Passeggiata attraverso i padiglioni

Passeggiata attraverso i padiglioni LA NOSTRA ESPOSIZIONE Passeggiata attraverso i padiglioni gEd eccoci a intraprendere la nostra, passeggiata attraverso l'Esposizione, par prendere visione demo stato dei lavori. All'entrata presso il Castello del Valentino sorgono quattro alti e sottili castelli in travatura: sono le future Costruzioni che stanno fra l'antenna e la torre, ornata ciascuna, alla base, da ima statua, e che orneranno In modo veramente monumentale questo ingresso alla mostra, secondo la visione degli architetti Passanti e Protto. Alla nostra destra si stende una sfilata di chioschi e di padiglioni, la cui costruzione è più o meno avanzata. Ina che già lasciano indovinare le loro sagome civettuole e festose. Alla nostra sinistra, dopo il palazzo delle Belile Arti, ecco U primo padiglione idi gran mole, ancora tutto intrico dt 'travi. E' il padiglione dell'Esercito, Ideila Marina e dell'Aeronautica, dovuto agli architetti Pittini e PaganoPogatschnig, che sarà un austero fabbricato con bugnato tino alle finestre, * con tre porticati d'accesso sorretti da maestosi pilastri. Decorato dallo Bcultore architetto Levi-Montalcini, il padiglione conterrà una sala capace di 600 spettatori, per le proiezioni dei fllms di guerra del Comando Supremo. L'edificio maggiore Davanti a noi è ora la mole impotente del maggiore padiglione della Mostra, quello deffla Chimica, che sorge sul fondo dol famoso laghetto del Valentino. Architetto il Pagano; 10000 inetri quadrati di superficie coperta; 13 mila con 1 tre cortili che vi sono inclusi; 4 ingressi, di cui il principale verso il monumento dal Calan dora; 1 due Ingressi laterali muniti di pensiline decorate dal pittore Chessa. L'Interno di questo padiglione, con la tona cupola alta 36 metri all'incrocio ideile due grandi gallerie a crociera alte 17 metri, dà veramente un senso di grandioso, solenne. Lo stile è novecentista con sapore di classicità e l'edificio è di tipo industriale, a struttura cementizia, con ritmi di triangolali ascendenti. L'interno è rivestito di tela, e ne sono occorsi ben 24 mila metri 1 Il senso di grandiosità è temperato, è come in contrasto con quello idi grazia aerea che sarà dato dai trecortili, allorché saranno rivestiti delle opere di giardinaggio francese che tuttora attendono, e saranno vivificati dalle fontane, n collegamento fra gallerie e cortile è dato da porticati leggeri ed eleganti. Questo padiglione è D più avanzato; si può dire già perfettamente compiuto, in quanto non attende che l'installazione delle luci. Proseguendo, nel pittoresco declivio che scende verso 11 Po incontriamo idne costruzioni che si fronteggiano e Iphe sono In grande fervore di opere: tana più piccola in muratura e l'altra assai più vasta in legnami e stuoie. «Xwftio 4 « faterò padigllona MInJareJle ceramiche, degli architetti Pagano e Perona; davanti avrà l Giardini di Roma, un piccolo pittoresco anfiteatro di fiori e di erbe, di fontane e di colori. Risalendo verso ti monumento ai Principe Amedeo, troviamo l'edificio dev'Opera Nazionale Combattenti, dell'architetto Macaluso, già a buon punto, e la caratteristica costruzione, dlEegnata da Melis e Bernocco, che accoglierà 1 Sindacati Fascisti. E' una vera e propria torre, altissima, che sarà percorsa da un ascensore il quale darà modo di salire alla piattaforma della sommità, donde si godrà uno spettacolo certamente incantevole. n salone-teatro Davanti al monumento, In corrispondenza del corso Raffaello è un'altra entrata principale, dovuta agli architetti Rosso e Perona, i quali con semplicità di mezzi hanno dato vita ad una costruzione semicircolare, imponente ed aristocratica insieme. Più avanti troviamo il padiglione dell'industria del freddo, opera del Perona, nella vasta mole del quale è incorporato il padiglione dei festeggiamenti della Mostra della Donna e del Bambino dell'anno ecoreo. Ed eccoci finalmente al Palazzo del Giornale, che ospiterà la seta, e, di fronte ad esso, un nucleo di costruzioni che è certamente uno dei più Importanti e più singolari di questa Mostra. Esso consiste al centro nel salone ilei festeggiamenti e, ai lati, di due grandi gallerie a pianta semicircolare, destinate alle Mostre della Moda. Il Baione è a forma di teatro, con palcoscenico e platea, ma senza galleria, sovrastato da una gronde cupola alta 32 metri. Il teatro è stato costruito in previsioni di concerti, recite, proiezioni, ed è capace di 1300 posti a sedere. Di originale architettura, sono state abolite in esso le curve per ragioni acustiche, e sostituite con gli spigoli e gli angoli. E' questo, anche dal lato della decorazione ohe è prova nuova ed ardita, l'esperimento forse più interessante di quanti, come ieri dicevamo, si compiono nella nostra esposizione in campo architettonico. Il rivestimento Intorno del teatro viene fatto con uno speciale Impasto a base di canne di succherò, che impedisce la rifrazione dei rumori. La parte superiore, la cupola, è già allestita; peccato che non sia ancora ultimata la