Nel rinnovato Stadio di Roma i calciatori azzurri colgono la prima vittoria contro i fortissimi magiari

Nel rinnovato Stadio di Roma i calciatori azzurri colgono la prima vittoria contro i fortissimi magiari Nel rinnovato Stadio di Roma i calciatori azzurri colgono la prima vittoria contro i fortissimi magiari (Dal nostro inviato) Roma, 26 mattino. Giornata di gloria per il calcio italiano, quella di ieri. Una meravigliosa prova di forza e di coraggio da parte degli «azzurri», il collaudo brillante di una nuova magnifica palestra sportiva e una vittoria riportata su una Nazione che mai eravamo riusciti a battere in competizioni calcistiche. Il carattere della prova sostenuta dai difensori dei colori d'Italia risulta da uno sguardo sintetico all'andamento della° partita. QuandoJarbitro interrompeva le ostilità per il riposo di metà tempo, gli italiani per- 1. o „ rv il n-;iir>crw non aveva devano por 2 a 0. Il giuoco non avevaavuto un forte squilibrio di azioni;ner lo meno esso non aveva jnost-Tatopivi nrenonderanza tale da parte de-crii osDiti da -mistificare una diffe-TtmA di due punti nella marcatura.It.li/.cv "» r .„.„ j„„ij unn-here-'ìoco JCLLfcW — r contraddizione e nell'assieme confuso ed arruffato. Come gli azzurri hanno vinto Con uno svantaggio cosi forte e con nella mente Vilnprels,°.-?_dl ™v?« cÙi inos r/avevano contrapposto un Simo fatto di alti e bassi, ricco di "-varVi'di'fronte adun avversario.cheincuteva rispetto, gli italiani ritor- naVario in campo. Gli uomini erano i ici*«-■•»■ *_ i-i _ i.; _ .«a'nnncAi "eli 1forni ónT da una feri a Rosetta Ma la condotta del giuoco H^lbtv't tostò affatto differente. La rZone no?i era "più quella del pri-lnS Abbandonate le azioni in^'tramrniinute, gli «azzur-i • „ 0 n a TraiTiP IIUIIULL*, «w » nwaii-r^imvAmMnoàné lóro avanzatefi carXre di spinte in avanti in nrofonditù avanzate che penetrava-llo nelle maglie della difesa awersa-ria come altrettanti aculei laceranti. Frano ritornati di colpo ai nostri uo mini il hrio, la velocità, lo slancio. Ouattro minuti non erano ancora l'impressione „,;,0, ^,orltQ mirabolante risul-Ltato dei loro si orzi davano lrnipres-sione di soffermarsi un istante, come a prender fiato, gli ungheresi.scatta- vano alla riscossa e con una limpida azione dettata dal condottiero del lo- ro attacco, Koru-ad, giungevano a se-gnare per un tiro di Takacs^ Ci sitrovava cosi nuovamente alla pan, a 13 minuti, dal termine, Gli ospiti ri- r,-.,i-,Hniiiinn T.O«« llTlt» JÌl£»/»lTin Hi Tilt.,. • , . prendevano per una diecina, di mi-nuti quel tono da maestri che avevacontraddistinto cosi nettamente lalo-ro attività nel primo tempo. Ma a tre o quatr.ro minuti dalla «-ne, gli « azzurri» si rimboccavano moralmente le maniche, si scrollava- no di dosso il peso dell'offensiva av- versarla e ripartivano all'attacco con rinnovata energia. Risultato: suuna fitta rete di passaggi svolti nel- l'area di rigore ungherese, la difesa degli ospitici ingarbugliava Amselusciva di porta ed un tiro di Libo- natti, un tiro del tipo di quelli che non perdonano, mandava la palla a scuotere la rete, mandava il pubbli-co in visibilio, e mandava a monte ogni speranza degli ungheresi di sal-vare le sorti della giornata. Il risul- tato era sigillato. E come a salutar- le, come a portare il suo contributod: gioia alla battaglia che stava vit- toriosamente terminando, cessava la pioggia e spuntava sui Colli dei Pa-rioli, che circondavano lo Stadio, unarcobaleno dalle proporzioni impo- a o i a - a nenti e di una nitidezza di colori come raramente è dato di "vedere. 