listo d'Italia a Vienna in chiamato da Mussolini a riferire viaggio per Roma sulla situazione

listo d'Italia a Vienna in chiamato da Mussolini a riferire viaggio per Roma sulla situazione listo d'Italia a Vienna in chiamato da Mussolini a riferire viaggio per Roma sulla situazione oVItalia per ritornare sull'affare delle mitragliatrici di San Gottardo e per definire «una turpe commedia» l'agitazione che si è voluta- inscenare al riguardo. E osserva ironicamente il giornale: i Dobbiamo assitoteire proprio aQ'1mtervemto di un m'nistro atovese, per 'a sua fortuita qualità di presidènte attuale del Consigilo del'a Società detle I Nazioni in un altere dell'Europa «Cen- traile, che gli è certamente ignoto quanto sono ignoti aprii europei i casi deHie piti ' lontane ed inesplorate provinole cinesi? Ma con qua* autorità a In nome di quale Potenza può parlare questo rappresentante di un paese nel quale denr'rna l'anarchia cronica e § P^^,6ur?p??i.a'lcne <roel,e. deUa 'Sooietà delle Nazioni, hanno cosi poco a e e e e a o e o a e à , e e n e a o e i ta o è V a a ri a : In e n oe, a Iaoe e a, e' ! e di o rispetto dall'autonomia nazionale, che vi mantengono truppe armate con cannarti ? ». E dopo avere rilevato che non vi era bisogno di dimostrare ancora una volta » la tragica fragilità dell'Istituto societario», il giornale conclude: » Ma la pressione che ì Governi della Piccola Intesa vorrebbero ancora esercitare suiM'thigherin, demandando la collaborazione delle maggiori Potenze è feroce e vile; feroce perchè si lancia contro un paese inerme; vile perchè s' esercita col peso di i0 mirion1 di uomini di tre oaesi hene armati, contro otto mii'oni di cittadini ungheresi. Non occorre dire che in questa turpe commedia tutti gli italiani — popolo, giornali e vogliamo dire anche uomini del Governo — solidarizzano con l'Ungheria. E' un dovere di giustizia e di serietà prima che di amicizia ». -»-*.► • L'Italia fascista in due signlrTaativi artioeli jugoslavi Belgrado, 25, notte. (P.) — Il giornale Pobiiiha, che nel passato non fu mai troppo benevolo verso l'Italia, dedica un lun go articolo al fascismo, facendo il confronto con la democrazia jugoslava. Lo scrittore prende lo spunto dalla recente pubblicazione della legge sulla riforma parlamentare, dicendo che coti essa Mussolini ha quasi completamente costruito loi Stato corporativo, ed ancora una volta ha realizzato quanto aveva promesso anni fa. Dopo avere osservato che Mussolini è un uomo da accingersi alla realizzazione delle idee che ad altri sembrano irrealiz ia o, b lo o oa Util'dsnnsdbgmstscinmaAticliroutesrespcbsstvfitmrsccmoseiNvqasdamtzabili, l'autore dell'articolo manife- sta il i-ìiihhin r-hr. <rli ovpnlunli nro-1 sta il ciuDnio (ne gli eventuali prò dgetti riguardanti il suo Paese possa- gilo trovare la Jugoslavia insufficien-istemente preparata, giacché il fasci-'ssmo italiano è in piena forza e la!"democrazia jugoslava in decaden-1Tza. Durante l'ultima crisi minisi e-!fiale la democrazia iiiffo=lava ha 2ì aie. la dtinouaz.a. jugoslava Bahricevuto un forte colpo colla propp. ssta, avanzata da Radic di mettereioun generale alla testa del Governo-'" il prossimo coipo sarà mortale, e romperà anche l'involucro del parlamentarismo, salvatosi a stento in questi ultimi anni. Che cosa sosti- mBztuirà allora il parlamentarismo, Iojlscrittore non sa dirlo; anzi aggiun-iSere non essere escluso che in Jugp-i^slavia avven cadere i inga il peggio, lasciando:cvecchio senza creare il Inuovo, ciò che è un grave pericolo.faTirando le somme, in Jugoslavia!Mtutte le lotte politiche si riducono!sa lotte personal' e contro il regime. ;tLo stesso carattere ebbero le lotte <°sostenute da Lenin, Mussolini, Pri-Ìsmo De Rivera; però questi uomini,mir nvPTutrv .ìmnollto Hniip fondu Iapur avendo .loinoiito dalle fonda-i!menta tanti partiti avevano ldeeUproprie e programmi atti a riscal-udare l'animo delle masse. Ad esem- lpio, Mussolini ha dato al popolo un zParlamento corporativo che ha ri-'1chiesto una intera serie di riforme. 