Le bandiere della Viitoria sfilano tra il popolo acclamante e s'inchinano al Re

Le bandiere della Viitoria sfilano tra il popolo acclamante e s'inchinano al Re Le bandiere della Viitoria sfilano tra il popolo acclamante e s'inchinano al Re U tempo non è stato del tutto benigno con la grande manifestazione che ha accompagnato l'arrivo delle gloriose bandiere dei ^disciolti Reggimenti. Verso mezzogiorno è scoppiato un fragoroso e violento temporale, con malia acqua e anche un po' di grandine. Poi, verso le 13, il cielo si è alquanto schiarito, e un'ora dopo il sole, per quanto timidamente, ha dispensato la sua bionda allegria. Pareva che 11 tempo si fosse ravveduto e preparasse una chiara e tepida cornice alila dimostrazione che si andava apprestando. Invece, subito si è rimesso col broncio; il cielo si è' oscurato di nuovo, con nubi basse e grigie, un freddo venticello autunnale ha soffiato continuamente, e ad un certo punto è ancora caduti dell'acqua. Poca, pero, e passeggera. Ciò malgrado, la manifestazione in onore delle bandiere è stata tutto quanto si può iinfnagjiaie di solenne, di grandioso, di smagliante. Imponente e magnifico il corteo, che dal suo carattere prevalentemente militare, ha tratto note indimenticabili di eleganza, disciplina, austerità; imponente e magnifico il pubblico ohe ha assistito al passaggio delle bandiere, dimostrando un patriottico entusiasmo veramente commosso e commovente. t Lo schieramento delle truppe 11 movimento attorno a Porta Nuova ò. incominciato alte 14 e subito si è fatto febbrile. Due distinti aspetti ha subito pi-esentato: quello dato dallo sfilamento delie truppe e quello dato dai civili. I reparti militari, ordinati e quadrati, hanno avuto come meta via Sacchi, dove era preordinato il loro schieramento; i borghesi si sono concentrati sotto la tettoia -della stazione, iato arrivi, e una parte del piazzale Canaio Felice. Alle ore 14,30, i reparti di truppa sono al loro posto, e, addossato al maestoso allineamento dei portici di via Sacchi, il loro schieramento, fitto e ordinato, acquista ancora maggiore solennità. E' una doppia imponente Ma di uomini, che iniziandosi aR'imhocco con corso Vittorio Emanuele, si stende fin quasi a perdita d'occhio, parecchi isolati oltre il corso Duca di Genova, dove essa è chiusa dagli uomini a cavallo, posti trasversalmente alla strada. A sinistra, lungo il nuovo giardinetto fiancheggi ante la stazione, è l'adunata degli ufficiali. Nei grigioverde delle divise spiccano l'argento scintillante delle spalline e l'azzurro delle sciarpe. Adunata imponente non solo come numero e massa, ma anche come aspetto : essa dà una impressione di scintillamite eleganza e di quadrata forza insieme. Si stende fin quasi all'altezza del Cavalcavia Comprende tutti i gradi, dal sottotenente dell'Accademia al comandante di Reggimento. A destra, lungo i portici, sono i vari reparti. Sono primi i carabinieri a cavallo e quelli a piedi, con la loro banda musicale. Seguono poi: i marinai, gli allievi ufficiali dell'Accademia militare, la Banda del Presidio, il gruppo dei sottufficiali! delie varie armi, i fanti dei vari reggimenti di stanza a Torino, i bersaglieri, gli alpini, il genio, la finanza; oltre il corso Duca di Genova si stendono la Milizia, la cavalleria, l'artiglieria. Elmi dorati, elmetti, berretti, cappelli piumati... Una sintesi pittoresca- di tutto il nosro glorioso esercito. Alti e solenni i cavalieri, i dragoni del « Nizza » con le loro sventolanti « fiamme » in cima alle lancio L'artiglieria è presente con quattro bocche ria campagna. Verso le 14,30 giunge a cavallo il goti. Monte-finale, comandante, la Divisione Militare, che comanda lo schieramento. E s-'guiio da un ufficiale di ordinanza e da cinque carabinieri a cavallo. Dato 1' « attenti! », le truppe gli presentano le