Cosmopolitismo sacro

Cosmopolitismo sacro COSMOPOLI Cosmopolitismo sacro ROMA, marzo. Sull'architrave dell'antica Basilica di San Giovanni in Latérano un'iscrizione in versi leonini ci faceva sapere che quella era la madre e la cattedrale di tutte le chiese di questo mondo: Matcr caput ecciesiarum. Ed era giusto che la citta dove aveva sede il Capo della religione cattolica — il che vuol dire universale — fosse il centro di quel cosmopolitismo sacro, che dopo duemila anni continua a fiorire rigogliosamente come i begli alberi di Giudea, che giù cominciano a mostrare le loro gemme violacee sotto l'azzurro cielo di Pasqua.. Tipografia per oltre 200 lingue e dialetti Nessuna città più di Roma ha maggior numero di chiese nazionali e in nessuna città al' mondo come a Roma uno straniero può trovare il sacerdote del suo ipaese che gli parli la propria! lingua, e lo consoli o lo conforti nell'idioma familiare. Già nella grande basilica vaticana i confessionali sono distinti per Nazioni: prò lingua gaU lica, o prò lingua anglica, o prò lingua hispanica, hungarlca, polonica, germanica, e via di seguito, è scritto a lettere d'oro sul frontale di ciascuno di essi. E* il francese, l'inglese, il polacco, l'ungherese, lo spagnuole- o il tedesco che vogliano confessarsi, non hanno che rivolgersi in sacrestia per trovare il prete nazionale, pronto sempre ad accogliere la loro domanda. Ma non basta. I sacerdoti che prestano servizio » nella Chiesa di San Pietro sono distaccati dalle varie chiese che rappreseniano, a Roma, il cattolicieino dei varii popoli di questo mondo. Cattolicismo il quale ha come roccaforte quel formidabile Istituto De Propaganda Fide, dentro le cui mura massicce studenti d'ogni* paese e d'ogni razza si preparano a portare, a traverso il mondo, il verbo di Cristo, e nella cui tipografia poliglotta si possono stampare volumi in oltre duecento lingue e dialetti. Ed è forse la sola tipografia di questo mondo che abbia una compiuta raccolta di caratteri orientali, asiatici e africani. Del resto, le varie Nazioni cattoliche sono rappresentate a Roma non solamente dalla loro Chiesa nazionale, ma hanno anche le loro istituzioni e le loro chiese regionali, che accolgono seminaristi e sacerdoti di una speciale regione e di una speciale provincia. - Chiese d'ogni Nazione Come t figlia primogenita della Chiesa », la Francia viene per la prima in onesta gara di nazionalità con la chiesa madre di San Luigi del Francesi, che fu edificata da Caterina de' Medici nell'anno lóSU, e a questa si debbono aggiungere le chiese minori di San Claudio dei Borgognoni, di Sant'Ivo del Bretoni, di San Nicola dei Lorenesi, curiosa chiesetta cresciuta sui fornici dell'antico Circo Agonale e dove per tradizione secolare nella vigilia del Natale si cantano ancora i vecchi noeis di Francia; di San Dionigi l'Areopagita, che fu eretta nel 1619 da certi frati francesi della Trinità del Riscatto, e che oggi appartiene alle monache — anch'esse francesi — dette Apostoline di San Basilio; della Trinità dei Monti, edificata nel 149-4 da Carlo Vili, à istigazione di San Francesco da Paola, restaurata nel 1816 dal re Luigi XVIII — cxcoptalu* Galliae rex. dice l'iscrizione dell'obelisco sul piazzale prospiciente — e concessa nel 1828 da Leone XII alle monache del Sacro Cuore, che col beneplacito del re. Carlo X aveva fatto venire a Roma onde istituissero una casa di educazione per le. giovinette di buona famiglia, e Analmente la chiesa di Santa Chiara, annessa a quel Seminario francese di cui si è tanto parlato di recente a proposito delle dimissioni del cardinale Billot e dello spirito ultramontano del giovani francesi ivi rinchiusi per la loro istruzione eccle siastica. A tutte queste chiede poi. vanno aggiunte quelle numerosissime cresciute in questi ultimi anni e accoglienti i varii Ordini religiosi — spo eie femminili — che la rottura del Concordato aveva bandito dalla madre patria. Se bene ufficialmente protestante, la Gran Bretagna viene buona seconda per numero di chiese e di conventi Sua chiesa nazionale è San Tomaso di Canterbury a cui è annesso un collegtttm illustre nella storia del Regno Unito por i prelati che lo governarono — fra 1 qua.11 i cardinali Pole. All ani e Wiseman — e per gli ospiti che lo visitarono fra i quali, il 30 ottobre 163" va noverato Giovanni Milton. A questa, va aggiunta la chiesa di Sant'Andrea degli Scozzesi, con annesso collegio per i seminaristi, che ridale al 1592; la chiesa di Sant'Isidoro con un convento di Francescani Irlandesi, S. Agata dei Goti dove p