Aeroplano nero sull'Atlantico

Aeroplano nero sull'Atlantico Aeroplano nero sull'Atlantico L'improvviso volo di Htnchliffe dall'Inghilterra verso l'America: tempo punto buono L'emulo idi De Bernardi fu vittima di un gabbiano? — Il cadavere ritrovato — Un nuovo lutto: Lady Carbery e il suo allievo morti in un aerodromo africano Londra, 13, notte. U mistero detta grande impresa, che il famoso aviatore inglese capitano Hinchliffc aveva in animo di compiere eoi suo monoplano Stinton verniciato in nero ed oro come un catafalco, denominato Endeavour, ossia « sforzo », e custodito da parecchi giorni in un hangar deiraerodromo di Cranwell — si è improvvisamente svelato. Hiw.Miffe, in questo momento, naviga al disopra dell'Atlantico verso U contmenfe americano. Lo accompagna in qualità di passeggero, uh -inìanw amico: ■ il signor Sinclair. « Endeavour » La partenza avveniva segretamente stamane alle 8,45. Il pilota ed il suo compagno non avevano fintato con anima viva, né sulla mela che si proponevano di raggiungere, né sull'imminenza della loro grande avventura. L'intenzione originaria era di effettuare un volo senza scalo dall'Inghilterra alle Indie. I due amici dimoravano da qualche tempo in un alberghetto di Cranwell, e ieri sera, avevano dato ordine che li svegliassero stamattina per tempo. Soltanto il portiere notturno li intravvide uscire dalValbergo. Giùnti poco dopo l'alba all'aerodromo, dove i meccanici di servizio si erano appena svegliati, Ilinchliffe e Sinclair fecero condurre M'aperto la loro macchina, la fecero rifornire di una enorme quantità di benzina, sufficiente per vn volo filato di almeno 4500 km.; quindi, poco prima delle nove% quasi insalutati ospiti, lanciarono l'apparecchio lungo la carraia di ascensione. L'intero aerodromo, doveva essere percorso prima che ('Endeavour si staccasse dall'erba. La sua rincorsa si estese per circa un chilometro e mezzo. Alla fine il monoplano sonracenrico guadagnava altitudine e scompariva in direzione di ponente. Issandosi nel seggiolino Ilinchliffe aveva affidato ad uno dei meccanici un telegramma do. spedire immediatamcnU ad un foglio londinese della sera. TI messaggio diceva: « Lascio in questo momento Cranwell per tentare la traversata dell'Atlantico ». La mattina era estremamente rigida. L'aeroplano sembrava trasformalo in un lastrone di ghiaccioli. Le ruote del carrello sollevarono spruzzi di neve. Le prospettive meteorologiche per il formidabile tentativo che il monoplano stava per compiere all'insaputa di tutti non apparivano certamente liete. E' Tiofo che. nessun aviatore è ancora riuscito a transrolarc l'Atlantico da levante a ponente. Tutte te prove svoltesi fin qui miseramente fallirono a più riprese, anzi si risolsero in luttuose tragedie. L'annunzio che Wnchliffe stava in rotta per l'America, colse di sorpresa oggi la stessa moglie del pilota. L'unico ragguaglio sinora echeggiato qui a Londra sullo svolgimento del temerario volo fuori di stagione, è pervenuto da Capo Mizzen sulla eosta occidentale di Irlanda. Il guardiano di quel faro riferisce di avere avvistato un grosso apparecchio verso le 13,30. La macchina veniva da sud-est, e navigava diret.tamev.le verso ovest. Il guardiano lo perdette di vista tra le brume che al largo celavano l'oceano. Il tragitto dall'aerodromo di Cranwell al punto meno lontano della costa americana- JVTd, si calcola di almeno 3600 chilometri. Se il volo riuscisse, l'arrivo nel nuovo mondo dovrebbe seguire domattina tra le 9 e le 11. Il tempo al disopra dell'Allanlico risulta tutt'altro che buono. Kinkead Le indagini riprese febbrilmente stamattina, per rinjracciare al largo di CaUhot le spoglie, del povero tenente Kinkead, e la carcassa del « Supermarine S. 5 » non tardarono a dare risultali. Il fondo del bacino venne dragato per circa quattro ore, alla fine delle, quali la macchina fu ritrovata. Essa giaceva a poche centinaia di metri dal punto in cui era stata vista precipitare e ingolfarsi nelle acque, come una granala che esplodesse. Il motore, venne rintracciato ad una certa distanza dalla fusoliera. Evidentemente esso si era staccato dal corpo dell'Idrovolante. Le squadre adibite alla ricerca, issarono a bordo di un vaporino il motore, e poscia agganciarono, le catene alla fusoliera sott'acqua, rimorchiandola verso la banchina. Si apprende che la salma dell'aviatore rimane tuttora imprigionata nel seggiolino. Mentre le ricerche procedevano, tutte le navi di transito presso U luogo della disgrazia, ealarono