Le nuove vetture tramviarie che usciranno dalle officine municipali

Le nuove vetture tramviarie che usciranno dalle officine municipali Le nuove vetture tramviarie che usciranno dalle officine municipali Viaggiare in tram 6 cosa cosi comune e frequente, che nessuno, mentre acquista il bigùietto o ilio via verso la J>asa o l'ufficio, pensa a. quello che si nasconde di complesso e di delicato sottorjuello che l'uso quotidiano fa apparire semplice, piamo, quasi primitivo. Nessuno pensa, ad esempio, al meccanismo complicato e delicato che e la vettura stessa che lo trasporta, oppure alia vastità e grandiosità dell'azienda che con sè porta la rete tramviaria di una grande città, Le officine, per non aire che di una parte, sono un completo organismo industriale, impiantato su basi imponenti. Ne hanno fatto la constatazione diretta ieri l'al4ro i giornalisti, che hanno accompagnato in ima visita alie nostre officine tramviarie 11 Podestà ammiraglio Di Sambuy ed i vice-podestà conte Buffa, di Ferrerò e conte ing. Orsi. Tali officine, poste in via Rlcasoli, presso corso Regina Margherita, occupano um'area di oltre dodieimiUa nrvetrl quadrali; e questa cifra basta da sola a dare un'idea della loro importanza e grandiosità. Sotto la guida corese e competente dell'ine. Giupponi, direttore dell'Azienda, 1 visitatori hanno Inoltre ammirato gli impianti perfetti e l'attrezzatura modernissima, che pongono le officine fra le maggiori e più efficienti della nostra città. Capannoni imponenti, sale maestosa, ampli cortili. Quivi raccolte e depositi vistosi di materiale, là macchine è macchine in azione, dal moti vorticosi e dal clamore assordante. Il primo saggio E' quivi dove, una dopo l'adira, finiscono per passare tutte le vetture, e non una volita sola, per esservi riparate negli inevitabili guasti, dove i carrozzoni... zoppicanti sono debitamente raddrizzati, dove vetture vecchie, ormai superate dalle nuove costruzioni, vengono... ringiovanite e rimesse sui binari, così che talvolta il pubblico non le riconósce, e le crede nuove. Ed è ancora qui dove si costruiscono vetture veramente nuove. E questa a notizia ultima e più importante r.he riguarda le officine della nostra Azienda Trarnviaria Municipale, e che sarà appresa con piacere dai torinesi.. Le nostre officine sono ormai in grado — uniche in tutta Italia, sia di aziende pubbliche che private — di costruirsi da se le vetture trarnvianie. Non più solamente officine di grande matnitérizione e riparazione, ma anche di cotruzione. Con um adeguato attrezzamento, ohe le ha portate al primo potato fra le consorelle italiane, esse sono ili grado di fare da se tutto, quanto occorre all'esercizio dell'azienda, togliendosi dalla dipendenza dell'industria privata. I torinesi vedranno fra poco il frutto li questa nuova capacità ed efficienza deaie officine, tramviarie; vedranno, cioè, oircolare le vetture di nuova cotruzione, le prime delle quali saranno messe in esercizio fra poco, per l'inaugurazione della Mostra Filibertiama. Principale scopo della visita del podestà e dei vioe-podestà era appunto Quello dii prendere visione del modello di talli vetture, una delle quali è già ultimata, nel mentre che alcune altre tanno per esserlo, e molte altre lo saanno più tardi. Precisamente, 4-5 saranno le nuova etture che circoleranno a^l'aprirsi del'Esposizione, e per la fine dT Oh. 1 primi di luglio viaggeranno, ti e trénta vetture che formano 11 nucleo di questo nuovo tipo. Balla ampi* • osaioda La conoscenza fllretta delle nuove ettura è dunque per i torinesi immi enie, e quasi saremmo dispensati dal' parlarne, ma