II Principe Umberto sulle rive dell'Uebi Scelbi visita le mirabili opere coloniali del Duca degli Abruzzi

II Principe Umberto sulle rive dell'Uebi Scelbi visita le mirabili opere coloniali del Duca degli Abruzzi II Principe Umberto sulle rive dell'Uebi Scelbi visita le mirabili opere coloniali del Duca degli Abruzzi ) ! Mogadiscio, 3 (ritard.). ( La visita del Principe Vmberto aliai"azienda della Società agricola "a'"-["somala, che l'augusto suo cugina, il Duca degli Abruzzi, ha promossa e sviluppala sulle sponde dell'Vebi Scebeli, è fiata solenne e regale sanzione dello sforzo nobilissimo che i pionieri della Somalia compiono per la ricchezza e la grandezza della nazione italiana, in questi ultimi anni di rinascita fascista. Tra gli indigeni aeol»anti Ieri un treno speciale portò il Principe, S. E. Bolzon, S. E. De Vecchi, i Vescovi Mons. Pisani e Perlo, l'on. Forni e le altre autorità della colonia, nelle prime ore del mattino, da Mogadiscio al villaggio « Duca degli Abtuzzi ». Durante tutto il percorso, e specialmente ad Afgol e ad Adalei una immensa folla di indigeni acclama al passaggio del Principe. Ad Adalei erano allineati operai somali addetti al lavori delle linee: essi salutarono, agitando bandierine tricolori. Due di essi recarono tn offerta al Principe una piccozza d'argento massiccio con una iscrizione dedicatoria. Il Principe s'interessò delle costruzioni della ferrovia che è una delle fondamentali opere del nostro avvenire coloniale. Il Duca degli Abruzzi, in diwisa dt ammiraglio con il commissario, il residente della regione, i dirigenti della • SAIS » e le camicie nere erano ad attendere alla stazione del villaggio l'arrivo dell'Augusto principe. Umberto di Savoia usci sulla strada che conduce al villaggio, salutato dalle grandi acclamazioni della folla. Il Principe e le autorità convenute si recarono subito in automobile al nuovo zuccherificio per la cerimonia inaugurale. L'imponente mole dello stabilimento — uno dei più vasti del mondo — ha suscitalo nell'augusto visitatore viva ammirazione. Mentre la banda di San Giorgio suo\fia la Marcia Reale e l'Inno fascista, il primo sacco di zucchero è benedetto e viene infranta la rituale bottiglia di spumante. Contemporaneamente è scoperta l'iscrizione latina, dettata dal prof. Stampini, che ricorda l'avvenimento. U dlsoerso del Due* degli Abruzzi Il Duca degli Abruzzi prónutWia Quindi, fra religioso silenzio, il seguente discorso: «Altezza Reale, Eccellenza, Signori: Quale presidente ed animinJstratorc delegato della SAIS e quale presidente delia Società saccarifera somala sono onorato di porgere a S. M. il Re, a V A. R. e al Governo nazionale ì sentimenti della più viva gratitudine del Consiglio di amministrazione delle due Società, da me preseduie oltre i miei personali, per la venuta di V. A. R. alia residenza del ■ Villaggio Duca degli Abruzzi » e di esprimere a V. A. R., stasera, tutto il giubilo che i dirigenti e il personale delle due Società e questa popolazione provano oggi per esservi V. A. R degnala di accogliere l'invito di venire qui in mezzo a noi ad inaugurare lu zucclieriflclo della Società saccarifera scniala e visitare le opere idrauliche, gli impianti industriali e il comprestsorio irriguo della < SAIS ». Sono vivamente grato a S. E. Bolzon, sottosegretario al Muiisiero delle Colonie, fervido sostenitore, con S. E. il ministro Federzoni di ogni interesse coloniale, aS. E. il Conte Devecchi di Vai Cismon, governatore della Somalia, per il cui merito i confini ristretti di questa colonia si sono allargati fino al golfo di Aden, a S. E. Mons. Pisani e Mons. Gabriele Perlo, attivi apostoli delle opere di cristiana civiltà, ai funzionari tutti, civili e m&Uart della colonia, decisamente intesi allo sviluppo civile ed economico di questa terra coloniale, a V. A. R. che ha voluto partecipare a questa cerimonia. « V. A. R. potrà oggi constatare, nel rapido giro il