Il terremoto nel Friuli e in Carnia

Il terremoto nel Friuli e in Carnia Il terremoto nel Friuli e in Carnia I danni a Tolmezzo, a Cavazzo Carnico e in altre località Alcune vittime - L'immediata organizzazione dei soccorsi Roma, 87, notte. L'Agenzia Stefani comunica: Roma, 27. —■ Stamane, alle ore 9.40. si è verificata una sensibile scossa di terremoto in provincia di Udine. Dalle notizie finora pervenute al Ministero dei LL. PP. risulta che i danni maggiori si sono verificali a Tolmezzo, Cavazzo Carnico. Verzegnis e Vito d'Asio, dove sono crollate varie case e numerose altre sono rimaste lesionate. Si deplorano 5 morti e 7 ferili. Il Prefetto di Udine, recatosi immediatamente sul posto, viene adottando, d'intesa con l'autorità militare, le misure indispensabili a tutela della pubblica incolumità e per il ricovero delle persone rimaste senza tetto. Il ministro dei LL. PP.,ha disposto che si rechino immediatamente sul posto l'ispettore generale dei servizi speciali gr. uff. dott. Romano, insieme con l'ispettore superióre del Genio Civile. Udine, 27. — La scossa di terremoto di questa mattina è stata segnalata in tutto il FrivM ed è stata più forte a Tolmezzo. Vengono segnalati danni in varie località della Carnia e specialmente a Cavazzo Carnico. Le comunicazioni seno interrotte cài paesi pia alti. Un bimbo è rimasto ucciso a Comcva per il crollò di un comignolo. Alcuni feriti vi sono- a Tolmezzo, ove sembra vi sia anche qualche vittima. Le autorità di Udine e alcune squadre di carabinieri e militi, nonché funzionari del Genio Civile, si sono recati sui luoahi colpiti dal terremoto. An che nel Tarvisiano e a Pontebba si segnalano danni. Sui luoghi colpiti (Dal nostro inviato Udine, 27, notte. La popolazione friulana era rimasta un po' turbata ma non spaventata dalle scosse di terremoto di ieri, le quali, contrariamente alle prime voci, avevano provocato danni abbastanza sensibili. Le scosse di ieri, di carattere ondulatorio e sussultarlo, durarono pochi secondi. 4 Tolmezzo, però, come ieri sera vi informammo, la scossa fu molto più forte, tanto che alcune case rimasero lesionate, e specialmente il palazzo del Tribunale e la casa del signor Micheletto, situata in piazza XX Settembre. Gravemente danneggiata per la scossa fu la chiesa di Caneva di Tolmezzo, dove si dovettero sospendere le funzioni religiose. La scossa fu molto sentita tnche a Cavazzo Carnico. Anche qui diverse case rimasero lesionale. Nella vallala di San Pietro, il terremoto venne invece appena avvertilo. A Comelians, a Pordenone, a Gemono, ad Aria ed in altre località, i danni furono relativi. Tuttavia il panico fu tale che la popolazione si precipitò tutta all'aperto. Purtroppo il bilancio della giornata odierna è più grave. In città, stamane alle 9.33, è stala sentita una violentissima scossa, che ha destalo vivo allarme, pur non avendo provocato che lievissimi danni. Hi é subito acculala che l'epicentro del movimento tellurico doveva trovarsi tra l'abitato di Verzegnis e Cavazzo Carnico. Alle 10 cominciavano a giungere in prefettura telegrammi da tutta la provincia, che segnalavano come il terremoto avesse avuto conseguenze serie. Vennero subito organizzati pronti soccorsi. La popolazione accampata all'aperto Insieme alle autorità ci siamo recati a tare un rapido giro per le località devastate. Tolmezzo presenta uno spettacolo desolante. Tutte le strade sono coperte di materiali caduti dai tetti e dalle case in rovina. La popolazione è accampata all'aperto e la maggior parte e fuggita nelle campagne. Gli abitanti ci dicono di aver provato l'impressione che tutto dovesse sprofon darsi e scomparire. Bssi sono ancora cosi sconvolti che molti non riescono neppure a parlare. Chi si trovava in istrada al momento della scossa ebbe l'impressione di ve dere cozzare tra loro i fabbricati. Le case di nuova costruzione furono le più provate, e