La commemorazione del Re e del Duce dinanzi alla salma del Maresciallo

La commemorazione del Re e del Duce dinanzi alla salma del Maresciallo La commemorazione del Re e del Duce dinanzi alla salma del Maresciallo 100.000 persone sono sfilate ieri nella camera ardente Rema, 1, notte. La salma del Maresciallo Diaz è stata nella notte vegliata ininterrottamente dal tenente dei carabinieri Ferulli, dai capitani Chiavoro, che fu ufficiale di ordinanza del Maresciallo, Berrelli, Tempesti e De Guido, che attualmente rivestiva la carica di ufficiale di ordinanza. Due suore del Sacramento con il loro manto azzurro mettevano una nota di dolce severità nella penombra della camera funebre, appena rischiarata da quattro ceri posti agli angoli del catafalco. Il pellegrinaggio devoto e commosso di autorità e di cittadini è incominciato dalle prime ore del mattino, ed è continuato sino a tarda ora, mentre il registro posto in portineria si è rapidamente riempito di firme. La camera ardente ò stata trasformata, con il concorso del Governatore di Roma, in una vera serra di fiori. Poco prima delle 8 giungono gli ambasciatori di Francia, di Inghilterra e di America. Essi pongono i loro nomi sul registro e quindi salgono nella camera ardente, a visitare la salma del Mare scialle Più tardi giungono il gen. Valicali, comandante del Corpo d'Armata di Roma, il gen. Giovagnoli, comandante della Divisione, il gen: Bazan, capo di S. M. della Milizia, il gen. Francesco De Pinedo ed il gen. Asi•nari di Bernezzo. Il Re s'inchina in muto dolore Alle 8,46, una macchina, scortata dai ciclisti, si arresta dinanzi alla dimora del Maresciallo, e ne scende il Re, che si reca a rendere l'estremo omaggio alla salma del Condottiero, a cui lo legava una fervida ed affettuosa amicizia. Il Sovrano, che ò accompagnato dal tenente colonnello Amico di Meana, suo aiutante di campo, sale nella casa del Condottiero, ed entra immediatamente nella camera funebre, in cui un sacerdote sta celebrando ila Messa. La scena rimarrà profondamente impressa in lutti coloro che vi hanno assistito. Il Re si avvicina alla salma, si inginocchia in un atteggiamento di muto dolore, ma non riesce ad impedire ohe qualche lagrima gli righi le gote. Per parecchio tempo il Sovrano rimane nella stanza funebre, e quindi uscito si intrattiene con il figlio del Maresciallo, Marcello, cui esprime, anche a nome della Regina, le più profonde condoglianze. 11 Re parla col figlio del Maresciallo con un tono di famigliare affettuosità, ed afferma di avere appreso soltanto nel pomeriggio di ieri che quella, che fu ritenuta in un primo tempo una semplice indisposizione, aveva preso forma di una malattia irrimediabile, tonto che la notizia della catastrofe e giunta alla Reggia quasi fulmineamente, suscitando in tutta la Reale Famiglia un senso di infinito cordoglio. Alle 10,30 il Governatore di Roma, ac corapagnato dal segretario generale Delti Santi, fi giunto in automobile al la casa del compianto Maresciallo, vi sitando la salma e porgendo alla vedova, Duchessa della Vittoria, le più profonde condoglianze della capitale. TI principe Potenziani ha quindi disposto che il capo ufficio cerimoniale del suo gabinetto, Conun. Levi, rimanga presso la salma, e si occupi della organizzazione del solenni funerali che dovranno pssere degni di Roma. Mussolini Alle ore 11 precise giungo sul piazzale Flaminio l'automobile del Capo del Governo. L'on. Mussolini 6 accom pagnato dal sottosegretario alla Pre sidenza on. Giunta. Il Primo Ministro sale nell'appartamento del Maresciallo, ed entra, ricevuto dai presenti, nella camera funebre. Una viva commozione traspare dal volto del Duce, il quale si ferma dinanzi alla salma, rimanendo parecchi minuti in raccoglimento. Quindi si appressa ai congiunti dell'estinto, presentando le condoglianze a nome del Governo e trattenendo si poi qualche minute in una affettuosa conversazione. Prima di abbandonare la casa il Capo del Governo, giunto nell'atrio, ha voluto apporre la sua firma sul registro, e nel centro di una pagina bianca ha vergato rapidamente il tuo nome: « Mussolini •. t La folla eh© sostava sul piazzale Fla- minio, ha ossequiato il Capo del Governo allorché si è allontanato in automobile. Verso mezzogiorno il pellegrinaggio si fa