lavoro compiuto dalla « sAis », dalla Società saccarifera somala, dal 1921 ad oggi, in questa località, che si trova a 113 chilometri dalla costa ed a 7000 dall'Italia. Le potenti opere idrauliche che attuate sui fiume colla sua diga, collo - scaricatore, al fondo, ed alila superficie con l'edificio di presa e con la minutissima rate degli iiuiumercvoli canali, permettono di irrigare, già ora, per sola forza di gravità, 4400 ettari Ui terreno, suddivido in ti aziende agricolie. La inospitale boscaglia somala, irta di spine, ha cosi ceduto alle sei aziende fin qui aperte all'esercizio della cai tura, con grande rcudùnonto di cotoiib e di canna da zucchero. Una fittissima rete di viali e di strade, su cui corre una « decauville », rendo il vasto organismo pronto e docile al compito di una intensa produzione, ed un potente argine contro gli allagamenti, corre sulle due sponde, a monte ed a valle del comprensorio irriguo della « SAIS ». In questa oasi verdeggiante, iu cui la bonifica dei terreni è andata di pari passo - compiendosi con quella umana, 220 famiglie coloniche delle residenze di Afgoi, del villaggio Duca degli Abruzzi, di.Mahaiidui. di Buloburchi, di Burgda e della vice-residenza di Uanlc, hanno preso stabile dimora, a rendere intensivamente produttiva questa terra lungo la sponda sinistra del fiume, che prima riusciva ad alimentare scarsamente le sole popolazioni rivierasche. teelvstivsssidptccllnetcde duramente provale dalla malaria e pur ( anche dalla fame nei periodi di cai"fj^ all0 operc idrauliche ed a ["quelle agricole V. A. Rivedrà e_ visii l a i e te e , r i , i i a u l l d o i i e o e ae. terà oggi le opere che attorno ad essi e con esse sono sorte. Visiterà cosi l'oleificio, dove si ricavano dai semi di cotone, di girasole, sesamo e ricino, io sgranatoio dove si appresta la fibra di cotone, le officine per la lavorazione del ferro e del legno, dove si riparano con gli innumerevoli attrezzi agricoli i potenti trattori Fiat, intenti, pur nelle ore notturne, al lavoro di preparazione dei terreni, alle semine, e visiterà inoltre l'azienda sperimentale, dove pazientemente si studiano le varie culture e le loro possibilità di migliori" rendimenti, e gh edifici sorti per generosa oblazione delle donne d'Italia e di industriali, destinati alle cure sanitarie per cittadini bianchi e per indigeni, ed alla istruzione delle popolazioni locali ed al culto. Il rapido giro per ia visita delle opere nostre si inizierà proprio da questo stabilimento, che il Consorzio nazionale per la produzione degli zuccheri ha fatto sorgere col personale tecnico ed esecutivo delia Società Gulinelli a lato della « SAIS », in meno di un anno, da questo zuccherificio, che ha già compiuto La sua prima campagna con la produzione di 6000 quintali di zucchero. L'inaugurazione che ne fa oggi V. A. R. rende tutti ben fieri per la augusta persona che la compie e per essere questo zuccherificio il primo che sorge nelle nostra colonie. < Altezza Reale : nel compimento della grande opera che in questa colonia la < SAIS » ha, per prima, intrapreso, hanno attivamente cooperato il Governo nazionale, LL. EE. i governatori ed i funzionari della colonia. Gli uomini, che qui, davanti a V. A. R. si trovano, ed. àtei benemeriti, che già hanno lasciato da • SAIS » e la colonia o che purtroppo qui. caddero sul campo del lavoro, insieme .coi funzionari che hanno in questi ultimi anni retto la residenza cosi importante e complessa dal villaggio Duca degli. Abruzzi, sono quelli che la bella opera hanno compiuto. « Innumerevoli turano le difficoltà che, per la creazione di questa opera, si dovettero superare; per trasportare pezzo per pezzo la enorme massa di materiale per tutti gli impianti, con autocarri, con barche e pur anche con camelli, sino al settembre dell'anno testé decorso, quando venne dal Governo ultimato ed aperto all'esercizio il tronco ferroviario Mogadiscio-Villaggio