L'invariabile metodo ginevrino

L'invariabile metodo ginevrino L'invariabile metodo ginevrino onsigliornvaaquestione degli optanti transilvani, l'affare di San Gottardo e il dissidio polacco-lituano La chiusura dei lavori della sessione a stasera (Dal noatro Inviato) K'! fttl Ginevra, 9, notte. In capo ad una seconda giornata di sforzi, il Consiglio della Lega è riuscito finalmente a trovare la formula per lavarsi le mani della questione degli optanti ungheresi. 11 merito principale della soluzione spetta ad Austen Chamberlain, relatore. Dopo avere, lo scorso anno, salvato una prima volta la situazione facendo pronunciare dal Consiglio ed accettare dalle parti i principii giuridici a cui era raccoroan" ehe il Tribunale arbitrale -pre. r la decisione delle cause indagli optanti avesse d'ora Conformarsi, il capo del Foreten Office l'ha salvata alla meglio' una .seconda volta modificando del Tribunale stes- W Invece di constare di tre mem: bri. ossia di un arbitro rumeno, di «ri-arbitro ungherese e del presidente Cederkrantz, il Tribunale ne comprenderà d'ora innanzi cinque, aggiungendo ai tre .primi due giudici appartenenti a Stati neutrali. i o o i e l o e e a i i è e i i . e e li compromesso ungaro-romeno Se ricordate, il conte Appony aveva chiesto ieri al Consiglio di aggiungere agli attuali membri del Tribunale alcuni giudici neutrali in qualità di supplenti: la proposta Chamberlain (che il Consiglio ha fatto propria) è venuta dunque incontro al desiderata del delegato ungherese, e ciò permette di Intendere come questi si sia affrettato ad accoglierla. Ma Appony aveva chiesto altresì al Consiglio di domandare alla Corte permanente di Giustizia Internazionale dell'Aja il suo parere consultivo se i tre principi! raccomandati nella decisione del 19 settembre 1927 scaturissero o no dai trattati di pace. Su questo punto — l'adesione al quale poteva avere come conseguenza la svalutazione dei principii'stessi — il Consiglio non ha voluto entrare nell'ordine d'idee di Appony. Se vi fosse entrato, avrebbe dovuto rinunciare a qualun que speranza di ottenere l'acquiescenza di Titulesco. Il ministro degli Esteri rumeno, che si era battuto l'intera giornata di ieri precisamente per salvare « le regole » del 1927, ha risposto infatti oggi alla proposta Chamberlain che ad un solo pati* la Romania poteva accettare la giurisdizione del Tribunale arbitrale ed astenersi dallo ostruzionismo contro di esso: a pat to che il Tribunale ricevesse come missione di fondare il suo giudizio sulle tre regole di cui sopra. Quali sono dX^'e tre-regole? 1.) L'espropriazionAilegli optanti ha luogo in esecuzione di una riforma agraria applicata alla totalità dello Stato rumeno e non rappresenta un provvedimento speciale a carico dei magiari; 2.) Essa costituisce una espropriazione pura e semplice e non una liquidazione, cosa che ai sensi dei trattati di pace muterebbe radicalmente il carattere degli effetti dell'operazione; 3.) Essa ha luogo in regime di perfetta eguaglianza tra sudditi ex-magiari e rumeni. A difesa dell'arbitrato Senonchè, su questo punto il Consiglio non ha potuto dare intera soddisfazione nemmeno a Titulesco per non urtarsi ad un rifiuto di Appony. La soluzione ha dovuto dunque essere cercata in una delle solite vie di mezzo; il Consìglio cioè si è limitato a votare una dichiarazione in dicante, al nuovo Tribunale arbitrale di cinque membri, nelle tre regole del 1927 una « utile » norma giurisdizionale ed ha invitato le parti a rimandare alla sessione di giù gno la loro risposta in merito. 