0Vero è che odi realizza la promes- Szi) in mnrtn fascista mn la reali?*» msa m modo fascista, ma la realizza s«per il fatto che ha come sua gran- nde base un ideale». La PotlfiftaIdconclude che il fascismo a combat-!Ntivo all'interno ed all'estero: « Ma' esso è per noi pericoloso, perchè1 non ha di fronte una antica e sana'i!democrazia. Ecco perchè le PWpeUltive di una conversazione intima fra la nostra democrazia anemtea ed il fascismo in tutta la pienezza;delle sue forze non ci sembrano pròpizie ». Il Morgenblatl di Zagabria, coni¬ mentando a sua volta-la riforma I i T„."* -t„ij Jt.. "In o ». al parlamentare italiana, scrive che il fascismo sta per procedere ad una delle maggiori riforme che si siano viste dal teutpo della Rivoluzione francese. La rtivobaaione francese ereò il Parlamento demoeratico, che trovò nel suffragio universale la su-», massima espressione, mentre il fascismo vittorioso, dopo avere abbattuto la democraaiii al primo assalto, adesso dà un altro passo decisivo, o rnnin Ff-.,-r>jrv an/.u„ i._i0i„'ie vuole affermare — anche legisla-ìti va mente — che il sistema esista di fatto, n grandioso tentativo ha bisogno di essere giudicato alla prova, ma se riesce in tutto o anchei nni le\ condo 1 principi! democratici. magari in parte, potrà essere dèci- 'sivo per la futura evoluzione della politica fhjn/j», Bh__Stah retti se-| n e| ai patti verso l'Austria, olb che auto è "ovaio le dichiarazioni circa il valor — s;u P,m; 11011 aguale " " de&B SOCÌ6- ,U Aa£ Nazioni noì _ ^giùnge il -1 ?k>Mlal6 _ esprimiamo la speranza La partenza dopo un colloquio con Seipel Provocatrici parole austriache Vienna, 25 notte. Slamine il nostro ministro comm. Aurili ha fatto una v'sita' al Cancelliere Seipel, ai quale ha comunicato la sua partenza per Roma, dovendo riferire all'on. Mussolini circa gli ultimi avvenimenti. Il ministro Auriti è partito infatti stasera ade 22.30. / oiornuli svolgono su questo viaggio tutte le possibili ipotesi, mettendo anche in evidenza la notizia del Giornale d'Italia, secondo la quale non sarebbe escluso un richiamo del nostro rappresentante diplomatico a Vienna, in segno di protesta per la manifestazione anliitaliana del Consiglio Nazionale; ed in proposito U Neue Wiener Tageblatt, scrive di non ritenere che la manifestazione stessa sia tale da giustificare un provvedimento così grave. Si apprende che nella seduta di ieri del Consiglio Comunale di linsbruck è stala volata una mozione di ringraziamenio per i deputati tirolesi che hanno dato inizio alla manifestazione del Consìglio Nazionale. Nella-mozione è dello, fra l'altro, che la capitale del Tirolo rimarrà sempre a fianco dei fratelli oppres si. Un'altra manifestazione, progettata per il ritorno dei deputali Kolb e Straffner da Vienna e che doveva avere luogo lunedì, venne rinviata, non potento i due membri del Consiglio Nazionale lasciare per il momento la Capitale. E' possibile che essi siano stati trattenuti dal Cancelliere, il quale forse vuole evitare un maggiore inasprimento della controversia. L'Agenzia Stefani comunica da Vienna : Commentando i discorsi pronunciaci al Parlamento austriaco il 23 correlili?, la Reichspost afferma ohe, conio sempre, il cordoglio è la simpatia per l torturati fratelli di ol'..rc Brennero e l'intenso desiderio di aiutarti hanno costituito ièri un ponte ideale fra gli opposti parliti austriaci, durante una accorata descrizione della passiono per l'Alio Adige fatta dal deputato Kolb, che ha parlato come rappreselitante del libero Tirolo, in nome del Tirolo asservito ed imbavagliato. Del grido — continua il giornale — noti si perderà l'eco prima che sia ascoltato. L'Austria non. 