armi. I combattenti e le Associazioni Contemporaneamente, come si è rietto, si svolge e si ordina l'adunata degli ex-militari e dei borghesi. Altro eentro del movimento, la tettoia del lato arrivi della stazione. Mentre, una dopo l'altra, giungono le automobili delle autorità, e mentre queste entrano1 nell'interno della stazione attraverso la saletta Reale, sotto il vastissimo atrio si vanno concentrando vessilli, a decine e uomini a centinaia. A destra della Saletta Reale, al posto d'onore, sono le madri e vedove dei Caduti, ed il .Nastro Azzurro. A sinistra, in un gruppo che va man mano infoltendo, fino a farsi mastodontico,- gli ufficiali in congedo e le molte associazioni di' ex-militari. Ecco, in fraterna unione,! gli ex - alpini, gli ex - bersaglieri, ecc.,! ecco l'ufficiale accanto al sémplice uomo di truppa. Il gruppo è pieno di vivacità. Discorsi, ricordi. Molti hanno combattuto sotto alcune delle bandiere che stanno per arrivare. Lo spirito di Corpo si rivela qui superstite, nonostante gli abiti borghési, attraverso molti segni. Ecco cappelli di alpini, ecco rossi fez bersa^Jiereschi, ecco « foulards » dai Dolori del proprio reggimento, attorcigliati al collo, ecco le camicie nere ed i fez neri dei reparti d'assalto. Ma sovra tutte le alitre spicca la nota scarlatta dai vecchi garibaldini, con le loro fiammanti divise. C'è anche un vecchio tamburino sardo, pronto a fare festosamente echeggiare il suo strumento. Ogni Associazione o Gruppo è intervenuto con il proprio vessillo, e attorno ad ognuno di essi, che sono moltissimi, si stringono come ideali famiglie i componenti. Crediamo ohe sia inutile ricordare tutti questi sodalizi, poiché tutti erano largamente rappresentati, dalla massima associamone degli ex-combattenti a quella desìi ex-marinai. Ed ora uno sguardo al concentramento de'le Associazioni civili. Questo avviene alL'angolo di co.-so Vittorio con piazza Cai-lj Felice, davanti al « Caffè Piemonte ». Anche qui in breve ul controviale è brulicante di rappresentanza e di vessilli. Sono decine e decine di sodalizi che sono intervenuti a portare il loro contributo alla grande patriottica manifestazione. Anche qui andiremmo per le lunghe se facessimo nomi. Tutti presenti, tutti pronti all'appello; dalla « Famija Turineisa » che ha mandato il suo ricco e maestoso gonfalone, alla oscura Società di Mutuò Soccorso. ' Ci sono istituti, quale l'Albergo di Virtù, che ha pure mandato la sua banda musicale, ci sono le scuole con i gagliardetti e le bandiere, con le divisa dei minuscoli balilla, delle « piccole italiane ». In una parola tutta la cittadinanza, con tutte le sue classi e categorie, tutte le sue età. L'appello, del resto era troppo nobile ed alto perchè alcuna rappresentanza potesse mancare. La folla E all'appello non ha mancato neppure il pubblico anonimo, quello che non interviene in veste ufficiale, e che i cronisti hanno battezzato col generico nome rli « curiosi ». Qui la paroia è un poco inadatta. Questa gente che è accorsa numerosissima, non è venuta soltanto per curiosare. Si indovina al suo contegno serio e in pari tempo caloroso, un intento più alto: è venuta per cooperare ad una nobile manifestazione patria, per abbeverare lo spirito di buone e sacre cose. A ben osservare questa folla, si constata come siano molte le persone venute di fuori, rial-la Provincia. Coi reparti di militi venuti per servizio, ogni Comune, si. può diro, ha inviato nuclei di buoni1 fascisti, di buoni cittadini, a rendere più solenne e signicativa la cerimonia.. Questo pubblico costituisce la bella e grandiosa cornice entro cui sfilerà il corteo. Esso, disciplinato da agenti, da carabinieri e militi, si assiepa infatti, 9u due ali compatte, lungo tutto il percorso del corteo, vale a dire da via Sacchi a piazza Castello, attraverso via Roma; e