la curiosità del pubblico sempre cosi viva per tutto ciò che iguarda i trams, che crediamo opporuno intrattenerci un poco su ciò che ormerà certamente oggetto di sua sod isfazione. Le nuove vetture sono più belle dele precedenti. Questo è ovvio; non fose altro che per effetto dell'esperienza^ uello che viene dopo ha sempre qualosa di meglio che quello che fu prima. Ma vogliamo dire che IT nuovo ino realizza veramente molti vantagi, cosi da distaccarsi abbastanza netamente da quelli che lo hanno preceuto. Non è certo il caso di parlare i un tipo definitivo, poiché l'ultima arola non e mai detta; ma certamene pare essere... all'altezza della situaione, cioè soddisfare a tutti o quasi i equisiti che gli erano chiesti Vediamo prima dal lato esteriore. a nuova vettura si presenta più luna delle altre, di linee più semplici, urvata a « bombe » nel tetto, senza aao ed ingombro eccessivo di sopratrutture. Essa dà anche l'impressione i maggior leggerezza, in quanto le paeti sono più aperte con maggiore imiego di cristalli. Gli scomparii o telai elle finestre sono infatti sette anziché ei, come prima, e, inferiormente, cendono ad un livello più basso. Le. uote sono alquanto più nascoste dal a carrozzeria. II problema essenziale nella costruione delle vetture tramviarie — quelo di imbarcare, il maggior numero posielle di passeggeri dati '.o luogo a miore ingombro è stato risolto con un agace accorgimento dello spazio e on altri perfezionamenti. Quanto a pazio, questo risulta notevolmente aumentato in confronto delle carrozze, recedenti. La vettura conta infatti una unghezza di metri 9,20 In confronto el precedenti 7,80: quasi un metro e mezzo di più. La larghezza è bensì di metri 2,14 come prima, ma un razioale assottigliamento delle pareti permette di usufruire, anche in largheza, di un maggior spazio. edd ' Ampie, capaci, comode sono le piatr taforme, che costituiscono uno dei punti' più essenziali per tali veicoli, data l'abitudine di molti passeggeri di starsene in piedi, in maggiore libertà, sulla piattaforma. Queste, nel nuovo tiposono lunghe m. 1,75. Data la loro lunghezza, lo vetture sono slate smussateagli angoli delle piattaforme, per evitare che duo carrozze si toccassero nelle, curve. La smussatura, sia all'esterno che all'interno, anziché toglieresembra donare dell'eleganza alla linea generale. Abbiamo notato che- gli sportelli ver so interno sono naturalmente, più larghi di quelli di prima, e questo sarà certamente apprezzato da chi conosce gli inconvenienti di un angusto passaggio in casi di confusione. Le maggiori novità sono quelle dell'intorno. I sedili hanno avuta un'applicazione che possiamo dire mista: sedili trasversali e seuilli lomgitudinaliQuelli trasversali sono al centro: tre ad un sol posto da un lato, tre a due posti dall'altro lato. Anteriormente e posteriormente, cioè' nell'immediata viòimaniza delle porte di ingresso, vi sono sodili longitud inaili, cioè disposti - lungo, lo pareti, sia da un lato ohe dall'altro, capaci Ognuno di 3-4 persone. Spiccate caratteristicha Una cosa che salta subito .all'occhio 6 la maggiore- ampiezza del corridoio dm/termo. Ottenuta •merco la maggioro larghezza della vettura, cui abbiamo accennato, 6 merc^ una minore ampiezza dei sedili!. Lo spazio è maggiora di fronte ai sedili iomgLbudjieaiii, e quivi roveranno posto parecchi viaggiatori in piedi; mentre sarà lasciata sgombra la parte del coraìkloi© centrale, quella comUspondento al sediai trasversali. I passeggeri, in - ottemperanza ad una buona norma che sarà resa obbligato-, ria, scenderanno dagli sportelli cui sono più