Il rivale americano dell'Everest

Il rivale americano dell'Everest Il rivale americano dell'Everest (Dal nostro inviato) Da mendoza (Argentina), deLe Ande mi attirano Abbandono faisola austri che è U Cile e vado inisola australe che e 11 Cile e vmo mlTa Sarta*YUSm ntto ta Sto mftontoPmeno in Sn~rla mal ^di quella espressione unicamente gec, «« ^«jxz&fJtès!^ - terra americana che sono le Ande, le quali per una lunghezza di più di tre- ^ mila chilometri separano le due re- pubbliche. ca „Part0, delle Ande dl f™nte a ,San* sp tia^? d.°va la, caten,a ^SPSEii a* te $^~^^JES$&£ £ npr m-,™ di un tunnel ferroviario un P«r rnezzo ai un lunnei ferroviario Kn favaio "a"3205 metri "d'altezza... La {^ strada ferrata effettivamente montana a scartamento ridotto, si dislacca dalla un rete cilena in una cittadina di 14 mila gl abitanti che è fra le più seducenti del ft ^J^L^^JZ^S^sVuJt ar f°lRe Ut le m0.ntag?V™Jo ™*ì H doza ragKiUngendovi le ferrovie ordì- ™ narie untine. Pochi passaggi al "g mondo offrono aspetti tanto grandiosi d e singolari come cotesta ferrovia. Ma jj prima di accennarne cercando dl di- ta mostrare come un viaggio di Brande ^ Biustiflcato dalla sola traversata delle fl Ande da questa parte, sosteremo bre- _a vemente attorno Los Andes che si può ^ raggiungere da Santiago,, anche in w auto, superando due » coste • o con- c trafforti, propaggini della muraglia andina. Colina e Chacabuco (celebre a quest'ultima per aver formaio U prl- p mo sbarramento, dove le truppe spa- ^ affrontarono vanamente le ? scniere volontarie di San Martin di- % scese dalle Ande a portar lindipen- b denza al Cile) dopo di che si è neli in- tcantevole valle del fiume Aconcagua dove s'adagiano e Los Andes e San mFelipe. - • pNetta vallata ielFAconcagua uNon è ancora possibile valicare fa- cilmente le Ande in automobile, ben- ^Sfi^Jff^JSMT^éswSSi l quando 1 antica strada che sorpassa gla catena al .Cristo ^ 4002 m . vien riattata dopo le frane invernali, a salire sino al culmine e * quindi a discendere a Mendoza. Il trac- f mató d^i « transandino » secue sino ad c ^j^St^^SSiSLnSi d u.p.salla*f auello dell aritica s*«da poi- n chf„ ali infuori delle due strettissime g valli de l'Aconcagua (versante cileno, ^ e del Rio Mendoza (versante argenti- ° n0)\le fWVi ±T Ì2?2 T&lti'^iS& d st°no a!trl Passaggi nella barriera. d "J105*™ progetto, vale a dire il mìo. Q quello del mio amico Roberto Pala- n bella, industriale napoletano stabilito a Santiago, e del meccanico torinese i Lul(ri Vodda cho m »u}da sulla mac- g 2 del tecondo SehbertatS% u f«T.^I-- « iZtJi*. * raggiungere in auto almeno il « Cristo m Redentore » ma ner la rovina d un ponticello non abbiamo potuto sorpas- ^ J™* constatatone del seri tatendlmen- „. " del Governo di procedere alla siste- ei melone delle carrozzabili che anche al t- Cile, ad eccezione dl qualcuna, sono un o t„» „„n „„»„\ » „._Ji_ e. D,,e tt*" ^*' *• Passaggio dena - * 0.0Sta * d,„ Chacabuco, evocazione a della battaglia di un secolo fa e di - storie più recenti di briganti che l'in- feS,aVan0„ f"1' Sl,a r,0r!fntn- e KiArtttófS m - SJ.,5. ««E?» * Z%£r VÌI a "a"a, a fl,d,arv1 "ordinamento de - Carabinieri, i briganti sono scomparsi o^asLJf.jiaco »^a^«aiPollziotjtp|della campagna cilena insultato e di¬ sprezzato dal popolo è stato sostituito « c,ar1a.^i"eroI ' dalla ^sciPllna se- vera, dall istruzione curata e dall'airi- form3 elegante. E chiusa pure 1 èra nella quale gendarmi, se riuscivano a uccidere In conflitto 1 '« rotos » datisi o- a1 brigantaggio, li legavano sul predel- al «ni delle « Ford* e li portavano in a mostra lungo 1 Alameda dl Santiago. a ! briganti derivavano, e quei pochi e che ancora battono la campagna der!