La nona assemblea della Società delle Nazioni

La nona assemblea della Società delle Nazioni La nona assemblea della Società delle Nazioni Il ritorno della Spagna - La nomina del Presidente e delle Commissioni (dal nostro inviato) r ' ■ Ginevra, tj notte. Ea nona sessione ordinaria della Assemblea de U a Società delle Nazioni è inaugurata. La giornata non si contraddistingue per altro interesse'che quello della cerimonia, sempre consimile, di anno in anno. :-Salii gremita Fin dalle* 10, "qualche diecina di icuriosi sosta davanti all'entrata dell'Hotel Victoria, per il cui ingresso i delegati ed i giornalisti accedono nella sala della ReforTnation, dove ancora .quest'anno, si raccoglie la Assemblea, in attesa che sia costruito il'grande palazzo societario con l'aula magna idonea per questa circostanza. Il pubblico accede invece direttamente nella sala dalla parte di fóndo. Nella sala, pochi mutamenti. Una doppia tenda in forma di sipario .da teatro è stata disposta a chiudere la parte posteriore di quello che sarebbe il palcoscenico, per evitare infilate d'aria e per migliorare l'acustica del vasto ambiente. Sul palcoscenico, al centro, è il tavolo della presidenza; dietro, ai due lati, sono le scranne e 1 tavoli' dei vice-segretari e dei funzionari di segreteria; davanti, un po| più in basso, è la tribuna per gli oratoria Al posto dell'orchestra sono gli stenografi e i traduttori. Poi, la massima parte della platea è occupata dai banchi delle delegazioni. 11 fondo della platea è riservato al personale minore delle delegazioni. Metà della prima galleria è riservata alla stampa; l'altra metà della prima,'» la seconda galleria, sono per gli invitati e per il pubblico. Sul tàvolo della presidenza o sulle tribune sono disposti gli apparecchi della radiofonia. Alle 10 e tre quarti, quando il preUdente in carica del Consiglio, il nrintotro degli Esteri finlandese Procope, sale alla poltrona presidenziale avendo aila sua sinistra il segretario generale della Società, Eric Drnmmond, e alla sua destaa l'interprete capo; la, sala è gremita in tatti i suoi posti,. Le delegazioni degli Stati rappresentati sono quasi tutte al eotnpleto. avendo preso posto nelle allineate file dei banchi secondo, l'ordine alfabetico nella denominazione francese: il Sud Affrica, l'Albania, là Germania. l'Australia, l'Austria, ilBelgio, l'Impero Britannico, la Bulgaria, il Canada, il Cile, la Cina, la Columbia, Suba, la Danimarca, San Domingo, la Spagna, l'Estonia, l'Etiopia, la Finlandia, la Francia, la Grecia, il Guatemala, Haiti, l'Ungheria, l'India, lo §T Libero di Irlanda, -l'Itallav fl.JGiw, pone* la Lettonia, là tffieria, I*,Wr inattià; il Lussemburgo, *1 Nteara^goa, la Norvègia, la «uów Zelanda, il Panama, il Paraguay, * Paesi Bassi, la Persia, la Polonia, il Portogallo, la Romania, il San Salvador, la Jugoslavia, il Siàta, la Svezia.-la Svizzera, la Jugoslavia, l'Uruguay, il Venezuela. Precisamente cinquanta Stati sono rappresentati. Si nota la rientrata ufficiale della Spagna, rappresentata dal suo ambasciatore a Parigi, Quinonea de Leon, capo della delegazione, dal suo ambasciatore a Bruxelles, De Palacios y Yan; dal suo ministro plenipotenziario a Berna, marchese De la Torre Hermosa. fpI 6 capi di Governo ' 15 ministri degli Esteri Si nota che nell'aula, fra 1 rappresentanti de' vari Paesi, sono presenti ben sei capi di Governo, quindici ministri degli Esteri ed un ministro interinale degli Esteri. I sei capi di Governò sono: Hermann Muller, Cancelliete del Reich; monsignor dott. Ignazio. Seipel, Cancelliere federale austriaco; l'ori. Mackenzie King, Primo Ministro del Canada; il prof. Voldemaras, Presidente del Consigliò e Ministro degli Esteri della Lituania; Joseph Bech, Presidente del Governo granducale