Giornata di entusiasmo a Trieste

Giornata di entusiasmo a Trieste Giornata di entusiasmo a Trieste L'acclamato discorso dell'on. Turati Trieste, 2R„ mattino. La giornata di S. E. Turati, che era giunto sabato sera accolto da grandio[se manifestazioni, si è iniziata ieri mattina alle 8,30 con una suggestiva cerimonia sul Colle di S. Giusto, dove egli lia voluto deporre una corona presso la lapide che ricorda gli irredenti morti in guerra. L'on. Turati ha visitato la Basilica di S. Giusto e quindi è risalito in automobile per recarsi al cimitero di S. Anna, sempre accompagnato da S. E. Suvich, dal prefetto Fornaciairi,.dal generalo Mozzoni comandante di zona, dal segretario provinciale ing. Cobolli Gigli e da altre autorità. Al cimitero l'on. Turati si è fermato davanti all'ara fascista, dove, l'img. Cobolli Gigli ha fatto l'appello dei martiri fascisti. Rientrato in citta, l'on. Turati ha visitato la sede del Popolo di Trieste. Nella Sala del Littorio si preparava intanto la solenne cerimonia della Leva fascista: 500 avanguardisti attendevano con la più viva ansia il Segretario del Partito, por essere ammessi nei ranghi del Fascio triestino, sicché il suo arrivo è stalo salutato da frenetiche acclamazioni. Ha preso per primo la parola il segretario provinciale Cobolli Gigli, che ha poi Ietto la formula del giuramento, cui ha risposto la eco possente di 500 petti: i lo giuro ». Le tessere dei nuovi iscritti sono state consegnate ai rispettivi capi-manipolo. Il saluto dei giovani L'on. Turati ha quindi rivolto la parola del gerarca e' del camerata ai nuovi camerati, avvertendo che oggi esii sono i soli a poter entrare nel Partito e clie il Partito solo per i giovani ha aperto le porte tenacemente chiuse contro l'urto degli aspiranti e dei profittatori. « Noi — egli ha soggiunto — siamo piccoli uomini che possiamo essere superati dalla realtà magnifica che ogni giorno il Duce crea, ma sappiamo che, dietro a noi, si avanza una generazione clic non conosce le vergogne, il tradimento, la viltà di ieri d. Dopo aver invitato i giovani ad avere l'orgoglio della divisa e della tessera, l'on. Turati ha terminato con un « alala » all'Italia fascista di domani. Grida di evviva pel Duce e l'on. Turati hanno risuonato lungamente nel salone. Più taidi, sempre nella sede del Fascio, all'un. Turati sono state presentate le gerarchie fasciste dei Fasci di Trieste e di quelli della provincia. Alle ore 10,30, in piazza dell'Unità, ha avuto inizio In cerimonia della consegna dei moschetti ai nuovi militi che avevano preso posto di fronte al palco delle autorità. Il grande piazzale era occupato da masse inquadrate, di reparti o di organizzazioni. Un intero set tote era occupato da 5000 Balilla e Pìccole Italiane. Le Legioni della Milizia, 158.a e 159.a, orano .intervenute al completo con i reparti mitraglieri e ciclisti, sciatori, motociclisti e imi reparto automobilisti. L'arrivo dell'on. Turali è stato salutato dal suono degli inni fascisti e dagli evviva ripetuti ria ogni lato della piazza. Fattosi silenzio, il prof. Sereni, comandante delle avanguardie, ha presentato al console Di Muro i 500 avanguardisti passati alla Milizia. Eseguito il rito della consegna delle anni e l'assegnazione degli ufficiali ai nuovi reparti di reclute, il generale Mozzoni, comandante la sesta zona, ha tenuto ai militò un discorso di celebrazione del nono anniversario dei Fasci, quindi ha letto la formula del giuramento alla qual? i militi hanno risposto con un solo grido levando jn alto i! moschetto. Alla manifestazione ha preso parte tutto il popolo. Il saluto a Trieste Si. a poi svolto lo sfilamento di fronte alla tribuna, fra l'entusiasmo popolare che è diventato incontenibile allorché l'on. Turati, salito in prefettura, è stalo più volte acclamato dalla folla, alla quale tra continue acclamazioni ha voluto parlare dalla loggia prefettizia. °s «Cittadini di Trieste, egli ha detto, sono lieto di recarvi il saluto del Duce (applausi scroscianti, grida di viva il Duce, viva Turati, Eja, Eja. Alala) perchè so e senno che voi siete degni pe--cliè so e sento che servite la causa dell'Italia e del Fascismo con fedeltà