Consiglio di Gabinetto a Londra per esaminare la nota egiziana

Consiglio di Gabinetto a Londra per esaminare la nota egiziana Consiglio di Gabinetto a Londra per esaminare la nota egiziana Londra, 2 notte. Che cosa vogliono i nazionalisti egiziani? Qui a Londra si sapeva già da molto tempo che essi volevano mari e monti, ma si stentava a credere che intendessero avanzare ufficialmente la pretesa di strappare il canale di Suez all'Impero britannico di includerlo nel proprio patrimonio. Pur considerando il regime politico vigente in Inghilterra, qualcuno riuscirebbe a comprendere qui a Londra che i nazionalisti egiziani giungessero perfino ad intavolare la pretesa di cui sopra se esistesse a Westminster almeno un movimento parziale di'sinistra, il quale, in omaggio a buaggini dottrinali, levasse la voce perchè una delle più vitali arterie dell'Imperò britannico venisse regalata ai nazionalisti egiziani. 11 guaio è che l'intera Westminster, da cima a fondo, inclusi tutti i leader* di sinistra, ed esclusi soltanto tre o quattro piccoli parolai di estrema che nessuno piglia sul serio, non vuole regalare ai nazionalisti egiziani, nè ad alcun gruppo di pretendenti possibili ed immaginabili, neanche un centimetro del canale di Suez e delle ben munite spalliere che scfho indispensabili per impedirne l'otturazione. In altri termini i nazionalisti, egiziani, non dispongono neppure di un uncino di amicizia nello stesso miscuglio parlamentare di Londra. Ciò vuol lire che se accampano ^richieste che Londra considera esose pretese, tutta l'Inghilterra non nutre verso di loro altro sentimento fuorché di ostilità. La conclusione del sillogisma è che, tirandosi addosso l'ostilità di tutta l'Inghilterra, i.nazionalisti egiziani cercano di masticare un pane che non è per i loro denti. L'idea che lo spettacolo di qnesta masticazione possa scatenare complicazioni internazionali capaci di tornare utili ai naziona listi egiziani, appare semplicemente fantastica a chi la contempli da Londra. La questione del canale di Suez . L'America, ad esempio, ha acca rezzato i nazionalisti egiziani mentre grondavano di anglofobia; ma non potrà mai lisciare quelli del Cairo, perchè stavolta si trova in giuoco una delicata questione di vasi comunicanti perfettamente analoga a quella del canale di Panama. Altri gruppi di Paesi poi, a buon diritto, tengono fermo su imprescindibili posizioni strategiche necessariamente sottratte alle voglie di. ogni nazionalismo circostante. Per giunta, anche la posizione dell'Inghilterra sul canale di Suez è giuridicamente inoppugnabile, perchè quando nel. 1922 il Governo di Londra elargì l'indipendenza all'Egitto, provvide a stabilire nettamente quattro specifiche riserve, che i -naBionaliali sgiziani implicitamente accettavano dal ino mento che entravano tubiti * sesso della misura dell'indi loro elargita. Por. i serve avrebbero *S-wFlEI&£snin^ere la dirhtaJSSmin i,nil*2wLdi itd pendSariSSr 'a'SSfflro con fiaccolate. Or^in prTuca^nazionalist.i egiziani vognonoleWsil'indipendenza loro concessa ;n moWdo spontaneo, e vogliono in pari tempo annullare le riserve che le accompagnarono. •' A Londra si crede che vogliano troppo. Vero è che Chamberlain, nei lunghi colloqui con Sarwat Pascià, discusse la trasformazione delle quattro riserve, in guisa da andare incontro, in tutto il possibile, ai punti di vista dei nazionalisti egiziani. Ma il Governo inglese non poteva regalare loro' il canale di Suez con annessi e connessi,' talché i negoziati finirono per abortire. Allora il nazionalismo del Cairo, eliminato Sarwat Pascià perchè capiva la ragione, intimò a Londra che un'atmosfera' àrdente si era ristabilita sul Nilo, o meglio nell'aula del Parlamento egiziano e sugli incroci delle abrade, dove la studentesca universitaria soleva abbandonarsi ad intermittenti dimostrazioni. Londra replicò, con una nota la cui forma garbata inguantava di velluto un ammonimento chiarissimo: davanti alle parole il Governo imperiale- poteva portare pazienza, ma certi' fatti lo avrebbero obbligato a intervenire senza esitazione, e questi eventuali fatti sarebbero consistiti-nell'applicazione di certe misure legislative che il Parlamento egiziano aveva bensì votato ma non ancor messo in vigore, come la legge sul porto d'armi (che permetterebbe persino ai teppisti di armarsi in piena legalità) e come la legge sulle pubbliche riunioni (che autorizzerebbe molti sobillatori ad organizzare sommosse sotto il naso della