Gli oscuri propositi di Bela Kun

Gli oscuri propositi di Bela Kun Gli oscuri propositi di Bela Kun Dai tumulti di Vienna all'occupazione dell'Austria? - Scatenare la guerra a profitto dei Sovieti? - Altri arresti - II mistero persiste Vienna, 2S, notte. Wecl interpreti studiano rliligentetteaie da giovedì i molti opuscoli, libri e lettere rinvenuti nell'ufficio di Sei» Kun. Stranissima Fede ili comitato rivoluzionario, quella che a Vienna si era scelto il famoso agitatore comunista. Nell'anticamera si commerciava — o si fingeva di commerciare — in generi coloniali e nell'ufficio il padrone ordiva complotti politici destinati a sconvolgere ancora non si sa bene rruale parte di Europa. Il socio di ditta La casa in cui Bela Kun e C. si filano rifugiati per poter lavorare con tutta tranquillità, ha qualche cosa di idillico. L'ufficio del falso droghiere si trovava nel terzo cortile, dove diligenti massaie solevano stendere la biancheria dopo il bucato. Il visitatore è subito coLpito dalla modestia dei locali. La stanza riservata al commercio dei coloniali 6 ammobigiàata semplicemente e non contiene di rilevante che dei campioni di prodotti chimici. L'azienda commerciale andava sotto la ditta « Giorgio Meyerhofer & C. •. Il Meyerhofer è un noto comunista ungherese, sul quale la polizia si è affrettata a mettere le mani. 11 compagno era Bela Kun, che svolgeva la 6tia attività nell'ufficio a fianco assistito da una segretaria ungherese, Ilonka Breuer, che è stata catturata contemporaneamente a Bela Kun. Moiro laborioso, il capo comunista dettava l'infera giornata lettere ed altrettante ne riceveva, sempre all'indirizzo « Spettabile ditta Giorgio Meyerhofer & C. ». Quando la portinaia faceva la pulizia agli uffici, vi trovava regolarmente la Brpuer, oppure Bela Kun, 11 quale soleva arrivare verso le dieci del mattino, allontanarsi alle 18,30 per la colazione, tornare alle 14,30 e ripartirsene verso le 17. n Meyerhofer si faceva vedere soltanto di sfuggita e non si tratteneva mai nell'ufficio più di dieci o quindici minuti. La figura di questo Mpyerhofer è Interessante. Da anni inscritto al partito comunista ungherese, egli risiedeva a Vienna dal 1919. cioè a dire da quando riuscì a fuggire dall'Ungheria, dove — dopo la "caduta della repubblica sovietista — venne messo to prigione. Per parecchio tempo il suo soggiorno viennese non mostrò nulla di eccezionale. Nel marzo 1926 il Meyerhofer si diede al commercio ed allora incominciò a ricevere molte, lettere e telegrammi ed a fare larghissimo uso del telefono. Viveva in modo cpiasi lussuoso senza farsi mancare nulla e riceveva continuamente persone in un appartamento che si era procurato pagunao senza discutere la buonuscita richiestagli. I pigionali non lo amavano a motivo del suo brusco carattere, ma si interessavano talmente della sua vita privata che tutti oggi ricordano di averlo visto il 15 luglio 1927 (la tragica giornata della rivolta viennpspi partire precipitosamente in motocicletta con sidecar, a quanto sembra, m direzione dell'Ungheria. Il Meyerhofer era diventato negli ultimi tempi cosi agiato da accaparrarsi delle azioni e il posto di consigliere delegato di una società per la produzione dell'acqua minerale, alla quale è cointeressato il Governo austriaco. Prese in affitto i locali dove è avvenuto l'arresto di Bela Kun ai primi dello scorso marzo. Anche quella volta egli pagò senza discutere la buona uscita richiestagli; solo, mise la condizione che i locali gli venissero consegnati entro il 15 del mese — mentre poi non se ne servi, sebbene fossero già vuoti, che alla fine