- e, vano ancora dal minatori delle mi- a n™re di rame del costdetto . Tenlen- l ,„ J?™! rLiZ« a!1™ a le'' !?, S^SfSSSSS^J^^ 11 a elementi apparentemente stac- e- cali del Cile montano ad est di San- di Mago, polche essi, nel gran quadro i- andino, costituiscono la sua viva urna- o nìtà: le miniere del .Tenienle». per o esempio, sono qualche cosa di 1neom- S; beute nell'intera regione delVAconca- a o- gua. Situate ad un'altezza inverosi- U I ,, . , ,./\. o P»e, a P« di 4000 metri, scoperte per luso da nn_ ufficiale spagnuolo uMaAl "ne del XVII secolo, costituirebbero i- una delle più Imponenti ricchezze del e die centrale se non fossero Intera- i- mente in mano dei nord-americani C'è i- f^tòaVSoSèkTA'^SSSVumA a „I"ftn ™* ™1 dfl°J?, v-nfc^« <n ,m a. Zrtì^tl Lrarff L Zr^T^rZ n- rarefatto Paradiso perduto dove non n- nasce un filo d'erba, legato diretta- n- mente con un'arditissima ferrovia a z- cremagliera a Rancagua che b la pri- i-ma città che s'Incontra partendo da Da sanilam> sulla Une» <ìoi sud ■ rnn ri ^JSJiT-JiT,Tw„ m a.«f*vT à. ffA^^JiM1 *n Ì5" a- KU"° aoje " rame *"arie wt 1 &u: ropa. Quando 1 « rotos » sono stanchi di fare la penosa vlfa della miniera fra le meraviglie dell'ingegneria • up to date ». scendono per sentieri dlret A- t) vnlI- HpH'Aonncninia lasclan el 11 nella vane aen Aconcagua, tascian — do ai magnati della • Guggemheim la Cooper Company» di sostituirli con e n1.Pi . rntn« » mal na«itl lì! rams e- a!:n *T0,0S mal *ZPSlV ,f. e c'è n'è ancora per duecento anni dl le Intensa produzione, al « Tenlente • re- / c TOÌOS » «fCflJ it. DoaMa torniamo alla nostra strada che sarebbe discreta se gli armenti.non avesserò la ca»<4va aoitudtoe di oooei- derarla come 11 luogo del loro riposo favorito. A correrci sopra con l'auto si interminabili di buoi, di pecore, di cavallucci e tirarsi addosso le maWiSoni dei gentiluomini che le ^~^Ónl°di* .XSSSf iSS ««•* 'cavano - <rl «ioni srssgfts | «Wtìonl. ^V^Xietrt di diametro e anche Q cappeUo ^ feltro 0 dl pagiia a calotta bassa e a falde strette e sulle spalle il poncho di omespun, carat teristico della regione. Tutti sono mon £1^^^°» ah una Pesan,ì6 seua aa al:e, Punle- a° KnnriaTltfimfintB dramoecaiata e larghi nanegumòmiraansctagerocha noAnse {^™tmMnt8 drappeS*iata • lar*he gugii speroni cileni bisogna dire una paroja dj pj^ poiché con gli sma gliamtl tappeti a colori vivacissimi e ft dlsegnI ^ originali tessuti dagli araucani, sono fra gli oggetti carette Hrttot del Cile. Se ne fanno in argento ™ft<,cj0rio „ vanno d'accordo ner il "ggj^Jg,%Sono^Sinandò o danzando, con la travolgente .cueca». jj Dajj0 nazionale cileno. Devono cer tamente derivare dagli antichi grandi oni dei conqmistaton di Almagro fl u & dai modelli originali. Se _anltatB . eantiairo all'epoca delle fé ^^9SSjSS^rt 18, w g 2fl settembre, potrete vedere de clne dj mIgllaia di speronati in tale nel popolo dfilla campagna che arriva aUft capltale e si accampa al parco ConsUrno , ,n quel giorn, man. ^ b M1 tripudia, canta, e spes ? '. accoitena MT < beKli occn) den8 %*a™^ùTc^™™£** bilmente con la frase . tengo muy sen timiento por ta mujer), dimostrando è una certa vloienza di carattere ma anche nerezza che nessun popolo del sud America possiede come u ciien0. - L'altissima cordiglitra panomCidetoqureinbaCimmfegarehanotuimtovariinchpCfadbnc- Ma eccoci a Los Andes dove 11 co- di lonnell° Vargas' S°vernatore della rea glone> m.,ntrattlene sulla ca. andiamo a conoscere, la e dividendo recisamente 1 cileni e * .T„„tini ha dato ai due nonoll - f^!!