Il Principe in Terra Santa II solenne ricevimento alla porta di Gialla -- La visita al Sepolcro

Il Principe in Terra Santa II solenne ricevimento alla porta di Gialla -- La visita al Sepolcro Il Principe in Terra Santa II solenne ricevimento alla porta di Gialla -- La visita al Sepolcro Gerusalemme, 2, mattino. Il Principe Umberto, alle 22,30, è partito da Porto Said su una automobile messa a disposizione dalla Compagnia del Canale di Suez. Egli era accompagnato dal gcn. clerici, dall'on. Pedrazzi, dal console italiano di Porto Said, dai maggiori Giberli e sovera, e dal direttore della Compagnia del Canale, Benoil. Il Principe giunse a Kanlara a mezzanotte e mezzo, ricevuto con gli onori militari dal Fascio di Porto Said, ed c salito sul treno reale. L'arrivo a Gerusalemme è avvenuto regolarmente alle ore 10,30. .Erano in attesa dell'ospite augusto, lord Plumer, allo commissario britannico in Palestina, le autorità inglesi e italiane, dei capi détte diverse Religioni, ed un drappello di soldati magnificamente schierati. L'on. Orazio Pedrdzzi, nostro console, fece le presentazioni, e, dopo una severa cerirnionfa .mattare e-tin-a Sevissima visita a lady Vlumer, il Principe, seguito da un lungo corteo di automobili, si reco alla storica Porta di Giaffa per l'ingrenso solenne al Sepolcro. Umberto di Savoia fu infatti a Porta Giaffa ricevuto con gran pompa dal Patriarca latino, monsignor Bartassina, e da tutto il clero. II ricevimento Il ricevimento alla Porta di Giaffa è una delle . tradizioni più pittoresche della Terrasanta. Principi cattolici e Cardinali, quando vengono a visitare i Luoghi Santi sono ricevuti coll'antico cerimoniale, che neppure la profonda modificazione avvenuta nel paese dopo la guerra è riuscita a cambiate. Si tratta, infatti, di un rito, che per il suo significato lìa ben ragione di sopravvivere alle vicende politiche. Il Principe della Chiesa o il Principe delle Famiglie Beali cattoliche arrivando alla porla slorica di Gerusalemme, all'ombra della vecchia tor,e di Davide, accanto alla Torre del Pisani che rammenta la parte insigne avuta dagli italiani nella storia dei Luoghi Santi, viene ricevuto, con tutto il fasto possibile dal clero cattolico, senza distinzione di nazionalità, con alla testa il Patiiarca Latino, che impersona la tradizione della Chiesa romana di fronte all'Oriente. Il Patriarca ha anche Questa volta offerto il Crocifisso da baciare ad Umberto di Savoia, che si è inginocchiato ed ha baciato devotamente la Croce. Quarant'anni or sono, in Questo medesimo modo, era entrato a Gerusalemme Vittorio Emanuele III: soltanto egli vestiva l'abito civile, mentre suo figlio è arrivato nella grande uniforme di soldato d'Italia, scintillante di decorazioni, portando con sè il suo seguito ed l suoi Consoli. Quaranta anni or sono accanto al Prìncipe italiano siava in tenuta di gala il Console generale di Francia, protettore di tutti i cattolici nel Levante per le deliberazioni del Congresso di Berlino; oggi invece vicino al suo Principe stava il Console generale d'Italia, al posto d'onore tra tutti ì Consoli europei. Le musiche del Salesiani e dei Francescani suonavano la « Marcia Beale », i fanciulli delle scuole gridavano «Savoia! », e in quel momento ciascuno certamente ricordò che entrava solennemente net sacri'recinti delia.più sacra.città del mondo il figlio di colui che porta tra gli allori della sua corona anche il titolo di Re di Cipro e 'di Gerusalemme. Nes. sun Principe cattolico, dopo la guerra, era entrato con tanto prestigio e con simile solennità nella città del Signore-; per nessuno era stata preparata una accoglienza tanto significativa e maestosa. Umberto di Savoia era davvero l'Italia cattolica che voleva dimostrare il suo attaccamento ai Luoghi Santi, e lutti intendevano il profondo mònito che derivava dalla sua presenza e dal fasto che lo circondava, L'ingresso