Il banchiere Levi si è costituito

Il banchiere Levi si è costituitoIl banchiere Levi si è costituito cooquoconnmentre vanuesura II commissionario di Rorsa Rodolfo Levi, il dilapidatore di circa due milioni, sii 6 costituito ieri mattina alle Il alla Questura centrale. Appariva demoralizzato e stanco. Egli non poteva ormai più sottrarsi alle ricerche che faceva la Polizia, la quale aveva notificato il mandato di cattura a tutte le Questure del Regno ed il fuggiasco banchiere sapeva di dovere fatalmente essere scoperto dà un momento all'altro. Ha preferito non essere arrestato e si è presentato spontaneamente alla autorità. Aveva girovagato da sabato sera in cui avvenne il drammatico colloquio con i suoi due soci Polani e Conti, in diverse città, in preda ad un orgasmo spiegabile con la gravità della sua situazione e vivendo alla giornata, nascosto agli sguardi di tutti, avendo paura persino della sua ombra. L'elegantissimo, gioviale giovanotto, era scomparso; al suo posto c'era ormai un uomo depresso, quasi Invecchiato in pochi giorni. Divorava 1 giornali della nostra città che avevano dato la notizia della sua fuga e lo addolorava il pensiero delle angustie e delle angoscie in cui erano piombati i suoi congiunti che sapeva essi stessi strettamente sorvegliati dalla Polizia. L'idea della fuga gli era sorta nella mente spontanea, còme la liberatrice dell'incubo che lo opprimeva; ma poi, lontano, aveva pensato corno non gli sarebbe stato possibile mantenersi latitante, anche perchè sprovvisto di denaro e quasi in lotta colle necessità più elementari deilla vita. Ritornò nella giornata di venerdì nella nostra città, si consigliò còl suo difensore avv. Michele Nasi, e decise di costituirsi. Difatti, questa mattina, pallidissimo, in una casa del centro.' nei pressi di via Alfieri, egli attendeva impazientemente l'avv. Nasi che doveva accompagnarlo in Questura. Abbiamo avuto occasione di vederlo e di parlargli nel breve tragitto, fino in Piazza San Cario. 11 T.evi indossava un soprabito grigio-ferro, e teneva in mano una valigetta ria viaggio. Gli occhi erano cerchiati di nero, segnp evidente della lunga insonnia. Egli scese In istrada p monto In una automobUe Insieme all'avv. Nasi ed a un suo fratello. Gli chiedemmo subito: — Ha letto quello che si 6 pubblicao in questi giorni? — Si. Ma non tutto è esatto. Contro un fuggiasco ogni accusa e spiegabile ed è accolta come vera dal pubblico. La realtà, la vera realtà pero non è ancora conosciuta. MI costituisco appunto per dar modo all'autorità di far luce completa su tutto è su tutti... Si tacque un momento, poi riprese: — Se ho sbagliato, ho pagato. La mia fortuna, il patrimonio di mia moglie sono sfumati completamente... Ho incominciato in Eorsa a rovinarmi. Ini zia! le mie speculazioni con poche de cine di titoli, guadagnai; aumentai man mano fi numero dei titoli: perdetti, volli rifarmi. Non sapevo più quello che mi facevo. Consumai il mio patrimonio, quello di mia moglie. Ormai ero su quella via e l'ho percorsa fino in fondo, non pensando mal che sarei finito in una cella carceraria... — Sa che il dott. Modica ha sporto denuncia contro di lei per trutta di 400.00(1 lire? — Si. l'ho letto sui giornali, ma md preme far sapere che il Modica non se la deve prendere con me. Il denaro entrato è stato regolarmente registrato: l'autorità vedrà e giudicherà... D'altronde molte cose che oggi sono oscure, saranno messe in luce. I miei soci vede vano la contabilità, la esaminavano.. Si vedrà il bilancio presentato a fine d'anno alla Ranca d'Italia. L'autorità va gli era esattamente le mie responsabilità che, lo confesso So stesso, non sono lievi. Ormai, purtroppo, tutto è finito, Sono nelle mani della Giustizia. Giungiamo in piazza S. Cario. L'auiomoblie si ferma davanti al portone stdvgnapccsutsPctiebaelzzPgqfacziicplttctsvIgfidevsscdoibdctizBsctcdporeriplabttsctqco4tdidella