Duca degild Abruzzi, per impedire lo straripamento del fiume con le inevitabili perdite dei raccolti, la sospensione del traffico ed il peggioramento delle condizioni sanitarie, per combattere giorno per giorno l'infezione detta malaria, e pur anche la epidemia pestosa, che infierì sullo Scebeli nel 1923-24; per addestrare le masse indigene, con quotidiana e paziente fatica, ad adoperare i nostri attrezzi, a condurra le nostre macchine, a lavorare nei nostri stabilimenti e per creare in questa gente l'abito alla sana e inderogabile disciplina del lavoro. Ed ogni più aspra difficoltà fu superata per la devozione che tutti avevano nel loro capo, per l'eterno amore alla gran madre Italia, per la volontà che forte fu in noi tutti di provare che, coinè sui campi di battaglia, come fra i pericoli del mora, come per le vie dell'aria, come sulle gelide pianure del Polo, come sulle più alte vette del mondo, cosi nelle infuocate terre africane il valora della stirpe mai non viene meno e segue la via luminosa voluta per essa dai fati e tracciata dalla millenaria dinastia e dal Duce mirabile; che il destino ha dato all'Italia. . « Voglia V. A. R. permettermi di inaugurare nel suo nome lo zuccherificio te ultime parole del Principe sono salutate da vivi- applausi, n principe Vmberto abbraccia e bacia commosso l'augusto cimino. La visir» «gli stabilimenti t alle grandi epere agricole Nel salone centrale dello stabilimento ha guindi luogo la consegna d'una medaglia di benemerenza ai dirigenti ed al personale bianco delia « SAIS » e della decorazione dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia, falla personalmente dal Principe Ereditario, che si congratula e s'intrattiene con ognuno degli insigniti. Sono pure decorati l com.mis.iari della regione Seberi e Tuestano e II residente del villaggio ' Duca degli Abruzzi » avv. Bottazzi. •il Duca guida quindi il Principe nella visita dell'editi ciò e ite spiega il funzionamento. Il Principe prenda vivo interesse. Nel pomeriggi:' il Puncipe, il sottosegretario, il governatore e le autorità coi seguili, hanno visitato in una ventina di automobili, il comprensorio di terreno delle Società agricole d'Italia ii Somalia, esteso su 4400 ettari. Il nuca Uà presentalo i campi neìfora più alacre delia lai'orah'-one, per mostrare le sue aziende in piena elfi sienza, in tnirobite spettacolo di alti vita produttiva. I lavoratori indigeni acclamarono al passaggio il Principe r srsmgStrezcmgcnosdpmdreavdfcon caloroso entusiasmo. Il Principe sirecò poi alla presa e all'arginaturadell' Uebi Scebeli, che costituiscono una gloria della civiltà e del lavoro italiano in Africa. Seguì una visita alle officine di sgranatura, all'oleificio, almagazzini, ai laboratori meccanici e di falegnameria, 'l'ulta la colonia inetro-lontana del villaggio, in camicia nera, era sul posto del lavoro a rendere ono-re all'augusto ospite. Il Principe vi- l a i e silo quindi l'ospedale governativo, le regie scuole elemeu':irl « la caratteri' stica chiesa cristiana di tipo nettamente colonial\ Al ritorno fu servito un rinfresco elegante nei locali del. Circolo « Luigi di Savoia ». A sera ebbe luogo una fantasia meiavigliosa, ravvivala dal chiarore lunare, da torce e da fuochi artificiali. Tutte le baracche e le cadette erano ornate con palloncini alla veneziana. La grandiosità della festa durò circa un'ora. Il Principe segui i movimenti caratteristici delle masse indigene con vera attenzione. Stamane alle 6 venne celebrata netta chiesa del villaggio una messa solenne dall'arcivescovo mons. Pisani. Alle ore 7 il Principe riparti per Mogadiscio sullo stesso treno reale, preceduto dalla staffetta. Anche nel ritorno le popolazioni acclamarono entusiasticamente al Figlio del loro Re. «Ila Moschea di Mogadiscio U salato e la proghiera dal Cadì Nel pomeriggio Sua Altezza visitò in forma ufficiale' l'antica Moschea dt dama di Mogadiscio, fondata