Il vessillo delle truppe della Somalia consacrato alla presenza del Principe Umberto

Il vessillo delle truppe della Somalia consacrato alla presenza del Principe Umberto Il vessillo delle truppe della Somalia consacrato alla presenza del Principe Umberto La brillante rivista ~ La benedizione del vescovo di Mogadiscio - II giuramento degli ascari ~ La sfilata sotto l'arco romano - La visita ad Afgoi. - Mogadiscio, 1 mattino. La celebrazione della gloria militare delle truppe della Somalia fatta dal Principe Umberto ha avuto ieri un chiaro significato. La lonta-1 nissima colonia ha dimostrato a Umberto di Savoia di aver saputo preparare un esercito forte ed agguerrito sui quale la Patria può sicuramente contare per il suo avvenire africano. L'adunata nel campo sportivo Alle 6 del mattino, neWamplissimo campo sportivo, si sono schierate le truppe per la solenne cerimonia. Il corso del Re, il corso della\ Regina Elena e le vie che fìancheg-, giano il piazzale erano gremiti di immensa folla indigena, che attendeva il passaggio del Principe. Alle 7 precise Umberto di Savoia in automobile ha lasciato il palazzo e passando per Porla Rondini si è recalo al campo, nella tribuna eretta in posizione centrale. Il Principe era accompagnato dal Governatore, dal generale Clerici e dal tenente Incisa, ufficiale d'ordinanza del- Governatore. Seguiva, l'automobile di A. quella del Duca degli Abruzzi del comandante Fontana, ln una terza automobile si trovavano la conlessa di Val Cismon col figlio conte Giorgio, fon. Bolzon e il capitano Nigra. Seguivano l'on. Forni, segretario generale, il segretario federale fascista, il comandante Liebe, il comandante della R. Nave Giorgio e t due maggiori, ufficiali d'ordinanza del Principe. Chiudeva il corteo l'automobile recante il segretario particolare di S. A. R., il vice-questore Mazza e il maggiore medico Germani. La folla prorompe in acclamazioni entusiastiche mentre dalla duna due pezzi da 77 sparano i 101 colpi salve. La banda della San Gioreio suona la marcia reale mentre il comandante delle truppe ordina di presentare le armi. Si trovano ai piedi della scaletta del palco ad ossequiare il Principe, l'arcivescovo Pisani, il vescovo Mazzini e mons. Perlo. Alla sinistra del palco sono riuniti i capi ufficio e i capi servizio, gli ufficiali di complemento e fuori rango, i notabili indigeni e le notabilità metropolitane. A destra si trova la rappresentanza dei fasci con gagliardetti e spiccano gli altri funzionari e i metropolitani decorati al valore. Su di un altro palco prendono posto le famiglie dei capiufficio e dei funzionari di ruolo, gli ufficiali, le autorità fasciste, i decorati al valore. A destra del palco c'è schierata la colonia bianca. Il comandante delle truppe, colonnello Jìergesio, si reca al galoppo, seguito dal capo di S. il. e dall'ufficiale subalterno, dinanzi al palco presentare le forze e quindi torna al centro detto schieramento e fa porre le armi al piede. La bandiera viene portata dal porta-bandiera verso il centro del rettangolo dello schieramento. L'indirizzo al Principe Quindi il colonnello Bergesio pronuncia questo indirizzo pel Principe : « Altezza Reale! « Lasciate che esprima a nome degli ufficiali e di queste vostre truppe, schierate sotto lo sfolgorante sole di Somalia, il nostro ringraziamento e la riconoscenza per S. M. il Re che si è degnato di concedere che il sacro vessillo della Patria fosse conse gnato al R. Corpo dalle mani augii ste di Suo Figlio. Gli zapliè fedelis simi dei vecchi battaglioni che già conobbero il cimento e la vittoria, quelli di recente formazione che ane lano di dimostrare il loro valore, mitraglieri delle autoblindate, le sai de batterie e le mobili bande guar dano a Voi con animo commosso consapevoli e superbi dell' onore grandisismo che è loro riserbato. « Ed ora volgete, Altezza Reale, Vostri