Una ragazza imbavagliata nel letto

Una ragazza imbavagliata nel letto La casa visitata dagli spiriti Una ragazza imbavagliata nel letto Le belle treccie recise -- La benedizione del parroco e l'indagine del maresciallo dei carabinieri Vendetta d'innamorato o trucco? A pochi chilometri da Pinerolo si estende per circa centocinquanta giornate di terreno la tenuta della contessa Carpegna residente a Torino. Fra la distesa ridente dei campi, dei pascoli e dei vigneti sorge la bella easa colonica, con la sua chiesuola che la pietà della contessa di Carpegna ha fatto erigere in memoria del marito morto eroicamente in guerra. Sui tetti del vetusto fabbricato c'è in permanenza il romantica pennacchio di fumo che esce in volute azzurre dal comignolo. Attorno ad focolare domestico si raccolgono all'ora del desinare i coloni: tre fratelli. Ognuno d'essi è ammogliato. Le tre coppie sono rallegrate complessivamente da due dozzine di figli. Il lieto esercito esce ogni mattina di buonissima ora sull'aia e quindi prende, per varie direzioni, le strade dei campi. Fino a ieri nella casa non era mai mancato U gaio concerto delle canzoni. La « Cascina Favetto • era come un angolo di paradiso. E l'occhio della Provvidenza certamente il posava sulla favolosa nidiata con indugiarne e carezzevole compiacenza. Ieri mattina, improvvisamente, il diavolo, sornione e maligno, è entrato ■nella casa patriarcale sgusciando attraverso lo spiraglio di un uscluolo ohe era sempre rimasto chiuso... E qui comincia il mistero. Fra i tanti figli, umo dei fratelli Pretto, ha anche una figliuola a nome Gina. Una vispa e bella ragazza d'una quindicina d'anni, munita d'un par di occhi neri come le more mature, e di una folta capigliatura bruna. La Gina dormiva in una camera un po' appor tata In compagnia di due cugine. Malgrado la sua giovane età, oltre che es sere bella è anche procace. Procace ima senza malizia, come lo sono In genere le contadlnotte che vengono 6ii presto, come le spighe del grano sotto le carezze del sole e le fresche benedizioni dell'acqua piovana. La bellezza e la gioventù vogliono i dovuti omaggi e un bel giorno la Gina (forse era un giorno di primavera) ha ricevuto un mazzo di fiori e poi ancora, un'altra volta (forse era Natale), un cartoccio di dolciumi. Sono cose che non compromettono e cne le ragazzo di quell'età accettano con un sorriso e con una scrollatiti a di spalle. Nessuno però sapeva, e neppure lei, il nome del sospiroso donatore. I tre fratelli coloni avevano preso a loro servizio un bracciante, un uomo ammogliato, che appariva serio e laborioso. Non sapevano bene però di dove venisse e chi fosse. E veniamo al fatto. Ieri mattina, uno dei fratelli Pretto, balzato su un biroccio al quale era stato attaccato alla svelta un buon cavallo, lasciò l'aia al galoppo e non posò più la frusta fino a che non giunse presso la casa parrocchiale di None. Quivi al parroco 11 buon uomo fece rapidamente uno strano racconto, poi voltò il cavallo e rifece la strada diretto a Torino. Una volta nella nostra città il fitta volo si recò senz'altro in casa dell'avvocato Angelo Berruti, amministratore della contessa di Carpegna. Il noto professionista udito fi racconto che 11 contadino gli aveva fatto fra sospiri e Pianti di una strana avventura occorsa nella notte precedente, senza frapporre indugi montò sulla sua automobile e, al massimo della velocità prescritta, parti alla volta di None. Da None intanto il parroco arrancava sulla strada che conduce alla cascina Favetto: egli era preceduto da un chierichetto recante un'acquasantiera. L'avvocato Berruti dopo una ventina di minuti arrivò a None e caricato a bordo il maresciallo Giovanni Pochetti riparti in quarta velocità... Se sia arrivato prima il parroco o •prima l'avvocato con il maresciallo, questo non ha Importanza; il fatto si è che ad un certo momento correvano tutti. Noi addentriamoci per un. momeno nel., cuore della notte di venerdì. Facciamo cioè un passo indietro, mentre tutti fanno dei salti avanti. La cascina Favetto è Immersa nel sonno. Dormono i tre padri, dormono le tre madri e dormono, sparsi qua e là per l'ampio caseggiato, o isolati, o riuniti i ventiquattro figli. SI ha