Come in un romanzo.. .

Come in un romanzo.. . Come in un romanzo.. . La tradita ed il dottore --60 mila lire indeposo al San Giovanni -- Ricerche vane Realità o fandonia? Ecco una doman-ida a cui risponderà, dopo l'indagine, l'Autorità giudiziaria. Certamente c'è del romanzesco nella vicenda che un tal Michele Angelo Commino ha narrato, in una diffusa relazione scritta, al Procuratore del Re comm. Maiola, il quale ha incaricato il sostituto cav. Cottafavi di procedere ad una indagine. Il Commino nel suo racconto prende le mosse molto da lontano, dal 1852. Pare che in quel tempo vivesse a Giaveno un giovane medico intraprendente, il quale si invaghi di una ragazza appena tredicenne e la fece sua. La giovanissima Maddalena (è proprio il suo nome) non divenne però la legittima consorte del dottore, che pei" tacitare la famiglia di lei si sarebbe indotto a sborsare sessanta mila lire, somma per quei tempi vistosissima, vincolandola con una serie di clausole, che lo stesso Commino ba così precisate nella sua denunzia: « Il lascito viene depositato presso ^Ospedale S. Giovanni della nostra città ed intestato a Maddalena e l'usufrutto viene lasciato all'Ospedale stesso. Se la Maddalena, alla morta ili-i iiottorp. non avrà contralto matrimonio, potrà ritirare 1» CO.000 lire ; se, prima delia morte rKl il onore, contrarrà matrimonio, le 00.000 lire passeranno a benefizio della prole di! questa e i figli della Maddalena ritireranno la cospicua somma all 'atto della morte del dottore. Veniva poi nel preteso rogito notarile contemplata anche la possibilità che la ragazza dal suo eventuale matrimonio non avesse tigli ed il dottore in questo caso disponeva che le 00.000 lire passassero a benefìzio completo dell'Ospedale di S. Giovanni •. Vent'anni trascorrono ed U dottore è sano c vegeto. Maddalena si sposa finalmente e si trasferisce a Rivalità, dove nel 1S81 le nasce un figlio: il Michele Angelo che ha in questi giorni rivelata la romanzesca storia. Proprio in quell'anno muore il dottore ed il lascito — a detta del Commino.— è intestato al nome dei neonato. Nel 1900 gli muore il padre e nel ietti la madre. Il Commino, orfano, ha nero avuta la rivelazione del lascito stenle presso il S. Giovanni ed ceco che inizia le pratiche per ritirare la somma. Ma qui cominciano i suoi guai. Do- po la guerra, ritornato dalla fronita, il giovane si stabilisce nella nostra città, ossessionato da quelle 60.000 lire di cui proprio la madre gli ha parlato e ricorda benissimo clic costei, consigliata dal Umore' che i documenti di cui era in possesso andassero smarriti, li aveva depositati presso Io stesso Ospedale I Già. Ed era stato proprio il giovane a portarveli. Il Commino nella sua narrazione ricorda la porta per la quale passò, la sala nella quale ebbe a consegnare i preziosi documenti e tanti altri particolari- minutissimiPoi ecco un altro colpo di scena: egli s'era assopito in un prato verso le 21 di sera, nei pressi della ferrovia Valli di Lanzo e fu derubato dei documenti personali Ira 1 quali l'atto' di nascita.Rivoltosi all'Ospedale per ottenere lo svincolo della somma, si senti rispondere picche : non esisteva nessun lascito a suo favore; documentasse meglio la sua -richiesto e si sarebbero fatte delle indagini. Passò del tempo e Commino non ottenne le sessantamila lire. Cominciò a sentirsi un perseguitato. Un anno fa sullo stradale di Venaria Reale l'erede del dottore venne fatto segno ad una aggressione — egli lia narrato — e certamente l'avevano voluto uccidere perchè la smettesse con ]a sua richiesta del lascito. Il Commino, allora, pensa di ricorrere all'avvocato Viancini, che fa delle ricerche presso l'Ospedale ma con esito negativo. La risposta è sempre unica e sola: il Commino ha l'ossessione di possedere quelle introvabili CO.000 lire, che disgraziatamente per lui non esistono assolutamente. L'ospedale S. Giovanni ha fatto le ricerche più minute non "riuscendo a trovarne traccia. Poiché ]a risposta dell'avvocato è stata negativa, il Commino si è rivolto lui alla Procura del Re per spiegare la lunga istoria. Molto pazientemente il Procuratore del Re comm. Maiala se ne interessa, ma ahimè 1 l'uomo dà l'impressione di non avere il cervello completamente a posto benché davanti al Sostituto Procuratore del Re cav. Cattatovi confermi la" "stia tenga denuncia. Anche l'avvViancini viene interrogato--e -fornisce le più esaurienti spiegazioni sul contegno anormale del cliente. L'autoritàgiudiziaria insomma è molto scettica sull'esistenza delle famose SO.00O lirema non sarà facile convincere il Commino che ha preso... una cantonate.

Persone citate: Cottafavi, Maiola, Michele Angelo

Luoghi citati: La Maddalena, Lanzo, Venaria Reale