Un passo anglo-francese a Belgrado

Un passo anglo-francese a Belgrado Un passo anglo-francese a Belgrado — a a a o r ; e a o e a e e a o lnao e eld r io o per provocare in coro prò nesso eoiaprBelgrado, 4, notte; (P.) — La stampa croata diffonda la notizia ohe il Governo di Belgrado, sotto la pressione dei ministri di Francia e d'Inghilterra, ha deciso importanti concessioni nel campai della politica interna. I suddetti ministri avrebbero fatto comprèndere] al Governo jugoslavo che, nello sten, so modo in cui esso Governo ha lai sensazione che lo stato di cose te* gnante nella parte orientale dei Bai* cani sia pericoloso (e di qui appunto ebbe origine il condiscendental passo anglo-francese a Sofia) cosi gli Alleati possono dichiarare impressionante la situazióne delle rè- , gioni jugoslave occidentali. Cooicchè Koroscez, costretto ad abbandonare il divisato programma centralista*)* / mediterebbe ora la divisione delio > Stato in sei grandi regioni ammini- , strati ve, unite, oltre che dalla-persona del Sovrano, mediante alcuni Ministeri comuni, il cui numero verrebbe discusso, ma che comprenderebbero però certo i Ministeri della, Guerra e delle Comunicazioni. Un comunicato governativo ^ sull'azione dei comunisti Si dice qui che in tale voce ci deva essere alcunché di vero perchè, lai stampa governativa non la amenti- < soe, anzi sottolinea che Koroscez accettò la presidenza a condizione che 10 Stato si dividesse in più vaste ragioni amministrative, n giornale della minoranza tedesca Deutsche* Volksblatt, che esce a Novi Sad, osserva che il passo angle-francese ai Belgrado è stato inventato onde scusare di fronte ai fanatici partiti serbi la nuova politica di tolleranza, verso la coalizione demo-contadina, cosicché il Governo sarebbe responsabile del grave fatto di dover accettare consigli da Potenze estere anche nella politica interna, e ciò causa la propria cocciutaggine. In seguito alle dichiarazioni dt Pribicevic, secondo cui in certe regioni degli agenti provocatori del regime, in automobile o in bicicletta, attaccano, di notte, dei proclami comunisti, il Ministero degli Interni pubblica un comun'ìcato nel quale dice che" è nella tattica dei comunisti, in tutti gli Stati, di trarre vantaggio dalla eccitazione degli animi onde creare disordini, sperando .dt provocare la fine dell'esistente ordine sociale. Dopo il deplorevole eccidio alla Scupcina, l'attività comunista nel Regno, è aumentata, ritenendo i comunisti che la Iugoslavia sia il terreno pia adatto alla possibilità di una rivolta. Gii appare nella., diffusione dì proclami .eccitanti alia ribellione delle varie regioni croate contro i serbi, e delle regioni serbe contro i croati. La distribuzio-ne notturna di tali manifesti mediante automobili e biciclette è stala' notata specialmente nei dintorni di Zagabria, cosicché la popolazione è in continuo orgasmo. Siccome però la popolazione, col suo contegno tranquillo, non ha finora dato ai comunisti il destro di provocare confusioni e massacri, secondo sicuro informazioni è giunto in Jugoslavia," un maggior numero di emigrine? dalla Russia con lo speciale compito di preparare degli attentati contro uomini polìtici di Zagabria e df Belgrado, giustificando cosi una rivolta delie coscienze ed una guèrra; civile. Il comunicato finisce invitando i cittadini ad aiutare le autorità' nella ricerca e nell'arresto dei propagatori di manifesti e di coloro enei intraprendano un'azione comunista^ Pribicevic replica j Anche oggi la polizia di Zagabria? ha fatto delle grandi retate di comunisti. Intanto, Pribicevic dichiara ohe il comunicato del Ministero degli Interni indica, che il Governo di Belgrado paria sempre da nemico dello Stato. Egli ripete, che it capo dei democratici, Davidovic, è? 11 maggior colpevole dell'attuale stato di coàe, perchè non ha aderito al blocco delle democrazie propostogli da Radio e Pribicevic, nel qua! caso Davidovic sarebbe stato il capo'' del Gabinetto delle unite demoersw zie, mentre cosi serve al prete Koroscez, mentre neanche nella bigòtto/ ex-Monarchia austriaca sarebbe stato possibile vedere un prete premier. Ora, invece, ciò si vede in Belgrado ortodossa, e — per somma ironia —; per la difesa del serbi'smo! Pribioe-' vìe nota nuovamente che la quad-ru* place coalizione volle l'amputazione dello Stato rifiutata da Radic recisamente, ma nega però che fosse stata proposta l'amputazione secóndo la linea Ossek-Vinkovzi-Brod-Ba» nja-Luka e l'Adriatico, un po* più'; sotto di Spalato La coalizione democontadina ha sognato» sempre una grande Jugoslavia dall'Adriatico si Mar Nero, e mai il suo frazionamento. Invece, l'ex-presidente dei mini-' stri Stojan Protic, chiamato l'ArlV stide serbo, scrisse apertamente un'articolo sulla amputazione, e nesso-' no sognò di fargli nulla. Spesso' — prosegue Pribicevic — gli nòrrifnf' politici serbi minacciano la popolazione di oltre Sa va: — Se non ub-' bidite, vi amputeremo. — Ora, dò $ quell'alto tradimento che Belgrado' considera patriottismo tacciando dialto tradimento il telegramma inviato dalla coalizione a Boriino. Infine, Pribicevic dichiara che alla odierna seduti della direzione della coalizione si è discusso anche l'eventualità di un passo a Ginevra. Nel circoli della coalizione demorurale, si dice che l'ulteriore svolgimento ' della situazione dipende dal risultato della lotta intrapresa dal Comitato generale del partito radicale, dove predominano i pasidani, contro i radicali aderenti a Vuldcevic, presidente del partito- ed antico avversario del grande uomo di Stato serbo, che tacciò di corruzione Detti circoli credono che, qualora il Co-, mitalo centrale riuscisse ad eliminare Vukicevìc, la cui politica va considerata come la causa attuata del torbido stato di cose, ai iniTiwrzJiflfl

Persone citate: Brod, Radic, Stojan