del Lussemburgo, e Ludwig Mowinckel, Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri di Norvegia. I quindici ministri degli Esteri, oltre a quelli già citati fra i capi di Governo, sono: il belga Paolo Hymans, il cubano Martinez Ortiz, il danese Laaet Moltes-iH, l'estone Hans Rébane, il finlandese Procope (che, come ho già detto, presiede 3'Assemblea, alla sua apertura, nella sua qualità di presidente in.carica del 'Consiglio societario), poi Briand, Carapanos di Grecia, Auton Balodis della Lettonia, Beelaerts van Blokland dei Paesi Bassi,. Augusto Zaleski per la Polonia, il dottor Bodriguez pel Portogallo; Voislav Marinkovic del Regno dei serbofcroato-etoveni, Jonas Eliei Loefgren della Svezia, Giuseppe Motta della Svizzera, e il dott. Benes della Cecoslovacchia Il ministro degli Esteri ad interim è il rappresentante della Gran Bretagna, l'onorevole lord Cushendun. L'a delegazione d'Italia è al completo, capeggiata dal prof. Vittorio Scialoja e composta del conte Lelio Bonin Longare, dell'on. Fulvio Suvich, con membri supplenti il generale De Marinis, il sen. conte Cippico, l'on. Cavazzoni, l'on. Sardi, l'on. Tflmedei, l'on. Alfieri, . l'on. Amicucci, l'on. Belloni. l'on. Polvetelli, l'on. Rossoni, il comro. Rosso, il comm. Pilotti, il comandante principe Ruspoli, 51 conte Gravina, il prof. Gallavresi, e col segretario generale conte Vinci Gigliucci, i segretari: comm. Bocci, cav. Perrone di San Martino, cav. Migone, dott. Ferro, cav. Ambrosetti, cav. Soardi. Si nota poi ancora, ai banchi dei vice-segretari della Società, il nostro vice-segretario marchese Giacomo Paolucci de' Calboli, barone Busso. Il discorso presidenziale Il presidente Procope batte sul banco X tre rituali colpi di cartello. Nella sala, fra la folla assiepata, «piccano i turbanti dei delegati indiani sir Huhammed Koan e del ^A© ftì&JÉpbo . di Palanpur, di altri pBftrani e del siamese principe Cbaroon; e spiccano ancora alcuno eleganti toelette femminili, già ornate di pellicce, in augurio del- prossimo autunno. Suscitano qualche curiosità il volto color cioè colato di S. E. abissina il conte Lagarde, duca di Entotto, e di qualche altro rappresentante del continente affricano. Nella sala si fa perfetto silenzio quando il presidente Procope si leva a leggere il suo discorso. Dopo un'introduzione di circostanza, egli rivolge un saluto alla memoria di Leon Bourge'ois, uno dei fondatori — egli dice — della Società delle Nazioni: apostolo della solidarietà e della giustizia internazionale; ed esprime un caloroso augurio di pronta e completa guarigione all'indirizzo di Sir Austen Chamberlain, e del dott. Stresemann, rammaricando la loro assenza da Ginevra. Prosegue dicendo che la collaborazione internazionale ha già assunto un'ampiezza che non sarebbe stata prevedibile prima del sorgere della Società delle Nazioni, e produce esempi per dimostrare che lo spirito che presiede ai lavori della Società delle Nazioni ha fatto nuovi progressi e che, a malgrado delle difficoltà, ha riportato nuovi successi. Egli si compiace prima di tutto, della lieta notizia che la Spagna ha deliberato di restituire la sua preziosa collaborazione all'opera societaria; notizia patentemente confermata dalla presenza nell'aula della Delegazione spagnuola. Una parte dei delegati, nella sala, applaude all'indirizzo della delegazione spagnuola; e Quinones De Leon accenna col capo e con la mano a ringraziare. Procope prosegue ricordando lai « collaborazione fedele» ohe la Repubblica Argentina, pure assente dalla Società, ha voluto tuttavia portare ai lavori per la sicurezza e la riduzione degli armamenti; ed esprime la speranza che l'assenza del Brasile non si prolungherà. Rileva poi che anche altri Paesi che non figurano fra i membri