11 rappresentante ungherese ha accettato senz'altro. Il rappresentante rumeno si è riservato. Cosi, è stata per ora messa a tacere questa spinosa e insolubile questione, che per poco non rischiava oggi di risolversi in un flagrante scacco per quei prin zvngslmccldecaamthlpptbtSsArtlgpspetdecCnqddlrreicioii dell'arbitrato che sono tutto 11 i midollo spinale d*Ua Lega delle Na» sionL. \^,Tr ■ a 1 e a r i Briand, minacciato dalla resistenza dei litiganti nelle proprie opere vive si è battuto da leone per ottenere che l'uno o l'altro di essi piegasse, ed ha. allungato gli artigli soDrattutto contro Titulesco, interlocutore troppo abile e politico di maneggio troppo difficile perchè un capo del Quai d'Orsay non abbia contro di lui una certa somma di latenti rancori da sfogare. « Protesto — scattò il vecchio uomo di Stato —•? contro l'idea che è stata espressa durante 1» discussione, 'secondo cui sarebbero le piccole nazioni ad essere sacrificate. Al contrario, è ad esse che abbiamo pensato proclamando ti principio dell'eguaglianza tra gli Stati. Le piccole nazioni non hanno nulla da temere qui; ed siila loro buona volontà noi vogliamo sempre appellarci. Ma non sarebbe da parte loro una tirannide volere perpetuare germi di discordia che potrebbero diventare germi di guerra? L'intransigenza non è più la tesi degli Stati moderni e bisogna sempre pensare alle possibilità di conciliazione. Accanto alle tesi giuridiche, nella loro grandezza ideale, vi sono le realtà pratiche e le soluzioni possibili. Se le parti persistono nella loro Intransigenza, esse avranno dimostrato l'impotenza della Lega delle Nazioni. Che servirebbe loro un tale, trionfo T Le parti stesse avrebbero fatto inciampare l'Europa ancora mal ristabilita, ed avrebbero semplicemente aggravato le difficoltà in cui. ci dibattiamo. I due Paesi rimarrebbero l'uno in fac eia all'altro inaspriti e le loro dispute creerebbero nuovi germi di discordia. Coloro .che vogliono ancora la guerra, non tarderebbero ad impadronirsi di questa faccenda ». Anche Stresemann, del resto, volle • per fare piacere a Briand — spezzare una lancia in difesa dell'arbitrato, e disse a sua volta: » Quello che occorre evitare prima di tutto, è di scuotere la fiducia del mondo nell'arbitrato. Tutto l'edifìcio della Lega delle Nazioni è fondato sulla nozione di arbitralo; tutte le spe ranze del genere umano per una libe razione dalla minaccia della guerra risiedono nell'arbitrato •. Formalmente, ancora, per questa volta il tramonto arbitrale è stato evitato, ma nella realtà delle cose chi oserebbe illudersi che verrà mai un giorno in cui una sentenza del Consiglio ginevrino troverà forza esecutiva? L'Italia, in situazione innegabilmente delicata tra i due con tendenti ai quali la unisce pari ami cizia. si è associata alla transazione studiata d'accordo con Chamberlain, ma ha evitato di mettersi in prima linea come mediatrice, ed ha fatto bene. La Spagna e la Lega 1 In quanto alla questione di San Gottardo, piglia piede il convinci mento che per ora non si farà nulla di più di quanto si è fatto. La Commissione dei tre studia l'incarta mento ungherese, ma ha troppo da fare a studiare tutto per potere presentare un rapporto subito. Domani sera — secondo il desiderio generale — la sessione dovrebbe chiudersi ed in tale ipotesi la cosa più ragìo nevole da fare sarebbe di rinviare il rapporto, con la decisione che comporterà, alla sessione di giugno, Il signor Urrutia, del quale l'alta imparzialità e la sorridente buona grazia hanno fatto uno dei presi denti più simpatici usciti dal seno dell'assemblea, ha dato comunicazione oggi delle lettere dì invito alla Spagna ed al Brasile, a cui se ne è aggiunta una terza per la