di marzo. Questa circostanza lascia supporre che Bela Kun sia arrivato a Vienna con quaicne ritardo sulla data inziaimente stabilita. - Giunto in aeroplano? La persona del Meyerhofer (il quale Ieri ha rinunciato presto al tentativo di fingere, davanti ai funzionari, di ignorare il carattere delle occupazioni di Bela Kun) e la narrazione della sua misteriosa fuga da Vienna il là luglio 1927 hanno fatto sorgere il dubbio che la sommossa viennese del1 anno scorso non sia stata anch'essa opera di Bela Kun; il quale anzi secondo taluni — si sarebbe addirittura trovato sul luogo. Al lume delle in dagini finora eseguite, la polizia dichiara di non essere in grado di rispondere nè si nè no. In questi giorni si è pure provveduto ad una perquisizione nei locali segreti del partito comunista austriaco, e, per quanto la operazione abbia fruttato del materiale interessante, da nessun documento si è avuta la prova di contatti fra il partito e Bela Kun. Le indagini continuano. Certo, stando alle registrazioni ufficiali ed alle segnalazioni dei posti di frontiera. Bela Kun dal 1920 in poi non avrebbe mai messo piede in Austria, ma la stessa circostanza che non si riesce ad assodare come egli sia giunto qui deve lasciar sussistere l'ipotesi che visite del genere abbiano potuto avvenire anche nel passato. Dalla bocca di Bela Kun, nemmeno nelle ultime 24 ore si è potuto strappare nulla. Nei continui interrogatori ai quali t sottoposto non denota fretta e stanchezza. Siccome un funzionario di polizia si dimostrava nell'interrogatorio più insistente degli altri, il detenuto ha risposto: «Lei, in qualità di funzionario di polizia, 6 tenuto a rispettare isuo segreto d'ufficio. In qualità di comuntela, io ho il mio segreto di partito e non le dirò niente ». Questo spiega come nemmeno oggi si sappia quando e da dove Bela Kun sia giunto a Vienna e con quale mezzo. Probabilmente egli ha passato la frontiera non in ferrovia, ma aiutato da compiacenti amici. Spiriti romanzeschi parlano di un misterioso aeroplano che, avendo deposto Bela Kun in una isolata località austriaca ne sarebbe rapidamente ripartita. La domanda che si formulano 1 giornali è che cosa volesse Bela Kun a Vienna. Bela Kun è un personaggio tale da lasciare il dubbio che egli ssia voluto esporre al rischio di un viaggio aereo solo per comporre dedissensi in seno all'insignificante partito comunista austriaco, forte di appena tremila soci. Non bisogna dimenticare che, nella storia del comunismo moderno, Bela Kun è considerato coluche per primo dopo Lenin ha stabilito una dittatura comunista. Inoltre, P.ela Kun non fu mai nella Terza Internazionale elemento diremo cosi diplomatico, utilizzabile ppr semplici trattative, bensì godette sempre fama di ottimo organizzatore di sommosse e dviolenti eoipl di mano. La sua specialità dunque consiste nello sfruttare una situazione ritenuta propizia al raggiungimento — anche non immediato — di obbiettivi comunisti. Dicono che, necorso degli interrogatori, egli si sia deciso a dichiarare di essere venuto a Vienna unicamente per occuparsi delle faccende ungheresi e di non aver avuto di mira alcuna forma di attivila politica in altri paesi. Viceversa, corre voce che egli abbia voluto preparare disordini a Vienna per il l.o maggio e convocare, quindi per la meta del mese venturo un grande convegno di comunisti di Austria, Ungheria e dei Balcani, con i quali si sarebbe dovuto discutere un plano di azione comuneData la situazione politica in parecchi Paesi dell'Europa centro e sud orientale, 1 comunisti avrebbero finito per considerare Vienna come l'unico