al Santo Sepolcro Nè, questa volta, stavano solo le Comunità cattoliche ed i dignitari cattolici a ricevere il Principe, ma le scolaresche degli Istituti italiani, composte nella loro massima parte di arabi e che dimostravano un caloroso entusiasmo, e vi era anche la folta schiera del cento partecipanti al pellegri¬ naggio nazionale, condotti da monsignor Cavezzali. Compiuta la cerimonia del ricevimento, presentale le più cospicue personalità ecclesiastiche, uh lungo corteo si è mosso a piedi dalla Porta di Giaffa verso le viuzze che conducono nel centro della Gerusalemme crociata: al Sepolcro. Mentre le musiche suonavano e le campane delle Chiese cattoliche lanciavano per l'aria i loro rintocchi di gioia, il Principe Umberto avendo alla sua destra il Patriarca Latino ed alla sua ■sinistra il console generale on. Pedrazzi, seguito da centinaia di persone, ha percorso il cammino che porta al luogo del sacrificio) e della resurrezione; dappertutto gli abitanti dei su/c lo acclamavano e lo ammiravano, commossi nel vedere il giovane Principe scintillante percorrere in semplicità di pellegrino le strade della loro millenaria città. Sul piazzale del Sepolcro, nonostante le precauzioni della Polizia, grande folla attendeva; sulla porta, in pompa magna, aspettava il Custode di Terrasanta, mentre i dignitari delle religioni scU smatiche, che volevano onorare il Principe nonostante Ut diversità di religione, stavano in atto di rispetto ed in silenzio oltre la pietra dell'Unzione. Alla grotta di Betlemme L'ingresso solenne del Prìncipe alla Grotta di Betlemme acquista maggior significato perchè avviene poco dopo gli incidenti tra francescani e greci ortodossi nella medesima grotta. La aggressione degli scismatici contro i custodi dei Luoghi Santi e la iniqua sentenza che fu data, hanno 'lasciato un! poco di amaro nel cuore dei 'cattolici che si sono veduti soli ed isolati di fronte ad avversari senza scrupoli e protetti apertamente dal Governo mandatario'. Là visita del Principe cattolico ha ravvivata la fiducia negli animi depressi. C'è dunque chi non dimentica la tradizione religiosa della Palestina e chi ricorda colla sua sola presenza che i Luoghi Santi interessano lutto ti'mondo cattolico. Più accentuata ancora fu l'importanza della visita dal fatto che il Console Generale on. Pedr/izzl presentò al Principe t ire Francescani feriti nella aggressione deli) gennaio. Il Principe Umberto col suo seguito sono scesi alla Casanova Francescana, ospiti della Custodia, ma per la prima sera. Sua Altezza sarà ospite di lord Plumer, che ha reclamato questo onore. Appena si seppe che l'Erede del trono italiano sarebbe venuto in Terrasanta, i Francescani si offrirono, subito di ospitarlo, come già avevano ospitalo le Loro Maestà nei loro viaggi quaggiù, e mtiero a disposizione dell'augusto pellegrino tutto il primo piano della loro grandiosa Casanova. Vollero anzi che il Principe avesse proprio la medesima stanza abitata dal padre suo, sicché è parso ad 'Umberto di Savola di ritrovare anche qui le orme della sua famiglia. Come guida ufficiale la Custodia gli ha dato U più conosciuto e dinamico ex - custode di Terrasanta, il padre Ferdinando Viotallevl, il cui governo custodiale è ricordato qui come quello di maggior lustro per la Custodia e per le sue secolari tradizioni italiane. Il padre Diotallevl, che volle fossero eretti ì santuari maestosi del Tabor e del Getsemani, che seppe riordinare e rinvigorire V Ordine della sua comunità in Terrasanta dopo che la guerra l'aveva quasi dispersa, che non piegò mai la testa davanti alle pretese degli scismatici, e degli stranieri, mostrerà al Principe, giorno per giorno, la Palestina religiosa. Tale delicato ufficio gli compete anche perchè egli è ritornato qui come direttore della Scuola biblica francescana, che mercè sua fiorisce nel convento della Flagellazione. Asdr•qt