De Bernardi vince se stesso volando a 513 km. all'ora

De Bernardi vince se stesso volando a 513 km. all'oraGLORIE) AZZURRE De Bernardi vince se stesso volando a 513 km. all'ora Il rècord mondiale da lui prima tenuto superato di km. 33.486 (512.776 invece di 479.290) con apparecchio Macchi motore Fiat Il comunicato Roma, 30, notte. Oggi, sulla base ufficiale di tre chilometri lungo il litorale del Lido di Venezia,, il maggiore Mario De Bernardi, debitamente controllato dai commissari e dai cronometristi uffldoli, alla presenza degli addetti aeronautici di America e di quello inglese, ha tentato di superare il proprio rècord delta più grande velocità, volando sullo idrovolante « Macchi 52 » con motore « Fiat - A. S. 3 ». Nel volo eseguito, il magg. De Bernardi ha. superato di km. 33,1*6 il rècord mondiale finora da lui de lenulo con 179,290 chilometri all'ora, rais giungendo *a velocità media di km. 512,776. Pertanto, il B. Aero Club d'Italia provvederà ad omologare e far rito noscere dalla Federazione aeronauti ca' internazionale, come rècord mon diale, la velocità di km, 512,776, che rappresentando la maggiore velocità raggiunta fino ad oggi da un velivolo batte tutti gli attuali récords di velocità per aeroplani ed idrovolanti. (Stefani). Alla commossa parola con cui Italo Balbo — giorni sono alta Camera — esaltò « l'alato cuore » dei piloti taliani, ai quali « nessuna meta sembra troppo ardua o lontana », "Aviazione italiana oggi risponde, nel mondo, con questa nuova vittoria di uno dei suoi più superbi campioni : Mario De Bernardi. Una vittoria presto'detta: De Bernardi ha superato se stesso. Quella sua corsa del 5 novembre nel cielo della Laguna, alla velocità di 479 km. e 290 metri all'ora con la quale il nostro « asso » conquistò il record mondiale, all'indomani della Coppa Schneider — superando di 26 chilometri all'ora il velocissimo volo di Webster — aveva già del fantastico: « guizzo più fulmineo e veloce del suono, in gara con la luce figlia di Dio », com'ebbe a dire, con felice ìmagine, il Sottosegretario all'Aeronautica E invero il mondo restò stupito d'ammirazione a quel record dell'ala italiana; e l'Aviazione britannica, la vincitrice della Coppa reso cavallerescamente omaggio alla rivincita del nostro campione, subito si rimetteva alla prova per contenderlo: la tragica prova del grande sfortunato Kinkead. Ma anche De Bernardi, nel più assoluto silenzio, s'era rimesso alla • prova, nello stesso ciclo della sua prima vittoria; ed ecco la novella improvvisa del più arduo prodigio, del più alto record, del più me raviglioso volo. Quei suoi portentosi quattrocentosettantanove chilometri all'ora erano dunque pochi; De Bernardi ce ne ha aggiunti trentatrè e mezzo, volando alla velocità di quasi cinquecentotredici chilometri: qualcosa come 8 chilometri e mezzo al minuto, una velocità bastante a vo lare da Torino a Roma in poco più di un'ora Ha-superato se stesso, presto detto. Ma l'averlo fatto? Avere spinto il volo oltre quel limite di corsa, che già aveva del meraviglioso, da nessun altro toccato e contro il quale già s'erano spezzate le ali di « assi » gloriosi? Essere riuscito a forzare ancor di più, oltre quel limite sovrumano, col battito del motore, il battito del proprio cuore? Questo è in verità qualcosa di men semplice e lesto che non si dica. E' il risultato di una disciplina di lavoro e di coraggio formidabili, di tenaci perigliose prove, di " un paziente ardimento, in cui la forza di animo del pilota e l'energia del motore si sommano in una potenza unitaria, tesa fino allo spasimo della resistenza meccanica e della volontà umana. Sotto quella volontà che la forza e la guida, la macchina si fa umana essa-stessa, e le sue ali ,non hanno nel cielo altro battito ìehe quello di un cuore. lnmlsadnsi a à a i o Le macchine sono macchine — disse l'on. Balbo nel suo recente discorso alla Camera, rispondendo ai lamenti dei « facili critici » per la Coppa Schneider: « Lo stesso apparecchio, che durante la gara Schneider non aveva fallo buona pro-va, pur