20.000 spettatori sfidano la pioggia Il maltempo fece uno sforzo capar- ggnHrbio ed ostinato per guastare la fe- (sta. Aveva piovuto quasi tutta la set- rUmana, e ieri mattina aveva cornin- (ciato addirittura a diluviare. Una dil(quelle giornate che invitano a starei in casa e che paiono fatte apposta zper tenere lontana dai campi di giuo-lco quella sempre numerosa percen-!(tuale di spettatori che sono attratti agli spettacoli del calcio, più dalla curiosità che dalla passione. Ciò nullameno, verso le 13 qualche migliaio a,dj pers0ne già affollava le t.ibune e i;he gradinate popolari. Adagio, adatolgio, la folla aumentava fino a rieme-|pire completamente il vasto recinto, e-i Occorre dire una parola su questo a.:pubblico romano, per il sano spirito -con cui tLrnslnge « n funga a di. ombrelli: poi, come ad un■£i segnale, visto che il. tempo non ac-!v-cennava a metter giudizio, la folla tassunse l'iniziativa di una vera e!ppropria offensiva contro gli ombrelli.;CDue, tre ondate di assalti s. in ran- dsero contro la cieca tenacia dell'ac- cqua. Ma alla line la volontà e il buon meIumore del pubblico la .j^JS- Tutti all'acqua, al bagno tutte quan-lvo Ita le migliaia di persone che si tro-| i vnvnnn culla ìntorminahil rrvori ini fa I dèi p7sti popolari co II pubblico è sempre di per sè uno!1a spettacolo nelle grandi gare interna-!™-jzionali di calcio" Ma quello di ierll^n;era caratteristico. E i canti con cui ^-cercò di faro buon viso a cattivo ^-iv-gi w«j vii iuiu uuun iioy «.u Latti vu _e! giuoco, e le invocazioni collettive ed *n i riti di stile arabo al Dio dei cieli {-lperchè chiudesse finalmente le cate-;ratte rimaste aperte per distrazione, . * a rUfrimarranno impressi come marchio Jsimpaticissimo di uno spirito fra iitpiù sani e divertenti che si possano aimmaginare. .tVentimila persone circa sono con- y i^»»uu. oli l luuuu uuà gvandiosa pi-il-Ltfna per .le prove di nuoto. piscinalts-lmuni^ dj „radinata 0 ja- com e leta „ rcci,7t ch £ / ^ a- ^u località ai piedi" dei Colli dei a pari0ji * o- L tribana d.OT10re 6i presentava e-lstiu di autorita al momento in i,. duc dro fe,ero „ loro m. n, sul u Ministro Giuria, i- £ i 80ttosogretari on. Giunta ed on. t. .. .. ° . . vsPdlzdc . -, ,;«, ; oi- Balb e ,.0* _ starace vice-segretario'ca genera]e deJ Partito, in divisa di ge-ìfio-°erali do]la Milizia l'Ammiraglio Si-v rianni, il generale Dazan Capo dl'r«-'stato Maggiore della Milizia, l'on to Ferretti, presidente dol Coni l'on ca- Arpinati, presidente della Federaziol &v- ne dei Calcio, il generale De Pinedo mo j; governatore di Roma Principe uj spada Potenziani, il segretario fede- - rale dell'Urbe console Guglielmotti a * 6 l! » P"mo tempo favorevole agli ospiti - n campo fu preso per primo dagli e ungheresi. Omaggio alla tribuna del- a le autorità a mezzo di bandierine noJ-!zionali, saluto ai popolari, inno na-'e zionale ascoltato sull'attenti. Poi in-l-|gresso degli italiani j salutati da un l- subisso di applausi, seguito dai con-:r- venevoli d'uso e dal solito fuoco di'o!fila da parte dei