MUSSOLINI risponderà sabato a Seipel

MUSSOLINI risponderà sabato a Seipel MUSSOLINI risponderà sabato a Seipel Roma, 28 notte. Stasera in fine di seduta il presidente della Camera; on. Casertano, ha annunziato che nella seduta di sabato il Capo del Governo e ministro degli esteri, on. Mussolini, risponderà all' interrogazione degli onorevoli Sansaneiìi e Pelizzari circa la situazione creata nei nostri rapporti colla repubblica austriaca dai discorsi pronunziati al Consiglio nazionale di Vienna sulle condizioni dei tedeschi nell'Alto Adige. Le dichiarazioni del Capo del Governo vengono intanto preannunziate, negli ambienti a lui più vicini, come una ferma e pacata riaffermazione del diritto dell'Italia a respingere l'ingerenza altrui nella propria politica interna. Notando l'artificiosità del nuovo tono prudenziale e dimesso della stampa austriaca II Giornale d'Italia scrive: « Si tenta di svuotare il contenuto dei fatti, come sin qui si è tentato di esagerarli e gonfiarli oltre il credibile, cioè basandoci su elementi cervellotici e creando disinvolte versioni ad uso « consumo dei lettori austrìaci. Neppure per l'estero questa nuova edizione può attecchire, perchè nessuno può credere alla Neuc Freie Presse, per esempio, che con tanta sicurezza parla delle .intenzioni di Mussolini, come se il Capo del Governo anticipasse ad un giornale, ed austriaco per giunta, 11 suo pensiero politico. E nessuno può sapere sino ad oggi se e sino a qual punto corrisponda quello che si affannano a dire altri giornali, che lincidente sarà in breve appianato in via pacifica e senza difficoltà. Attualmente c'è di fatto soltanto questo: che l'on. Mussolini ha telegraficamente chiamato a Roma e personalmente Interrogato il nostro ministro a Vienna in attesa di pronunziare il suo giudizio. Tutto il resto sono bubbole ed interessate invenzioni. E' addirittura ridicolo poi il tentativo di alcuni giornali di voler mutare le carte in tavola e fare il giuoco delle responsabilità. Qualche giornale, per mettere le mani avanti, arriva persino ad annunziare in un secondo tempo, il probabile richiamo del comm. Auriti, quasi come espressione di malcontento del nostro Governo per quell'egregio funzionario. E' una insinuazione di troppo evidente portata per rilevarla e discuterla, Va senz'altro respinta e con la compassione che simili mezzucci possono suggerire. Il direttore della Tribuna, occupandosi dello stesso argomento, scrive che l'artificiosa agitazione per l'Alto Adige non muterà di una linea l'azione dell'Italia fascista e così conclude : «I ritorni, dovunque e comunque tentati, sulla questione dell'Alto Adige, massime questi ritorni parlamentari austriaci, sono di una stolida puerilità o di una innocua grossolanità, ad 6cÌno* 6§t^^n\é^tè^^catco^?rWB^^ altri Stati maggiori o minori fossero fatti per sperare di disturbare con questi artifici l'azione internazionale dell'Italia o diminuire l'elasticità del propositi e la chiaroveggenza delle direttive di Mussolini, sono anch'essi calcoli sbagliarisslmi. Non può esistere alcun diversivo di preoccupazione per l'Alto Adige per Indurre, per esempio, l'Italia a considerare fuori di una base seria e consapevole i proprii rapporti colla Francia, come non possono avere alcuna efficacia seria le suggestioni che la piccola Austria sembra avere subito da qualche Stato della Piccola Intesa, p.r aggiungere al ridicolissimo affare delle mitragliatrici la messa in scena delle proteste per l'Alto Adige. Tutto ciò è visto dall'alto, molto dall'alto, nelle giuste proporzioni, che sono proporzioni assai misere. Questo è giudicato politica stolta da serve al pozzo ». ss

Persone citate: Auriti, Mussolini, Pelizzari