Primi spunti ginevrini

Primi spunti ginevrini Primi spunti ginevrini Colloqui fra i ministri della Piccola Intesa » L'accordo Tangeri » Spagna e Brasile di nuovo nella Lega I Parigi, 2 notte. in un editoriale dedicato al convegni tri i mlralHtri della Piccala Intesa che precederanno l'apertura della sesskvnie ginevrina, U ì'emps scrive: i La tensione italo-jugoslava ebbe talvolta un carattere abbastanza Inquiettutte, ma non vi è dubbio che a forzadi buona volontà reciproca 1 Gabinetti cii Rome e Belgrado, animati dallo stese© desiderio di pace, non riescano a regolare amichevolmeate tutte le questioni esìstenti fra 1 due Paesi. Non sì ignora Inoltre come l'influenza di tutte le Potenze amiche dell'Italia e della Jugoslavia si spieghi attivamente pnr favorire un rlavvóicinamento che allontani deftnitivaineiue la minaccia di un dissidi© profondo in quella parte dell'Europa. Le amichevoli relazioni fra Bucarest e Roma (che si sono volute interpretare, a motivo del viaggio di Titulescu, come una minaccia per la Piccola Intesa) non minacciano di indebolire i vincoli che esistono tra la Romania e la Jugoslavia e possono anzi, in circostanze determinate, servire utilmente la causa dalla pace. Sotto questo rapporto, nessun dubbio d possibile, dopo le dichiarazioni fatte da Tltulescu alla stampa, e dopo quelle che Duca fece, a nome del Governo, ai Senato romeno. dio che si deve capire per rendersi esattamente conto del carattere deg-M obbiettivi precisi della Piccola Intesa, è il fatto delle situazioni particolari dei tre Stati, La Romania — che rappresenta un rap porto ben defluito nella politica europea — non può intervenire nei proble mi dell'Adriatico, ma non può disinteressarsi troppo delie sorti delia Jugoslavia, ohe è sua alleata' per quello ohe concerne H mantenimento dello ttatu quo nell'Europa centrale. D'altra parte, la Cecoslovacchia, che è al di fuori di ogni politica balcanica propriamente detta, intende tenersi — per la stessa ragione — evidentemente a lato della Jugoslavia poiché i Governi di Bucarest. Belgrado e Praga hanno ugualmente coscienza che qualsiasi indebolimento estero di uno dei tre Stati comporterebbe inevitabHmenrte una minacela pericolosa per la posizione degli altri due Stati dell'Europa Centrale.« Si può avere la certezza che la Piccola Intesa uscirà ancora rinsaldata dai colloquii di Titulescu, Benes e Marinkovic, poiché è apparso chiaramente alia luce degli eventi di questi ultimi mesi che la sua ragion d'essere non ha perduto nulla della sua primitiva forza, e che essa consèrva tutto 11 suo valore di efficace garanzia per 11 mantenimento dello statu quo territoriale ■.Sempre a proposito poi delia Società delle' Nazioni, continua a circolare con insistenza la- voce secondo cui la Spagna. e 11 Brasile farebbero prossimamente ritorno a Ginevra. E' noto come fl 14 giugno 1987 H Brasile si eia ritirato dalla Società delle Nazioni e 1*8 settembre seguente, sia stato seguito dalia Spagna. Secondo gli statuti dell'organitsmo ginevrino una dimissione non diventa definitiva se non dopo un anno. Se ■ si deve credere a questa voce 1 negoziati in vista per ricondurre la Spagna nel girone di Ginevra, o più esattamente per annullare la rottura ette essa ha soJonnemente aanunitartóbì&^m^o a^STrS' soltanto perchè le si rifiuto va seggi© permanente nel Consiglio ette la Spagna sd ritirò da Ginevra. Essa vi sarebbe rimasta se le al fosse data sod<jtsfazione a Tangeri, poiché . aveva voluto infatti vincolare le due questioni -quantunque una fosse di ordine: internazionale e 'l'altra concernesse prlnMpsjJmente la Francia e l'Inghilterra, Smatarie dall'accordo di Tangeri con fl Governo di Madrid.'Ma da quel momento in poi sono etati compiuti dei progressi. La visita di Re Alfonso XIII a Londra nel mese di giugno dello scorso anno, il convegno di Chamber tata con il generale Primo De Rivera «die Balestri nel mese di ottobre non «uno estranei alla elaborazione di un compromesso al qua'e ia Francia, da parte sua, non metterebbe ostacoli Secondo lo statuto ** vigore, 1 servizi di Polizia a Tandem appartengono alla. Francia e l servizi di Igiene alla Spagna. La Francia cederebbe le funzioni di Polizia alla Spagna, la quale cederebbe a sua volta quelli di igiene all'Italia. In tale modo si darebbe soddisfazione all'Italia, introducendola nel regime internazionale di Tangeri, da oui essa era stata esclusa, e dando soddisfazione ad uno del'suoi più urgenti reclami, ciò che del resto non potrebbe non facilitare un Ravvicinamento Ir anco-italiano. All'interno di Tangeri le forze di Polizia spagnuo]e sarebbero poste 6otto il comando neutro, ma nella zona fuori mura delta citta, la Spagna disporrebbe simultaneamente delle forze e del comando. Non è — come si vede — la sovranità a cui la Spagna aspirava, ma una transazione onorevole perfettamente accettabile per 11 suo amor proprio. In ricambio si sarebbe messa, a queste modificazioni del regime di Tangeri, una condizione essenziale, e cioè