della Società hanno peto recato il loro contributi ad alcuni dei suoi lavori, e si congratula per il miglioramento della situazione interna in Cina «nazione-madre — dice di una cultura universalmente riconosciuta come una delle più antiche e delle più nobili del mondo intero ». Il lungo discorso di Procope rileva che.:; «A considerare H lavoro effettuato durante 1 dodici mesi trascorsi dopo l'ultima Assemblea, ci si rende conto del foyeeso! ■ compiuto dalla Società dette Nazioni. Essa penetra ogni glor ù. nei governi; essa diventa un della loro sostanza. Un certo «tuppo di questioni richiamano soprattutto l'attenzione quando si considera il lavoro compiuto: da una parte, gli sforzi fatti nel campo economico per la buona intesa e la collaborazione dei popoli; e d'altra parte, gli sforzi tendenti a creare, con misure di ordine politico internazionale, il senso della sicurezza, senza cui non potrebbe essere raggiunto l'ideale che la Società delle Nazioni si è proposto». Scarsi applausi al Patto Kellogg Richiamandosi ai lavori della Conferenza Economica dell' anno scorso, ed alla creazione del nuovo organismo, che ha nome Comitato consultivo economico, Prokope rileva che si denota oggi un nuovo ordinamento economico nelle relazioni tra gli Stati. Egli rende poi omaggio al lavoro quotidiano esplicato dai varii organismi della Società delle Nazioni e particolarmente all'opera del Segretariato. Nella sala si -applaude all'indirizzo del segretario generale della Società, sir Eric Drummond.. E il presidente prosegue: « La Società delle Nazioni non può pretendere di appianare di un colpo solo tutto le divergenze, e di scongiurare ogni eventuale minaccia di guerra, ma, con Infaticabile tenacia, essa si sforza di impedire che gli errori del passato si ripetano nell'avvenire; essa si industria a chiudere le vie per dove passa la guerra, e a circondare di un'inflessibile barriera 11 prezioso tesoro della pace. Non bisogna dimenticare che mai prima d'ora si è tentato uno sforzo analogo a questo della Società delle' Nazioni: la storia non conosce che tentativi regionali*. Dopo aver ricordato l'opera compiuta quest'anno dal Comitato di sicurezza, il presidente segnale all'Assemblea che essa sarà chiamata a pronunziarsi su varii progetti di accordi di arbitrato, di conciliazione e dt sicurezza, ispirati al Patto societario. Parimenti essa dovrà esaminare l'importante progetto di Convenzione, che tende ad avvalorare i mezzi per impedire la guerra, che è stato elaborata, per iniziativa della Germania, dal Comitato di sicurezza.- ■ Indi, avviandosi alla fine del suo discorso, Procope dice che egli non vuole chiuderlo senza dedicare una parola al Patto di messa fuori legge della guerra, firmato pochi giorni fa a Parigi. Ed egli coglie questa occasione per rivolgere un «ricordo fiducioso» alla grande Repubblica degli Stati Uniti: « Io sono persuaso che noi vogliamo tutti vedere in questo patto — espressione grandiosa della volontà di garantire il buon accordo tra le nazioni — un atto conforme al principi! del patto della Società delle Nazioni, ed ispirato allo stesso desiderio che tende all'universalità, all'unione di tutti gli Siati...... E' significativo il fatto che l'Assemblea accoglie .queste parole con applausi moderatissimi; appena appena anzi accennati e subito tacentisi; applausi però che si ripetono, un po' meno forzati, quando Procope saluta gli iniziatori del Patto di Parigi, Kellogg assente, e Briand presente. Con una perorazione, anche questa di circostanza, come il preambolo, sull'appianamento delle divergenze, sugli accordi internazionali e sulla pace che' con la Società delle Nazioni << guadagna tempo », Procope termine il proprio discorso inaugurale, che è durato circa tre quarti d'ora, e