sguardi sulle belle schiere qu convenute. Ecco gli zapliè dal colore nero e dallo azzurro sabaudo «schiavi sol del dovere », ed ecco il baldo 1" Benadir, stretto attorno al cremila sventolò gloLibia e dei Mi- e j si gagliardetto che -lrioBo sui rampi di c 1 giurimi, e lo stuolo di rappreeeutau- Qa[y ze del 2.0 Benadir dalla verde fiamma. Misda, la torrida Gefara, Gedabia, la torbida notte di Zuetina sono le sue gloriose memorie. Aleggia su di esso l'ombra sorridente di Sandro eroe semplice e buono, fiorente giovinezza offerta in olocausto alla civiltà, ultima gloriosa vittima del Capo Guardafui. Il 3° Benadir, dai bei colori scozzesi, vecchio camerata di venti battaglie combattute sulle dune tripolitane, fiero del sacrifìcio di Franco Carole! e dei suoi quarantacinque eroi, fedeli alla consegna fino alla morte. Ecco il 4° scarlatto, il 5° azzurro, e il 6° viola esultanti sotto il Vostro sguardo regale. Ecco i nuclei delle belle macchine di acciaio, il gruppo cammellato compatto, fermo e solenne come il grave cammello che ne regge le armi possenti. Lo benedice la radiosa figura del colonnello Splendorelli, colui che insegnò come la Patria si serva con umiltà e che attende la diana per portare le sue batterie sulla strada della gloria. Ecco i bianchi rappresentanti delle bande di confine, già turbinanti nel fragore di innumeri battaglie, sognanti le lontananze e le solitudini delie immense e stermi nate boscaglie. flques»^ mo benigno e riferite a S. M. il Re e a guanti sul molo d'Italia e fuori amano la Patria, che in questo gior¬ no., solenne, -sotto l'egida del nostro Augusto Sovrano, questa nostra fiammante bandiera si è issata sul suolo della Somalia, salutata dal sole. Difesa dai nostri petti essa non si piegherà mai, non si abbasserà mai dinanzi al nemico, simboln ognora benedetto della Patria e del'Onore che ci chiama a difenderla in ogni circostanza al di là di ogni sacrificio ». La benedizione Finito il discorso, il comandante porge la bandiera al Principe che spiega il drappo togliendolo dal fo dero e lo riconsegna al comandante il quale a sua volta lo presenta al Vescovo di Mogadiscio, mons. Perlo per la benedizione. La folla silenzio sa mostra di comprendere il solenne rito, che segue con riverenza in tutti i suoi particolari. Dopo la benedizione il comandante del R. Corpo di scendendo dal palco riconsegna i vessillo al porta-bandiera e dopo aver comandalo di presentare le armi, accompagna la bandiera al centro del rettangolo della formazione, mentre si inizia il suono della Mar eia Reale. I metropolitani e i fedel sudditi somali acclamano con grida di gioia. Quando la musica ha cessato di suonare, il comandante del B. Corpo riprende la bandiera e pronuncia la seguente allocuzione: « Ufficiali, sottufficiali, caporali e soldati! «La religione ha ora benedetta la bandiera del R. Corpo truppe coloniali della Somalia Italiana. Noi dobbiamo conservarla in ogni occasione con qualunque sacrificio nostro e morire piuttosto di abbandonarla. Giuriamo tutti di difenderla fino alle ultime stille del nostro sangue, nel servizio dei Re e della Patria ». Il giuramento e le premiazioni Tutti gli ascari, ripetendo il giuramento pronunciato dal comandante, sollevano alte le armi. E' un momento d'intenso entusiasmo e di viva commozione. Quindi il colonnello, porgendo il vessillo al portabandiera, così termina U suo dire « Signore! Questo simbolo dell'onore militare è a lei affidato nella certezza che lo custodirà e non lo abbandonerà che con la vita». Quindi il porta-bandiera, riposta la bandiera, ritorna nei ranghi, mentre la banda della San Giorgio intona la Marcia Reale. Tosto il comandante del R..Corpo si reca al palco reale dove ha luogo la consegna delle decorazioni al valore guadagnate dai metropolitani indigeni durante le operazioni belliche per la conquista della Somalia