Zaleski

Zaleski Zaleski p La portata della visita nel quadro della politica italiana Roma, 16, mattino. Ieri sera alla Legazione di Polonia, a palazzo Rospigliosi, il ministro di Polonia presso il Quirinale, signor Knoll, ha offerto un pranzo in onore del Capo del Governo, S. E. Mussolini. Al pranzo sono intervenuti amebe il ministro degli Esteri di Polonia, S. E. Zalesk^con la signora; i mimist.ni Volpi, Rocco, Fedele; i sottosegretari di Stato Grandi e Giunta, e vari alti funzionari dei Ministeri degli Esteri polacco ed italiano e della Legazione di Polonia presso il Quirinale. Al pranzo è seguito un brillante ricevimento, al quale hanno partecipato il Corpo diplomatico, le rappresentanze dell'Esercito e delle Forze Armate, numerosi parlamientari e personalità dell'aristocrazia in ricevimento, animatissimo, si è protratto fino a tarda ora. Il calore dei brindisi scambiati fra Zaleski ed il Capo del Governi© italiano, nel pranzo offerto da quest'ultimo all'Albergo Exoelsiior, è sottolineato dal « Messaggero », il quale, rilevando che le parole pronunziate tanto da Zalesky quanto dall'on. Mussolina sono qualche cosa di più e di meglio di ciò che ordinariamente imponga il protocollo ufficiale, scrdve'i «Non faremo HI bilancio di questa visita, mentre ancora i coHoqui fra il Primo Mirnisitro italiano ed il signor Zaleski continuano. Pur tuttavia rileviamo fin d'ora — mentre le più fan-' tasiose cronache estere cercano reconditi scopi aquesto incóntro — che noi non attendiamo nessun fatto nuovo, da questo diretto scambio di idee, se non una maggiore intimità fra i due Stati, che hanno tante possibiliità economiche reciproche per una futura collaborazione delle due economie e che hanno dimostrato di voler attuare, con Identico spirito e nel quadro della più , energica difesa dei rispettivi interessi e diritti, un programma di pace in Europa. I viaggi dei ministri degli Esteri dei varii Paesi in Italia, del 1 resto frequenti ormai, costituiscono certamente una prova della sempre maggiore valutazione dell' Italia fra le Potenze, e della funzione che Jfl nostro Paese ha nel giuoco delle forze europee; ma costituiscono altresì un fatto normalissimo, quando si pensi che io Capo dei Governo d'Italia, che attende al più formidabile lavoro che uomo sia in grado di sopportare, non può prendere frequenti contatti con gli uomini di Stato dei varili Paesi, i quali r>er loro conto si incontrano invece a data fisse a Ginevra. E' inutile cercare dunque scopi r-er-ondiffl e vie nuove alla politica, italiana ad ogni Incontro ad ogni visita: ne, un grande Paé^e come 1 Italia, consapevole della sua forza, delle sue possibilità e dei fini che si propone, muta di volta in volta la sua politica come sembra taluno credere ». Una nota del « '■ Parigi, 16, mattino, li comunicato diramato dopo 11 colloquio Mussoli n i-Zaleski e le dle-riarazioni fatte dal ministro Polacco degli Esteri, costituiscono per il Temp* delle indicazioni ciie confermano come questo incontro abbia avuto luogo in condizioni assolutamente normali ciò che è un fatto interessante per se stesso, ma che non ha, nè dal punto di vista polacco, nè da quello italiano, la portata che alcuni vorrebbero attribuirgli per la situazione dell'Europa centrale. L'organo repubblicano si mostra particolarmente soddisfatto per le affermazioni fatte da Zaleski quando disse che • la Polonia vuole consolidare più che sia possibile t suoi rapporti di sincera amicizia con l'Italia, poiché vuole compiere tutti gli sforzi di cui essa è capace per rafforzare la pace dell'Europa :. « Queste parole del ministro degli Esteri polacco — osserva il Temps — dovrebbero bastare a caratterizzare la 6ua visita a Roma e per far scartare deliberatamente tutte le supposizioni che la sua visita aveva fatto nascere JD qualche circolo straniero. E' nell'ordine naturale delle cose che la stampa italiana e la stampa polacca diano Con compiacimento la massima importanza possibile ai colloquii di Roma, che sono una