'può tacere. Commetterebbe uno spergiuro. Se l'Italia è .suscettibile alle doglianze austriache, imo farne cessare le ragioni. Per abbattere la muraglia di sofferenze die si frappone alla amicizia dei due paesi l'Austria lotta solo con argomenti, azioni c piove e si appella al mondo ed all'Italia. Le Wiener Neusle Nachrichten rilevano l'unanimità e l'importanza della numi tentazione nazionale. Il giornale i osserva che gli oratori della maggio n^ r;,,lza hanno sostenuto con energia che l'Italia ha mancato doppiamente -.ai patti verso l'Austria, ciò ciie autoa! rizza pienamente questa a chiederne - il ripristino. Se il do». Seipel ha rin- cmscrshM: a è l r , e n e e a . è i r o i n al nvr«cTdftcizSpqsmfDhGsfcmbnndut»nlecdiisqStintsbaemaappilzizaramqcNrsdi Seipel di parlare più decisamente del solito mosu-a quanto poco esfli si senta sicuro per le proteste tirolesi al | contro la sua politica verso l'Italia elio tale migliore avvenire della Società delle Naaionl giunga prima che a forza di resistenza dei poveri altoatesini sia esaurita. La Neue Prete Presse afferma che fi discorso dell'on. KdTb testimonia delle speranze della politica austriaca, e definisce raro lo spettacolo de! conservatore Seipel dichiarante la libertà diritto acquisito; virile o coraggioso il suo atteggiamento verso un vicino tanto più forte. Dobbiamo purtroppo — continua il giornale — condividere l'opinione del Cancelliere circa l'impossibilità di usare, per l'intervento giuridico, gli argomenti morali esposti. Possano le nostre doglianze trovare comprensione in Italia, e possa il riconoscimento detìlc necessità politiche e culturali indurre Mussolini ad agire come un forte che non ha da temere un debole avversario. La seduta fu una be'la prova che l'Austria possiede ancora un .Parlamento. \:Atbellcr Zeitiing dice- che ti di-,scarso ài Kolb non contiene solo delle lappassionate proteste contro le bruta-;Iftà Unitane e del Fasoismo, ma an-1 che dagli amari lamenti contro Seipel, la cui politica esiterà si ispira anzilut- to a riguardi per M-ussoUni. Lo sforzo 'a ote, e ldi La protesta del Parlamento — scrive il jriornule — è stata una efficace n*anffestuzioDe contro la vergogna del regime fascista italiano e contemporaneamente la dimostrazione delle più sincere e meschini simpatie austriache pel Fascismo. VAliend definisce assai doglio ed elncace il discorso dell'on. Kolb, unanimemente applaudito. Dai colloqui si vedrà se Id* visita debba trasformarsi in un richiamo Roma, 25, notte Il ministro d'Italia a Vienna, comm. AuriU, chiamato telegraflca- olplrmtstmente a Roma dal Governo, lascia I Nstanotte stessa la capitale austrìaca. Si tratta di un'interruzione di rapporti diplomatici? Lo si saprà in seguito. Per ora il ministro Auriti ha da informare esattamente l'on tqdvalnMussolini delle parole dette a Vien- §'Sna e delle agitazioni che si rinnovano in Austria, non senza diretta responsabilità del Governo centrale. « Dai colloquii. del ministro Auriti col Capo del Governo — scrive La Tribuna — dipenderà se la visita del Ministro a Roma si dovrà trasformare in un richiamo dalla capitale austriaca ». ' Frattanto, nella seduta di lunedi, con la quale la Camera riprenderà i suoi lavori, sarà letta l'interrogazione presentata dagli on. Pelizzari, Sansanelli ed altri deputati. Il Capo del Governo stesso, nella sua qualità di Ministro d'egli Esteri, risponderà all'interrogazione. Dalla Dieta tirolese al Consiglio nazionale La stessa Tribuna riassume i termini della questione cosi: " Dopo le stolte manifestazioni italofobe di alcuni deputati tirolesi alla Dieta dii lnnsbruk, il Governo italiano ha fatto tempestivamente conoscere al Governo eentrale austriaco quanto fosse inammissibile il ripetersi di simili fatti. Era questo un ammonimento non certo il primo che II Governo di Roma indirizzava a quello della Repubblica confinante. Pochi giorni dopo, non più alla Dieta tirolese, ma in pieno Consiglio nazionale austriaco, due deputati nazionalisti, uno socialista e uno cristiano sociale, hanno sciorinato due discorsi insolenti verso l'Italia. »n cancelliere monsignor Seipel ha speleo allora troppe parole per dichiarare che le minoranze allogene dell Alto Adige non costituiscono una questione internazionale, per la quale si possa invocare un qualsiasi intervento di questa o quella Potenza