dichiara aperta la nona Assemblea ordinaria della Società delle Nazioni. Le elezioni Dopo gli applausi, che coronano la fine del discorso presidenziale, la seduta viene sospesa per dare tempo alla Commissione eletta e presieduta dal cubano Aguero y Bethancourt di procedere alla verifica dei poteri dei varii delegati. Alla ripresa della seduta, poco dopo mezzogiorno, Aguero y Bethancourt fa la relazione della Commissione, dalla quale risulta che le Delegazioni dei 50 Stati, che vi elencavo precedentemente, sono regolarmente accreditate; e che degli Stati membri della Società, quattro soltanto non sono rappresentati all'Assemblea: l'Argentina, la Bolivia, l'Honduras, e il Perù. SI procede all'elezione del presidente dell'Assemblea. Sono chiamati a scrutatori delle schede il belga Hymans e l'uruguayano Guani, già presidenti di passate assemblee. Segue la votazione, segue lo scrutinio. Al mezzo tocco, il presidente Procope annunzia il risultato: votanti 50; maggioranza assoluta 26; il danese Zahle ha riportato 44 voti. « Di conseguenza — dice Procope — ed m applicazione del regolamento interno ho l'onore di proclamare presidente eletto dell'Assemblea S. E. Herluf Zahle, delegato della Danimarca ». Il nuovo presidente, che è inviato straordinario e ministro plenipotenziario di Danimarca a Berlino, membro della Corte permanente di arbitrato e secondo delegato della Danimarca alla Società delle Nazioni —• la delegazione danese essendo presieduta, come accennavo avanti, dallo stesso ministro degli Esteri, Moltesen — il nuovo presidente, dunque, dell'Assemblea, salutato da un garbato discorsetto di Procope e da un applauso della sala, invitato ad assumere le sue funzioni, sale al seggio presidenziale, sostituendo il Presidente del Consigio societario; e legge a sua volta il suo discorso, evidentemente già preparato, anzi scritto in antecedenza. Zahle come di dovere « profondamente commosso dell'altissimo onore» dice: « Prima di passare allo studio delle questioni che 11 nostro ordine del giorno compòrte, io credo di farmi Interprete di tutti 1 miei colleglli In questa sala, associandomi a nome dell'Assemblea, al sensi di vivo rincrescimento che essa prova e che sono stati cosi degnamente espressi da S. E. Procope, nel non vedere presenti questa volte ai nostri lavori 11 segretario di Stato per gli Affari Esteri dell'Jm- 5^?-^?^^- 5453* ?dn^oi>d® Affari Estari di Germaiiia. Io mi permetto di proporre airAssemhlea; di autorizzarmi ad esprimere a suo nome, per telegramma, al dottor Stresemanm, e a sir Austen Qhamberlain, 11 vivo rincrescimento che -.ci cagiona la loro involontaria assenza, rivolgendo loro insieme 1 voti più sinceri che noi formuliamo per fl ristabJLUnento in salute, prossimo e completo, di questi due grandi uomini di Stato». La proposta è approvata. Indi il presidente rivolge un saluto, alla memoria del giudice francese alla Corte permanente di Giustizia internazionale, Weics, e porge alla delegazione francese lo condoglianze proprie e dell'Assemblea per l'orrenda sciagura di cui è restato vjt. tima il ministro francese del commercio Bokanowski. Infine : • lo termino, signore e signori, formulando 1 voti più ardenti perchè 1 nostri lavori siano fruttuosi, e perchè da ■ essi risulti' qualche beneficio per l'umanità». La sala saluta nuovamente con calorosi applausi il presidente in carica. E, dopo brevi comunicazioni di questi xiferentesi all'ordine dei lavori ed annunziante la seconda seduta dell'Assemblea per le ore 16 di oggi, la seduta inaugurale ha termine al tocco e un quarto. La seduta pomeridiana La seduta pomeridiana si apre, come annunziato, alle ore 16. L'ordine del giorno, precedentemente proposto dalla presidenza alle diverse delegazioni, viene approvato. Indi