La striscia d'argento

La striscia d'argento La striscia d'argento n BERLINO, aprile. Tre anni e mezzo circa or sono, il 7 dicembre 1924, l'elettorato tedesco era chiamato alle urne m condizioni assai diverse dalle presenti. La Germania usciva allora, appena appena, dall'era, che ora appare quasi favolosa, dell'inflazione. La corda, a lungo tirata e poi a un tratto spezzata, aveva gettato a terra, a gambe all'aria, immense schiere di diseredati e di senza-d.iiritlo. A gambe all'aria erano»tutte le antiche idee e le antiche fortune; e le nuove osavano appena, se pure, levarsi in ginocchio, supplici di esser lasciate tentare l'esperimento della vita e del risveglio, o timidamente esploranti all'intorno tra il fantastico dimenio di membra dei caduti sotto la generale rovina. L'immenso girone del rotolamento delle fortune, della prodigalità e dell'avarizia, era insuperabilmente circuito da ogni parie, e separato dal resto della terra, doli'albissima spessa muraglia dell'odio e della diffidenza, che non lasciava tralucere spiraglio alcuno sul mondo; dentro, le anime condannate si arrovellavano fra loro, e consumavano, con Fiuto, dentro sè con la loro rabbia... In queste condizioni di revulsione e di Isolamento, l'elettorato tedesco era nello sfato d'animo più favorevole per dare ascolfo e per cedere agli allettamenti e alle facili Itisinglie dei demagoghi così di destra come di sinistra. E così fece. Xe venne fuori un Jleichstag in cui presero posto più largamente di tutti gli altri i due partiti estremi, di destra e di sinistra, i tedescònazionali e la sociail-democraziaf su un numero comnlessivo di 493 seggi, 103 furono dei tedesco-nazionali e 131 dei social-democratici, mentre 45 erano dei comunisti. I partiti merli sa mantenevano a grande distanza dallo due massime alo vittoriose: il meglio favorito, che fu il Centro ebbe 69 seggi, e 51 i tedesco-popolari. Un Reichstaij dunque in cu-i doveva esser messa, e fu messa più d'una volta, a durò repentaglio la possibilità di governare, .e in cui pare véramente-/un miracolo l'aver governato, come pare un miracolo che vi si sia retta in piedi per più d'un anno l'ultima coalizione di governo nella quale — come s'è visto liene dopo — non c era nulla, proprio nulla, che tenasse. In questo Iieich^lag, formato per cosi gran parte di estremisti separati tra loro da muraglie incomim-icabili, e che si riuniva per conto suo, come a ribollire nel suo magro brodo, dentro l'altra muraglia insormontabile che separava ancora la Germania dal resto del mondo, fu un ministro non appartenente a nessuno dei due estremismi vincitori, e che Dio solo sa — ma non certo il Dio del Suffragio — come e perchè da qualche tempo fosse e si sia mantenuto un ministro permanente, il anale a un ce.rlo punto si è alzalo" a dire tra la cecità generale : — Io vi annunzio, signori miei, che per conto mio col mirteto a vedere all'orizzonte una' striscia d'argento..... Gli avversari ironizzanti di Stresemann usano rammenlargii di tani! tant0' a cort0 tU argomenti, fnaJ,Onf1,C,Ulzo^at00"io' questa sua frase della « striscia d'argento » striscia d argento, ch'era quella di Locamo e di tutta la politica- d'in- * tese d'alar» cominciata, c'era; e se da allora ingrandita; e lo spiraglio nella muraglia attraverso cui Stresemann allora la vedeva è diventato breccia, e passaggio E? mento di questo Reichslag — «eh. bene non se lo meriti _ di averlo aperto: e la frase di Stresemann latura r°pem de"^g™ Nón era possibile per la Germania di mettersi sulla via della ricostruzione e di «riprendere» nulla di se stessa, se non sulla via della ripresa dei contatti e della fi( lucia.con gli altri popoli del mondo Prima della striscia all'orizzonte da Stresemann annunziata, nulla ancora era stato fatto su quel sta via I suoi predecessori avevano, solo, aperto, con grande clamore di strombazzate spirarne! una piccola finestrella a oriente aulìa Russia. Ma per quanto molti cora a quella finestrella,^ci £e. dano, o sostengano almeno che essa nlib» funzionato come leva per aL rI^*1^' 51 fat,° è che queUa ""^TO dà ancora sul buio pesto- e finche di là non si farà la luce n'ou R^«B m cui va tiVando le somme della sua politica e del suo Paziente ardire - se non avessimo intimivamente sentito che dovevamo avvicinarci agli altri poPii ' 3£F *rrivaa!e a mano a mano alla libertà che l'avvenire deve riserbarci? ». Una politica di avvicinamento e di intese non poteva farsi che con la premessa di una politica di adempimento. I primi risultati già si vedono. La Germania non è ancora alia pari, ma discorre alla pari, e, quel che più conta, discorre della parità. La Renante non è sgomberata, ma vasti territori giù Io sono; e tutta una discussione generale sul regolamento definii ivo degli obblighi della Germania è s'i('( internazionalmente impegnata — interrotta appena sol--» tanto dalla pausa elettorale —, discussione che può avere, a norma degli imiwgn^-l^^g-^He^

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