Le industrie e i commerci nelle singola regioni d'Italia secondo i risultati del censimento

Le industrie e i commerci nelle singola regioni d'Italia secondo i risultati del censimento Le industrie e i commerci nelle singola regioni d'Italia secondo i risultati del censimento Roma, 19, notte. Sono state pubblicate, giorni or sono, le prime notizie sul risultati del censimento industriale e commerciale che ebbe luoso il 16 ottobre scorso. Come è nolo, oltre agli esercizi industriali, sono stati censiti per la prima volta anche tutti quelli commerciali. In una intervista concessa al Giornale d'Italia, il prof. Glni, presidente dell'Istituto centrale di statistica, ha illustrato 1 risultati di tale censimento, assai più esteso di quello del 19H. Egli ha detto, tra l'altro, che l'Istituto ha potuto, con un accurato esame delle singole Provincie — non tenendo conto delle Provincie redente e detraendo dal risultati ottenuti gli esercizi condotti dal sc*o padrone — ottanoi^e cifre comparabili con il censimento del 1011 per diversi gruppi di Industrie. Di fronte a 2.300.000 addetti miei 19X1 in questi gruppi comparabili, né stanno poco meno di 2 nÙMoiri e 900.800 del 1927, con un aumento di quasi 600.0Ó0 addetti; in cifre relative a 87 addetti per ogni mille abitanti di oltre 10 anni di età nel 1911, ne corrispondano • ora 92, 11 che vuol1 dire che l'industria si è sviluppata più della popolazione nel corso .degli ultimi sedici anni. Gli aumenti più notevoli si notano nell'industria metallurgica, iielle costruzioni, neHa tessile e in ■jquBll&.del viwtiario. Per quanto riguarda i risultati del censimento nel'JojvdtfTe'rs'fjtl provinole, 11 prof. Gin! ha detto: « Su diecimila abitanti di oltre dieci anni di età l'industria ne occupa nel Retino 1225, 11 commercio 907. Il massimo di intensità Industriale si' ha In Lombardia con 2445 addetti, il minimo in Basilicata con 499. Per il commercio si va da un massimo di 775 In Liparia ad un minimo di 235, pure In Basilicata. Esaminando, sempre in oltre relative, le singole classi di industria e di commercio e, mettendosi a segnare le caratteristiche prevalenze regionali •nelle varie classi, troviamo che il Piemonte prevale sulle altre regioni in duo classi di industrie: l'industria della pelle e distribuzione di fòrze motrici, gas, ecc.; in due classi 'di commercio: 11 commercio dei metalli, macchine, ecc., e il- commercio del filati. La Liguria prevale per le industrie siderurgiche, per la meccanica e per quelle dei trasporti ; nel commercio de! generi alimentari e dei prodotti chimici; la Lombardia ha numerose prevalenze: l'industria del legno, della carta, l'industria tessile, del vestiario, della chimica, nonché parecchi rami del commercio all'ingrosso. La Venezia Giulia prevale per l'Industria • alimentaria; la Tridentina nelle costruzioni e nell'industria alberghiera; la Toscana nella lavorazione delle pietre, libri, ceramiche; il Lazio nell'industria poligrafica e in quelle relative agli esercizi igienici, sanitari e di puVizia, nonché nel numero degli addetti ad istituti di credito e in molti ranni del commercio al minuto. La Sardegna segna il massimo numero negli addetti all'Industria 'dèlia pesca e nelle miniere ». Secondo iadaglni dei dirigenti l'U hione nazionale, fascista industrie elettriche, il capitale complessivamente Un. pegnato negli impianti eletinici italiani viene a ragguagliarsi a 13 miliardi e 400 milioni di lire. Questa cifra, per quanto imponente, non tiene conio tuttavia nè degli impiami dipendenti dall'amministrazione delle Ferrovie delio Stato, nè degli impianti degli stabilimenti industriali per proprio uso Dalla smessa foutu, secondo iniorma zioni dell'Agenzia Volta, si apprende clie sono in islut-o. di preparazione nuovi llnanziurnenti italiani ed esteri per un ammontare prevedibilmente Indicalo in un ni'iHiardo e mezzo di lire stabili, nel «orso di quest'almo e del protbiino, di guisa che alla fine del VJi'J si avrebbe un -.totale di investimenti dì 16 miliardi di lire stabili. E' da rilevare che 1 debiti esteri ammontavano al HI dicembre 1927 a S9 milioni di dollari, pari ad ufi rniillardo e 691 miT.u-ni di lire stabili.' La sto.isa Agenzia dà notizia del risultati a cui e grama una indagine germanica sulla posizione ferroviaria dell'Italia nei mondo. La nostra rete è colepiaia in 21.180 chilometri; ne consegue che viene ad essere piazzata al quinta posto nelle réti europee. S.aiuo preceduti darla Germania con 58 miIta' t':i;Uoinetri, dalla Russiti con 57, dalla Francia con 33, dall'Inghilterra con 39. La nostra posizione diventa assai meno brillante nei confronti della lunghezza d^fla rete con il numero degli abitanti; risulta allora che noi non abbiamo ciie cinque chilometri e mezzo per ogni mille abitanti, mentre MsnlgrshgudtrimmrNcnnadmcsdntstil massimo spetta alla Svezia, con 26chilometri e il minimo tocca alla Bui- garia con 5. Nel confronti della lun-gliezza della rete con la superllci.- delterritorio viene alla luce che noi ab- territoi-- ■ fciamo sette chilometri per ogni cento chilometri, 11 che ci fa risalire all'undicesimo pos-o, su 21 ipaesi presi in esame. ^ diiii