luogo in cui sia loro garantita una certa libertà. Gli obbiettivi dell'agitatore I giornali affermano che gli obbiettivi finali della sommossa preparata da Bela Kun dovevano essere: 1.) il creare una situazione tale da indurre l'estero ad occupare l'Austria; 2.) scatenare, mediante un turbamento dell'Europa, una nuova guerra. L'azione a Vienna avrebbe dovuto essere fiancheggiata ria azioni analoghe in Ungheria e nei Balcani. Come mai la Terza Internazionale si sia decisa ad occuparsi tanto di questa parte dell'Europa i giornali lo spiegano descrivendo il nuovo programma comunista come suscitato dalla ripercussione.de]a disfatta della propaganda bolscevica in Cina. C'è chi scrive che Bela Kun avrebbe dovuto sostenere a Vienia la parte sostenuta a Nanhing da Bororiin. Oltre a Bela Kun, a Meyerhofer ed alla segretaria Breuer (la quale è una fanatica comunista.) la polizia vienese ha tratto in arresto pur*; un certo Zoltan Liplay, che — a somiglianza della Breuer e di altri — era munito di falsi passaporti. La sorte dell'ex-commissario popolare dott. Pzekely dipenderà dagli interrogatori in corso. Parecchie altro persone sono state infatti già rilasciate. Mentre stamane la Arbeiter Zeituna scriveva dover essere immediato lo stesso rilascio di Bela Kun non essendovi nessuna giustificazione legale del suo arresto preventivo (tesi questa che ha formato oggetto di larghi commenti) si apprend-» che il sobillatore è stato passato alle grandi prigioni nel pomeriggio di oggiPrima di lasciare l'edificio della presidenza di polizia, gli è stato permesso di ricevere i due avvocati da luscelti per la difesa. L'estradinone chiesta dall'UngheriaSiccome il caso Bela Kun Interessamolto l'Ungheria, la quale ha da liquidare con ]'ex-capo sovieltico magiaro•ìiii vecchio conto, si aspettano con vivacuriosità 1 passi che dovrà compiereil Governo ungherese. Secondo un telegramma da Budapest alla Neue FreiePresse, l'Ungheria farà pervenire aVienna la domanda di estradizione en•tro la giornata di oggi. Se la domandavenisse accolta, il processo davanti aTribunale si svolgerebbe per assassinio in 179 oasi, alto tradimento, sommossa, falsificazione di banconote, ricatto, furto continuato, e restriziondella libertà personale. La serie de l o t o a l o a o e n à 1 a o i n i o i o a i a — l a e a e e e e . i r a a e a d a a a a e a e a » e . i capi di accusa è dunque abbastanza cospicua, ma i comunisti — ed anche i socialisti — negano all'Ungheria il diritto di processare Bela Kun. sostenendo che noi frattempo egli aveva preso la cittadinanza russa. La legge vigente in Ungheria però contraria con questa tesi poiché' in Ungheria la cittadinanza non può essere perduta che fa-condone esplicita rinuncia oppure sel'ungherese vive per dieci anni ininterroWament<2 all'estero senza aver con-tatti con le suo autorità. Siccome Bela Kun non ha mai detto di voler rinunciare alla cittadinanza e vive all'estero solo dnl 1919, egli non si trova nò nella prima, nò nella seconda condizione. A questa obbiezioni e ungherese ]«. Neue Freie Presse risponde che il Governo austriaco non ha ancor precisato il proprio punto di vista, essendo l'istruttoria tuttora in corso. Quanto poi ai delitti comuni che al Be.ia Kun vengono imputati è avviso del giornale che in nessun caso essi basterebbero ad evitare il rigotto della domanda di estradizione giacché la concomitanza politica e decisiva. Espulso o condannato? Secondo la Neue Freie Frcsse, probabilmente Bela Kun sarà espulso dall'Austria o subito, o non appena avrà Imito di scontare la condanno, che il Tribunale repubblicano vorrà