Il Diario di guerra di un ufficiale di Marina germanico

Il Diario di guerra di un ufficiale di Marina germanico Il Diario di guerra di un ufficiale di Marina germanico Addetto alla persona del Segretario di Stato per la Marina, grand'ammiraglio Von Tirpiz, al Gran Quartier Generale nei primi otto mesi di guerra; comandante delle forze di esplorazione del Baltico; consigliere del Ministero della Marina turca a Costanilrénopold ; capo ufficio operazioni presso lo Stato Maggiore dell'Ammiragliato ; nuovamente comandante delle forze di esplorazione del Baltico; presidente di una Commissione àmtaralleata per il traffico s-ul Mar Nero: ecco le cariche successivamente coperte dall'ammiraglio Hopman durante la guerra. La pace lo trova a Sebastopoli-, nominato commissario per l'armistizio del Mar Nero e del Mediterraneo. La tragica realtà Il 17 luglio 1919 egli sbarca a Wilhelmshaven, e là conclude la sua vita di guerra e la sua carriera: « Ero io che col miokgrado dd vice-ammiraglio tornavo dalllr guerra con 1200 soldati, a bordo di una nave sulla quale sventolava la bandiera turca? E Wilhelmshaven, il nostro caro, il nostro buon villaggio sul fango, dove tanto avevamo lavorato, dove avevamo vissuto tempi cosi lieti, era mal possibile che fosse ormai privo della flotta alla quale soleva dare ricetto? E questa era mal vero che giacesse sommersa uri fondo lassù dì Scapa-Flow? No, tutto ciò non era possibile, non poteva essere che un sogno, che una triste allucinazione I Tale, invece, era la realtà. Ed il resto per me era silenzio ». Cosi termina melancandcamente la narrazione degli avvenimenti. Narrazione che ci conduce da Berlino a Co blcnza, a Charleville-Mezières, sedi del Grande Quartier Generale tede sco; da Kiel a Ubati a Costantinopoli; da Seddul el Bahar, posto all'imboccatura dei Dardanelli e celebre per lo sbarco inglese del '15, a Damasco, a Brest-Litowsk, a Bucarest, ad Odessa, a Sebastopoli, a Salonicco. Tutto il grandioso teatro di guerra degli impe ri Centrali, dal nord al sud, dall'est all'ovest, e tutte le più drammatiche vicende della guerra mondiale, sfila no sotto il nostro sguardo. Ed i commenti ed i giudizi e gli aneddoti con i quali l'Autore anima, completa ed infiora la narrazione sono im genere misurata sobri e piacevoli e rivelano qualità non comuni di comandante e di scrittore e coltura varia che, fuori del campo strettamente professionale, sflora talvolta i cam pi della filosofia, risale a ritroso il corso dei secoli e fa rivivere epoche storiche lontane. Come quando dalla collina su cui sorgeva Ilion, spazia gli occhi sulla pianura troiana e, con lo spirito e l'Immaginazione la popola con i carri di combattimento di Achii le ed Ettore, con le tende dell'accampamento dell'atride Agamennone vede sulla spiaggia le belle navi di snella prora tratte in secco, ed il cavallo di legno del Laerziade astuto. «Un uomo è tutto» n libro è particolarmente interessante ned primi capitoli dove l'Autore parla degli avvenimenti alla frontiera occidentale nel primi mesi di guerra e descrive l'ambiente del Gran Quartie re Generale I Nome rimbombante che nascondeva, ahimè, piccoli uominil Si apre e si chiude con due afférmazioni che, in diversa forma, esprimono un identico concetto: « La caduta degli Imperi è soltanto l'opera di un istante e per la loro fine basta che un uomo mediocre perda la testa al momento decisivo ». Questa è antica sentenza di Federico ii Grande, confermata, secondo l'Autore, dai fatti re centi. « Singoli uomini, non interi popoli scolpiscono la storia dell'urna iuta ». E', in campo più vasto, la massima napoleonica «alla guerra gli uomini sono nulla, un uomo è tutto ». Queste affermazioni ricompaiono or qua or là nel libro e ne costituiscono per cosi dire il motivo fondarne n tale. Secondo l'Hopinan, che ragiona e conclude in modo perfettamente a nalogo al Ludendoff nel suo libro < 1 miei ricordi di guerra » nè l'esercito nè la lotta, nè 11 popolo tedesco hanno perduto la guerra. La sconfitta è dovuta ai Capi che hanno guidata la nazione, talvolta ai loro coadiutori, e soprattutto all'uomo di Stato che non seppe impugnare e coordinare in uno sforzo unico tutte le energie racchiuse nei tre fattori di popolo, esercito e flotta. « La guerra non è stata vinta da Foch, da leliicoe, da Haigh; ma bensì da Lloyd George e da clemen ceau ». Bethmann Hollwegg sarebbe quindi il maggior responsabile della sconfitta. Ma l'Hopman non risparmia neppure il Moltkc, Comandante dell'esercito all'inizio della guerra