più numeroso, più imponente è alle due estremità del detto percorso, come quelle che costituiscono i punti più importanti della manifestazione. E se In piazza Carlo Felice la folla spesseggia, in piazza Castello brulica addirittura dietro i cordoni di carabinieri che, davanti all'ingresso della Piazzetta Reale, hanno stabilito un vasto quadrato di spazio sgombro. Folla che più si infittisce mentre più viva si fa l'attesa e più si approssima il momento della grande sfilata. In piazza Castello un ponte da muratori che sale fino al forzo piano di uno stabile posto vkiino a via Palazzo di Città", nell'imminenza rlell'orrh'o delle bandiere, viene preso d'assalito, e conio prr incanto si popola, tutto, da cima .'i fondo, di spettatori audaci e fortunati... I simboli della gloria Entriamo nella stazione di Porta Nuova. Bisogna ripensare al convoglio che trasportò dai campi di battaglia alla Capitale la salma del Soldato Ignoto per avere un'idea dell'emozione destata ieri in Torino rlall'arruo dei treno recante i sacri e preziosi simboli delle glorie purissime degli umili Fanti, delle impetuose Fiamme cremisi e nere, dei travolgenti Cavalieri. Le centonovaataquattro oandiere dei disciolti Reggimenti più te due della Marina, appartenenti ai Fucilieri di Sani Marco e alla torpediniera Spica, dalla1 religiosa austerità di Castel Sant'Angelo in questa radiosa primavera dei decennale della nostra Vittoria, sono arrivate nela nostra c'ita, cuore fedelissimo del vecchio Itemonte, a ridestare i palpiti d'srnore e di orgoglio che sospinsero un giorno, idealmente, le ali della vittoria finì sul nuovi e lontani confini della Patria. I torinesi potranno cosi inchinarsi riverenti davanti ad esse quando saranno esposte alla Mostra della Vittcrid. I reggimenti ai quali -e han -iere appartennero sor. esistono p'ù, ma uno stuolo di ricordi e di adirne ancora le circondano come un tempo gli-uo¬ ml . 1 i 1 mini d^armi le circondarono impavidi e decisi per esse all'estremo sacrificio, fra lo schianto delle granate e il sibilo rabbioso dalle scariche di fucileria. Le sete stinte e sfrangiate hanno sventolato su nii-'l di agor.i» e gli occhi dei morenti si sono rivolti per l'ultima volta verso il loro leggero palpitare. Il glorioso carino del treno d'onore era composto di 151 bandiere di Reggimenti di Fanteria, di nove labari di altrettanti reggimenti di Bersaglieri, dei sedici gagliardetti dei Reparti d'assalto e di 18 stendardi dì Cavalleria. Sono reggimenti formati per la guerra del nostro riscatto, come il 25.o, il 82.o il 39.o, ricchi di tradizioni, quando :on fregiati di medaglia d'oro, come il 48.o, nati per l'ultima guerra contro l'Austria e pur ossi già fregiati del massimo segno del valore come il 141.o, il 158.0, ed il 226.0 ; sono tutti 1 reggimenti di bersaglieri formati nella guerra, dei quali uno, il l8.o, è anch'esso decorato rli medaglia d'oro; tutti i reparti d'assalto ai quali apre il passo il gagliardetto del 23.o reparto, fregiato dell'Ordine Militare di Savoia e della medaglia d'oro; sono i bei reggimenti di Cavalleria che nei loro nomi, rievocano le tappe della nostra vittoriosa marcia verso l'unità ed ancora ricordano i combattimenti africani e le cariche furibonde' "nei liei 'piani veneti.' Tutte le bandiere dei reggimenti di fanteria sono fregiati delle insegne dell'Ordine Militare di Savoia che fu conferito all'Arma nobilissima che, nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrifici e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia. Nel complesso dei 194 vessilli pendono sei medaglie d'oro. 73 meditale d'argento, 55 di bronzo al valore militare. Ciascuna bandiera, stendardo.o labaro sono stati accompagnati in tutto il viaggio da una scorta costituita da un ufficiale superiore e da un ufficiale inferiore porta-bandiera, scelti