polizia). Il monito inglese si estendeva ad un'altra legge alla vigilia del varo: quella che deferisce al Parlamento la nomina di tutti i sindaci e che sortirebbe l'effetto di costellare di agitatori i capi di tutti i municipii egiziani. Se a questa legge il nuovo Gabinetto egiziano, capitanato dal Presidente del partito nazionalista Nahas Pascià, avesse dato corso, l'Inghilterra avrebbe ripreso piena libertà di azione. Le 3 kart La piattaforma giuridica di questa mossa non. derivava soltanto dalle riserve innestate sulla dichiarazione di indipendenza, ma da un concetto ufficiale a cui le riserve stesse si inspiravano, di pari passo con il criterio fondamentale delle. comunicazioni imperiali. Il concetto si.riferiva alle colonie straniere-residenti in Egitto. L'Inghilterra aveva assunto l'impegno di proteggerle sulla hue del vecchio protettorato. L'impegnò veniva conservato e mantenuto per il tramite delle riserve che sopravvivevano all'abbandono del Protettorato. Orbene l'entrata in vigore' delle tre leggi di cui sopra potrebbe creare infiniti fastidi anche alle co Ionie straniere, per cui l'intervento che l'Inghilterra faceva balenare nella sua nòta del 5 marzo, contemplava anche la salvaguardia delle colonie straniere. I nazionalisti egiziani hanno riflettuto sulla Nota britannica per più di tre settimane ma ad ogni giorno che passava il caldo cresceva al Cairo, e l'esito fu che l'altro ieri il nuovo Premier, Nahas Pascià, presentava all'Alto Commissario inglese, Lord Lloyd, una controreplica che sì risolveva in una intimazione di sfratto. La nota egiziana avanzava la richiesta della indipendenza piena^ed assoluta e il conseguente diritto di presidiare in completa autonomia il canale di Suez, cioè di stabilire sullo stretto un: titolo di proprietà egiziana. Di più, l'Egitto doveva essere posto su un piede di eguaglianza con l'Inghilterra, con la quale si sarebbe adattato a stipulare una al leanza, ma niente di più, scioglien Idosi immediatamente dalla cerchia dell'Impero britannico. Lord Lloyd, ricevendo da Nahas Pascià questa categorica nota, gli fece osservare che si trattava di un grave passo, e le sue brusche impressioni si comunicavano presto a Londra, dove il Gabinetto oggi per due ore esaminava il pronunciamento egiziano ed incominciava a concertarsi sull'affare : una operazione che non si concreterà se non dopo almeno un altro Consiglio di Ministri. Elezioni generali nazionaliste? Nessuno può sognarsi che l'Inghilterra abbia la più remota^ intenzione di cedere. Essa è anzi nella direttiva opposta. Tutti- i giornali di ogni tinta che hanno espresso finora giudizi su questi nuova crisi, proclamano che non è certamente ii caso dì lanciarsi intimidire. I hazicisti egiziani stanno inseguendo [WBfif&!* ™i insediarli sui ca B»«*'di Suez, .vlveo di così vasti infflw?-» britanni di natura commer^^i« n»va^ Ne3Sun <I\ritt<> «J1 «f può ;M^pars^ Wri°»"s di questa chimerica awenta- tezza. La nota all'Inghilterra è così destituita di fondamento legale che i suoi autori si guardano bene dal far cenno della cardinale dichiarazione del 1922 e dall'alludere alla posizione delle Colonie straniere. Facciamo grazia di altre ritorsior ni giornalistiche sul colpo di testa del Cairo: torna a galla, per esempio, anche la questione del Sudan, su cui.i nazionalisti egiziani avanzano le mani. Il Sudan, si risponde, è stato conquistato dall'Inghilterra dopo che l'Egitto se lo lasciò strappare dai sudanesi. Oggi, il Sudan è inglese di diritto e di fatto,- e al di là di ógni dubbio. Per il momento il punto psicologico della contesa risiede nei propositi che i nazionalisti egiziani nutrono in merito alle tre leggi tuttora in sospeso. La loro nota non allude menomamente'alle tre misure legislative la cui messa in vigore potrebbe trasformare il vòlto dell'Egitto riempiendolo di turbolenza. Ma sembra che al Cairo il Governo si proponga senz'altro di varare le tre leggi incriminate. Resta però a vedersi se Re Fuad accorderà là sua sanzione. Di più, si parla della possibilità che Nahas Pascià decida di sciogliere la Camera e di indire le. elezioni generali nell'atmosfera di ardente nazionalismo che gli ultimi avvenimenti hanno creato. La situazione, vista da Londra, è indubbiamente seria. In pari tempo, tanto negli ambienti governativi quanto in mezzo al pubblico in generale non si coglie alcun segno di reale allarma M. P. ! chimere. Nessun Governo in-4"> "° '

Persone citate: Chamberlain, Lord Lloyd, Nahas, Re Fuad