ed ancor meno quella della S. d. N. Il Cancelliere Seipel non ha evidentemente voluto tener conto dei mòniti del Governo italiano, -creando cosi volutamente una nuova delicata fase dei rapporti politici e diplomatici ita'o-austriaci ». Quanto all'atteggiamento del nostro Governo, il direttore della 2'ribuna scrive: « Ciò che il Capo deil Governilo ehbe a dire alila Germania, ciò che egli dirà e far» per richiamarle diplomattamente la piccola Austria conft!,afltc, abbandonatasi con stolida presunzione ad un vacuo" saturnale di chiaecltere parlamentari, ha avuto ed ha uno scopo ben detcrminato: coniVirmare in illudo risoluto che la questione dell'Alto Adige non esiste e che le relazioni con l'Austria non possono essere in alcun modo coilegaie con :a coedizione residua della piccola minoranza allogena dell'Alto Adige. Ma tali perentori nichianui mussoMnianiì hanno anche un altro valore: darò risolutamente, con la scure fascista, su tutte queste false questioni, su questi intricati litigi rjseudo-iinternazionaìi. che si aggirano intorno alla Società 'delta Nazioni, n cancafliere Seipel ha dovuto ripetere che non c'è possibilità di ricorso alla sortela de<le Nazioni, perchè anche la Società ha nn patto che l'Italia saprebbe far rispettare; ma il festino petulante ed immunissibite cV stato lo stesso, perchè vi è sempre la speranza ed il proposito di collocare la cosSdutta queelicine defluito Adige tri quelita vasta zona di imbecillità europea che è l'atttvdtà societaria, oweressia: la politica delle teste di spMo. Ma l'Italia dì Mussolini antinonisee tran ialinamente, senza alcuna intenzione di drammatizzare, ma fermiissmamen te, che sì cerchino, se mai, altri argomenti, non la questiono, che non estete, dell'Alto Adige. Ecco rutto». L'errore di mons. Seipel è rileva to anche dal cattolico Corriere d'Italia che scrive tra l'altro: « L'errore di Seipel è veramente gravo, perchè, nessuni meglio di lui, conosce con quanta generosa, costante e gratuita benevolenza l'itatóa, nelle ore più tristi della Repubblitea austrìaca, sia andata incontro aHe richieste de' Governo di Vienna L'attuale Canee! liere non avrebbe dovuto dtrneniK'care le sue peregrinazioni (H Verona e di Homa e tanto meno avrebbe dovuto rvceulcPccècemoomnGrire i i e o o . e e e e e -,., e leVaiùtape, obliandoli, i sacrifìci, le ri-;nunzio, le conoess:ani che indila ha -1 fatto, come t;uo contributo spontaneo, , alia nuova repubbWca. Tutto ciò b - stato messo da un cauto dal Caecelo 'nere per guadagnare mi fa'so ponto nel giuoco dell'infido pnriainentnrtsmo austriaco e per soddte ere, ccm la sono-rità di una dichiaratone res-ponsa e ù e . bile, le velleità di facinoroàl ed Vncon eludenti agitatori, che nulla di buono possono dare alia vita della nazione». « Una tarpo commedia » La risposta del conte Bethlen al telegramma del presidente del Consiglio della Società delle Nazioni offre intanto occasione al Giornale La stampa germanica i e l o a , a oi a a a Un artificio delia «Vessisene Zerlung» Boriino, 25 notte. Tutti i giornali mettono grandi titoli aHe noMzie da Vienna e dall'Italia circa l'eco della disonssionei del Consiglio Nazionale austriaco sulla questione dell'Alto Adipe, l'annunziato discorso dell'on. Mussolini e La chiamata a Roma del ministro d'Italia a Vienna. I giornali di destra mantengono tuttavia un visibile riserbo in proposito e si astengono quasi completamente da commenti. Soltanto la stampe di sinistra, ed in ispeoie la solita l'o.fitschc Zeitung, fin da ora si lancia in un commento in cui artificiosamente ed insidiosamente cerca di abbinare le due questioni dell'Alto Adige e di San Gottardo. H giornale scrive: « Seipel è stato di un realismo politico estremo. Ciò occorre rilevare per caratterizzare i rimproveri che in Italia gli si rivolgono. Soltanto alle parole di Seipel — il odiale ha pai-lato da uomo di Stato responsabile — può attenersi l'on. Mussolini. Spetta alla stampa italiana di reagire alle manirestazioni del. Consiglio Nazionale austriaco, ma