prova dell'attività diplomatica dei due Governi e della loro preoccupazione di allargare la loro influenza nel dominio internazionale; ma sarebbe un errore il concludere, secondo certi commenti di stam pa, che il convegno Mussoltni-Zaleskl segni un nuovo orientamento della politica generale della Polonia, e modifichi perciò, sotto qualche rapporto, l'atteggiamento del Governo di Varsavia per quanto riguarda il problema dell'Europa centrale e dell'Europa orientale. La politica polacca è poi nettamente dominata dalla situazione di fatto risultante dai trattati e dagli interessi immediati, perchè il Governo di Varsavia possa pensare ad entrare in combinazioni che schiudano la porta a qualche pericolosa avventura. L'alleanza con la Francia e l'alleanza con la Romania, l'afftancamento della Piccola Intesa, in vista dello sfata quo nell'Europa Centrale, e per di più una politica di pace nella cornice di Ginevra e una politica di sviluppo delle relazioni economiche è quanto determina in ogni circostanza l'atteggiamento delia Polonia. Fuori di questo non vi sarebbero per la Repubblica Polacca se non riechi pericolosi da affrontare ». Rilevato che l'incontro MussoliniZaleski deve essere compreso con onesto spirito, qualora non si voglia esporsi a più gravi delusioni, il Temps prosegue: t E' semplicemente assurdo supporre che la Polonia possa pensare a sacrificare la sua alleanza con la Romania a non si sa quale riavvicinamento con l'Ungheria, per il tramite dell'Italia. Certamente, non vi si pensa, nè a Varsavia, nè a Roma; ed è fuori di ogni verosimiglianza che la Polonia possa prendere in esame, contrariamente alla politica, che è la ragione di essere della Piccola Intesa, la revisione di uno dei Trattati, che hanno creato l'ordine nuovo neh' Europa Centrale, poiché ogni revisione dei Trattati firmati, come conclusione della vittoria degli Alleati, costituirebbe per se stessa la più diretta e pericolosa delle minacce. In quanto a credere che un riavvicinamento Italopolacco possa essere diretto contro la fiétnania, non si scorgono le ragioni, Che ■otrebbero giustificare una interpretazione di tal genere. Non si può supporre seriamente che la Polonia voglia dare una garanzia speciale all'Italia per la sicurezza del Tlrolo Meridionale e della frontiera del P-rennero, nè che l'Italia voglia garantire in modo particolare la frontiera occi-'dentale detta Polonia. Il maprteninicii-i) to delle frontiere, fissate dai Trattati ai pace, 6 una questione di ordine generale, elio Interessa egualmente tutte le Potenze, e che non deve essere, ptesa in nonsiderazione se non ne hi cornice dei Patti della Società fieno Nazioni e degli accordi esistenti, ka stampa di oltre Reno, che pretende scorgere nella visita di Zaleski una minaccia per la Germania si inganna dunque completamente o certa unicamente di sfruttali; questo fatto contro qualsiasi politica di riavvicinamento economico e di delente germano-polacca ». Facendo poi allusione alle altre visite diplomatiche, avvenute in questi ultimi-tempi'a Róma, il fèmp* osserva essere possibile che l'Hai fa e la Polonia cerchino di concludere un accordo economico, che debba facilitare il traffico polacco verso Trieste. E possibile altresì che 1 due Governi pensino a concludere un Trattato di amicizia e di non aggressione. Tutto ciò non implicherebbe; del resto, una posizione particolare dello due Nazioni l'una verso l'altra, ma confermerebbe semplicemente la cordialità (lolle loro relazioni, quali esistono dopo il riorno della Polonia alla esistenza indipendente. E conclude: c-Non vi e nessuna ragione, perchè l'amicizia itelo-polacca non si affermi apertamente, in occasione della visita, ri.i Zaleski, nè vi sarà ragione per scorg-e.ro in questa alterni azione indizi di una politica nuova, clic sia (ale da modificare il corso degli eventi n di avere ripercussioni dirette e profonde sull'insieme della situazione internazionale ».

Persone citate: Knoll, Mussolini, Polacco, Rospigliosi, Zaleski