fotografi. Arbitro t- è il dottor Bauwens di Colonia sul' a Reno e guardia-linee l'ex giuocatore a-jungherese VVinkler e l'arbitro roma- n no Depita. [o-! La composizione della squadra un-ì gherese, che si presentava in maglia granataxon lo ecudo di Santo Stefano era la seguente: Kehut (Ferenc), Hirzer (Hongaria), Konradi (Hongaria), Takacs II (Ferenc) e Strock (ijjpest); Pruha (Attila), Bukovi (Fa renc) e Borsànyi (Ujpest); Senkej 1 (niker) e Sternberg (Ujpest); Amsel l(perenc). i essa gli italiani, in maglia ar zurra con gjj stemmi di Savoia e dal littorio contrapponevano la forma!(;j0rie annunziata e cioè: Conti (In- ternazionale), Baloncieri (Torino), Libonatti ( Torino 1, Rossetti II (Torino) e Levratto (Genoa); Pietroboni (Internazionale), Bernardini (Internazionale) e Ferraris iV (Roma); Rosetta (Juventus)'e Calligaris-1(Casale); De«Pra (Genoa). L'incontro ebbe inizio qualche minuto dopo le ore 15. Il modo con cui gli italiani iniziarono la gara fu del non un bel £ tento^ha ed improba che !venne volta a ^i^uc°^ tiro di Levratto che fece scattargli !puW)]i e 3ubito -un cento» ai ;Coilti chc ò dava^ti porta de u os jt aenza trovalTe '*„ ch° lo d£via6Se nella fetee & c&qS minuti "v, la mr-r-T rnacria4o ?£E2z JS^Ig^^g lvolte * ui ^ Que ° w" | L ' ■ I IJHUJrt condusse subito ad un calcio d'angc: !1*3'^"^"11080. <=°ntro di noi. I gra!™ta. S uocavano con maggiore call^f ^gU*zzurn, facendo avorare 1. ^' cnh.e. mettevano m mostra doti di ^loflta impressionante. Erano ap. _,_ _ » „ , , * _. , —" —w *™n ì?v&£ ^ dovevano segna, {£, ^L,P"™ PuntflÌ.P,?r ^'Ungheria, rf l i 1 *"** ■* ""e»110*1*»- Un bel passaggio di Konrad tagliava fuori la metà della difesa nostra, a Jancia-va l ala destra Strock. Il foritlsslmo tiro di questi veniva deviato a,s;ent? ? pochi metri da De Pra. .t. ala sinistra Kehut interveniva e yemva.a trovarsi tutto libero a quat. " ire ancora finire nel- condusse che Cona lato istante ascendentale nella difet ed errori, quindi nella i-, ^f1"1 posizione in questo set. ltore,.dcllil squadra. Ma i cinque - vanti erano eccellenti anche se di stile un po' differente uno dall'altro Palla a terra, smarcamento, cambi di posizione, avanzata poggiata sulla ali, erano le armi che usava l'anziano Konrad che guidava il reparto di attacco. Cosi succedeva che, dopo che Conti aveva avuto un'eccellerSe occasione di segnare e l'aveva man- 'cata dl un nulla, e dopo che all'èìfitrem.° °PPosto del campo Kehut aveva 6CluPato un'altra situazione favo! 'revole Per avere voluto tirare in por- ta direttamente invece di passare al compagno del centro, l'Ungheria sel &nava il suo secondo punto ad nn mezzo minuto dal riposo di metà e ^mP°- - . L'avanzata era partita con mae stria da Takacs e da Konrad La parte sinistra della difesa nostri i §3| baUuta in^manovra *£L lì i metà del campo. Solo davanti a Cal- ligaras, Hirzer con un guizzo tutto Jenergia e tutto velocità, approfittava -'di uno spiraglio di luce che gli si -lpresentava e con un tiro del piede n destro, per lui inusitato, mandava la -:paIla a finire nella rete. Alcuni sei'eondi dopo l'arbitro fischiava la meo ta tempo. l' In questa prima parte dell'incone tro parecchie erano state le interra» - zioni per ferite ai giuocatori: prima [Strock, poi Levratto, poi Conti ed in» -ìlìne Rosetta richiedevano