Poincaré ha vinto la prima battaglia

Poincaré ha vinto la prima battaglia Le elezioni francesi Poincaré ha vinto la prima battaglia Allarme e appelli cariellisti Parigi, 23, notte. 178 eletti e 427 ballottaggi: ecco il bilancio definitivo della giornata di ieri. Come già avvertimmo la notte scorsa, la Camera rimane per due terzi ancora da eleggere. Cinque soli dipartimenti hanno esaurito il loro compilo, mentre 25 non sono arrivati ad eleggere nemmeno uno dei loro rappresentanti. I 178 eletti: come si ripartiscono Degli eletti di ieri, una forte percentuale appartiene ui gruppi della maggioranza ministeriale. I 178 mandati si ripartiscono infatti come segue: 78 repubblicani moderati 0 democratici; 50 repubblicani di sinistra e radicali nazionali; 10 radicali socialisti] D conservatori; 6 repubblicani socialisti e 14 socialisti unitari. 141 collegi su 178, ossia circa i quattro quinti, sono dunque stati espugnati dal poincarismo Tale proporzione non potrà certa mente mantenersi nella giornata di ballottaggio, ma il principio è buono anche più di quanto si prevedesse e la fisionomia plebiscitaria delle elezioni risulterebbe finora meno utopistica di quel che la prudenza degli ultimi calcoli preventivi lasciasse credere. I giornali moderati naturalmente cantano già vittoria, e il Temps scrive : Non si e « pJebisoitato » Poincaré perché l'alta concezione della sua niente e la modestia democratica del suo carattere non si prestano a iiuesto penero dì manifestazioni; ma si è « plebiscitato • la pollinica per la quale si è andati a cercarlo nel luglio 19215, at- 1 oiiio alia quaJr egli ha raggruppalo — M 23 Luglio — n«l suo Mimi siero i nip presentanti di lutti i partiti che hanno voluto collaborarvi, tranne i socialisti (che si sono volontariamente ritirati) ed i comunisti, esclusi dalla politica d'ordine, queLIa a cui il suo Governo ha consacrato — da vento mesi — fortunati sforai. Questa politica si compendia in due frasi: ristabilimento delle nostre finanze e mantenimento dell'ordine ». Esultanze e moniti E il Journal des Débats osserva: « E' stata necessaria una dura esperienza perche il popolo francese facesse attenzione. Ma esso ha del buon senso. Ha compreso che le stravaganze dell'll maggio ci avevano condotto sull'orlo della catastrofe e che l'unione nazionale ci aveva salvato. Fatti cosi evidenti si imponevano all'attenzione di tutti. Da ciò, l'impressione che si riveia dal pi-imo turno di scrutinio: impressione di raccoglimento e ili saggezza: la Francia ha avuto, l'il maggio, un accesso di malcontento sapientemente sfruttato. Ma essa non ha davvero volino le conseguenze che i mestatori hanno preteso trarre dalle elezioni del 1924. I^a Francia non è affatto rivoluzionaria. Essa non desidera avventure socialiste. Sono gli' Impresari di disordini e i teorici che hanno preteso di far sorgere dall'I! maggio una nuova èra. Il popolo ha ragionevolmente calmati questi intemperanti •. Ma con 427 ballottaggi sulle spalle non è consigliabile abbandonarsi ad un ottimismo senza riserve e il direttore dell'Intransigeant ammonisce infatti saviamente gli entusiasti, dicendo loro: « 11 cartello dell'ordine ha funzionato; ina il cartello delle sinistre non comincia a funzionare che da stamattina. Quindi è necessaria una grande vigilanza. Che scorgiamo noi fra i 427 seggi che restano da designare id secondo turno? Senza dubbio noi vi troviamo un certo numero di nostri amici che sono sicuri del successo; ma è pur vero ohe radicati socialisti, socialisti unitari e comunisti hanno votato separatamente per i loro propri candidati e che per contro domani la fusione si farà — bene o male, confessa o tacita — fra tutti questi difensori fio! blocco delle sinistre accaniti nel perseguire un unico obiettivo: impedire il successo rleil partito nazionale. Dunque, ogni rosa dipende dall'atteggiamento dei gruppi di sinistra e dalle decisioni che questi prenderanno. Ora noi non crediamo alla possibilità della loro abnegazione. Socialisti e partigiani di Mosca non si rasseernerariho a rimanere durante quattro anni ima minoranza impotente. leeone Blum è in ballotlawio e in una situazione difficile. Lo stesso avviene ner Daladier. capo apparente del cartello; per Cochin, Doriol, Vaillant-C.outurier. Così le tre teste del tre gruppi