sepolto il cuore ilell'O'ConneU; San Giorgio appartenente alle Serve di Maria ori eretto con i de nari dati nel 1885 da Lady Giorgina T-'ulleston, fondatrice dell'Ordine, «au Silvestro in Capite servita dai benedettini inglesi che la ebbero in concessione da I.pone XIII nel 1890; San Benedetto Abate che fu prima delle monadie benedettine inglesi che la edificarono nel 1899 e poi nel 1901 passò agllj Agostiniana anch'essi monaci di Inghilterra. Chiese e conventi ricchi di memorie e d'opere d'arte assai interessanti per la storia delle Isola Brltan niehe e per gli an.lstl dei tre regni che vissero a Roma e a Roma lasciarono ricordi imperituri della loro genialità. La Germania ha come chiesa nazionale S. Maria dell'Anima che fondata con denari di due fiamminghi nel 1500 con architettura del San Gallo per le vicende politiche dei Paesi Bassi passò ai popoli dell'Impero, tanto che durante la grande guerra fu chiusa per misura precauzionale a venne richiesta Inutilmente dal Belgio che se ne riteneva il proprietario legittimo. Della qual co.«a, ebbi ad occuparmi anch'io, ma — purtroppo — con risultato negativo — un'altra chiesa tedesca a Roma è San Giovanni Berkmans che fa par 1o del Collegio germanico, di quel collegio i cui seminaristi vestiti di rosso sono chiamati dai romani < gamberi cotti. E finalmente là chiesa di Santa Maria in Camposanto, che può ancora tumulare 1 suoi morti all'ombra della basilica vaticana. La Spagna, vendutn alle monache del Sacro Cuore la sua chiesa di S. Giacomo al Circo Agonale, ha fatto sua parrocchia, quella di Santa Maria di Monserrato a cui si deve aggiungere l'altra del Santi Quaranta Martiri che Clemente XII cedette ai cappuccini spagnuoli nel 1736 e l'altra ancora di S. Pietro in Montorio rifatta dalle fondamenta nel 1172 da Isabella In Cattolica che piò tardi vi fece aggiungere il tempietto rotondo deLBrattante nel luogo stesso ove una tradizione leggendaria voleva che fosse stato crocnfi«o il principe degli apostoli. Prediche in tutte le lingue Queste sono le nazioni che hanno più d'una chiesa. Ma tutti i popoli cattolici vi sono rappresentati con un loro tem !ptò nazionale: con quello dedicato alSant'Antonio, i Portoghesi; con quei lo dedicato a S. Stanislao i Polacchi; con quello dedicato a S. Giuliano i Fiam¬ fl s"-<- hch- stanare, fo se perche lo car'soono poco •• perchè permeile loro minghi. I Ruteni hanno s Sergio e Bacco; gii Svizzeri, San Martino- gli Armeni, San Nicola da Tolentino; gli Scluavoni, San Gerolamo: i greci cattolici S. Atanasiaj gli americani del noni Santa Susanna e quelli del Sud l'Immacolata Concezione che fc annessa al Collegio Pio Latino dove sono accolti Quei seminaristi che dovranno esercitare un giorno la prelatura nelle repubbliche dell'Armenia meridionale. Perfino gli Abissini hanno una loro chiesa con annesso convento per i catecumeni: Santo Stefano dni Mori, che risale nientemeno che a! 1159, quando Alessandro 111 la edificò per 1 monaci dell'Etiopia, cosa tanto straordinaria che tutto l'Intero quartino prese il nome de Egypto, nome che gli rimase fino a quando la grande mole michelangiolesca non lo ebbe fatto dimenticare. Questa abbondanza di chiese nazionali, ha dato a Roma un singolare sviluppo allo snobismo cosmopolita Durante la quaresima si predica In'tutte le lingue e — a seconda della moda — le belle signore dello smart set si riuniscono dalle 4 alle 6, nelle varie chiese che la voga del giorno indica come le più eleganti. Naturalmente la moda cambia a seconda delle circostanze. Una quarantina d'anni fa era straordinariamente ben visto, andare a S. Luigi del Francesi. Ma trenta anni fa l'inglese non era ancora di moda e 11 tedesco — non ostante le prodilezlonl poflitlclie e culturali — non ó mai stata cosaderato un idioma del mondo elegante. D'altra parte, la Francia rappresentava ,amcara per i cattolici ferventi la Nazione su cui « si poteva sperare ■ e il Signor Leffrvre de Behalne che la rappresentava ptpsso la Santa Sede, era l'ambasciatore prediletto della società. Agostino da Montefeìtro PIÙ tardi poi venne a Roma II Padre Agostino da Montefeìtro, preceduto da una fama leggendaria e predicatore che allora parve nuovissimo. E Infatti lo era. Per 1 fedeli abituati all'eloquenza segneriana dei predicatori italiani, quel cappuccino che parlava con un linguaggio più semplice e che trattava* delle questioni che piò appassionavano gli animi, parvo una rivelazione. Egli parlava della moda, dele relazioni che I cattolici dovevano avere con le autorità costituite, dell'amor patrio e di quello