Il golf: bel giuoco che non conosco

Il golf: bel giuoco che non conosco Il golf: bel giuoco che non conosco Fra i tantd giuochi che non conopeo c'è anche il golf: pa questo voglio parlarne e parlarne anche bene. Un gioi-iO della scorsa settimana dicevo ad una bella signora: « Sono nato troppo presto e non mi posso deificare allo Sport che in Italia, nei miei riguardi, e nato troppo lardi ». La bella signora che 6 della mia... (pardon! lasciamo stare l'esattezza quanto ael: anni) mi ha fatto notare che la insostituibile parola straniera «Sport» comprende un'infinità di cose.- Avevo già pensato d'altronde, per conto mio, che tale parola racchiude nella sua secca brevità come un lam: pò di luce e un sollio d'arin. Ogni volta che la pronuncio, ini vion {atto di Oguraraoi, per una di quelle bizzarre e fortunale coincidenze che certi vocaboli hanno con le immagini create nel nostro cervello, ad una gran porta spalancata sulla liberta di un paesaggio pieno di sole e invitante alla corsa, ai salti, alle capriole,: ad un movimento insomma del cor: po più felice, rapido e violento di quelli consueti. La bella signora dunque, forse per consolarmi del rammarico che tutti gli uomini e specialmente le donne arrivate alla mia età sentono nascere nel cuore per gli anni che sono passati, mi li a enumerato iparte dolile infinite significazioni e sfumature della parola Sport. Ogni individuo che si applichi con «Ha cella, costanza ad un dato esercizio, fa dello sport. E' uomo sportivo «niinrti (inolio che giuoca aEe boccie o pesca con la lenza, quello die fa il solitairc di Napoleone o che va in aeroplano, quello che flirta o che tira di boxe. La quale boxe in definitiva e l'esercizio che idealmente o materiailmente tutti gli uomini, compresi quelli sposati, un giorno o l'altro devono forzatamente compiere per guadagnarsi nella vita un posticino al sole, lo, ad esempio, occupandomi di cronache, faccio anche del podismo, ossia del footing » e quindi dello sport. (Juanilo scrivo ' ho l'illusione di non adoperare i piedi : ma questo è un altro paio di maniche o di... scarpe, come potrebbe soggiungerò uno dei colleghi che mi stimano e mi vogliono bene. La discussione con quella amabile signora che, come me, ha qualche filo d'argento tra i bei capelli neri, è finite con una passeggiata in automobile. L'automobile era suo, ma io ho fatto ugualmente dello sport lasciandomi trasportare modestamente a trentacinque chilometri all'ora. Abbiamo fatto soltanto i « trentacinque » per via delle multe le quali, nei riguardi <iei o civici » fanno anche parte di uno speciale ramo dello « sport • applicato. L'automobile ci ha dunque condotti fcu] campo della nuova e fìorentissima '«Società de! Golf» che ha messe le sue prime basì sul nrato di Mirnfio-rl Ho detto fìorentissima ma ho esageralo, cri ho esagerato per spirito profe tico. Il club, per adesso, non ha mol ti soci, anzi ne ha pochini, ma fra un anno il piccolo nucleo diventerò fa lange. Assumo intera la responsabi lità della profezia. Ho già detto che nom conosco il golf e neppure non l'ho mai visto ginocare ma, insisto, mi è subito piaciuto. Sul bel prato, limitato dalia curva della pista di ÌVEirn.flori, non ho visto nulla che a tutta prima, mi potesse rivelare che suWa spran-ata si stessero elaborando delle partite di gali. Il paesaggio era quanto mai idilliaco, (anzi, lo è tutto ra e lo sarà sempre) le colline e le montagne lo abbracciavano tutt"intorno con una. soavità an '.iosa quasi per incoraggiarlo a smetterla con quel brividi ancora marzaiiold e convincerlo che era giunto il momenin dei fiati caldi e profumati e. del vestitino verde ricamato di margherite e di ranuncoli. La grande e planeggjanite distesa apcoltfi.va — in silenzio — oueJJe voci che passavano*-altissime nell'aria, fra la corsa delle nubi e l'immoibilHìà aguzza dei campa?"