settentrionale. Sono due medaglie d'argento, otto di bronzo e 11 croci di guerra al valore per ufficiali, soldati e marinai italiani; cin que d'argento, 20 di bronzo e 27 croci di guerra al valore guadagnate da ascari indigeni. Le bellissime mo li-canoni sono Ielle dal Governatore. La consegna è fatta per tonalmente dal Principe di Piemonte che si con gratula vivamente coi decorati. Al terzo battaglione eritreo viene con segnata la croce di guerra. Ultimata la consegna, il comandante del R. Corpo rimonta a cavallo e fa presentare le armi, mentre la musica e la fanfara suonano la Marcia Beale. Il Principe abbandona il palco per recarsi nella caserma degli zapliè dove monta a cavallo. Quan-\ do U Principe torna nel campo, irrefrenabili applausi scoppiano dalla folla ammirata ed entusiasta. Sotto l'arco trionfale Il comandante del R. Corpo al galoppo sì porta col seguito incontro al Principe, saluta presentando le forze e accompagna il Principe che passa rapidamente in rivista tutta la truppa. Giunto al termine dello schieramento il Principe col segui to a cavallo traversa la piazza d'armi e si dirige verso l'arco trionfale eretto in suo onore. Il Principe, alla testa delle truppe, passa per pri- n i a o a o o i scita le più vibrate acclamazioni detta lolla. Quindi Principe, il Sottosegretario Bolzon e ti Governatore De Vecchi col seguito. si pongono a destra dell'arco per la sfilata delle forze armate della Somalia sopra un palco situato all'incrocio del viale Vittorio Emanuele III Principe Umberto, Si sono intanto recati sul posto in automobile la contessa De Vecchi di Vài Cismon e la famiglia, l'on. Forni, gli arcivescovi e il vescovo, il segretario generale, i comandanti delle R. Navi San Giorgio e Lussin e altre autorità con le famiglie. A sinistra sono schierate le rappresentanze dei fasci coi gagliardetti, le camicie nere, i funzionari e i metropolitani decorati al valore. L'imponente sfilata delle truppe si compie nel seguente ordine: musica della San Giorgio, comandante del H. Corpo col seguito e bandisti che si fermano a destra del Principe Ereditario, la compagnia di sbarco, il reparlo radio e aviazione, la fanfara del R. Corpo, una compa ania di zaptàè, il battaglione Benadir, il gruppo d'artiglieria cammellata, la squadriglia delle auto-blin de, il drappèllo dell'autoparco, le bande a piedi e a cavallo. Dopo lo sfllamento delle truppe bianche e di colore, il Principe rientra col seguito al palazzo, mentre la compagnia di guardia rende gli onori. La bandiera resta alla compagnia di guardia. La memorabile parata militare è finita. 1 vincitori di Obbia, Mogol e Migiurtinia, hanno avuto dal forte e giovane Erede al trono la più alta ricompensa del loro eroismo. La colonia di Afgoi Nel pomeriggio il Principe di Piemonte si è recato in automobile ad Afgoi per partecipare al tè offerto dal Governatore nella meravigliosa villa governatoriale sulla riva sini stra délVUebi Scebeli. Col Principe lasciano Mogadiscio il Duca degl Abruzzi, l'on. Bolzon, il governatore De Vecchi di Val Cismon e la fami glia, il generale Clerici e le maggio ri autorità della Somalia. Umberto di Savoia ti è compiaciuto di visitare le piccole concessioni metropolitane di Afgoi, ove un grup po di connazionali tenta la diretta colonizzazione della fertilissima ter ra alluvionale, resa irrigua mediati te la canalizzazione governativa. Se come è assicurato, il lodevole e no buissimo tentativo avrà esito felice la Somalia sarà anche colonia di po palamento. Dopo il tè, Il Principe ha ricevuto l'on. Forni, capo dell'iniziativa, e lavoratori metropolitani, intratte nendoli cordialmente a colloquio informandosi minutamente dei loro intenti. La popolazione indigena di Afgoi ha tributalo al Principe gran diose .e commoventi dimostrazioni. Il corteo automobilistico è stato di ri torno a Mogadiscio alle ore 16. RAMENSIS