profano e le ascoltatricl di giorno in giorno più numerose lo ascoltavano come il banditore di un nuovo verbo. Inoltre egl' era giunto a Roma con un'aureola di mistero che giovava moltissimo al suo successo oratorio. Si diceva di lui che era stato un brillante ufficiale di cavalleria entrato negli ordini in seguito a una grande passione sfortunata. Si raccontavano aneddoti più o meno autentici sulla sua vita trascorsa e siccome parlava bene e discuteva modernamente di' problemi moderni, le sue prediche ebbero un'accoglienza trionfale. I giorni In cui parlava la chiesa di San Carlo al Corso — che è fra le grandi chiese di Roma — non bastava a contenere i fedeli e più il suo Quaresimale avanzava più la folla diventava densa, tanto che si dovette provvedere a un servizio d'ordine pubblico per regolare l'Ingresso degli ammiratori. Poi ci si mischiò la politica. Le autorità ecclesiastiche avendo riscontrato nelle sue argomentazioni uno spirito troppo profano — ancora non si parlava di modernismo — lo avevano ammonito di attenersi più rigidamente al dogma. Bastò questo perchè 1 giovani dell'università, e i soci del clrcoletti anticlericali vedessero in lui una vittima della reazione e della superstizione'— "paroloni che fra il '90 e il '90O potevano condurre lontano e decretassero manifestazioni in suo favore. Nonostante i carabinieri di guardia, le schiere del « liberali », Invasero la navata della chiesa e la trasformarono 1n una sala da comizio. Vi furono tafferugli, vi furono persino pugilati animosissimi. Le prediche furono sospese. E un bel giorno si seppe che' il Padre Agostino da Montefeìtro era stato mandato via da Roma e imparava nella nuiete di un convento lontano a laudabiUler se subijeere Inutile dire che dopo tutto questo fracasso la voca cpssò; 1 predicatori italiani ripresero i loro sonanti periodi secenteschi e le • signore alla moda » tr'nvnrono che era meglio ritornare nelle chiese straniere dove almeno non erano da temere manifestazioni politiche e dove si ritrovavano fra amiche come in un qualunque salotto cosmopolita. Bella musica in S. Maria dell'Anima11 quale salotto fu — la domenica mattina - la chiesa tedesca-di San a Maria dell'Anima, non già per 11 suo predicatole, ma i*er la sua musica, la quale — bisognava riconoscerlo 7- eia eccellente. La sua cappella ìnirahnmente organizzata era spesso diretta lui maestro Sgambati in persona, che Scompiaceva \ darvi le Messe del Palestina, le tughe di Bach e quanto I vecchi maestri avevano scritto di musiche religiose, f.a fama di Quelle^esecuzioni magistrali si sparse 1n breve Per tetta Roma, si che le messe domedicali di Santa Maria dell'Anima acquistarono l'importanza di concerti sacri E i buoni intenditori, vi si rendevano In folla, con grande dispetto dei niù accesi anticlericali che condannavanoquellablandizia dell'arte la quale serviva a far passare l'oscurantismo della superazione. Ricordo ancora la violenta diatriba di un deputato irredento di «^jJlijM quale voleva persuadermi che lo commettevo un duplice misfatto a recarmi n spntire quella bella musica cosi b»n esegu a? Sa perchè davo il cattivo esempio assistendo ad una funzione religiosa e secondariamente perchè nueìVchi«wa era posta sotto la procione dell'Austria! E vero che da allora le opinioni del mio violento contradditore sono cambiate e oggi... Ma questo è un tema che non fa parie della mia Roma sacra. L'America in pergamo Tanto più che oggi la cappella di Santa Maria dell'Anima b in piena decadenza e la moda conduce i suol fedeli a Santa Susanna, dove un monsignore americano tratta con modernità tutta yankee i problemi che più affaticano l'anima umana. Per qualche tempo lo smart set el era dato appuntamento a San Silvestro in Capite, officiato dai Benedettini inglesi, che avevano sempre un eccellente predicatore. Ma quest'anno è il suo collega americano — del Collegio cattolico di Chicago — che detiene ài record del successo oratorio. Dopo il io:-- dopo il cinematografo, dopo le macchine americane, la Repubblica stellata ha voluto conquistare anche il pergamo, ne\la capitale del cattolicismo e c'ò riuscita. C'è riuscita facilmente, perchè l'oratore prescelto parla bene e dice cose che gli fanno perdonare il 6110 accento natale e la sua cadenza eccessivamente murrican. E poi parla con grande competenza dell'i/iner lite, di quella vita interiore che fi un poco l'idea fissa delle nuove generazioni americane. Soggetto che appassiona snaordinariamente le no¬di parlare liberamo*^ senza paura di cadere neirerefiiajJKfcjjj >»-G0 ANGELI.