restando inalterato nel motore ed in tutte le parti essenziali, assicurava un mese dopo all'Italia, sullo stesso cielo dii Venezia, e 60tto la stessa guida del nostro valorosissimo asso De Bernardi, il record mondiale della velocità; viceversa il super-marine inglese, che vinse a Venezia, trascinò nei gorghi del mare, a Carsooth, il grande pilota dell'aviazione inglese, Kinkead ». Ora la stessa macchina, modifica, to appena l'apparecchio e inalterato il motore, non solo ha rinnovato il vittorioso prodigio, ma l'ha superato; riprova questa della verità affermata dal Sottosegretario all'Aeronautica; che là preparazione técni ca della nostra Avtaxione è tale — motori e apparecchi — da dispensare i «tecnici improvvisati » dal dare consigli... Insomma, nella nuova singolare vittoria di De Bernardi il valore della macchina — in cui si riassume il prestigio di tanto studio scientifico e di tanto lavoro d'officina — non è superato che dal valore del pilota, questo nostro glorioso avia tore che vince il tempo nel divorare lo spazio. E il suo valore e la sua gloria sono valore e gloria della Aviazione italiana, che se con Donati sale più in alto nel cielo e va più veloce con De Bernardi, ogni giorno s'accresce di potenza e d bravura per l'opera disciplinata i per il fervido entusiasmo di tutti suoi cavalieri « vestiti d'azzurro » capi e gregari, sorvolatori di mondi e allievi dei campi-scuola, ingegneri costruttori e operai del motore. Appena sceso dal suo bolide, sulla Laguna, dopo il più veloce volo che mai uomo abbia tentato, De Bemar. di si è affrettato a dichiararsi non soddisfatto... Vuol migliorare il suo record, l'apparecchio gli deve rendere ancora di più... E anche in questa sua insoddisfazione dopo fan to superba vittoria, egli rappresenta bene lo slancio augurale dell'Avia zione italiana: nessuna meta trop po ardua, nè troppo lontana. GINO PESTELLI. Vivo compiacimento di MussoliniLa vittoria illustrata da Balbo al « Popolo d'Italia » •• Le modifiche all'apparecchio, il motore immutato Roma, 30, notte. Questa sera il sottosegretario di Stato all'Aeronautica, on. Balbo, si è recato a Palazzo Chigi, dove ha comunicato all'on. Mussolini la notizia del nuovo record battuto dal maggiore De Bernardi. Egli ha rìferito i particolari del bellissimo volo. Il Capo del Governo ha espresso il suo più vivo compiacimento per questa nuova affermazione dell'ala italiana ed ha dato incarico all'onBalbo di far giungere al comandan te De Bernardi il suo plauso ed isuo saluto. -. Il sottosegretario all'Aeronauticaon. Balbo,' ha fatto poi le seguentdichiarazioni al Popolo d'Italia: « Il superbo volo del maggiore De Bernardi, che ha battuto il suo stesso record di velocità e tutti i records mondiali, raggiungendo la velocità media di 512 cbilomeaii e 776 metri all'ora riempirà di iegiltimo orgoglio il cuoredegli* italìanìr°come una "delie più*superbe conquiste dell'ala, tricolore. Questa magnifica vittoria non ci giungeimprovvisa ed imprevista. Possiamo dire anzi che noi già sapevamo qualevelocità avrebbe potuto realizzare nel suo nuovo volo il maggiore De Bernardi. La nostra fiducia dopo l'opera dpreparazione, lunga, minuziosa costante; che ò stala svolta negli ultimmesi, non e stata vana. Non appena imaggiore De Bernardi battè il record di velocità nel novembre scorso, superando i 479 chilometri orari, cercammdi apportare all'apparecchio una seridi modificazioni, che valessero ad aumentare la velocità già raggiunta, necaso, che -^tenevamo quasi sicuro, chgli inglesi tentassero di carpirci la vitoria. Di quale natura fossero codestmodificazioni e su quali punti dell'apparecchio Tossero applicate, non possdire; per la delicatezza stessa dell'agomento. Esse furono studiato e mes in opera dall'ing. Castoldi, costruttore dell'apparecchio, con l'acutissima perizia che ognuno gli riconosce. La vittoria odierna ci dice di quale importanza esse fossero. ■ Le nostre previsioni non andarono errate; si seppe ben presto infatti che gii aviatori inglesi si stavano preparando per ridare all'areonautica