che la Spagna rimanga in seno alla Società delle Nazioni. Questa non è in grado di offrirà alla Spagna 11 seggio permanente ohe essa esigeva, ma può pro¬ metterle un seggio 6emi«permanente, cioò di quelli temporanei con facoltà di rielezione, che sono stati Creati appunto a sua intenzione. Lo stesso può dirsi del Brasile. Tuttavia nei riguardi di questo Paese vi è ancora più urgenza, in quanto che è nel mese di giugno clic la grande Rfepubbl'ca sud-americana sarebbe definitivamente dimissionaria. Occorre quindi che nella sessione che comincerà lunedi prossimo il Consiglio della Società delle Nazioni faccia il gesto atteso: rivolga al Brasile ed alla Spagna un persuasivo appello. Esso, del resto, non lo farà che qualora sia sicuro anticipatamente che tale appello sarà fa vorevolmente accolto. E' a questo che lavora attualmente la diplomazia, servita all'occorrenza dall'esperienza della Conferenza pan-americana, che — come è noto — si è mostrata favorevole a che le Nazioni dell'America latina stringano vieppiù i loro vincoli colla Società delle Nazioni. II prestito bulgaro e la Lega delle NazioniVienna, 2 notte. ; Come è noto, il Governo bulgaro si era rivolto già molto tempo fa alla Società delle Nazioni per ottenere un prestito di almeno 10 milioni di sterline, per mezzo del quale la Bulgaria vorrebbe stabilizzare 11 corso della propria valuta, favorire 11 traffico ferroviario, migliorare le strade e pagare i debiti verso una Banca tedesca. La Società delle Nazioni si era dichiarata disposta a concedere un prestito di tutt'al più quattro milioni di sterline, ma anche questo alle seguenti condizioni, molto gravose per la Bulgaria: Lo) che la Banca Nazionale bulgara fosse trasformata In una Società anonima; 2.o) che nel consiglio direttivo della stessa entrasse un rappresentante della Società delle Nazioni; 3.0) che lo Stato bulgaro saldasse tutti i debiti verso lai Banca Nazionale; 4.o) che saldasse 1 debiti verso la Banca tedesca ; a.o) fosse votata una legge, speciale stabilente l'Importo complessivo del prestito.. Le ragioni per le quali il Governo bulgaro ritiene inaccettabili queste condizioni sono presto dette: anzitutto, U debito verso la lìan ca Nazionale ammonta, da solo, a quattro miliardi di leva e quello verso la Banca tedesca a mezzo miliardo, cosicché il ricavato del prestito non basterebbe nemmeno a! pagamento dei debiti menzionati. In secondo luogo il prestito sarebbe in proporziono esigua di fronte al bilancio dello Stato, che ammonta ad otto 4nilioni di sterline all'anno. Ora, il Consiglio dei Ministeri nella imminenza della sessione ginevrina ha esaminato nuovamente 11 problema, e mentre il presidente Liapceff si è dichiarato favorevole all'accettazione del progetto della Società delle Nazioni con alcune modificazioni, un ministro appartenente al gruppo Zankoff vi si è dichiarato contrario, asserendo che.la trasformazione della Banca nazionale in una Società anonima esigeva, per essere attuata, 11 concorso del capitale •staro. E* stato deciso perciò di mandare a Ginevra 1 ministri Buroft e Sfotofl. con l'incarico di continuare le true. L'opintone corrente è che 1* prospettive'-del negoziati da condurre a Ginevra 'sono molto incerte. L'Ungheria e la «Locamo balcanica» Appony a Ginevra Budapest, 2, notte. Al Comitato parlamentare degli Esteri, l'-ex-MLnistro Gratz ha discusso sul. la possibilità dell'attuazione della cosi detta Locamo balcanica, affermando che l'Ungheria vedrebbe volentieri un avvicinamento con altri Stati, ma che ciò sarebbe possibile solo con un'altra Czeco-Slovacchla, che non approfittasse di ogni frivolo incidente per eccitare l'opinione pubblica contro l'Ungheria « Lo spirito stesso con cui è stata condotta la politica estera czeco-slovacca negli ultimi dieci anni — ha detto Gratz — rende impossibile ogni avvicinamento >. Il Gratz si è Poi lamentato che tra l'Ungheria e la Ger. mania non esistono vere,, e proprie relazioni di amicizia, per quanto l due Paesi siano stati alleati in guerra. Quanto alla Romania, Gratz ba definito cinica la controproposta del Cover, no di Bucarest nella controversia degli optanti. « Con la Jugoslavia — ha con. eluso l'oratore — sarebbe possibile una intesa su molti punti; ma ora non si può notare in quel Paese una mentalità politica, che permetta un ami chevole avvicinamento •. Prima della sua partenza per Glne vra, il conte Appony — rappresentante dell'Ungheria — ha espresso U dubbio che la questione degli optanti costituisca oggetto di discussione nella prossima Sessione del Consiglio. « Ad ogni modo, — ha aggiunto Appony, — non c'è nemmeno da pensare che l'Ungheria rinunzi anche in minima parte al suo diritto •. A proposito dell'Incidente di San Gottardo, egli ha detto che bisogna distinguere la questione di merito da quella del diritto del Presidente del Consiglio delle Nazioni ad un Intervento, come quello compiuto presso il conte Bethlen.

Persone citate: Alfonso Xiii, Benes, Marinkovic, Primo De Rivera, Rome