^^.^l^JS»^^*S!S d confinanti-abitudini, caratteri e storia Si dl"e.renU. La rarità delle comunicazio- - n, attraver60 le montagne fu nel pase gato accrescluta dal fatto che la mag, ^Qr dej territori contlgui alla - ° t ^ rt . t OPnnn .«orili » 2 Tochitsirno abftlti. Tuttav?a% mezzo del XVI 860010 Mend02a' *overnatore del perù( fondo sul versante aTgenti. Q0 u citta che porte ancora il suo - nome gorta „, jedi deUe montagna o „ ri H, nume rha Qponrin lai e rton-a^Lna ramili™ - ghiacciai dell Aconcagua, costituiva % una vera oasl nel de8ert0' La popola' *. *one vi si concentrò e. alla seconda o maJtà del XIX secol0j guand0 yAr(,en. n incominciò a popolarsi e le ferro- ^ nonotrarn Dall'Atlanti™ npiia - „ compimento delle, linee del Cenisio - e dftl Brennero. infine una compagnia l t , mse , rotale slno Mendo n % .„-'.). _if, rh„ _ ia har- elle. a La Cordigliera che alla latitudine di e Antofagasta non è che l'orlo di un i to altipiano (le ferrovie che addu- . Bolivia e discendono da r a n- Paz ln\rgnTna conCund°sno° tronco! m hanno un carattere completamente diI verso da questa) si restringe qui in una sola cresta elevatissima (cime da scSdsSgzdzi seimila a quasi ottomila metri). Con p|teróort, trasversali più bassi si distac i¬ cano ad angolo retto dalla catena prin- o clpale vers0 „ pacif,co « verso l'Ar- e- a s(ccomft cotest, eroni non ri- nanno nel primo senc0 che una lun- a hezza di w chilometri e nel secondo o si di 50, la distanza totale fra 11 basso paese occidentale e il basso orientale dl- non sorpassa j 105 chilometri, vale a n dlre non raggiunge la larghezza delle Alpt assal più basse da Arona a Lu hi ..rn'a n„i n,inti OVp i trafori Hoi r.nt !- %rdoéTdd^Semòione '■tTS£nS£mnà i- tarao e aei sempione le auraversano n- , Tul*avia', !a creMa de,lla 4Cardl»liera ™ è così uniformemente elevata e le sue ^ chine sono tanto ripide che uomini e c- da soma non poss0no superarla n- cne e in quaiche punt0 soltan o to ^^gg^n Djn battuto nrobabil a- „' ,„ „~ cr' Jm. j.„, ' .„_„„.„,,, er 2S2L5?ì?tìl?2S M L 1' S m- *£El3?JL. ìSa*à^tWjtal,5S a- nome dt una l0falita a 95 chilometri i- da Mendoza sulla strada che partendo da questa città si dirige verso le mon- liti UU< er w N , 18g7 sl costnn ,a strada fera^ che rim0T,ta la lunga e tortuosa valle da Mendoza alla catena princl- ro el .„ a- m.enìre da,Ia Darte ?ll6naa,.tra 'è l1nea nsaJlv* ,a valla piu corta origiA nftI,te a1 p1edi !;tess, dtìla catena- Poi m « lavori s'immobilizzarono per molti Z anni. I viaggiatori continuarono a pason J£ lédl d d( *' . a- EFEàaa**S!&é£Eit a 0 911 YelcoM .c„ne-2SSS« f^S2^ ri- vano. ?• cresta- analmente, una galle da rtlS-Wlia nn la linea fu aperta al traffico nel 1910. vT m tunnel non ha che poco più di tre 5" chilometri di lunghezza, ma è cosi alto u: „ i. n„o. •<t»1wu hi ra up et n n m on ms f. dl J he aei- e la linea attraversa paesaggi tanto straordinari, che sino al giorno nel quale la ferrovia unirà il Cachemire con Kashgar, sopra o sotto il colle del Karakomm, la < transandina » deterrà il • record » dell'imponenza delle visioni montane / « padroni* del Tramandino Tutto questo l'eccellente colonnello Vargas mi racconta ln unione agli italiani di Los Andes che formano una lVfoMrslfrrcnvslrbtcndcdsdItlnanumerosa e ricca colonia con un su-perbo Circolo, celebre in tutto il Cile.Don Paolo AainJry, ministro delie FI- anze del Cile, che ha nel suo gabietto a Santiago un'enorme tela raffiurante gli avari danteschi (efficace mònito per un ministro