britannica il primato del volo più veloce. Immediatamente allora chiamammo il maggiore De Bernardi, venuto a Roma per gli esami di proiezione a scelta, e lo inviammo a Venezia, affinchè iniziasse i voli di prova sull'apparecchio modificato. Il nostro asso si mise subito all'opera. Ma fu ostacolato dal mal temo. Io stesso mi recai a Venezia ed impedii a De Bernardi di tentare in un giorno, di tempo cattivo il volo, che egli avrebbe voluto iniziare subito, per il timore che gli inglesi arrivassero prima. Sono queste prove di una difficoltà straordinaria, e sommamente pericolo se, ed lo non volevo che la magnifica audacia del nostro pilota fosse esposta ad un rischio grave. Il maggiore De Bernardi, non appena trovato un po' di tempo propizio, oggi ha superbamente riconfermato la fiducia che tutti gli italiani avevano riposta in lui. Egli ha condotto il suo apparecchio a velocità eccezionale e dopo il record ha voluto volteggiare sul cielo della laguna dimostrando la sua grande perizia e la straordinaria manegevolezza e resistenza del velocissimo idrovolante. « Il record dei 512 chilometri, può più solidamente resistere agli attacchi inglesi, ma non ci illudiamo che nello spazio di qualche mese non possa anche essere battuto. Non abbiamo però consumato tutte le nostre risorse. Gioverà ricordare che L. M. 52 vittorioso è stato sottoposto a modifiche solo per quanto riguarda l'apparecchio, mentre il' moto ra è rimasto lo stesso della Schneidetf che in un non lontano domani potrà riservarci altre magnifiche sorprese ». Il Comandante De Bernardi, vero signore della velocità, lavora tenacemente da anni al 6odo scopo di supe rare se stesso. 11 diario delle sue grandi imprese comincia, dopo una <ser-:e di gesta eroiche e di avventure aeree che collaudarono la sua tempra di navigatore e di c velocista», con la vittoria ottenuta nella Coppa Schneider del 1926. Da quel trionfo a oggi egli non ha fatto che lottare con l'attrito dell'atmosfera per raggiungere velocità sempre maggiori. Nella Coppa Schneider dell'anno scorso la fortuna non gli fu anvioa. Senza pubblicità, senza chiasso, e dopo un raccolto periodo ' di prove e di esperienze, egli riusciva però, breve tempo dopo la vittoria riportata dagli inglesi a Venezia, a superare notevolmente il massóno di velocità da questi raggiun to, aggiudicandosi cosi U record moti diale di velocità. Ciò avveniva esatta mente il 5 novembre dell'anno scorso Sulla base ufficiale di tre chilometri misurata dall'Istituto Geografico Mi tare sul litorale del Lido di Venezia, il maggiore De Bernardi raggiungeva allora una velocità di Km. 477.876 all'ora, con un massimo su due passaggi di Km. 504,672. Ieri il record è stato portato a chi lometri 512,776, con una maggiore ve locità di Km. 33,486. Questo scarto fra una prova e l'altra conferisce naturalmente al record di ieri un'importanza ancora maggiore. E' noto infatti che nelle gare di velocità la lotta con ì cronomenro non consente exploits ec cessivamente brillanti. E' sempre un aspro duello contro il tempo, per guadagnare ad esso piccole frazioni, talvolta soltanto di qualche minuto 6e condo. La chiusura a Berlino della Conferenze del traffico eereo Boriino, 30, notte Si e chiusa la 26.a Conferenza inter¬ nazionale del traffico aereo. La Conte -|renza ha approvato all'unanimità tut-1 te le risoluzioni preparate dalle varie '.Sotto-commissioni, e ha fissato come data della prossima riunione (che do [vrà essere tenuta verosimilmente ' i i l d o e l e te po rse a Bruxelles o all'Ala) la quarta settimana del settembre 1928. In occasione della chiusura dei lavori, il ministro delle Comunicazioni del Reich, signor Koch, ha offerto un banchetto ai vani delegati ed ha pronunciato un discor so, nel quale ba rilevato la necessità di un accordo internazionale per il traffico aereo. Ha poi messo in -evidenza la buona volontà della Germania di collaborare all'organizzazione della cooperazione intemazionale nel campo dell'aeronautica. Il vice-maresciallo dell'Aviazione, inglese, Sefton Brancker, si è