molte di esse dovranno essere abbattute perchè minacciano di crollare. La parte centrale della città è la più devastata. L'edificio del Tri bunale pende tutto da. una parte verso la chiesa, e questa ha la facciata attraversata da una spaccatura. L'orologia ha il vetro intrapjto e. le. lancette segnano TF ore 9,42. Netta chiesa è stato proibito l'accesso. Il campanile pende da una parte. Nette adiacenze è stato vietato il transito. Sono anche pericolanti l'ospedale e le carceri. Gli ammalati sono stati trasportati alla stazione ferroviaria e ricoverati in carrozzoni. Quelli più gravi furono tatti partire alla volta del nostro ospedale. 1 detenuti invece furono accompagnati ' alle carceri di Gemona Al momento della scossa, che è durata una ventina di secondi, si ebbero scene impressionanti. Una donna ammalata fuggi dall'ospedale in camicia, urlando come una pazza. Anche i bambini delle scwle fuggirono spaventati. Dalle case e dai negozi, mentre da molti palazzi comignoli e tegole crollavano con grande fragore, la gente fuggiva per le strade. La cittadinanza rifiuta tuttora di ritornare nelle abitazioni, e preferisce servirsi delle tende e delle coperte fornite dall'autorità militare. Per dare un'idea della devastazione compiuta a Tolmezzo, è sufficiente dire che quasi tutte le case hanno gravemente sofferto. Anche la caserma fu lesionata e dovette essere sgombrata; i soldati dovettero del resto accorrere sui luoghi maggiormente colpiti, che sono Caneva, Cavazzo e le frazioni di Verzegnis, dove ci rechiamo insieme ad alcune autorità. Case rase al «nolo Netta frazione di Caneva i danni furono molto gravi. Crollarono' quattro case e rimase ucciso un bimbo di tre anni, certo Otello Pillinini. Il povero piccino cercava di salvarsi dando la mano al vecchio nonno; questi rimase miracolosamente incolume, ma il piccolo restò travolto-, il suo cadaverino fu estratto dalle macerie e trasportato a Tolmezzo. La chiesa di Caneva si può dire distrutta. Vediamo un sacerdote allontanarsi e portare in salvo oggetti sacri. Il campanile è in parie rovinato: si è inclinato di trenta gradi. L'ing. Rinaldi ci dice che la scossa è slata violentissima e tutte le case danneggiate; molte dovranno essere abbattute. La popolazione si trovava a lavorare nei campi, altrimenti sarebbe avvenuta una vera ecatombe. Sono rimasti feriti la guardia di finanza Giuseppe Nicotcra ed il figlio del capitana delle guardie di Finanza, pcrmittarl. Dal sovrastante monte ììobris innumerevoli macigni sono caduti sulla linea ferroviaria che va a Villa Santina Ritorniamo a Tolmezzo per salire a Verzegnis, le cui frazioni, come abbiamo detto sono state le più duramente colpite. Le strade recano visibili i segni del movimento tellurico. A mezza costa sul monte, numerose sono le frane che ingombrano il passo. Si traila per lo più di grossi macigni staccatisi dall'alto della montagna. La frazione di Santo Stefano ha subito un vero disastro. Tutte le case sono crollate; cinque o sei sono state letteralmente rase al suolo. L'edificio delle scuole comunali è in piedi per un vero miracolo. Quando giungiamo troviamo già numerose squadre di alpini, che con grande abnegazione stanno rimuovendo le macerie. I bravi soldati, al comando del capitano Zanier, fanno l'impossibile per trasportare fuori delle abitazioni le masserizie e specialniente i pagliericci, che dovranno servire per questa notte^ agli abitanti. Un'intera famiglia sotto le macerie Dalle macerie furono estratti sinora quattro cadaveri e si teme che altri siano ancora sotto le mura crollate. Mentre una donna di 70 anni stava baloccando un nipotino, venne colpita a morte da una trave. Il bambino rimase incolume. Crollando la casa, al tri quattro famigliari rimasero ferita gravemente. Un'intera famiglia è ri masla sepolta sotto le macerie. Si irai la della famiglia di Antonio Dall'Angelo, di 72 