un bel essere giovani ma nel • cuore della notte» non si canta più: si russa. E' presimi !L£h» quindi che tutti russassero, slv• cscnrpmlGsrve6ttdmdrIAdqsclgzDplb1stcpidibptcotunsqIdntlncsImttsdcvt«bscssqlmgtpsnlpqgnqdu• p TI diavolo, soltanto ii diavolo, che è empre Insonne, vegliava. La Gina, la quindicenne ragazza dela quale abbiamo già parlato descriendone la bruna bellezza dorme anhe lei, nella stessa stanza dove ripoano due sue cuginette coetanee. La amera è Immersa nel buio... Non c'è neppure; data la notte nuvolosa, quel aggio di luna che di solito rischiara allidamente simili avventure. Ad un certo punto, mentre precisamente alla torre del lontano campanie suonavano le quattro, ecco che la Gina dette In un urlo altissimo, angocioso, disperalo... Le cuginette, esterefatte, madide di sudore per lo spaento balzarono dal letto, una di qua l'altra di là, e cominciarono a urlare enza sapere il perchè. A quelle urla altre risposero, più lonane Le tre madri, in compagnia dei re padri, lasciarono di colpo 11 tepor elle lenzuola e, con 11 cuore in tumulto si precipitarono verso la camera alla quale partivano gli appelli dispeati. Ai sei genitori si aggiunse, in fila ndiana, il plotone degli altri ventun Agli In camicia. Cinquantaquattro pie i varcarono contemporaneamente... o uasi, la soglia della camera e ventiette personaggi vi fecero irruzione. Le due cuginette ritte in mezzo alla amera misteriosa piangevano e strilavano; la Gina, sotto le coltri, gemeva. n padre di costei con uno strappone gettò via le coperte... La povera ragaza apparve raggomitolata su se stessa. Delle robuste funicelle le legavano 1 piedi, le mani e il collo. Sul bianco enzuolo spiccava la sua bella treccia bruna, recisa. Fu In quel momento che 1 pensiero d'ognuno si fermò spaurito ull'ipotesi della comparsa del diavolo n biroccio del qua'e abbiamo parlao dopo pochi minuti partiva per la asa parrocchiale di None e quindi roseguiva per Torino di dove partiva n automobile l'avvocato Berruti che, urante il M-agitto, rimorchiò con sè l maresciallo dei carabinieri. Il parroco procedette senz'altro alla benedizione della povera Gina e poi per l'insistenza dei ventinove congiuri i della povera ragazza, benedisse anhe tutta la casa. Il maresciallo seguendo il lungo e rante corteo andava rimuginando cere sue idee... Il diavolo è certamente un personaggio importante, ma al be emerito graduato venne dato di penare invece ad un losco Individuo al uale,, proprio in quella notte aveva. n compagnia di due suoi dipendenti, ata la caccia precisamente nelle vici anze del cascinale. Contro cotesto Individuo, del quale acciamo il nome per non intralciare opera della giustizia, era stato il gioro precedente spiccato un mandato di attura ed egli, viveva per l'appunto otto il tetto della casa ospitale. Era nsomma 11 manovale al quale abbiamo già accennato e che s'era invaghì o dèlia bella radazza... La madre della Gina, abilmente Inerrogata, si ricordò anche che l'uomo ospettato le aveva chiesto un giorno ove dormisse la sua figliuola. L'avvocato Berruti, per conto suo ompi una rapida perquisizione e tro ò infatti presso la camera dov'era enrato il « diavolo » una specie di sotto cala dentro 11 quale si sarebbe potuto enissimo nascondere un uomo. La ragazza Invece non ha saputo ripondere ne ti ire che cosa le sia sucesso e tutto fa supporre che le sia tatò somministrato vui narcotico. Non i sono Invece trovate le forbici con le uali le sono state recise le chiome. E" già avvenuto che altre ragazze deletà della Gina Pretto, siano ricorse a malizie e ad astuzie finissime di vario enere per convincere i pToprii geniori a permetter loro di tagliarsi i caelli alla « garconne », ma quest'ipotei sembra da scartare. Mentre 11 parroco procedeva alla beedizione di tutti I locali, il marescialo Pochetti si è rimesso in campagna, er scovare il misterioso individuo sul uale grava un mandato di cattura. Probabilmente è quello stesso che un iorno di primavera mandò all'avveente fanciulla un mazzo di fiori. In uesto caso si entrerebbe nel campo egli « amori contrastati » che hanno na loro letteratura specialissima. La povera Gina Pretto, ha perso, erò, la sua bella treccia. Ncnnl