cartonisti sono seriamente minacciate. Noi assisteremo dunque, da parte loro, ad un grande sforzo di raggiustamento ». E il Figaro conferma: » 1 ballottaggi, data la loro importanza esigono una grande vigilanza, Del'e combinazioni scandalose e delle coalizioni socialistizzanti saranno ten tate. I partiti nazionali avranno U do vere di compiere un grande sforzo e di osservare una stretta disciplina ». La campana cartellata Ma, ad onta di queste ragionevolissime riserve, l'impressione generale è che la tendenza verso sinistra che dominò le elezioni di quattro anni fu sia nettamente sfumata. Non si ingannano in proposito gli osservatori socialisti quando scrivono dalle colonne del Soir, suo nando disperatamente la campana d'allarme : « Il risultato del primo scrutinio è quale noi lo aspettavamo e lo annunziavamo. Sotto l'usbergo di Poincaré e grazie alla debolezza dei repubblicani, la reazione ha potuto facibnente marcare un punto. A Parigi, la destra ottiene un reale successo. A nulla servi lebbe mascherare la realtà dei fatti o -tentare di arzigogolare sulle cifre. La Repubblica retrocede, ecco l'evidenza. Il socialismo è duramente toccato. Leone Illuni è messo in ballottaggio dal comunismo e dalla reazione coalizzata Nella maggior par-te del circondari, il candidato socialista unitario si trova in cattiva posiziona. La stèssa situazione si verifica nei sobborghi, dove il comunismo segna il passo sài posto. Alcuni dottrinali socialisti possono misurare in tal modo il risultato della loro azione. In provincia non vi sono mutamenti importanti. Il Paese rimanderà alla Camera una maggioranza poincar-ista. Ciò che si deve segnare come essenziale negli effetti di questa prima battaglia è che ovunque la divi sione repubblicana — provocata e mantenuta dai reazionari e dal nostro stes so accecamento -- ha prodotto i suo trilli frutti. Il reazionario non ha po luto Usttrùi iu testa se uva grazie alia sterile apposizione dei repubblicani e dei socialisti. Si accetterà che questo metodo nefasto continui anche per le elezioni di ballottaggio? )-.'• tempo di reagire. Lo dicevamo ieri: l'unione dulie sinistre si impone. Il dovere è chiaro. Demooratici, radicai, socialisti debbono far fronte contro i nemico comune e, là dove il comunismo rimane fedele alla sua tattica inammissibile di isolamento e di. (cadimento,- raggrupparsi in un fascio vittorioso contro lo stesso comunismo. Niente rombinazionurlle, niente vani e sterili mercanteggiamenti. Una sola preoccupazione deve d ori ti nare : riparare, per quanto è possibile, questo primo scacco e assicurare domenica prossima la vittoria dei repubblicani. La vera battaglia si combatterà questa settimana <. I deputati fuori combattimento E il Quolidien, l'antico vessillifero del cartellismo, non meno allarmato, insiste : « La vittoria dipende onnai dalla giornata del 29. Se la disciplina repubblicana s! affermasse ovunque, la nuova Camera non sarebbe politica- mente molto diversa dalla vecchia r.a- mora e si sarebbe autorizzati a fonda- r-2 la speranza di vederla realizzare le riforme pei' tanto tempo attese e co- si a lungo differite. Le sorti della le- gislatura sono perciò nelle mani dea leaders della democrazia. Se essi si mettono d'accordo, si intendono e sono ascoltati, tutto può essere ancora salvato. Ma se le divisioni che noi abbiamo deplorato nel sud-ovest e che si sono prodotte quasi ovunque dovessero prolungarsi. Ih sconfitta sarebbe certa, quali che siamo le statistiche ufficiali ». In attesa delle decisioni 'che radicali e socialisti piglieranno fra stanotte e domattina riguardo alla tattica da adottare; passando a qualche dettaglio supplementare sui risultati di ieri, noteremo che fra i deputati battuti e onnai fuori combattimento si trovano Moro-GiafTerri, Raynaldy, Bnlanant e Missoffe. Era gli eletti, oltre ai nomi di ieri sera e cioè ai ministri Briand, Mirili, Herriot, Leygues, Tardieu, Bokanowski, figurano il presi-dente della Camera Bouisson, Paul Boncour, Vincent Auriol socialisti; Chappedelaine, Dariac, Le Trocquer, Laurent-Eynac, Mapinot, Erancois-Poncet, Rotschild, Thom son repubblicani di sinistra e Bon f, Chassaigne-Goyon e Ybar •rpn.1DD7ir..ni moderati negaray, repunDiicani moaerati. C. P.

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