tra eli antichi appartenenti ai reparti sciolti. Il bacio del generale al labaro d'un reparto d'assalto Sotto ratino della stazione si sono radunate rune le autorità che già abbiamo nominate e che hanno ossequialo S. M. il Re, ieri mattina al suo arrivo. Il treno è giunto puntualmente alle 15, e appena esso si ferma gli sportelli delle carrozze si aprono e ne discendono gli ufficiali di scorta e i porla bandiera, che si dispongono sul l'atleiUil in una» fila che va fino all'ultimo scompartimento. Le bandiere, i labari, i gagliardetti formano come una siepe leggala e variopinta fra il serico palpitare della quale, come fiori miracolosi, rilucono le medaglie al valore che le ornano. In quel momento, il labaro del « Nastro Azzurro » si alza e si agita nel!' aria per salutare col tintinnio delle sue medaglie, le sorelle di sacrificio e di gloria. lì senatore Peiitti di Roreto, genera ie d'Armata, accompagnato dal genera-le Tiscornia, comandante del Corpo d'Armata, dallo stuolo degli ufficiali generali e autorità, i>assa in rivista la stupenda adunata. Al suo fianco procede il sottosegretario alle Colonie, onorevole Bolzon. Ad un tratto il generale si ferma presso un labaro di setanera di un Reparto d'assalto, e con la mano si porla alle labbra la me- daglia d'oro delia quale è insignito, baciandoltt. E' un labaro ch'egli videnel crepitio della battaglia. Terminata la rapida rivista, il generale Potuti di Roreto si pone in testa al corteo, che va rapidamente inquadrandosi. Dopo gli ufficiali, si disponono le autorità cittadine, quindi il gruppo delle madri e vedove dei Ca-duti, lineilo delle quattro medaglied'oro. Vengono subito dopo le bandare. l,a solenne sfilata lascia quindi la stazione passando per la saletta reale. Il reverente saluto e il corteo L'arrivo delle bandiere, ed il loro affacciarsi sotto la tettoia della sia-»,tone, si annuncia ali esterno, primaancora che ai segni ufficiali, con unpropagarsi di emozione e di curiositànel pubblico in uno di quei moti ca-ratterisUci, che fanno dire che le folle« sentono » ancora pruna di vedere. Poiecco echeggiare le note della Marciazale, mentre il generale Monteflnalegridaun ordine. Tutte le truppe si met-tono 'suM'aflenii !, tutti gli uomini del-la folla si scoprono. Le bandiere esco-no dall'atrio nel giardinetto, e prendo-no posto per. incanalarsi nel corteo.Questo si ronma rapidamente. La for-mazione degli schieramenti è tale dafacilitarlo. Si mettono in moto, a ma-no a mano, i reparti posti verso l'ini-bocco di via Sacchi e corso Vittorio,Cosi i carabinieri a cavallo, davantiai quali si pone un drappello di guar-die civiche in bicicletta, aprono il cor-teo, con la Banda dei carabinieri stes-«i.--Seguono--poi-i-marinai nelle loro scure divise, gli allievi ufficiali del- l'Accademia coi caratteristici peinnacchietti sul '« kepi »; i sottufficiali delie vario Armi; la Banda presidiaria; poi la lunga sfilata dei reparti di Fanteria, che comprendono tutti 1 Reggimenti di stanza nella nostra città, del Bersaglieri, degli Alpini, del Genio. Le truppe marciano a plotoni affiancati, con mirabile ordine. Il loro procedere a passo marziale dà sveltezza e snellezza alla sfilata, che passa davanti agli occhi del pubblico come affascinante visione di forza e di bellezza. Le bandiere dei vari Reggimenti, che passano im testa ai propria plotoni, suscitano applausi. Ma gli applausi si fanno ben più intensi, e la manifestazione tocca l'entusiasmo, quando compaiono le bandiere giunte da Roma, le bandiere del disciolti Reggimenti, che stanno a testimoniare tutto il nostro sforzo, tutta la nostra volontà di vincere nella grande guerra; bandiere che, come è noto, saranno esposte alla Mostra della Vittoria, di cui costituiranno una dette più belle e gentili prerogative. Il commovente spettacolo :. fiori ed applausi