parte in¬ Al Rt ferlone, nel qual coso già avremmo un'idea di quello che sarà la decorazione, ottenuta con stoffe cadenti, con pannelli del pittore Do Abate, con sculture uso ceramiche di Balzarci! e Terracini, destinati a integrale l'opera architettonica del Pagano e del Levi-Montalcinii. Il foyer, ad esempio, avrà caratteristiche colonne color ceralacca e stoffe intonate a tale colore, le due gallerie avranno giochi di stucchi bianchi, rossi e neri. Le gallerie, dal lato verso il cortile, avranno pure, in corrispondenza di ampi portali, dodici grandi fontane luminose con getti a ventaglio ed a lancia. Tutta la costruzione sarà, di sera, illuminata con fasci di luce provenienti 'dal Palazzo del Giornale. Limitato sacrificio di alberi Riprendiamo la nostra passeggiata. Fra il Palazzo del Giornale e la fontana Ceppi troviamo il padiglione della agric oltura, che fra tanta modernità, rappresenta la tradizione, poiché l'architetto Pittini si è attenuto all'ispirazione classica. L'edificio all'esterno è già tutto ultimato. La facciata verso la fontana Ceppi è munita di due torri in cui saranno installati altoparlanti e fari ; la facciata opposta, con esedre a colonne e con pergolati incornicia un cortile arricchito da due fontane. Scendiamo il declivio. Ci troviamo di fronte olla caratteristica costruzione rustica, dove l'ispirazione moderna dà la mano alla tradizione paesana piemontese, che è destinata alla mostra forestale della caccia e' della pesca. Questo padiglione, del Pagano anch'esso, fu il primo ad essere ultimato, e già una fontana canta e gocciola nel mezzo del cortiletto. Proseguendo pel viale verso il Pon te Isabella Incontriamo alla nostra sinistra, davanti alla fontana Ceppi, l'edificio destinato alil'alimenitazione, do vuto all'architetto Pittini. Ha forma di doppio T, con due facciate a timpano leggermente movimentato In alto, con una graziosa cornice, ondula ta; in basso semplici e maestosi co lonnató; nel mezzo bassorilievi decorativi del Levi-Montalcini di schietto sapore moderno. Tra le due facciate è un gruppo di pini, che l'architetto ha rispettato facendo compiere al padiglione un movimento rientrante. E ciò ci dà l'occasione di constatare come tutte le costruzioni siano state ideate ed erette avendo sempre presente il rispetto per le piante del Parco, cercando il modo di sacrificarne il meno possibile. E difetti poche furono le piante abbattute, e solo di quelle vecchie o comune, e nessuna ai quelle rare o Imponenti. Prima di lasciare il luogo notiamo come la vecchia fontana Ceppi, che risale alla Mostra del '98, verrà arrlcchita di nuovi getti d'acqua e di grandiosi effetti di illuminazione. Ed oraattraverso 11 sottopassaggio del ponteJlsaKa,Ki-.<jop0 aver ammirato il bel pa | dteUone dejla cooperazione degli architetti Melis e Bernocco, rechiamociall'altra parte dell'Esposizione, quella del Pllonetto, cui si accede mediante il nuovo ponte Vittorio Emanuele III. Lo spettacolo è qui veramente impressionante. Qui doppio è il lavoro: quello per l'esposizione, quello per la sistemazione stradale in rapporto al ponte; ed esso ferve ovunque con grandissima animazione, ai due lati del ponte, sul ponte stesso. Corrono teorie di vagoncini decauville, passano file di carri. Qui si lavora di sterro, con badili e picconi, per livellare la strada al giusto punto, là si rovesciano 1 carichi del terriccio, per riempire avvali]amenti, per creare le due scarpate ai piloni estremi del ponte. La visione delle Colonie La maggior parte di questo terreno di riporto è andato in capo al ponte dalla parte della sponda destra del fiume, dove sono necessitati decine e decine di migliaia d metri cubi di terra, per portare il livello stradale all'altezza del piano del ponte. Ed è su questo vasto ripiano di nuova formazione che si stanno creando i grandiosi edifici della mostra coloniale, consistenti in un padiglione d'onore ed in una grande gal. leria circolare, ai quali il Pagano ed il Pittini hanno dato linee semplici, che ricordano le suggestive costruzioni libiche, in cui sono fusi elementi di carattere romano, a ricordare l'imperio di Roma su quelle contrade. L'area coperla è di -SO0O mq. Accanto è il padiglione, pure assai vasto, delle macchine agricole, e, disseminati qua e là, il villaggio somalo, quello tripolino, quello eritreo, nei vari stili locali rievocati dall'architetto Bugliese, e poi il parco dei divertimenti, ecc. Da questa parte l'Esposizione ha due entrate principali dovute al Dezzuti ed al Midana, una sul corso Moncalieri, l'altra sul corso Bramante, in faccia al ponte. Questi, che abbiamo passato in rapida, sintetica rassegna, sono gli editici principali della Mostra. Ad essi bisogna però aggiungere altri numerosissimi padiglioni, in gran parte eretti da ditte private, alcuni dei quali saranno veramente eleganti e ricchi. Con questi il numero complessivo dei padiglioni supererà là cinquantina e al visitatore saranno così presentati i saggi di tutta l'attività della rinnovata Italia, nessuna esclusa. u. u

Luoghi citati: Italia, Roma