delle Finanze!) mi aveva raccomandato di non trascuare questi sommari accenni sul itransndino» cosi meritevole dl esser conociuto in Europa ed io l'ho accontenato. Lo accontenterò del tutto aggiunendo che è una delle pochissime ferovie non appartenenti allo Stato e he li costo del tragitto da Los Andes Mendoza è grandemente superiore non solo a quello da Valparaiso a Los Andes e da Mendoza a Buenos Aires, ei volte più lungo, ma al prezzo dl l'eecrate giundodetatascmniè unfrassaggio medesimo in una classe eco- franomdca da Valparaiso in Europa per unmare, via Panama o via Magellano. 'eCiò significa che gli inglesi padroni deel « transandino » strozzano i viaggia- d,1ori, facendo pagare (prima classe) l'Aqualche cosa come 1800 lire per percor- feere 250 chilometri (più ancora se si va ren vettura salone e se si ha un pd' di ribagaglio con se). Tutti protestano in chCile ed Argentina contro cotesta enor- numità, ma evidentemente ciò non com- p.emuove 1 britannici che dichiarano la werrovia passiva (Argentina e Cile però garantiscono alla Compagnia il 5 % di reddito). Per costruire il « tran sani ino » che biha lo scartamento di un metro (il tre- chno sembra un vero giocattolo soprat- lautto quando lo si vede perdersi nella simmensità della montagna, ma c'è tut- sto, benché in miniatura: l'impresa del irvagone ristorante è italiana,- 1 carne- serieri del medesimo italianissiml, siete Pn famigia insomma per le dodici ore seche dura il passaggio montano, e per tapoco che riusciate simpatico al signor ciCaniggia, capo del servizio 6ul treno, scfate il viaggio sul locomotore ripagan- Ldovi del prezzo del biglietto per le su- slblimi cose che vedete), si son dovute clnaturalmente sormontare grandi diffl- ™colta non solo a cagione dei fortissimi fdeclivi, ma. anche per l'estrema angu- trstia deUe valli che menano alla catena centrale, soprattutto dalla parte cilena. suSe si fossero fatte delle gallerie elicoi- "dali o a zig zag. si sarebbero spese dsomme affatto sproporzionate al rendi- rS& iTUoVe^S6 6oa^ «già è a portata di mano nella veemen- za dei torrenti perenni che discendono , dagl eterni ghiacciai e, nelle penden- sze più forti, aiuta la cremagliera Quta. zdi, velocità poca, ma il viaggiatore ha e o a l'enorme vantaggio di impiegare da .Valparaiso a Buenos Aires «0 ore di ^ferrWla invece del 12 o 13 giorni che foccorrono, via mare, per lo stretto di nMagellano. nDm-ante l'inverno odissee svariate ca- mratterizzano la traversata : venti che ri- cschiano di rovesciare il treno-glocatto- vlo, gallerie di chilometri nella neve, pfrane frequentissime (nei punti più pe- sricolosi la linea è protetta da galle- crie di grossissiml travi). E' raro però vche durante la cattiva stagione la 11- lnea interrompa ti traffico. Il treno mviaggiatori è trisettiraauale e dalla qstazione di Los Andes, guardando nel- nla stretta e lunga valle che si deve trisalire, verso le formidabili cime cbianco-nere che si drizzano « quaran- pta chilometri di distanza, incise sul ècielo chiarissimo delia luminosa gior- inata, s'indovina, che là sl drizza una delle più grandi catene del mondo, vcome ai primi accordi d'una sinfonia qdi Beethoven diretta da Toscanlnl, sl vsente 11 grandissimo musicista. b,, i, j » .u... „ PII «saffo ael soiaato» cRimontando la valle il treno passa ^dinanzi a numerose fattorie circonda- Ir da dritti e folti pioppi che prospe> rano nella regione come ln molte parti del Cile. L'albero è naturalmente tmportato. I campi irrigati dal torren- te (l'Aconcagua) che spumeggia sot- lo la linea son verdi di giovani