Il Principe Umberto nel Paese di Gesù

Il Principe Umberto nel Paese di Gesù Il Principe Umberto nel Paese di Gesù La visita alle Scuole Salesiane e Francescane Un ricevimento al Consolato generale italiano l . e o a r e a a o » a ra r aizi ono a » anGerusalemme, 2, notte. Oggi il Principe ha iniziato la sua giornata tra i giovani e i fanciulli: ha visitalo le organizzazioni scolastiche ed educative. Ai due orfanotrofi maschili e femminili della Custodia. Egli fu accolto da entusiastici saluti. Furono eseguiti canti e recitale poesie di omaggio. Una fanciulletla a nome delle compagne porse al Principe un ricamo destinalo alla futura Principessa di Piemonte. Sua Altezza, vivamente commosso dell'accoglienza, e del dono gentile, accarezzò i bUnbi più vicini ed espresse la sua gratitudine ai dirigenti. Alle Scuole Salesiane Accompagnato dal suo seguito il Principe si recò quindi alle Scuole salesiane e questa visita ha costituito il cen tro della giornata. La cerimonia scolastica delle scuole salesiane maschili e femminili ha costituito il centro della giornata. Per invito del Console generale, erano intervenute ad essa tutte le autorità del paese, da quelle governative a quelle religiose, sicché circa duecento persone straniere di riguardo hanno potuto as sistere ai saggi ginnastici ed alle manifestazioni vibranti che sono state tributale al Principe. I Salesiani erano venuti da tutte le parti della Palestina. Da Haifa, dove essi hanno la nostra scuola maschile, erano arrivati circa cinquanta giovani esploratori in eleganti uniformi e colla fanfara; da Bet Gemal, dove esiste la migliore scuola agricola di Terrasanta, chierici ed allievi erano giunti, al mattino; da Cremisan e da Betlemme sacerdoti, alunni, ex-alunni erano arrivati in numero notevole colla banda in testa. E' stata insomma una bella e grande adunata salesiana, durante la quale il Console volle che fosse cantato anche un inno nazionale arabo, a prova della simpatia che gli italiani hanno verso la gente del paese. In verità i Salesiani si meritavano di raccogliere attorno a loro, alla presenza del Principe, tanta folla cospicua, perchè essi sono in Terrasanta la nostra spina - dorsale nel campo scolastico. Senza reticenze, senza altri programmi che quello di servire insieme la religione e la patria, essi tengono alte e fiorenti qui le loro istituzioni sulle quali sventola non platonicamente la bandiera tricolore, sono sempre i primi nelle manifestazioni nazionali e soprattutto diffondono con tenacia ammirevole la nostra linguaPari a loro sono le Suòre salesiane dMaria Ausiliatrice, che in Gerusalemme sono riuscite a creare la più bella e moderna scuola che vi sia, frequentata da circa 200 fanciulle, e dove si parla italiano e soltanto italiano. Nel pigro mondo orientale esse hanno potuto far ammirare oggi le loro squadre ginnastiche femminili, composte di arabegreche, cristiane, che si sono fatte molto onore per la loro vivacità. Salesiane Salesiane sono davvero in Palestina il nostro braccio destro per quanto riguarda la educazione italiana ed iloro entusiasmo nazionale ha avuto oggi il pieno ed intero riconoscimento. Il Principe fu accolto da un coro argentino, che cantò « Giovinezza » e dagli applausi di centinaia di fanciullNelle scuole femminili tu scoperta unlapide in suo onore. D ricevimento al Consolato Dopo una visita all'ospedale italianosorto per iniziativa del sen. Schiapparelli e retto dalle suore del Cottolengoil Principe sì è recato al Consolato italiano dove era offerto in suo onore un ricevimento alla Colonia italiana. Questo ricevimento ha avuto un carattere familiare, direi quasi intimo, che ne ha aumentata la simpatica cordialità. Gli italiani di Palestina sono pochissimi. Delle antiche colonie prosperose che dettero vita commerciale e traffici e persino nomalle vie della città non restano che le briciole die in tutto il paese sommano adesso a