stamane, sul tavolo diplomatico dei 6. siano passati rari progetti, o meglio accenni di progetti, quali ispirati ad un punto di vista, quali ad un altro; E -tra questi quello di - una parziale riduzione territoriale dell'occupazione; e quello invece - di una riduzione numerica degli effettivi occupanti. Non si può negare, a questo proposito, che una certa impressione non abbia prodótto il rilievo, ou cui il Cancelliere germanico ha insistito, che la Francia oggi, occupando la Renania con 60 mila uomini, ve - ne tiene notevolmente di più che non ne avesse, prima del '14, ai tempi del suo grande esercito, la stessa Germania, che quella- zona, allora specialmente-munita, presidiava con 45 mila uòmini. Ma la discussione sarebbe state più viva.sulla questione che, contrariamente alle .intenzioni prima dichiarate dai .tedeschi, la Francia, come è noto e come è anche più che ragionevole, chiede la contropartita dell'anticipata evacuazione; e la vorrebbe sia di carattere politico-militare, cioè sótto forma di garanzia di sicurezza, sia di carattere economico-finanziario, cioè nel campo dèlie riparazioni. Si dice che al riguardo sia intervenuto lord Cushendun con la proposta della istituzione di una dùplice Commissione, che verrebbe incaricata di studiare la duplice questione, di studiarne cioè parallelamente i due capisaldi. Poi... poi, tutta la confusione delle Voci, di cui vi dicevo avanti, e che' abbiamo deciso di non raccogliere, almeno per oggi. dei La questione funzionari italiani L'altro giorno, una nota della Stefani, che la Stampa riproduceva nel suo numero di ieri. mattina, accennava che era stato « oggetto di svariati commenti » il discorso all'Assemblea del Presidente del Consiglio, ministro degli Esteri e primo delegato della Norvegia alla Società delle Nazioni, Mowinckel: discorso' in cui veniva vivacemente criticata l'amministrazióne, della Società delle Nazioni, e che in particolar modo era diretto contro il personale del Segretariato. E, dopo avere ricordato , che il discorso stesso si ' riallacciava ad una campagna di stampa, esplicatasi, nei giorni scorti, la Stetani riferiva anche un commento •J®r&^n«"vìJWtì«»a:•' tedésco,Vii Vorwaerts, eomnrtcto, invero, ben àòeùmentativo die 'particolare carattere e dei mal dissimulati intenti sia disi discórso sia' della campagna, l'uno e l'altra diretti — questo ce lo. dichiarava appuntò il Vorwaerts — contro il personale italiano, del segretariato, italiano e. — oh néfan dezza orrenda! — fascista. Oggi, il delegato norvegese Hambro ha risollevato la questione in séno alla; quarta Commissione: e gli hanno tenuto bordone l'olandese van Eysinga e lo svizzero Rappard. . . Beninteso, nessuna di queste de gne persone ha parlato di italiani e di fascismo; ma tutti si sono riferiti all'autore di quella tal campagna di stampa di cui il Vorwaerts si è già curato di chiarirci l'indi rizzo e commentarci la portata. Ora è forse il caso di mettere anche in luce che l'autore della campagna stessa è un senza patria, un fuoruscito spagnolo ingegnere minerario trasformatosi in letterato, già funzionario del Segretariato della Società-delie Nazioni, addetto alla direzione della sezione del disarmo. Nell'esercizio di queste funzioni egli manifestò le qualità pratiche, costruttive che il progresso <tai lavori della sezione stessa esaurientemente dimostra: tanto che l'Inghilterra si affrettò a trovargli un altro posto, pur di toglierlo da quello. E qualcun altro, anche, bene individuato dietro a questa campagna. Ma tant'è... I signori Hambro, invece, Van Eysinga e Rappard hanno, come loro-si-conveniva, discusso la questione in generale. Ha detto il primo : .1... mentre all'atto della costituzione della Società il personale dèi Se. gretariato aveva rm carattere internazionale molto elevato, e gli alti funzionari provenivano in massima parte dalle Università o-erano dei pratici.e dei periti, oggi nel Segretariato stesso s'incontrano soprattutto dei diplomatici, cioè appartenenti ad una carriera essenzialmente nazionale e che hanno sempre presente nella loro attività l'interesse del proprio Paese, e non compiono quindi il loro dovere ». Hanno parlato, difendendo il Segretariato della Società delle Nazioni, cioè il personale di questo, dalle ingiuste accuse, il francese Revilliaud, il segretario stesso sir Eric Drummotnd, e il nostro on. Tumedei. Questi ha sostenuto come, nei dieci anni di vita della Società delle Nazioni, il sistema, di organizzazione del personale abbia funzionato ottimamente; e che ciò che importa è di assicurare le condizioni perchè, lo stesso risultato sia conseguito anche per l'avvenire. Ha concluso che ogni studio di progetti che tendano ad assicurare un maggiore rendimento del personale, giova sia elaborato, con la sua specifica competenza, dal segretariato generale, cui ha proposto di devolvere tale compito, dandogli incarico di presentare una relazióne in merito ài Consiglio. E cosi, anche questa manovra — di cui il Vorwaerts ci aveva graziosamente informati in anticipo sulle sue origini e t suoi fini — mentre (tengo a ripetere) nessun particolare accenno a nostro .riguardo, di nessun genere, è stato fatto dagli oratori della giornata, nella quarta Commissione — anche questa manovra ha seguito il suo corso, e lo seguirà anche all'Assemblèa, quando la questione ritornerà in quella sede. - - - MARIO BASSI. t

Persone citate: Briand, Hambro, Muller, Scialoia, Van Eysinga