!!! p defle ciminiere lnn1ano. 1! legnarne delle tribune e delle stacci onat», gift tutto rinsecchito, schioccava nel silenzio, per la lacerazione delle sue fibre ormai stirate dai tepori del sole. F. il sole accarezzavo il viso, le mani, le spail'le -e tutto 11 corpo si rlemniva di un desiderio di movimento, di elasticità, di rinascita, di riviracita.. Ed ecco nella chiarezza mattinale disegnarsi lontano le figurine di 'donne e di tiotn&riii che ghiocavano al (ioli. Giuocn.vn-n.-o ma io non me ne accorgevo, segno evidente che riPtipure Isa ne accbrgevaino gli snerduti protajpproislìi della pnrtiita. I gruppetti delle figurine ben ritagliate nella controluce isì spostavano silenzio-samente, lege-ermewte. cammina ".do dietro... a qualcosa (ti irracrfiungibHie. Ho sentito ad un tratto una voee lontana: « Wiser, bitte einen angemhlick!». Mi son voltalo ed ho visto dietro di me un bPl triovanottone no6traro>. un ailto atesino di Aterano. alzare gli occhi, figgere lo sguardo nell'arte e poi piegare di colpo il capo da un lato. lina pattila piccola, bianca come un piwmino per la cipria, ma dura come una castagna secca, è passata con un leggero sibilo ed è andata a cadere a pochi passi dal signor Wiser, il « trainer » della nuova società del noli Allora le fi-g-uriiiie- che erano lontane, hanno cominciato a camminare nella mia direzione e le loro voci Sri son fatte sempre piti distinte finche, ho potuto scorgere i loro visi. Vi«1 sorridenti è trannuiilii. un po' abbronzati dal sole, ma per nulla tormentati ne dallo sforzo ne dalla fatica. Le persone che mi stavano attorno (erano i ginocatori di (ioli, il giuoco che mi piace ttmto e che non ho mai visto trlnocare. Perchè qui sta il bello, il noli non Ei vede a giuocn.re che da quelli che lo giuocano. E' un giuoco individuale, intimo, personale. Non lo si giuoca avendo l'inconveniente di essere bersagliati rìatrli oc-lii indiscreti degli spettatori. Lo si giuoca camminando, spostandosi di centinaia di metri volta per volta, dietro al volò leggero della palila alia quale con la mazza si è vibrato il colpo. E la camminata non diventa una fatica ma un piacere, e l'attesa non diventa una noia ma un passatempo. Il piacere, la gioia, la felicità di coloro che partecipano alla partita si sposta da un capo all'altro del prato, compie insomma il « giro » di quattro chilometri. Quando un timrio può essere felice per quattro chilome- pospmsclergtgt.npenapMvtegsstIEadsMgtfsttllconseguito unatri di seguito ha già bella Vittorio spirituale, Non spiegherò p?r adesso il giuocodel ■ golf. - anche perchè non saprei spiegarlo. Anche la signora -che ni «wvo accnm «agnato non è più al mio fianco. Si >■ partita pei tromih) metri Ormai presa una mazza ed una pallina ed è- -a sua passeggia d, quat-' 0i« macchiai del suo chiaro vestito pri-maverile muoversi sull'erba tener., del nrato è "-atto tratto, il biancore ar cèntro "delia palla che, come cosa viva, balza dai suoi piedi per descrivere laparabola. Poiché sono solo e inosservato, miprovo anch'io, e tutto si svolge con cal-ma. con regolarità,-.anche se ai P"»»'E'a' ^MiW»ISott Kcome un coccio di porcellana. Mi diverto un mondo, 6 l'unico Che ml rivolga la parola è il trainer. signor Wiser: — Se permette, le insegno... — Grazie... — Posso parlare tedesco? — Faccia pure, tanto non Io capisco... E sento delle risatine, or lontaneor vicine, a seconda del vento. Vorrò» dire un'altra volta in che consista il giuoco del golf, di questo simpaticissimo giuoco, destinato indubbiamorate alla popolarità e che tutti possono giwocarc. L'età e il fisico noncontano: è uno sport gentile, fatto dle.ggerezza e di passeggiate, di lunghriposi all'aria libera, sul prato fragl.i ' ili erba fresca e rì.l menia. Natura.meaite non ho parlato del golgiuncato dai « campioni^ah* queste èt.nit'ali.ra cosa. Ho parlalo del golf chepossono giuocare. con sommo dilettoe con un gi-an giovamento fisico e monaie, tutti quelli della mia « leva » e anche i leTritoriali. Vorrei dare l'appuntamento a mille persone, per domenica, sul campo dMirafiori. Anche perchè cosi mi troverei memo solo. E. QUADRONE.

Persone citate: Quadrone, Wiser

Luoghi citati: Italia