cinque o seicento connazionali. E siccome una buona parte dì essi vive in Galilea (ed il Principe li vedrà a Haifa lunedi venturo) oggerano presenti trecento persone, in maggior parte religiosi e religiose, coquali il Principe si è intrattenuto con affabile cordialità. Primi sono stati presentati i france scani italiani della custodia, le sentl»eUe dei Luoghi Sana che da sa:.a se r i l o o i n . i e e o r , i a il grai. a o, acoli'si danno II turno, generazione per generazione, in modo che mài manchi la buona guardia attorno ai più insigni Luoghi della nostra fede; molti di essi sono qui da trenta e più anni, alcuni avevano già veduto il Be nei suoi viaggi in Terrasanta ed oggi vedevano il figlio del Re con commozione non rattenuta. Poi sono stati presentali i salesiani e le salesiane, poi le suore di Ivrea, poi quelle del Cottolengo che ser. vono all'Ospedale italiano ed all'Ospizio di Tanlur, dell'Ordine di Malia; poi i preti italiani del Patriarcato Latino, che in questi ultimi tempi si sono accresciuti di numero grazie allo zelo di monsignor Barlassina; infine quelli dell'Opera Cardinale Ferrari. Il Principe ebbe presenti attorno a se in affettuoso e rispettoso cerchio di sudditi, i rappresentanti dei vari Ordini religiosi che servono in queste contrade la Patria, e ad uno ad uno volle stringere loro la mano. Trd l pochissimi borghesi italiani che vivono in, Gerusalemme' erano il 'direttore 'dell'Ospedale italiano dottor Mancini, e l'ingegnere Barluzzi, l'edificatore delle stupende basiliche del Tabor e del Getsemani che Sua Altezza ammirerà nei giorni seguenti. Quasi tutti i non religiosi vestivano la camicia nera. A Giaffa Dopo il ricevimento il Principe, accompagnata^ dal Console on. pedrazzi e dal Governatore inglese visitò minutamente la celebre Moschea di Omar, nella quale entrò calzando le rituali pantofole, accolto dal capi religiosi. Nelle prime ore del pomeriggio il Principe si è recalo a visitare la città di Giaffa. Giaffa .dista soltanto un'ora di automobile da Gerusalemme e vi si scende per una strada magnifica che gli inglesi hanno quasi interamente asfaltata. Alle quattro Sua Altezza, dopo aver potuto ammirare il declinar dei monti di Giudea verso la pianura della Filistea, è entrato col suo seguilo nella bellissima zona dei giardini di Giaffa dove sorgono milioni di piante di arancio e di limone, la ricchezza della fertile contrada. La mèta della passeggiata era la scuoia francescana di Giaffa che dipende dalla Associazione Nazionale dei Missionari Italiani, e per spiegarsi meglio dalla cosiddetta organizzazione « Schiaparelll » che ha in mano quasi tutte le file della nostra espansione culturale in Oriente. . Il vasto cortile della scuola era riboccante di gente. Oltre alle suore ed alle alunne stavano attendendo l'Ospi te tutte le autorità maggiori del distretto; il Consiglio municipale, i rappresentanti religiosi ed i consoli. Acclamato lungamente e cordialmente. Sua Altezza è entrato nella corte dove era stata preparata per luì una specie di trono, e si è fatto presentare dall'on. Pedrazzi le personalità; poi ha voluto parlare colle suore e con le migliori allieve, che non sapevano nascondere la loro commozione. Si sono svolte le piccole cose gentili di queste cerimonie, una poesia è stata detta da una piccola in Italiano, un canto ha salutalo il principe, inni sono stali suonati in suo onore. La cerimonia è finita colla visita del Prìncipe alle scuole, aula per aula, ed al giardino che allieta il fabbricato. Siccome mancava la luce elettrica, il Principe ha ordinato al Console Generale che fosse regalato alle suore in suo nome l'impianto. Altri doni Umberto di Savoia ha disposti per tutte le scuole che visiterà. vsArivispmdrsdcvdahzthalfffalzcbrceg

Persone citate: Barlassina, Bet, Mancini, Pedrazzi, Principe Umberto, Schiapparelli

Luoghi citati: Betlemme, Gerusalemme, Giaffa, Ivrea, Palestina, Piemonte