Un discorso di Bodrero agli Avanguardisti di Roma

Un discorso di Bodrero agli Avanguardisti di Roma Un discorso di Bodrero agli Avanguardisti di Roma Roma, 19, mattino. Tn prossimità dello grandi cerimonie che segneranno il passaggio di 100.000 giovani camice nero dall'Avanguardismo al Partito ed alla Milizia fascista, il sottosegretario alla Pubblica Istruzione; on. Bodrero, ha parlato all'» Augusteo » dinanzi agii avanguardisti della 245.a e 24G.a Legione, sulla Leva Fascista. Fra gli intervenuti alla patriottica cerimonia erano il ministro della P. li, on. Fedele, c il sottosegretario di Stato alle Comunicazioni, on. Penna-varia; il vice-governatore, conte D'Ancora; 1,1 comandante del Corpo d'Armata, gen. Vaccai-i- il capo di S. M. della M. V. s. N., genBazan; il comandante la lO.a Zona «iella Milizia, gen. Variai; il principe Rodolfo Borghese, presidente del Comitato provinciale dell'Urbe dell'Opera Nazionale Balilla, ed altre personalità. La Banda della R. Guardia di Finanza, che prestava servizio nel teatro all'apparire dell'on. Bodrero ha intonato la Marcia reale 0 l'inno Giovinezza. Tutti i prèsemi sono scattati in ptedi, applaudendo entusiasticamente ed acclamando all'Italia, al He, al Duce, al Fascismo. Ristabilì itosi il silenzio, l'on. Bòdrèro ha pronunciato 11 suo discorso. Egli ha detto, tra l'altro: « Voi forse, o giovani e nuovi camerati, non vi reridete un preciso, un perfetto conto déDa grande somma di felicità che si addensa quest'oggi sul vostro capò: Infatti voi siete giovani, voi siete italiani, voi, in questa fresca e luminosa mattinata primaverile, siete consacrati fascisti. Raramente tante gioie hanno fatto parte /el vostro animo, cosicché oggi, per la Leva Fascista, voi veramente siete segnali per qualche cosa di grande, per destini meravigliosi. Oggi voi diventate fascisti, oggi voi assumete ima tessera, siete chiamati a partecipare ad una so¬ cietà politicamente organizzata, avete perciò una consacrazione di cittadinanza in questo movimento che certamente, oggi, ho-l mondo, 6 quello che suscita il maggiore interesse, poiché da oggi tutto il mondo guarderà anche a voi, a volto con ammirazione, a volto con astio, a volte con rispetto, a volte con odio. Certo nessuno guarda a- voi, a , noi, all' Italia con. disprezzo. E l'oratore cosi conclude: « Vi voglio finalmente, o giovani camerati, diro un'altra cosa. Il modo più compiutamente degno da parte vostra per mostrarvi meritevoli del privilegio] cui siete per essere assunti ò quello di comprendere a pieno che state per entrare a far parte eli una grande obbedienza. Obbedire: questa è la prima virtù. Ma non basta. Obbedire con gioia; questo occorre. Un vecchio filosofo, Aristotile, tanti secoli or sono, ha scritto un libro intitolalo La politica. In cui analizza tutti i sistemi politici vigenti al suoi tempi. Aristotile non dissimula la sua simpatia per la democrazia, ma, a un certo punto della sua esposizione, egli dice che vi sono dei momenti in cui sulla scena del mondo appaiono uomini, i quali sono fuori di ogni giustizia e di ogni legge. Questi uomini non possono essere sottoposti a leggi, poiché sono essi che danno le leggi agli altri. Quando nel mondo appare uno di questi uomini, allora non si discute più quale sia il sistema politico da preferire, poiché a tutti i mortali conviene una sola cosa: obbedire con gioia. Ebbene, camerati, in questa ora nella quale sull'Italia splend.e una delle più alte apparizioni che ricordi la storia, ricordatevi delle parole del vecchio filosofo. E questa sia l'insegna, sia la divisa della vostra vita avvenire: obbedire con gioia. Sappiate obbedire con gioia e la fortuna d'Italia è sicura ». Il discorso dell'on. Bodrero, Interrot to da frequenti applausi, è accolto alla fine da una grandiosa ovazione.

Persone citate: Bodrero, Duce, Rodolfo Borghese

Luoghi citati: Italia, Roma, Urbe