di propositi e con fervore di opere; uomini dulie opere tenaci non dalle parole che passano, uomini dalle poche canzoni ma dalla volontà temprata. Io non so cossi il domani recherà a qn«sto nostro popolo magni fico, che tanta volte è caduto, ma tonte volte datolo, per la sua forza e per la sua volontà, è risorto, ma sento nettamente, per il ricorso del passato perla coscienza del presente, che matura ogni giorno, nuovi sensi di responsabilità e fervore di propositi I auspicio sicuro che è nell'avvenire fiorente delia giovinezza che avete visto sbocciare, oggi, ai nuovi doveri ed alla nuova disciplina. « So e sento che, qualunque sia la prova di domani, le operosità feconde o le lotte piti aspre, Trieste saprà essere .-il suo posto d! battaglia por servire la causa dell'Italia, del Fascismo della Rivoluzione, quell'Italia che non è più orinai una vana raccolta di uomiiiui difformi e contrastanti, ma unita sociale e morale indissolubile, consacrata da secoli di tormenti, do] sangue dei martiri dal vaticinio dei poeti. Abbiate o cittadini l'orgoglio del Duce e l'orgoglio della stirpe, poiché nella perfetta fusione dell'uomo del popolo e dell'idea è finalmente, dopo tanto tormento, l'affermazione di una grandezza che non può essere fermata. « Popolo di Trieste, tornando a Roma so di portare il tuo cuore al mio Capo, al tuo Capo ; alza jl cuore, alza lo spirito e grida con me: per il Re, per il Duce, per l'Italia, eja eja alala 1 ». 11 triplice alala c stato più volte ripetuto dal popolo che sii era soffermato nella piazza per attendere l'uscita del Segretario del Partito ed acclamarlo ancora. Noi pomeriggio l'on. Turati ha assistito nel Palazzo delle Poste olla consegna del gagliardetto offerto dall'Associazione dei Postelegrafoniici alla Milizia postale. Sono slati pronunciati vari discorsi. Anche l'on. Turati vivamente applaudito, alla fine ha rivolto alla Milizia postelegrafonica la sua parola. ti discorso al Politeama Rossetti Per le 15, nel politeama Rossetti erano convenuti tutti i fascisti triestini per l'assemblea annuale. L'adunata è stata imponentissinia. Le acclamazioni che hanno accolto l'on. Turati sono state calorose e prolungate. Tutte le. autorità e gerarchie, del Partito fascista han preso posto sul palcoscenico oltre a parecchie decine di bandiere e gagliardetti. Il segretario provinciale, ing. Cobolli Gigli, richiamandosi all'opera svolta dall'on. Barduzzi, ha fatto la relazione della sua attività di un anno e di quella del direttorio. Ha preso poi la parola l'on. Turati. Egli ha detto:' « Ba una settimana vado percorrendo alcune delle più laborioso e belle regioni d'Italia, consacrando t giovani militi della rivoluzione, in un fervore di riti austeri e gentili, tra masso di popolo che sentono tutto l'orgoglio di questa primavera della' razza e benedicono col sorriso delie mamme e col fiero gesto dei padri, ovunque, dalla Toscana alla Lombardia, da Trento a Bolzano e a Gorizia, sotto diversi cieli o in diversi clima morali e sociali, è un ugnale fervore di opere, una intensa, se pur dissimile fermezza di propositi, una ardente devozione alla patria, non più Immagine retorica, ma realtà viva ed operante, dominatrice delle necessità e degli egoismi in unti sintesi perfetta di tutto le forze sane, fedeli e libere. Ovtuiquc, dalle città e dalle campagne, sale un inno di dedizione ed una promessa di devozione a Colui che ha saputo finalmente interpretare la voce e la volontà della stirpe, senza accarezzare nessun basso seppure umano istinto, pur eccitando tulli gli impeti e ridestando ogni desiderio di potenza. Ia rapida corsa non poteva-concludersi più degnamente che in questa vostra Trieste, che sa la lunga vAgiiWa tormentosa e sanguinante dell'attesa fedele e della preparazione tenace, grande emporio di commercio verso l'Europa centrale e verso l'oriente, poderosa fucina di navi, di macchine e di ordegni, ma soprattutto grande cuore pulsante della italianità e del Fascismo ai confini sacri della patria. « Nove anni si conchiudono oggi, dal giorno in oui il Buce insorse contro la viltà dei governanti spaventati dalla troppo grande vittoria e contro la follia