Sono passati gli ufficiali in divisai —« sottotenenti accademisti coi loro istruttori, ufficiali fuori servizio d'ogni Arma, ufficiali della Sooóla di Guerra, della Scuola di appisolatone, ufficiali superiori, ecc., — sono passate ie autorità — mazzo di abiti neri in tanta freschezza di colori vivaci, — è sfilato il gruppo degli ufficiali generali; e ore, vengono le bandiere. I portabandiera marciano su file di quattro. Precedono le due bandiere della Marina, seguite dalle bandiere dei Reggimenti di Fanterie, dai labari dei Bersaglieri color cremisi, e dai labari neri dei Reparti ' d'assalto. 196 in tutto. Molti di questi vessilli recano evidenti i segni gloriosi deila lotta. Passano, passano. Sono tntti qui, uniti, affratellati nell'ora del trionfo, nell'ora del riposo, dopo tanta burrasca di eventi. Ognuna è un Reggimento: cioè, migliaia di cuori, cioè morti, feriti: una somma di-dolori, di sacrifici, che ha però trovato il suo riscatto, il suo compenso, nella grandezza della Patria risorta. Un'onda di commozione, che perennemente si rinnova, passa nel pubblico. L'applauso si fa continuo, scrosciante, si direbbe, parlante. In piazza Carlo Felice, in via Roma, piovono fiori su quei segni di dolore é di gloria, e più cadono dove piti i colori sono stinti, dove più la stoffa é lacerata... Il pubblico, al passaggio delle bandiere, ha un movimento cosi spontaneo e formidabile, che sembra esaurìre il suo entusiasmo. Ma cosi non è. Esso ha battimani e osanna anche per quelli i..he seguono: gli altri reparti In divisa, cioè la milizia, la cavalleria, 1' artiglieria, e per le rappresentanze civili: gli ufficiali in congedo, le medaglie d'oro, le Madri e vedove dei caduti, gli arditi, il Nastro Azzurro, l Volontari di guerra, i garibaldini, le camicie nere, gli ex-combattenti, tutto ingomma, quello che costituisce fi no¬ 6t.ro esercito, strumento di potenza e di sicurezza nazionale, sia esso operante presentemente, o abbia già compililo l'opera sua. E, appresso, trovano pure consensi a applausi le Associazioni patriottiche e civili, le scolaresche, ecc. che costituiscono l'ultima parte della sfilata. A dar colore e eaiezza alla quale coope rane- le musiche e le fanfare. E mentre in testa al corteo, i carabinieri esaltano con le loro marcie, la fanfara del X:zza. indietro, elettrizza con le sue lente e secche note piene di un fascino particolare. Fra l'entusiasmo popolare il corteo raggiunge cosi piazza Castello. I reparti armati si dispongono, ordinata- mente, su lunghe file, nella piazzetta Reale: quelli civili prendono posto al- l'esterno, nel grande quadrato delimitato dai carabinieri. L'omaggio del Re e dei Principi Ci si appresta ora alla parte più importante e significativa della cerimonia: la presentazione delle bandiere al Re. Tutte le bandiere dei reggimene iti disciolti entrano nel cortile di Pai lazzo Reale. Esse si dispongono su due lati. L'austerità del cortile sembra le tifi carsi di quei colori, di quelle messe di gloria e di vittoria. Ad ogni pila stro del grande colonnato è un coraz ziere del Re in grande uniforme. Enitrano anche le autorità civili: 11 Prei letto, il Podestà, il - 'orniello Di Ro:Dilant, l'on. Bolzor, e. ; e gli ufficiali ;generali che prendono posto a destra, I Subito dopo il Be scende dallo sca ione, seguilo da tutti | Principi del 'sangue. Sua Maestà passa in rivista le | bandiere, che, al suo passaggio, si 1inchinano. Poi, intrattenendosi nel i gruppo delle autorità e dei generali. istringe la mano a qualcuno dei preisenti e scambia cortesi parole. Nel frattempo sono pure scese la Regina e le Principesse. Il gruppo degli augusti si raccoglie - sotto - a - colounato dietro

Persone citate: Bolzon, Saletta, Spica, Tiscornia

Luoghi citati: Austria, Castel Sant'angelo, Genova, Italia, Nizza, Piemonte, Roma, Torino