anni. Costui ttovavasi a letto perchè ferito nel giorno precedènte, in seguito alla prima scossa di terremoto. Il povero vecchio rimase ucciso nel crollo della casa, mentre i suoi figli, Emilia e Pietro, nel fuggire, rimasero feria. Altri famigliari, zìi e cugini, rimasero miracolosamente incolumi. Quelli che si attardarono in casa rimasero sepolti sotto il tetto della cucina che, sprofondandosi, aveva formato una specie di tettoia facendo cosi, da riparo agli ulteriori crolli. Pietro Dall'Angelo, scavando affair nosamente riuscì ad aprire un varco tra le macerie consentendo ai sepolti di salvarsi Girando il monte Verzegnis ci arrampichlamo sino alla stazione di Chiaicis. Si vede la chiesa distrutta. Il campanile nqn c'è più, .neanche nel fprvqim., — te. fondamente. l'oig/.,, è andato a finire lontano; le campane sono scomparse sotto le macerie. La popolazione raccolta su di un declivio erboso invoca soccorso. Dei cupi boati che provengono dal monte incutono nuovo terrore in quella povera gente che è decisa ad accampare all'aperto. Si ha l'impressione che il pericolo non sia ancora totalmente cessato. In questa località, dalle prime sommarie informazioni, vi sarebbe soltanto un morto: una bambina, certa Artenia Mongias che si trovava in istrada e che rimase sepolta sotto le' macerie. Una sua cugina, Dorina Mongias, di li anni, ebbe il coraggio di disseppellirla, facendo un faticosissimo lavoro, però la povera piccina cessava di vivere quasi subito. Essa aveva riportata una gravissima ferita alla testa. Rimase ferita gravemente anche la cinquenne Arduino Fior. Una bambina morta dì spavento A jrusea, altra frazione addossata alle falde del Verzegnis, il terremoto ha fatto due vittime: Ines Deotto di anni 8 e Maria Deotto di 18, i cui cadaveri furono dopo poche ore tratti dalle macerie. A Fusea i danni sono molti ingenti. Poche case sono in piedi. A Cavazzo, lungo la strada, si scorge una lunga fenditura che si sperde nella montagna. Net paese troviamo gli alpini ed i militi fascisti della le gione alpina che stanno .scavando nelle macerie, stnora tre cadaveri sono stati estratti e ■ precisamente quelli di Enrico Micheli d'anni 38, giudi ce conciliatore, della madre sua Già coma Micheli d'anni 70, e di Cateri na Danna.d'anni 70. Il Micheli stava puntellando la casa danneggiata dal terremoto di ieri quando improvvisa mente, in seguito alla nuova violenta scossa, la casa crollava ed il disgraziato rimaneva ucciso sul colpo, avendo riportato la frattura della scatola cranica. In quel mentre la di lui madre, che stava ad osservare l'opera del figlio, sì precipitava correndo verso la casa e rimaneva anch'essa sepolta sotto le macerie. Anche l'edificio comunale è gravemente lesionalo, t Nella trazione Mena, che sorge al largo di Cavazzo, una bambina di cui non conosciamo ancora il nome è morta di spavento. Tra i feriti, uno gravissimo è stato trasportalo all'ospedale di Udine. Si trat'a di Alvice Pappini, fratello del vice-podestà. Ha avuto il cranio fracassato. Altri feriti sono: Amabile Danna, con frattura del braccio destro, il figlio suo e certa Caterina Puppini, che fu raccolta sotto le macerie colle gambe spezzate. A Clauzetto fu registrata una scossa durata venti secondi. Alcune case sono gravemente danneggiate, e così pure la caserma dei carabinieri e l'edificio scolastico. E' crollato anche parte del tetto del Municipio, ma non vi sono feriti. Anche ad Osoppo e nei paesi vicini la scossa ha prodotto screpolature, e già delle lesioni erano state prodotte da quella di ieri. Nelle località colpite dal terremoto continuano a giungere truppe e squadre di zappatori. Mentre ritorniamo verso Udine incontriamo lunghe carovane di donne e bambini sul cui volto leggiamo i segni palesi della desolazione, che procedono a passo affrettato lungo i sentieri pietrosi, come se il pericolo li incalzasse. G. COLONELLO