rinnegatrice, seppure forse inconscia di un popolo generoso. Nove anni di fede, qualche volta esasperata fino alla disperazione, nove anni di lotta contro la perfidia altrui e contro le debolezze nostre, nove anni di dura disciplina degli sforzi in una paziente educazione aiWa rinunzia ,é al dolore, nove anni di trasformazioni, dà purificazione, di esaltazione; A differenza di cento altre rivoluzioni, con la conquista del potere, il Fascismo ha iniziato la sua marcia non più verso Roma, ma da Roma vorso il mondo, non per la conquista, ma per l'affermazione di un nuovo diritto e di una nuova civiltà, fatta di armonia delle classi e di disciplina degli spirili. Annullate le opposizioni rese estranee alla patria dalla impoten7a a comprendere una coscienza veramente unitaria della nazione, de terminati gli istituti, promulgato le leggi del nuovo Regime, ristabilito sia pure con sforzo o travaglio Pcouiiribri stabile e definitivo della nostra moneta, Regime e Fascismo, mentre l'Europa si prepara, a contendere i ludi eletto rali, affrontano con serena preoccupa zione le grande competizione intema zinnale, della economia e del lavoro, « In questa battaglia Trieste gioca e deve - giocare una carta decisiva. La città, die ha scritto pagine gloriose nella vita del Fascismo, sente tutto questo con orgoglio nobile e giusto e, superato il disagio'di alcune competizioni inutilmente personali, celebra il nono annuale della fondazione dei Fasci in completa unità di spiriti. Sono certo che le camicie nere di Trieste che sentono tulio un mondo di forze ostili premere intorno a se, sapranno intendere fiutile è il loro dovere di ogni ora. Vi sono delle città, dalla antiche vie silenziose, dai giardini pieni di ombra e di dolcezza; nelle quali si può anche abbandonare l'anima al gusto della discussione letteraria o alla breve ebrezza d-?i contrasto polemico, in un torneo di paradossi scintillanti ed au daci. Ma qui, davanti al vostro porto fremente tii navi e di vele, nelle vie turgide di traffici, sullo questo , segnato dalia linee rigide dei comignoli dili-3 otnVine e dei cantieri, qu non 6 ammessi la vana schermaglia dello parole né l'attardarsi nella contemplazione beala e sonnolente del passato e nella ricerca" delle sottigliezze psicologiche. -La battaglia è dura e voi lo sentile nettamente ad ogni giorno; fermarsi vuol dire retrocedere: può anche significare perderò per sempre il dolutalo conquistato con tanti sforzi. Per guesto io riconosco con compia: cimento1 che il camerata che vi guida e che amo chiamare col suo bel nome nuovo, sposato ormai a quello consaorato nsi{ll anni della guerra, l'amico Cobol li-Gigli, ha bene operato per ia causa del Partilo ni uno sforzo tenace e faticoso per in creazione della unità spirituale de! popolo triestino e per il poidnziamenio di ogni energia produttiva. «camerati: io recherò domani al Buce la sensazione viva di questa giornata di fede e di bontà e di co muntone delle anime; e sono certo che questo sarà uno dell doni più graditi e dei compensi più beffli per la sua fati ca di seminatore, di artefice, di capo ». Il pubblico, elio aveva già ripetuta mente manifestato all'oratore la sua più piena ed entusiastica adesione quando l'on. Turati ha terminato di parlare è scattato in piedi fremente di entusiasmo. La visita alla case dei Balilla Dopo l'assemblea l'on. Turati ha compiuto un lungo giro per visitare le case rionali dei Balilla. Nei nove ricreatori fascisti, l'on. Turati è stato . nccalto con giubilo dalla giovinezza fascista. Egli si è poi recato a visitare la caserma della. Milizia. Continuando giro l'on. Turati >i è portato alla sede dei Sindacati fascisti. Per le 19 al Teatro Verdi il Dopolavoro di Udiine aveva preparato una serata folldoristlca alla ornalo ha pure partecipato l'on. Turati, che è poi partito per Roma alle 20,10, salutato alla stazione da molte personalità, tra cui il comandante del Corpo d'Annata, gen. Ferrarlo, l'on. Suvich, sottosegretario alle Finanze, il prefello e le altre autorità. Al momento della partenza sono state lanciate grandi acclamazioni ed alala all'indirizzo del Buco, dell'on. Turati e del Fascismo.