Repub blica di Costarica. La lettera a Pri mo de 'Rivera dice tra l'altro: c Quello olie oggi noi temiamo ad esprimervi in modo ebe non lasci alcun dubbio, è il vivissimo desiderio della Lega delle Nazioni tutta intera di vedere la Spagna riprendere la :-ua collaborazione all'opera che ed sforziamo progressivamente ai compiere. Il Consiglio non può non annettere una importanza tutta particolare alla collaborazione della Spagna. Agli oc<:hi del mondo Intero la Spagna occupa un posto eminente tra le Nazioni ; il s^nio del suoi artisti, dai suoi scrittori, il prestigio della sua storia e il grande ic^pi'-'M'r'jàr.eé&h portato alio svilup¬ psudNLpndSopcncP«cutmpsnasrssfshqdlu a a po della civiltà moderna, nonché i'e stensione della civiltà spagnuola ad una delle principali regioni del mondo, hanno procurato alla vostra nobile Nazione una situazione incontestata. La storia della Spagna contemporanea permette di dire che il suo avvenire non sarà certamente meno luminoso del suo passato. « Per noi membri del Consiglio, la Spagna ha Inoltre altri titoli: membro orlgtoatrao e unico a non avere p-l-so parte alla grande guerra, essa eia specialmente designata per compiere nell* nostre deliberazioni un ufficio di speciale import«eza."-Essa ha saputo coni , Piero tale ufficio, fc passato con unul «Ptrtto « tropawrato* e di saggézza a' cui le aitr-e nazioni haavnOj in Più di una circostanza,: reso omaggio. Noi ri teniamo d'altronde che non si possa mettere to dubbio che l'influenza e il prestigio. della Lega delle Nazioni non siano io continuo aumento e non siano destinati ad accrescersi ancora. Ma, a misura che l'influenza della Socluta si accresce, si accrescono anche le sue responsabilità. La Lega deH* Nazioni si è trovata più di una volta in presenza di situazioni internazionali difficili ed è riuscita a trovare loro delle soluzioni. Appare dunque oggi certo che, se accadrà una orisi più grave di quelle passate, il genere umano si rivolgerà verso la I^ga delle Nazioni per essere preservato da catastrofi che si ha ragione di ritenere più terribili di quelle tuttora presenti alla memoria del mondo. E' appunto in vista iti oio che, per noi membri del Consiglio, la prospettiva di espere privati della collaborazione della Spagna ci è causa di una particolare amslatA, ed è quinti' con grande emozione che il Consiglio mi ha incaricalo di farmi suo interprete per pregarvi di accordare l'atten zione più benevola all'invito contenu to nel nostro ordine del giorno, tenen do conto — come dovete — degli interessi del vostro Paese ed anche — come oso sperare — delle considerazioni che mi sono permesso di farvi presente suM'fim-portanza che la vostra decisione avrà per l'aweniire della Lega e per il consolidamento della pace tra popoli ». Un telegramma aìVHàvas da Madrid autorizza a credere che Primo de Rivera risponderà all'invito con una sollecita accettazione. Infatti alla fine del Consiglio di Gabinetto di ieri sera, il gen. Primo De Rivera ha dichiarato: «Noi abbiamo appreso con soddisfazione che il Consiglio della Lega si è occupato della questione del ritorno della Spagna nell'organismo di Ginevra. Noi non abbiamo ancora avuto alcuna comunicazione ufficiale al riguardo ma ci rallegriamo che la. Spagna venga considerata come un elemento utile alla S. D. N. ». La questione polacco-lituana stata intanto aggiornata a giugno. In adesione ad una proposta di Zaleski, ministro degli Esteri polacco (che è stata, com'è noto, appoggiata anche da Mosca), il Consiglio ha deciso inoltre di invitare la Turchia a farsi rappresentare alla Conferenza del disarmo. MdadcntnCONCETTO PETTINATO.