dichiarato perfettamente d'accordo con il ministro Koch ed ha manifestai la sua ammirazione ner lo sviluppo dell'aeronautica tedesca. {Stefani). LgcppIlldaadtvdsvbtmtlg.rcrAstcplmsipi Il volo-lampo e o r à l e l n La preparazione e la superba prò?» Ancora piò veloce! Venezia, 30, notte. De Bernardi attendeva da parecchi giorni di poter abbassare il proprio record di velocità per idrovolanti, ma prima si è avuto il vento, poi la neve, poi la pioggia che non cessava wtnt. Ieri mattina il cielo era splendido, l'acqua calma: una magnifica giornola di primavera, e De Bernardi chiamò da Milano i cronometristi ufficiali ed avvertì che sul tramonto era disposi? a volare. Quindi, allo scalo di S. Andrea, cominciarono i consueti preparativi. Alle 16.35 f CTonometrtstt ffiwoe» vano ed andavano direttomene a prendere posto al rispettivi traguardi, q& stessi del novembre scorso. Ma la prò' va doveva essere ancora rimandata: * rimorchio dell'apparecchia-, «H'im* beccatura dei Treporti, occupò troppo tempo. Stamane il cielo era terso, quasi tome quello delle oleografie, e una arietta da nord luti'al più avvertiva di non levare il soprabito. Il mare poi era degno di essere attraversato in gondola. \lle 9 il comandante De Bernardi, tn.(entri col capitano Bandaecio, iapalfore ai motori di aviazione della * Fiat ». con Mascagni, capo dei motori.delia Fiat », l'ing. Castoldi della Macch*, maggiore De Bernardi del genio aeronautico, il capitano Beaudoln della Aeronautica, ufficiali, tecnici, ecc. giùnse all'hangar di Sant'Andrea e salutò tutti. Quindi diede le disposizioni per rimorchio del Macchi 52. Il rimorchio si mette in moto e trascina l'apparecchio all'imboccatura portuale. Colà si compiono le ultime prone,- si esamina il motore. De Bernardi sembra soddisfatto. Senonchè ad un tratto, poiché il vento da nord si è tramutato in vento da sud si rende necessario far cambiare di posto all'apparecchio ed il rimorchiatore lo trascina a Tréporti. Al Lido i commissari prendono i loro posti ai traguardi. Il primo traguardo, che è di verifica della posizione di volo, per stabilire cioè che l'apparecchio voli orizzontalmente e non venga ad iniziare la corsa di picchio, è alle Quattro Fontane. Si trova coli il commissario aggiunto cav. Ferruccio Asta dell'Aero Club di Venezia. Al secondo traguardo, che è cronometrato, traguardo detto del telemetro della batteria Angelo Emo, si trova il comm. ing. Pedace, segretario generale dell'Aero Club d'Italia, rol cronometrista Ottolinl. Il terzo traguardo, che è pure cronometrato, si- trova sul Lungo Mare Malamocco. Qui tvi sono il commissario maggiore Biondi ed i cronometristi marchese D'Arcai» ed ing. Bonfanti. Al quarto traguardo di verifica del volo, è assegnato il oommissario aggiunto cav. Attilio Perez dell'Aero Club Venezia. Sono presènti gli addetti dell'Ambasciata americana a Doma, Il signor Wood è al traguardo del telemetro, il signor totoal al traguardo di Malamocco; l'addetto dell'Ambasciata inglese ha preso posta in un motoscafo. Due € mas » assai veloci incrociano dinanzi al Lido che. è poi la base- del volo. Due idrovolanti * Savoia » provano le condizioni dell'atmosfera, ed i un continuo rombare per l'aria. Delle fumate servono a tenere costanti le relazioni fra i traguardi e li base. Parecchia gente che si è accorta dei preparativi per il volo si è subito portata sulla spiaggia del Lido. Vn idrovolante < Savoia », alle 12,30 segnala ai traguardi di tenersi pronti. Passano altri 28 minuti. Infatti alle 12,58 si ode il ronzìo del motore e pochi istanti dopo il bolide rosso compare, saettando sulla fronte del Lido a cinquanta metri di altezza, quota che manterrà ancora nelle due coppie necessarie alla prova. Quindi fa un giro sulla citta e va ad ammarare felicemente a Treporti 1 commissari si sono poi raccolti all'Hotel del Lido ed hanno osservato i tempi, stabilendo la media di chilometri 512.776 all'ora. De Bernardi ha dichiarato di VOlet migliorare ancora il record perchè ri. tiene che l'apparecchio possa dare sei maggiore rendimento.