Questura. Rodolfo Levi, con la cMit idlS sua valigetta, accompagnato dal fratello e daM'aw. Nasi, entra nell'ufficio del commissario di servizio, al quale viene consegnato. Il funzionario irli legge il mandato di cattura spiccato dalla nostra Procura del Re, che il Levi ascolta senza battere ciglio. Quindi, dopo un breve sommario interrogatorio, con una automobile pubblica, viene accompagnato alle carceri, dove gli è stata — a sua richiesta — assegnata una camera a pagamento. Della costituzione del fuggitivo banchiere, la Questura informava immediatamente la Procura del Re. All'avv. Nasi, che lo confortava assicurandolo che avrebbe a giorni presentata una istanza di libertà provvisoria, il giovane Levi rispondeva: — No, avvocato, ho peccato e debbo espiare. Lasci stare la domanda di libertà provvisoria. C'è tempo... Intanto come avevamo già annunciato alcuni giorni or sono, la Banca Levi e C. ha presentato al noslro Tribunale l'istanza per essere ammessa al benefizio del concordato preventivo. L'istan za porta, la data del li corrente ed il Presidente del Tribunale ha nominato giudice-delegato il cav. aw. Alessio il quale, dopo aver accertato che tutte le formalità volute dalla lejrge sono state adempiute, riferirà al Collegio sull'oc- cettozìone d meno della domanda avan-jzata dal Conti e dal Polani. E' noto che in caso di mancato accoglimento della [ istanza il Tribunale deve d'ufficio dichiarare il fallimento. Abbiamo parlato di una denuncia presentata dal dott. Di Modica contro la Ranca Levi e C. per una truffa di iOO.000 lire. Assunte informazioni a l'onte competente ècco come il fatto delittuoso viene prospettino all'Autorità giudiziaria. Il dott. Di'Modica, data la sua conoscenza personale col socio Polani, incaricò la Banca di acquistargli quattrocentomila lire di Consolidato e sbor sò la somma. La consegna doveva avvenire a fine gennaio, ma a tale data I tre soci si recarono da lui e lo pru ]garono di accordare loro una prorogafino alla fine di marzo. Furono iniziate|delle trattative che durarono a lungo Ie il dott. Di Modica, nella necessita di venire senz'altro in possesso del Consolidato, si rivolse ad un noto profes sionista della città che era in rapporti,colia Banca. Eravamo però all'epoca]della fuga del Levi, ragione per cui ogni regolamonto fu Imposs bile perche i due soci accamparono il danno subito dalla truffaldina attività del Ieri. Ora il dott. Di Modica che non intendo essere messo alla stregua degli altri creditori della Banca Levi e C, na-sporto denuncia all'autorità, non solo, ma in data di ieri ha fatto notificare citazione a mezzo del suoi legali avvoca». Boselli ed Àbramo Levi a tutti e tre 1 soci chiedendo la dichiarazione di decadenza del termine di consogna dei titoli per l'importo delle 400.000 lire. Le conseguenze di tale atto possono essere di natura tale da ostacolare se non impedire la conclusione del concordale offerto dai banchieri, In <rujmto altre responsabilità verrebbero ad affiorare e non tutte imputabili al I^vl. L autorità giudiziaria sul fatto mantiene il più rigoroso riserbo. Nella loro istanza il Conti ed il Polani affermano di garantire il 40 % ai creditori risultanti dalla loro contabilità e tale percentuale viene garantita da persone solvìbilissime. 11 dottor Di Modica però si oppone a che il suo credito venga incluso nella massa chiTografaria, affermando che la natura della sua operazione é diversa da quella degli altri creditori, e quindi chiede o le 400.000 lire di Consolidato o la restituzione Integrale delle lire 400 000 versate nel mese di gennaio Nei primi giorni della prossima settimana si conosceranno le definitive decisioni dell'autorità in merito alla intricata matassa scaturita dalla vi cenda dell'istituto pericolante

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