cerea- li, i salici piangenti s'inclinano sulle acque, la vigna serpeggia in filari sul fronte delle abitazioni, I pascoli son costellati di fiori, il paesaggio è assai « europeo ». Ma a venti chilome- tri da Los Andes, la valle si strozza, non resta posto che per 11 torrente, le muraglie della montagna comincia- no a denudarsi e a divenir ripidissi- ate. Si vede la strada rotabile incisa sulla parete di contro, che è chiama- ta « azules » dal colore della friabl- le pietra e, un poro più Innanzi, si passa in una strettissima gola. In que- to punto, al disopra della linea le pa- reti della valle convergono sino quasi toccarsl e intercettano la luce, mentre 11 torrente muggisce a venti metri sot- lo. E' il cosi detto . salto del soldato ». vale a dire che le roccie si approssi- mano a tal punto che un soldato spa- ?n20ÌZ ln, fuga ali apparire del volon- ?rt ^^«K^Ifin"LK" da u" flan,co $ 1*° dn^ , a"emc,on un solo salto. Vi sono pero una quln- dioina di metri di distanza e per quanto buon saltatore è impossibile che il soldato l'abbia superata, nep- pure nello slancio della fuga. venendo dal sud. il Rio Bianco (cor- so d'acqua considerevole alla con- fluenza del quale nell'Aconcagua (1500 metri), sorge un bellissimo albergo e- stivo diretto dal signor Ernesto Rie- cardi, cremonese, che ci colma dl cor- tesie, ci Ulustra le bellezze selvaggie dei «uogo e il sentiero che dl qui rag- giunge le miniere del . Tenlente ») nessun vallone trasversale Verso Unord, le muraglie sl drizzano a piùdi duemila metri sul torrente Tenuiruscelli, nati dalle nevi invisibili sl-tuate ancora più in alto, cadono len-tamente dl gradino in gradino, per-dendosl per cosi dire nell'aria al sof-u- ^° veemente del vento dell'ovest, e. Infine ogni vegetazione scompare. I- compreso lo spinoso cactus a colono** l'euforbia caratteristica delle Ande, ed ecco che s'erge una vasta parete oscura che sembra chiudere completamente la valle, sbarrando ogni passaggio. Ma guardandola bene si scorge uno stretto sentiero che serpeggiando l'incide. E' la vecchia mulattiera dei nostri padri che prima di affrontarla si fermavano a Yuncal, ultima tappa che precedeva la formidabile scavalcata. A Yuncal si è già a 2750 metri e qui, due gole vengono a riunirsi da parti opposte. La gola nord è cortissima e scende precipitosa da un cerchio di vette funeree sorgenti fra i ghiacci, la gola sud invece, lun- fra e stretta ma di declivio dolce, è una spaccatura che fende il cuore dei 'e montagne sino al fianco occidentale del maestoso Tupungató (il gigante d,1 73°0 metri che segue per altezza l'Aconcagua che ne misura 7700). La ferrovia che ba lasciato ad angolo retto la sua prima direzione verso est rimonta questo baratro per qualche chilometro, poi lo taglia, discende di nuovo II torrente e quindi gira al nord p.er salire il fianco della grande bar wera nera di Yuncal. evitata prima, ... , , . AUraversanao la Irpnttera jj> qui che si succedono gli strapiom- bi più terrificanti della linea, è qui che essa ha pendenze più forti e che la cremagliera funziona di continuo sino a raggiungere, a 3100 metri, alla stazione del « Portillo a, una conca irreale, circondata da acute vette, dls seminata di enormi blocchi e per una Piccola parte occupata da un laghetto semighlacciato che porta il nome fan tastico di « Lago deli'Inca ». E' diffi cile Immaginare uno scenario più sconsolato nella sua tetra desolazione, La luce sfolgorante del sole e il ter slssimo azzurro fanno sembrar le roc cle ancora più nere e risaltare la lo ™ assoluta nudità che neppure il li f^ne attenua, poiché non ve n'è covoresofrlbodededegeorziteleraGinnlaracoornebapsunafhtuhmcontetrl'mlatraccia. Partendo dal lago il « transandino . supera con J»u°vo slancio un'al ""a parete per ,sb°«ìare ln ma secon da^0°ca al piedi dl "na nuova ^ r'e.ra d?venun 8rupp° fi capanne dal ^ «>tV^ ^W^rs; ^ , ^ a ^ ^ , neve aitissmla schlaccla tutto, d'e state ne reste ±f ze „ freddo è abbastanza vivo a Parlerò prossimamente della cima a . , ™" ^r11e.c1°»eiae.