vicini, cioè; metà vettura sfogherà dagli sportelli anteriori, l'altra metà da queMi posteriori. Non sarà più lecito attraversare tutta la vettura, se non ai liuniatord. por portarsi alla piattaforma anteriore., . . La capacità normale di questi carrozzoni è calcolata in una cinquantina di persane; in caso di bisogno, cioè all'ora... critica del mezzogiorno, essi potranno capirne fino a settanta, senza gravi Inconvenienti; cioè, venti persone più delle vecchie carrozze. Un altro conironito imiteressante . a farsi è questo: !e nuove vetture hà.n io reàibizzato una superficie utile del 20 per cento superiore a quella delie antiche, eppure ii loro peso — 11 tonnellate o poco più — è di qualche poco inferiore. Come si vede, gii ideatori del nuovo tipo di vettura — gli ingegneri Giupponi, Pasclietto e Mancinforte — hanno coronato i loro diligenti studi preparatori con una realizzazione veramente degna di lode. Non meno originale risulta la costruzione della vettura nelle sue parta non visiibiill Ricordiamo alcune paricolarità. Il telaio metallico che poggia sulle ruote non ha, in tutta la sua robusta e intricata ossatura, un solo bullone. Tutte le varie parti sono state congiunte fra di loro con la saldatura elettrica ad arco; il che assicura una robustezza compatta e solida che prima non era.ottenuta Una ingegnosa applicazione è' s,tata ottenuta coi freni a itim^mtM- .aiberi--delle vuote,, a simisiìanza di quanto si pratica sulle automobili. Ili collaudo soddisfacente Dna di queste vetture ha viaggiato, compiendo-un breve tragitto nei pressi delle officine. Autorità, tecnici e giornalisti che vi hanno proso posto ne hanno constatato il perfetto funzionamento; notando tra l'altro un molleg-. gi-o veramente morbido, una stabilità notevoUssima che specie nelle curve si endeva gradevolmente palese. L'esperimento ha vivamente soddisfatto ,il Podestà ed i vice-Podestà, che hanno manifestato all'dhg. Giupponi, ed indiretamente al suoi tecnici od operai il oro compiacimento. Le trenta vetture, come abbiamo detto, sono costruite nelle officine ramvianle. Ciò ha permesso un'economia di circa 10 mila lire per vetura (:*1 costo di ognuna di esse è di oltre 100 mila lire) in confronto della pesa che si sarebbe affrontata affiando la costruzione all'industria priata. Di più, ha permesso che, in queti tempi di stasi del lavoro, nessuno degli operai venisse licenziato. E del'una e dell'altra cosa si sono pure ompiaciute le autorità. Come abbiamo detto, 11 Podestà ed 1 uoi due immediati e valenti colaboratori hanno visitato tutta l'ofcina di via Bicasoli, interessanosi vivamente al funzionamento delle varie macchine del diversi re parti, ed assistendo per cosi dire, mano mano,, alla graduale costruzione di una intéra vettura. Oggetto di inteasse sono pure stati i reparti adibiti •oujoiS rn «inneA eun.p nid a.nisaife p ope.in ut ouos a-ip 'luojZBiretìtJ sitb Quindi l'ing. Giupponi ha accompanato, {■visitatori al nuovo grandioso eposito dette vetture, di corso Trapani, alla Barriera San Paolo. L'im onente costruzione in cemento armato he per le opere murarie fu affidata alUfficio tecnico municipale dei laori pubblici, è già pressoché ultimata, e sarà inaugurata fra qualche mese, unitamente ai tre grandiosi corpi i abitazioni destinati al tramvleri, con e loro ben 450 camere. Quivi è pure 'officina del materiale fisso (binar:) on una gigantesca gru, con possenti martelli elettrici, ecc. che offrirono altra materia di Interesse alla diligene, completa visita delle autorità. U. L

Persone citate: Buffa, Di Sambuy, Giupponi, Orsi

Luoghi citati: Italia, San Paolo