nel 741 dall'emiro Mammarulni. La vettura che recava il- Principe ed il governatore . era scortala da ufficiali degli zaptiè in alta uniforme 'e dalle guardie a eavallo del governatore. La popolazione del quartiere ^Mammarulni, nel cui cen, tro' la~Mosfihea"si trovai ha accolto con le più deliranti manifestazioni di entusiasmo l'arrivo del Principe. Varcalo l'arco trionfale in stile morésco, eretto al principio del corso principale, u Principe è passato sotto una pioggia di fiori, tra pareli ricchissime il arazzi e imbandierale di tricolore, mentre l sudditi si .protendevano verso la tua persona per raderlo da vicino e benedirlo, li principe rispondeva glie acclamazioni vivamente commosso ed immirato per l'indescrivibile spettacolo di devozione e di omaggio. Ricevuto alla soglia della Moschea da notabilità indigene in pittoresche vesti. Sua Altezza entrò nel bellissimo tempia, decorato con arazzi e bandiere e profumato. il cav. uff. Abibacher, primo Cadi di Mogadiscio, disse a nome degli Islam della Scieria e dei sudditi mussulmani: « Nel nome di Dio clemente e misericordioso, a Sua Altezza Reale Umberto Savola, Principe di Pie morte: che Iddio ti sia compagno. Noi, santoni, cadi, capi, notabili, con tutti t sudditi della Somalia italiana, uomini, donne, grandi, - piccoli, fedelissimi alla sovranità di Sua Maestà grande il Re d'Italia, che Dio renda sempre . più glande nel suo regno, dal mare alle terre, salutiamo Vostra Altezza Reale e pieghiamo ogni protezione e benedizione di Dio sul vostro augusto capo. 1 sudditi della Somalia sono soggetti fedelmente alla Maestà grande del Re d'Italia e alla bellissima gloriosa bandiera tricolore, sin dall'epoca del vostro misericordioso nonno, Sua Maestà grande Re d'italia Umberto I. Iodio sia con lui. Iddio ha esaudito le nostre preghiere concedendo all'Altezza Vostra Reale un viaggio felice e benedetto. Con la più profonda gioia e rispetto preghiamo Voi, nostro amato splendente principe, che ci avete voluta onorare con la vostra visita nella principale moschea, già moschea di Mammaruiai and Hessana, dal 741, di soddisfare benevolmente anche il desiderio dei santoni, cadi, capi, ulema e tutti i sudditi mussulmani di circondarvi o coprirvi con la preghiera: che Dio sempre vi protegga. Alziamo le nostre mani nell'atto della preghiera per Vostra Altezza Reale. Lodiamo e ringraziamo Iddio per averci tatto vedere Voi, Figlio del nostro amatissimo Re. Chiediamo a Dio di prolungale all'infinito la vita del nostro Priaclbe e di mantenerlo sempre sano, felice e lontano dai pericoli e di conservare a noi il suo alto pensiero. Ottedimno a Dio di rendere il vostro legno rtiù grande e più potente in tutto il mondo. Chiediamo ancora a Dio di far durare a lungo il regno del l'Augusto vostro genitore, grande re d'Italie, di proteggere il suo esèrcito vittorioso e glorioso. Viva il Re, viva a Re». Sua Altezza Reale usci quindi, «ec.ompagnato, a visitare la bellezza artistica della vecchia moschea, che lasciò poi tra il vibrante entusiasmo della folla. Il Principe manifestò la sua gratitudine ver le fervide parole di fede italiana pronunciate dall'eminente capo religioso somalo e, dopo la solenne preghiera, lasciò la moschea nuovamente acclamato dall'imponente folla. La sorala di gaia Alta sera, nel teatro al Mogadiscio, i ftgii del governatore coli altri giovani della nobiltà piemontese recitarono in onore di Sua Altezza. Erano presenti alla serata di gala, assieme al Principe, il Duca degli Abruzzi, il sottosegretario Bolzon. S. E. De Vecchi di i; Val Cismon e la contessa, i vescovi Pia' o e sani, Perlo e Mazzini, il generate Clerici e tutte le autorità con le signore della colonia. Dopo la lettura di un indirizzo storico, fatta dal maggiore l\Seyhelti, vennero rappresentali * Una i partila a scacchi» di Giocosa, e una -\miova commedia coloniale di Renzo , Meneaaszl, che ebbe entusiastico *u> -\cesso. - .RAMIMI*!»