™°lossa f statua di f«fQ f » •■•ta erette oggi mi nT'an'Aco'nTagua.^i 3MW£ nel e sl è nella grande Repubblica se- - mi-italiana. Gli argentini che sono me- co gridano dl gioia per la patria ritro- vata ed io mi unisco volentieri al coro poiché malgrado l'interesse che su- scita il Cile, non sl può pretendere - che le preferenze di un italiano non ò vadano all'Argentina, dove persin la - lingua castigliana è profondamente modificata dalla nostra, dove vivono a quasi due milioni di italiani che han- no conservato la nazionalità della pae tria d'origine e dove, per non parlare e che di questo occidente argentino, la - prima città che s'incontra, Mendoza, l è In grande maggioranza una citta - italiana a si irrompe dunque nella luce del , versante argentino ed il contrasto con a quello cileno s'Impone dl colpo. La l valle è più larga, le vette più alte, benché dl slancio meno brusco, l'aria Più secca. Nessun verde però (da Yun cal ^ può dimcnticaro u co.or den-er. a ^'J^S^JS^. ,C0??r1, ^ - cnlne dellc montagne assai più variata. > e La prima fermata argentina appe- na usciti dal tunnel è chiamata » Las - Cuevas » ed è pur essa una conca coa- renata di ghiacciai e dalle chine coe parte di lunghissimi manti dl ceneri i solidificate. E' poco dopo Las Cuevas li che dal treno medesimo, per un tratto è di qualche chilometro, si può conteme- piare verso nord in tutto il suo splena, dorè, il massiccio dell'Aconcagua, la e, più alta cima delle due Americhe, ad a- una distanza dl appena venti chiloi- metri. Il colosso isolati6simo è costia tutto da una lunga cresta nevosa che a- s/incurva in due piramidi principali, l- Sott0 le piramidi un enorme accecante si ghiacciaio splende al sole e sotto 11 e- ghiacciaio una parete spaventevole di a- quattromila e più metri d'altezza, si pj0mba suua ralle del Mendoza pere corsa daUa ferrovia. Neppur nell'Himat- Iaya ^ pu0 v€dere un simile spettaco». j cnè i.Everest stesso, da Darjeeling i- non pr6senta paret9 cosi enorme, a- Assorto e come ipnotizzato da tanta n- ffrandezza> B viaggiatore pensa agli " audaci che hanno costeggiato in volo n il colosso. Il primo fu un aviatore cin- , ,mn „._,,,,_ . „„ . . r leno nel 11919 segul,t0 pocoDdopo da,L°e catelli nel suo volo da Buenos Aires p- a Santiago (U nostro «asso» ebbe ti pensiero gentile di lanciare dall'appa¬ recchio, valicando qui le Ande, una r- C^^^^^T^SS! $T n- g&S? * 2? S££fà£jg& 00 *ras^ate anaine). gli ultimi Coste, e e- Le„Br,lx, f^^io .In FEF? e- ■xVÌ/' 11 pTtan0 tocco H c1' r- m* ?*S Aconcagua fu 1 Inglese Vines ie nftl 1897- EgU non trovo 11 monte parg- t'colermente djfficile dal punto dl vista ») alpestre. Le maggiori difficoltà della U ascensione derivarono dalla rarefazlo più ?e dell'arla. dalla violenza del ventinui aa3 'reddo, senza contare le miserie sl- inerenti alla vite In queste regioni abien- tete daI so11 eondores, dove l'alpinista er- lontano da ogni centro, aspetta di giorof- no !n Slc-rno 11 tempo favorevole perrischiare l'audacissimo attacco a que sto rivale del Karacorum e dell'Everest. envlalasTosndstpanndsdmrtamslclmdlvbiorgkgtPncltuspsbldiibre. o** ARNALDO CIPOLLA,