il presidente Zahle, comunica all'Assemblea una lettera con la quale il presidente in carica del Consiglio, Procope, notifica che il Consiglio ha deliberato di rinviare all'esame dell'Assemblea la proposta del Governo britannico concernente 11 controllo sul traffico dell'oppio in Estremo Oriente, e la questione della fabbricazione privata delle armi e della pubblicità della fabbricazione delle, armi, munizioni e materiale da guerra. Su proposta del presidente l'Assemblea delibera che anche le due suddette questioni siano inscritte all'ordine del giorno. Segno quindi la nomina delle sei Commissioni alle quali sarà devoluto, secondo la loro specifica competenza, l'esame delle varie questioni che figurano all'ordine del giorno. La prima Commissione è incaricata dello studio dellt questioni di ordino costituzionale e giuridico; la seconda, tratta l'opera delle diverse organizzazioni tecniche della Società; la terza, si occupa della riduzione degli armamenti; la quarta, delle questioni finanziarie e attinenti al bilancio societario; la quinta, delle questioni sociali, e la sesta, delle questioni politiche. Su invito del presidente dell'Assemblea, ogni delegazione procede alla nomina dei propri- delegati nel seno di ciascuna Commissione, e le Commissioni cosi costituite si riuniscono subito per la nomina dei propri presidenti. In questo frattempo, l'Assemblea procede alla nomina di una Commissione ristretta, di otto membri, per l'esame della procedura per la discussione delle nuove questioni all'ordine del giorno. La Usta proposta dal presidente — nella quale figura in rappresentanza dell'Italia il conte Bonin Longare — viene approvata, dopo di che si procede alla ripartizione fra le varie Commissioni delle diverse questioni che figurano all'ordino del giorno. Indi la seduta viene momentaneamente sospesa, in attesa che le Commissioni abbiano compiuto la votazione per le elezioni dei propri presidenti. Alla ripresa, vengono proclamati eletti : a presiedere la prima Coinmissione, il nostro Scialoja; a presidente della seconda, lo svizzero Motta; della terza, il belga Carton de Wiart; della quarta,, il portoghese dott. De Vasconcellos; della quinfa, il rappresentante del Guatemala, Matos; della sesta, lo jugoslavo Marinkovic- Ma là serie delle elezioni non è ancora finita. In applicazione del regolamento interno dell'Assemblea, si deve procedere anche alla nomina di sei vice-presidenti. Davanti al banco della presidenza — dove hanno preso posto come scrutatori lo svizzero Motta e il delegato del Guatemala, Matos — incomincia la sfilata dei delegati chiamati a votare per appello nominale. Allo scrutinio, risultano eletti: Adatci, -Briand, Muller, Cushendun, Mackenzie-King,' mons. Seipel. L'ordine del giorno dell'Assemblea è per quest'oggi esaurito, e il presidente, dopo aver annunziato il programma di lavoro per domani, che comporterà, per la mattinata, la riunione delle varie Commissioni al Segretariato della Lega, e al pomeriggio una riunione plenaria della Assemblea, nella quale si aprirà la discussione sull'opera del Consiglio e del Segretariato, dichiara chiusa la seduta. Sono Io 19 precise. Oggi, nel pomeriggio, ha avuto anche luogo una breve riunione del Consiglio, il quale ha nominato lo svizzero prof. Bappard, ex-rettore dell'Università di Ginevra, a presiedere la Conferenza internazionale di statistica che si riunirà a Ginevra nel prossimo autunno; ed ha designato l'olandese Nederbragt quale membro corrispondente del Comitato Economico. Infine, il Consiglio ha invitato il cosiddetto Comitato dei cinque — composto di Adatci, di'sir Hilton Young, di Osuski, Politis e Urrutia, — a completare gli studi della questione dei costruendi edifici della Società delle Nazioni. MARIO BASSI. ♦♦■«