più intenso. Giungono i ministri Federzoni, Belluzzo, Volpi, Ciano, il sottosegretario di Stato Sirianni, il Segretario generale del Partito, on. Turati, il sen. Tittoni, presidente del Senato, che ieri sera assistette all'agonia del Maresciallo, l'on. Casertano, presidente' della Camera, insieme all'ori. Alberti, segretario generale, il gen. Moroni, il gei). Gonzaga, il sen. Brusati, l'ex-presidènte del Consiglio on. Bonomi, il sen.J0a Como, l'on. Soleri, il corani. Giii|*ppe^*9Ccar.a)H per la Commissione Heale della Provincia, il sen. Salata, il colonnello Carletti, l'on. Bonardi, il gen. Varini, il gen. Barco, il sottosegretario Martelli, il vice-governatore di Roma, conte D'Ancora, il gen. Fuiiani, il gen. Gualtieri, il sen. Sili, e numerosissimi altri senatori e deputati, generali ed ufficiali superiori delle varie armi. L'ininterrotto pellegrinaggio Ma è impossibile dare l'elenco di tutte le personalità che nella mattinata, sono stilate nella camera ardente e hanno apposto la loro firma nel registro in portineria. Ricorderemo: il senatore Baccelli, presidente della Commissione Reale della Provincia, il comm. Umberto Guglielmotto, segretario federale dell'Urbe, il gr. uff. Noseda, avvocato generale militare, il console Barbieri, comandante la 112.a lo ione, il prefetto di Roma Gai-zai-oli, il gen. Grazioli, il gen. Mazzolini, il gen. Di Benedetto, l'ammiraglio Bonaldi, il ministro d'Ungheria, l'ambasciatore del Giappone cogli addetti militari, il gen. Petitti di Roreto, il gen. Dall'Oglio, l'ambasciatore e l'ambasciatrice dal Perù, l'on. Farinacci, accompagnato dal fratello, il seti. D'Ameglio presidente della Corte di Cassazione, il conto e la contessa Di Trinità, il principe Torlonla, il principe Gióvanelli, la principessa Di S. Elia, l'ammiraglio Nicastro, capo di S. M. della Marina, mons. Panizzanli, il marchese e la marchesa Chigi, il ministro Riicco e si guora, il sen. I.usignoli, il conte e la contessa Pes di Villaniarina, il colonnello Vettorelli, Sir Radliff, tenente generale, capo del servizio informazioni inglese, l'on. Geremicca, il marchese Incisa della Rocchetta, la contessa Di Campello. Le « Medaglie d'oro » Alle ore 13, dopo la assemblea generale tenuta nei locali deill'Associazione Combattenti, il gruppo delle Medaglie d'oro (circa 40) si è recato col labaro a visitare la salma. Nel corteo dei valorosi abbiamo veduto il ministro Ciano, il generale Vaccari, Amilcare Rossi, De Cesari, Vitali, l'on. Carolei, l'on. sjansanelM, l'on. Russo e moltissimi altri. Le Medaglie d'oro hanno sostato dinanzi alla salma, raccogliendosi in religioso silenzio pej- un minuto, mentre veniva abbassato il labaro sociale in seguo di saluto. Terminata poi la cerimonia, le Medaglie d'oro, a cui si erano uniti molti combattenti, hanno presentato le loro condoglianze alla famiglia Diaz a mezzo dell'avvocato Scavonelti. 11 Ministro Ciano, in qualità di presidente del Gruppo ha deciso, che due medaglie d'oro, con il vessillo del sodalizio, si avvicendino nella guardia d'onore unicamente agli ufficiali superiosi. Pure nel pomeriggio il Direttorio della Federazione dall'Urbe, al completo, si e recato a visitare la salina. 11 pellegrinaggio popolare in casa del maresciallo Diaz è continuato incessante auclie ili serata, portando lina nota di tetra animazione nella via ordinariamente deserta e nelle adiacenze del piazzale Flaminio. La polizia, clic aveva disposto un abbondante servizio, durava fatica a regolare l'afflusso incessante; combattenti, studenti, ufficiali, operai, eminenti personalità della politica, delle scienze, dell'arte, mescolati a frotte di popolani, sostavano dinanzi alla porta della palazzina a capo scoperto, sotto la pioggerella minuta ed incessante di questo inizio marzolino, si raccoglieva in fila indiana, saliva al modesto appartamento del Maresciallo, sfilando nella camera ardente, ed inginocchiandosi dinanzi alla salma gloriosa. Quante persone avranno partecipato da stamane allo otto a questa sera alle 11 al mesto corteo? Certo non meno di cento mila persone, delle ottocentomila che vivono a Roma, l.e altre paglieraiuio il loro tributa di affetto c di venerazione alle spoglie mor Itali del Maresciallo domani sull'Altare della Patria, o ned tre giorni in cui la bara resterà