le bandiere a mezz'asta in atto di omaggio. Il Ministro dell'Aviazione, interrogato stasera ai Comuni, dichiarò che l'apparecchio usato da Kinkead cr.a di tipo analogo a quello con cui Webster vinse la « Coppa Schneider ». Tutte le precauzioni- possibili ed immaginabili, soggiunse il ministro, erano state prese al fine di evitare qualsiasi accidente. Da ultimo, il ministro dichiarò che « la Camera si univa a lui nell'esprimere profonde condoglianze ai congiunti di questo valoroso e promettente ufficiale, la cui prematura morte è deplorata daWinlera nazione ». La Camera con un mesto sussurro di approvazione aderì unanime all'espressione di cordoglio. Il mistero del disastro rimane in soluto. Le congetture si moltiplica no, ma nessuna riveste maggiore verosimiglianza delle altre. Il colonnello Bristow, un ingegnere aeronautico molto distinto, avanza stasera l'ipotesi che un gabbiano abbia urtato l'elica del « Supermarine », Il bacino di Southampton brulica di questi uccelli ed è. possibile che uno di essi sia venuto a rozzo con la macchina. Il colonnello afferma che anche il. lievissimo urto di un vo lalile ean una pala dell'elica lanciata a vertiginosa velocità., avreb be potuto causare la catastrofe. Tutti i giornali dedicano editoriali alla prematura morte di un pilota così distinto qual'era Kinkead e 10 descrivono come un jiomo caduto sul campo di 'battaglia. Egli stava compiendo il suo dovere. La maggioranza dei commentatori, a differenza di qualche ipercritico, non giudica affatto superfluo una prova di velocità massima come quella che era stata affidata al giovane pilota. 11 fatto che cali era di origine sudafricana, moltiplica i messaggi di condoglianza che giungono alla famiglia ed al Corpo di Aviazione non soltanto dal paese, ma dalie colonie. La prontezza ed il calore del cordoglio italiano, sono molto appre: tuAs*ccstNuLppmttsrclvsdplspfslpdcteIImf\QrtearCasepvpspdrgsNss.*Ot», comi segno de*Ia squisita coU leganza che paese e aviazione d'Italia nutrirono e nutrono per. i piloti d'Inghilterra. La salma di Kinkead è stata tratta; a riva. Un gruppo silenzioso, di ufficiali e di soldati del Corpo di Aviazione hanno ricevuto la salma sulla banchina. Il « Supermarine » *i' era sprofondato nell'acqua per circa dieci metri ed è ridotto ad una contorta massa di metallo. L'inchiesta giudiziaria sul decesso del pilota avverrà probabilmente, domani Nessun accordo definitivo è stato ancora pfeso per i funerali. Lady Carbery V Aviazione inglese oggi registra un'altra grave disgrazia. La giovane Lady Carbery, moglie di quel bizzarro pari irlandese che rinunciò al titolo prese la cittadinanza americana, meo minc.iò a tarai chiamare semplicemente John Carbery, e si ritirò nelle sue tenute nel cuore del continente nero si è uccisa oggi nell'aerodromo di Nairobi. Essa precipitò dall'altezza di un centinaio di metri con un aeroplano leggero da turismo su cui accompagnava un suo allievo locale, il ventenne signor Cowie al quale Vaviatrice stava dando la prima lezione. Il piccolo apparecchio ad un tratto perdeva l'equilibrio, declinava a spirale c cadeva pesantemente al suolo sfasciandosi di pianta. La giovane signora si lancio fuori dal seggiolino prima che ioccas se terra, ma l'espediente purtroppo non le giovò. Lady Carbery ed il suo com pagno morirono sul colpo. Il marito della poveretta assistelte dal basso al fulmineo dramma mortale fu il primo cui accorrere presso la caduta. Lady Carbery aveva 22 anni, te era stala rilasciala l'anno scorso in Inghilterra una regolare patente di pi Iota. L'intrepida dama aveva felice mente eseguito alcuni voli. Essa era figlia di un ricco possidente inglese di \airobi, ma dimorava spesso a Londra. Qualche tempo addietro era andata raggiungere il marito, le cui tenute si trovano nell'Affrica orientale inglese ed aveva compiuto in aeroplano, sola a bordo, il viaggio da Mombasa a Nai robi. Le macchine in possesso di Lady Carbcm erano tre. Il marito poi tiene a sua volta un aeroplano personale, lo stesso monoplano Fokker con cui egli era partito da Croydon il 27 novembre per raggiungere a piccole tappe per via dell'aria le site piantagioni di caffè presso Nairobi. Lady Carbery era no tissima nella colonia per la sua irresistibile passione aviatoria. Sovente ria Nairobi si recava a Mombasa in aero plano, dicendo che andava a fare ie spese di casa con il mezzo più moderno che si conoscesse. MARCELLO PRATI.

Persone citate: Bristow, Cowie, De Bernardi, Lady Carbery, Schneider, Webster