l'Ammiraglio Von Poni, Capo di S. M della Flotto, e lo stesso Guglielmo II celudsiddgsncdmntccddRqddm gche, a dir il vero, comprende, riflette ed assomma nella sua persona tutte e varie responsabilità. Un ordine del Kaiser Bethmann Hollwegg, è uomo « senza una goccia di sangue ». a perfslto tipo del burocratico timoroso della responsabilità », « che non sa che rammollirsi n dubbi », che 'compromette le sorti dalla guerra opponendosi all'impiego della flotta ed ; alla guerra dei sommergibili « per non irritare l'Inghilterra » Moltke « bravo, onesto e coraggioso soldato » è « Insufficiente » come generale, fisicamente malato, debole di carattere. Al riguardo l'Hopman cita due episodi sintomatici: Siamo al primo agosto 19H. Giunge al Kaiser la notizia, risultata tìoì falsa, che l'Inghilterra si impegna a mantener la Francia neutrale se la Germania non farà contro dt essa atti ostili. Con subitanea decisione 11 Kaiser ordina al Moltke di rivolgere tutto l'esercito contro la Russia. L'ordine era tanto semplice quanto lnattuabiiVe. n « Sommo condottiero della guerra » ignorava evidentemente ohe non era possibile mutare di colpo il piano di radunata preparato in lungo online rii anni, (.'•'■norme macchina doveva funzionare nel modo previsto pena l'arresto ? lo sconquasso. Cedendo alle insistenze del Moltke, 11 Kaiser'si accontenta dell'ordine Inviato subito alla 16.a Divisione, di non attuare l'occupazione del Lussemburgo. Questo contrasto atterrò il Moltke che « ritornò allo Stato Maggiore come spezzato e versò lacrime di disperazione ». Dopo la sconfitta 'di Gumbinnen nella Prussia orientale, il Moltke decide di Inviare in rinforzo al- Von Prittwiz, comandante ri l quella Vili Armata che agli ordini di Hindenburg e rii Ludendorff doveva in seguito acquistare fama Imperitura nella battaglia di Tannenberg, due Corpi d'Armata. E li preleva daOla fronte occidentale e, precisamente, dall'ala destra accerchiante. La decisione ebbe conseguenze fatali nella battaglia della Marna. Ma il Moltke non credette di sottrarre forze alle Armate 5.a e 6.a comand*ate, rispettivamente, dal Kronprinz di Germania e di Baviera,- ai quali era affidato un compito secondario nella economia deiW'azione: «per non spezzettare le Armate dei due principi ». Per un riguardo dinastico, il Moltke comprometteva le sorti della manovra. « Avrei voluto vedere — commenta 0 Von Tiirpltz — che cosa avrebbe detto e fatto in un caso simile il vecchio maresciallo Moltke ». Creazione e distruzione Il Capo di S. M. Von Pohl esecutore sottomesso ed arrendevole dei voleri del Kaiser che dirige e comanda lui la « sua » flotta, è' figura di secondo plano. Strano fatto Invéro che la Germania che aveva voluta e preparata la guerra, che aveva dominato la politica degli ultimi cinquantini con la mano fieramente posata sull'impugnatura della spada, abbia avuto nell'ora del peri colo tre oapi deboli ed incapaci. Ma anche qui la colpa risale al Kaiser. Questi « nè come uomo di stato nè come capitano aveva somiglianza alcuna con Federico il Grande ». E non seppe neppure rassomigliare a Guglielmo il Vincitore che ebbe • fe deità incrollabile verso 1 suoi consi glierl sceilti con sicura visione ». Il Kaiser vanitoso e pavido non tollerò uomini eccezionali presso la sua pe sona e uomini che sapessero esporre rudemente tutto 11 loro pensiero. Guglielmo il Vincitore, Bismarck. Moltke il vecchio, e Guglielmo II, Bethmann Holwegg, Moltke il giovane: differenza enorme tra gli uomini, differenza enorme net risultati della loro opera. Conclusasi l'una con la creazione, l'altra con la distruzione di un Impero. Che siano in realtà 1 singoli uomini che scolpiscono la storia dell'umanità?Sic. rAmmiraglio HOFMAN: « il diario di guerra di un uHIclalo germanico», traduzione dal tedesco del cornili. Federico Lfebe. A cura dell'unirlo storilo della R. Marina. Carnigoanl c Llpoll. editori, Firenze. La Cassa delle Provincie lombarde per i minorati di guerra Milano. 12. mattino. Stamattina nel grande salone della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, sono convenuti una rappresentanza larga di mutilati ed invalidi con bandiere, e le rappresentanze con il gagliardetto, di tutto il gruppo bancario. L'on. De Capitani, presidente della Cassa ha consegnato all'on. Go rini, presidenlo della Sezione di .Milano dei mutilati ed invalidi di giierra, 100.000 lire, somma che la Cassa di Risparmio ha deliberalo di elargire unitamente ad altre 200.000 lire, a favore dei minorati d{ guerra della Lombardia.