inflig-gergli. L'agitatore altro non desidererebbe se non di tornarsene in Russia. Ma, se è vera la voce che egli abbia tentino di fare un buon colpo a "Vienna per consolidare la sua posizione negli ultimi tempi diventata a Mosca critica, è da suppórre che il nuovo arrivo in terra bolscevica dall'Europa centrale sarà per lui tutt'àltro che trionfale. A proposito della cattura di Bela Kun, il Pcster Lloyrt mette in rilievo come da alcune settimane la polizia ungherese avesse notato nel campo comunista una accresciuta attività nella capitale e dintorni, od in particolare a Miskolcz ed a Djosòyocr dove risiedono parecchi agitatori ritornati Glandestórnamente dalla Russia. Da questa c da aitile notizie si vede che in generale si è disposti a considerare la cattura di Bela Kun come un fallo politico di notevole importanza. Viceversa, la socialista Arbeilcr Zcitnng cerca di ridurre l'affare a proporzioni minime, anzi ingenuamente chiede se sia il caso di far tanto rumore perchè un comunista straniero arriva a Vienna senza il regolare permesso e si mette a trattare con i suoi compagni di fede. Superfluo dire come V Arbeiter Zeitvnn non voglia sentire parlare di estradizione, sebbene nemmeno ai suoi occhi Bela Kun appaia ospite gradito, i Bela Kun — essa scrive — quando suonò l'ora critica del comunismo ungheresi? preferì alle barricate e alla morie da eroe la fuga in una vettura salon e la vita da profugo, mostrando la via alla corrente dei fuggiaschi, la maggioranza dei qtta.11 varcò il confine 1n condizione di minore sicurezza e comodità ». Rottura con i Sovieti? Quanto alle ragioni della venuta di Bela Kun a Vienna, il giornale socialista crede che osse consistano veramente nella necessità di riorganizzare il partito comunista ungherese, rimasto senza capo dopo la recente morte doll'ex-commissario popolare Eugenio Landler; e dall'» Arbeiter Zeitung » apprendiamo infine che la polizia ungherese avrebbe in questi giorni stabilito un intimo contatto con l'austriaca mandando qui funzionari specializzali. Mpnlre i giornali viennesi diedero la notizia, dell'arresto di Bela Kun appena ieri mattina, sombra che il Ministro di Ungheria fosse informato di tutto fin da giovedì sera. Tutta intenta a criticare l'opera delle autorità austriache e delle magiare, l'« Arbeiter Zeitung » non allude, in nessuna maniera all'eventuale probabile complicità diplomatica russa nella faccenda. Il popolate « Neue Wiener Journal » invece dedica all'argomento l'articolo di fondo intitolato: « Mandiamo via da Vienna la Legazione dot Sovieti », e deplora l'azione svolta all'estero dalle rappresentanze diplomatiche e dalle delegazioni commerciali moscovite. Por il « None Wiener Journal », gli industrlali i quali sul serio hanno creduto alla possibilità di. stabilire con la Bussia regolari rapporti di affari, sono dei ciechi che non hanno intravisto il retroscena politico di tali rapporti. Prova ne siano il risultato dei olpi di mano eseguili dalla polizia aj «gS, VffiMfi JfinfS a | fari non ne vengono conclusi; però, - gli emissari bolscevichi riescono a o spargere il loro seme. «La pace dela l'Austria — conclude il giornale — e esige la completa rottura con la Bus- sia dei Sovieti in tutti i campi, anche eInell'economico, nel quale del resto non al si possono mietere che insuccessi. An-jche all'estero, a Parigi e a Londra, si a apprenderà con soddisfazione che il al Governo austriaco, lungi dal tollerare i- nella capilale i focolari di intrighi, - ha lilialmente consegnato i passaporti i- alla delegazione o alla rappresentanza e russa ». ll ITALO ZINGARE!.LI.