se' l'Italia ufficiale volesse provocare una rottura con l'Austria, richiamando il suo inviato, bisognerebbe allora fin da adesso rilevare che un simile provvedimento ndh sarebbe giustificato da alcun motivo. Pare tuttavia che dietro questa ecciteaione artificiale vi sia tutt'altra cosa, e cioè il tentativo di controbilanciare con una montatura della questione del Sud Ti rolo l'affare di san Gottardo ». Qui il giornale, trascinato dalla sua tesi artificiósa, va a sbattere contro il muro pericoloso di una confusione della quale non sappiamo quanto possa essere contenta la opinione pubblica tedesca più gelo sa dei suoi reali intoressi politici, ed arriva ad ammettere nerfino una investigazione della Società delle Nazioni per l'affare delle armi, investigazione che è superfluo rilevare quanto darebbe la zappa sui piedi alia Germania stessa. Ma la Vossl srhe Zeitung non arretra nemmeno davanti a ciò, pur di dare addosso ali Ungheria, che essa giudica intima amica dell'Italia, dicendo: « Se a Betltle.n. pare bene di stare in tanta uin'mrtà con la politica fascista. - SS^r^fn^yG16^ -1 op i"e ad wcldenti come quello dJ Sau Gottardo, allora pensino l'Un- gheria e l'Italia a cavarsela come pos-isono. Che a noi il principio dell'inve-'stigàaì'one della Società delle Nazioni a!"011 sia simpatico, questo lo si sa bene, -1Tuttavia, non immaginiamo nemmeno -!,?"ta"w"™'e ,ai difendere il com-mera 2° ■ ap0' ""Sberese e italiano, t ahmg,, ,j sabotate i passi che il Con. sipq dei!a Sooietà dellei Nazioni Teeioidorà in proposito nel prossimo -'" e n - mtirzo » Un giornale dei partiti medi Bpérsen Cowrier, cosi scrive: « Parlare del Sud Tirolo è imbarazzante per chiunque, e tale imbarazzo ojlo ha già dovuto sentire il Cancelliere -iSeipel. Probabilmente, anche il Du -i^e italiano è_spinto ad una risposta o:che fiSl! in questo momento forse si l I0?^?,re^tl'(^nli^: T"tti 'j (lue .fai^ a!Mussolini non abbia ancora parlato, o!si può-nn da ora presumere (per quan . ;to per la sua posizione di potenza ( e <°ev fi suo temperamento individuale -Ìsia mano costretto da freni di pruden,clJe consideri sgradevole la Iatmosfera di passione che le interpol -i!anzP d1ft0Ilrtona Per Seipel si èyu eUotóio: constatare un tale effetto. Il pre-unto ha raggiunto, m «atto di cautela, - l'estremo limite che la propria situa n zione Interna gli permetteva, scrollati -'1,0 le spalle e dichiarando che per fac . 00,1 de.di cuore non si può andare alia - SSjl1?„^?nrELJXazJ2ìi,e, "len? anC0l'a » mlschiarsi rieffii affari mterni di uno a st(lt0 es,oro. Ma cj0 notl na ser%.It0 a - nulla- In Italia lo si fa responsabile aIdi tutti i discorsi tenuti al Consiglio -!Nazionale e lo si dipinge come il più a' pericoloso aizzatore contro l'Italia. Anè1 tvnc il Duce, interrogato su ohe cosa a'69'1 intenda fare, non è certamente tu ■ semplice. Egli i!batt'67é"là dovavi è" Ta6 min^Tt-'e" pp—mTitltncttmmqsguritOdSsvcsizmrasntdsUl"^»"^^^ a hnttprp in dove n«n v« a ^s?èri?a'e potrebbe anche S>n«érea;che le richieste dei membri del Consi òi¬ glio Nazionale austriaco sono già state nettamente rifiutate da Seipel stesso. Ma rimila fascista non e in uno a I s*°*°. di- sp^o tla ainroettere tali di- "Isfinzioni, ed essa — al solo nome dell'Alto Adige — precipita in <iuetla ec il a o e e e -», ato, o, citazione la quale pare inevitabile sui due versanti de! Brennero appena si sente fare detto nome ». O. P. TituÌ88GU a Gelleqeifj con SiTesemfisn a Sanremo Sanremo, -S. notte. Il ministro desìi Hstrri rom*njo, T:=tnlescu, giunto ne&a notte proveniente da N'teza con la •ornsorto, ha ricevuto „'ia mMsogomo la vMta del rnin**tro a-ì,,^ m Raiohi dotl gfresa- m&nn. oon a nivale si è Intrattenuto in di ioei limxo oo-Uoqnio. I due ministri sono ir-asc»ui più tardi nello sala da pranzo dell'albergo per la cofaai*ne, alla i- «™£* ^.V— ,nv,'Jai0 ^er- uff. Agosti, 'podestà di aan Remo. Nel pomeriggio, a Sop0 un collotmio cof slgnof"ti e-|luiespu. il niinist<rro Stresemarm è il-partito per Montone. {Stefani).