Tipi di fioraie

Tipi di fioraie l MENNA ■ Tipi di fioraie n i ò e e , a a a n e a o e a i a e o a a l e à i Vienna, Settembre. {Il Feaee) — Già da un poco per la strade di Vienna più non- si vede Incedere una signora di alla statura, dalla vita di una circonferenza, suppongo, non superiore al sessanta centimetri: 11 suo busto e la parte Inferiore del suo corpo sembravano due coni sovrapposti, una specie di orologio a sabbia. Chiunque avrebbe scommesso che la giuntura era di tale fragilità, che l'infelice, se urtata, certo si sarebbe spezzata in due. Forse par. considerazioni di ordine cosà altamente umanitario, quando la signora In questione procedeva le 91 faceva Intorno li vuoto. Ma al voltavano tutti. Antonietta La strada di ogni grande città ha 1 suoi tipi: Vienna 11 recluta specialmente nel campo femminile. In questo è alla testa la Blumientonl, fioraia brutta e squinternata che malgrado la gambe storte la sera trotta e trotta, per fare il giro dei ristoranti e del caffè del centro. Avanza fendendo la folla come una barcaccia può fendere le onde di mare agitato e si distingue per il suo mazzo di fiori e per un ' fazzoletto rosso che regolarmente la copre la testa. La Blumentonl è un pericoloso personaggio, perchè sensibilissima: chi le dice duramente di non averi l'intenzione di acquistare fiori e la tratta da individuo molesto, si espone al rischio, qualunque sia l'ambiente, di una scenata che può anche terminare con convulsioni isteriche della fioraia. Vero folletto della strada, la Blumantoni (nome che alla lettera significa:; Antonietta la fioraia) è la disperazione degli agenti di Pubblica Sicurezza, con 1 quali è cortesissima: la sera li saluta da un marciapiede all'altro ad alta voce e pretende risposta al suo « Gùten Ab end, Herr Inspektor! > (se no rinnova il saluto, crescendo sino al falsetto), spesso corre loro dietro, li prende sotto braccio, li mette a dure prove. Ma chi farebbe mai del male alla Blumentonl 7 Lo chaufj vr che. arrotandola, la costrinse ad un soggiorno all'ospedale si attirò il malumore di quanti, durante il periodo della malattia, invano ricercarono la Blumentonl Due volte la Blumentonl ha tentato di togliersi la vita buttandosi da un ponte del Danubio, perchè accusata, da concorrenti sleali, di far commercio non soltanto della grazia del suol fiori: ora basta vedere anche di sfuggita la Blumentonl per convincersi della sua Innocenza. Ma 1 tentati suicidi l'hanno resa più popolare e il razzo-lettone rosso rimane uno del sa; gnl mòbili della strada viennese. Turf-Karolin Da due estati, al Prater, non vende più fiori la Turf-Karolin. € La prego, dicevano le signore ai cavalieri quando la vecchia alta e magra, vestita di nero, s'accostava al tavolo; la prego, compri dei fiori: è la Turf-Karolln... ». U nome solo era tutto un romanzo: il romanzo d'una bellissima donna caduta dal sommo della potenza femminile nella miseria assoluta. Romanzo paragonabile a quello di Eleonore Kolmann, un'amante del principe ereditarlo Rodolfo (al tempo In cui l'arciduca defunto era di guarnigione a Praga) passata sotto controllo della polizia s trovata morta in un giardino di Praga, in un mattino dello scorso maggio. Turf-Karolin, seria e distinta, era grata alle signore che Invitavano gli uomini a comperare 1 suoi fiori e con un sorriso degli occhi spenti sanzionava: « Io sono la Turf-Karolin Ora si spegne nell'ospedale Gugllelmino, dove dei viennesi pietosi l'hanno fatta accogliere superando molteplici difficoltà burocratiche: e nella corsia dell'ospedale del poveri, ripensa che parecchi anni fa — cosi narra la tradizione popolare — se era malata, spargevano sabbia nella strada davanti al suo bel palazzo, affinchè le carrozze non facessero troppo rumore. Nata nel 1850, fu una regina della società viennese dal 1875 al '90. Debuttò nella vita, come fioraia, a dodici anni e le parve che per smerciare bene i mazzolinl dovesse frequentare a preferenza il turf: ecco l'origine del nome. Vendè fiori sui campi di corse di Budapest, Vienna, Parigi e Londra: al suo apparire col bel cesto dorato riboccante di rose, aristocratici e diplomatici la circondavano per strapparle, fingendo di comperare fiori, una promessa. Se si correva il Derby, Turf-Karolin solava vestirsi coi colori del presunto vincitore, anzi godeva del privilegio d'Incoronare poi d'alloro 11 fantino che avesse tagliato il traguardo per primo. Nell'anno 18 il favorito del Derby era della scuderia Rotschild e la bravai Carolina non mancò di farsi l'abito' nel colori della stalla. Ma il favorito' venne battuto: Turf-Karolin rimase mele. Rotschild per consolarla lo sf avvicinò e le disse: « Non c'è ragione' che perda anche tu • e le diede un biglietto da mille fiorini. La bella fiorala divenne popolarissima verso il 1880: nei teatri di Vienna! la si mostrava a dito al forestieri, come una delle cose mirabili della capitale. La fecero ricca, l'introdirssen* a Corte, tre volte la decorò Francesco' Giuseppe, una Carlo. Quando scoppiò' la guerra, giovane non era certamente più. Quattrini ne aveva, però 11 suor patrimonio era dannato a volatilizzarsi con l'inflazione: a settantadue anni Turf-Karolin si ritrovò senza un soldo e dovè riprendere il mestiere che sessant'annì prima le aveva schiusa lai strada di un'effimera felicità. Suo marito, un ungherese di nome FOldossy, l'ha preceduta da tempo nella tomba. Il mendicante prodiga , Al Prater incontrate, invece di TurfKarolin, il più*povero fra i pezzenti: sudicio da far schifo, con 1 capelli irti, le mani scarne sporchissime e la tao-' eia resa tetra da occhiali neri. Invoca, .con straziante voce la carità dal passante. Quest'uomo la sera si lava, sipulisce, indossa abiti quasi alla moda e tiene circolo in uno del caffettucct nel quali si raccoglie la plebe — fatta' di barabba, di oziosi, di vinti della vita — che a notte costituu.ee la strana popolazione del Prater. Offre buone sigarette a chi ne voglia, birra a sazietà, cioccolata alle 'donnine che entrano a riposare gli stanchi piedi ed è, dei clienti dello strano locale, 1] meglio servito dai camerieri. Con la sua generosità dà l'impressione di volersi vendicare di una società ohe lo costringe a truffarla per mettergli nelle tasche, ogni giorno, dalle 120 alle 150 lire : onesto a modo suo, desidera far goJei-e de! reddito delle truffe i meno ricchi di lui. « Ma fl mio pane, esclama, io me lo sudo, a Iacono' »,

Persone citate: Eleonore Kolmann, Herr Inspektor, Rotschild

Luoghi citati: Budapest, Londra, Parigi, Praga, Vienna