esposta a Santa Moria degli Angeli. In serata abbiamo visto salire alla Camera Ardente di via G. B. Vico, l'on. Starace, l'on. Arpinati, il Comitato csercutivo della Confederazione dei Sindacati fascisti costituita dall'on. Rossoni, daM'on. Cucimi e dal dott. Fioretti,, il Capo dell'Ufficio sindacale ài Roma e provincia, on. Bisani, il generale Fiastri, l'addetto militare del Regno Serbo-croato-sloveno, il ministro di Afgonistan a Roma, il ministro di Venezuela, il conte e la contessa Guicciardini. La cassa e il sarcofago Domattina, alle otto, la salma verrà deposta in una cassa di legno tappezzata di raso bianco, racchiusa in una rivestitura greve di pioppo, ed immessa iti un sarcofago di mogano con maniglie e guernizioni in bronzo argen tato. Il sarcofago verrà collocato sul l'affusto di cannone, sul quale la sai ma dal Duca della Vittoria dovrà essere trainata all'Altare della Patria per essere deposta dinanzi alla tomba dal Milite Ignoto. Sul sarcofago, sotto la Croci;, verrà scritto r- « Armando Diaz, duca della Vitto ria, maresciallo d'Italia, 29 febbraio 1928 - Roma ». Il Ministero della Guerra ha dispo sto che si trovino presenti in Roma, per il giorno dei funerali del generale Diaz, tutti i generali di armata ed i comandanti dei Corpo di Armata. Da pane poi del Ministero della Marina si è disposto per la presenza in Roma del maggior numero possibile di ufficiali superiori, nonché di un considerevole numero di membri, del Coipo Reali Equipaggi. Nel cimitero di Redipuglia o in Roma Dopo la seduta della camera i deputali di Napoli., accompagnati dal presidente on. Casertano, si sono recati dal Capo del Governo per rendersi interpreti presso di lui dell'aspirazione vivissima della città di Napoli, che dette 1 natali al Maresciallo, di racco gli e me anche i resti mortali. Il Capo del Governo ha risposto che la duchessa della Vittoria aveva già comunicato al Governo il desiderio espresso dal l'estinto, di essere sepolto tra i suoi fanti nel cimitero di Redipuglia, oppure a Roma dove e la tomba del Milite Ignoto. Di fronte ad una cosi espli cita manifestazione di volontà do parte del Maresciallo, non era quindi possibile soddisfare il desiderio, per altro nobilissimo, della città di Napoli. Infatti il Maresciallo non ha lasciato desposizioni precise circa la sepoltura da dare alla sua salma. Soltanto più volte, palliando coi famigliari e con il maresciallo Badoglio, egli ripetè che anche la sua sauna apparteneva alla Patria, e che quindi non aveva diritto di disporne. Tuttavia manifestò spesso il desiderio di essere sepolto in un cimitero di guerra, per esempio quello di Redipuglia, o a Roma in un luogo non comune. A questo proposito il Gioriiale d'Italia solleva la questiono che Roma non ho un apposito edificio nunumeratale per accogliere le ceneri de gli uomini 1 illustri, latta eccezione de: Pantheon, nei quale hanino sepoltura soltanto i Re d'Italia, e ohe Ut ogni caso non consente ormai altre tombe sa gli si vuole mantenere l'armonia dolilo linee, domandandosi quale putirebbe essere la tumulazione delinitiva datila salma del vincitore di Vittorio Veneto, dato che quella scelta dal Go verno in Santa Maria degli Angeli fosse provvisoria. Il Giornale d'Italia scrive : « Rammentiamo a questo proposito il disegno di Giuseppe Sacconi. Il coni pianto architetto marchigiano aveva it animo di aprire, sotto la monumentai chiesa deM'AracoeJ!, una cripta che s estendesse tino all'interne del Vittoriano. L'arto e la religione si sarebbero accordate in pieno. Qui riposerebbero cosi le salme dei Principi, abitatori del Quirinale come quelle dei grandi italiani. Bisogna• riesaminare il disegno. Il Colle Capitolino è il solo « Heroon » per gli immortali, li Milite Ignoto ò già al principio di questo nuovo Pantheon. Prolungando la Cappella, che si dovrà aprire sotto l'avello consacrato dalla perenno gratitudine della N'aziono, essa verrà ad incontrarsi con le cripte sotto l'Aracoeli. Inserire e serbare fra le memorie auguste dell'antica storia, le glorie delia nuova Italia non e profanazione, ma buon auspicio e sagsri" consiglio, e sarà giusto che indi'* Heroon >■ capitolino l'apoteosi dal Condottiero vittorioso non sia minore dell'apoteosi decretata al fante deìLa Vittoria », tticdlveggcisn